La Ogam (o Ogham) è una delle scritture antiche più originali in cui ci si può imbattere negli studi epigrafici e paleografici. È conosciuta anche con la definizione di "Alfabeto dell'albero celtico". Si stima che sia stata utilizzata dal quarto al decimo secolo d.C. ed è comunemente ritenuto che il suo nome provenga dall'antica divinità delle genti irlandesi, Ogma, sebbene ciò sia ampiamente dibattuto. In realtà Ogam è il nome dei caratteri costitutivi della scrittura, che, nel suo insieme andrebbe propriamente denominata Beith-luis-nion, in virtù della sequenza iniziale delle lettere del suo alfabeto: BLFSN.
Descrizione
La scrittura in origine era composta da venti lettere, raggruppate in quattro gruppi di cinque. Più tardi furono aggiunte altre cinque lettere, a comporre un quinto gruppo. Ognuno di questi gruppi era denominato secondo la prima lettera. Graficamente tali lettere si presentano come semplici linee verticali, associate a combinazioni di tratti perpendicolari, da un lato e dall'altro o in alternativa obliqui, che in alcuni casi si distinguono con lunghezze minime, quasi puntuali, per le vocali. Sono state classificate all'incirca dalle quattrocento alle cinquecento iscrizioni in scrittura ogamica tra l'isola britannica e l'Irlanda, tuttavia la maggior parte di esse si trova nel Pembrokeshire. Le rimanenti iscrizioni sono state individuate nel sud-est dell'Irlanda, in Scozia, nelle isole Orcadi, nell'Isola di Man ed al confine tra Devon e Cornovaglia. Tutto sembra abbia origine dal Briatharogam, un uso altomedievale in ossequio al quale si davano agli alberi caratteri di individualità, nominandoli come se fossero persone. Per fare ciò si utilizzava la scrittura ogamica ed i nomi erano riportati, prevalentemente su legno o pietra, in Irlandese arcaico, in antico Gaelico ed in Latino. Le iscrizioni ogamiche, in ragione di ciò, sono quasi esclusivamente composte da nomi di persone ed apposizioni di confini di proprietà.
Teorie sulle origini
Ci sono quattro ben note ipotesi in merito alle origini della Ogam. Tali differenti teorie rilevano, in modo scontato, quanto la scrittura presenti somiglianze con i segni delle rune germaniche, dell'antico Futhark e del Latino, così come con l'alfabeto greco.
La prima delle nostre ricostruzioni ipotetiche si basa sugli scritti di studiosi quali Carney e MacNeil, che argomentano la creazione della Ogam come alfabeto cifrato utilizzato dagli Irlandesi. Questi ultimi, secondo quanto sostengono gli studiosi, avrebbero predisposto il codice cifrato, per motivi politici, militari e/o religiosi, in modo che chi conosceva solo il Latino, non avrebbe potuto decifrarlo.
Una seconda ipotesi è quella di McManus, secondo cui la Ogam fu inventata dai primi Cristiani irlandesi, alla ricerca di una modalità di comunicare del tutto nuova e che li contraddistinguesse. Questa ricostruzione utilizza anche l'argomento di un'intrinseca difficoltà nel trasporre i suoni dell'antica lingua irlandese tramite l'alfabeto latino.
La terza teoria afferma che la scrittura Ogam fu inventata nel Galles occidentale nel Quarto secolo d.C. per interpolare l'alfabeto latino e la lingua irlandese, in occasione dei matrimoni tra Romani e Britanni romanizzati. Ciò in virtù del fatto che alcune delle iscrizioni ogamiche sono bilingue e riportano sia il testo irlandese, sia quello latino-britannico.
La quarta argomentazione era stata proposta da MacAlister ed era la più accreditata fino a quando le altre non iniziarono ad oscurarla. Essa sostiene che la Ogam sarebbe stata inventata, intorno al 600 a.C., dai Druidi della Gallia Cisalpina, che avrebbero definito un insieme di gesti simbolici ed anche il corrispondente linguaggio orale. Sempre secondo lo stesso studioso, il linguaggio da ciò scaturito rimase esclusivamente orale fino a quando i primi Cristiani d'Irlanda lo codificarono con dei segni scritti. Non a caso, dunque, per tale ricostruzione ci sarebbe una precisa corrispondenza tra la mano umana e le linee presenti nella Ogam, dato che essa si basa su gruppi di cinque lettere, con una successione di tratti da uno a cinque. Tuttavia, non c'è alcuna prova a fondamento della teoria di MacAlister, che vuole, come detto, che il linguaggio ed il sistema grafico dell'Ogam siano giunti sulle isole provenendovi dalla Gallia.
Altre ipotesi in cui si avanzano origini mitiche per la Ogam si ritrovano in testi scritti tra l'Undicesimo ed il Quindicesimo secolo. Ad esempio il Lebor Gabála Érenn, dell'Undicesimo secolo dice che fu inventata appena dopo la caduta della torre di Babele, così come fa anche l'Auraicept na n-éces del Quindicesimo. Inoltre, il Libro di Ballymote, redatto tra il 1390 ed il 1391, riporta novantadue modi segreti di trascriverla, dandoci fondamentali informazioni per comprenderne l'utilizzo.