Germanico

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Martini Fisher
da , tradotto da Luca Zadra
pubblicato il 11 gennaio 2016
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese
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Germanicus Marble Bust (by Carole Raddato, CC BY-SA)
Busto in Marmo di Germanico
Carole Raddato (CC BY-SA)

Germanico (15 a.C. - 19 d.C.) è stato un comandante nell'Impero Romano durante il regno dell'Imperatore Tiberio, ed ai suoi tempi godeva di una brillante reputazione. La sua posizione nell'Impero Romano era unica ed importante. Il suo matrimonio con Agrippina maggiore (la nipote di Augusto) legò la gens Iulia e la gens Claudia alla famiglia imperiale. Insieme ai loro discendenti, essa divenne la famiglia più in vista di Roma. La sua morte mise in moto alcune azioni politiche reprimevoli che videro l'esilio di sua moglie e del loro figlio maggiore, così come la morte del loro secondogenito. Ciononostante, per via della sua popolarità e carriera militare, i due imperatori successivi, Caligola e Claudio, entrambi senza alcuna credenziale militare personale, evocavano costantemente il suo nome ed il loro legame con esso quale loro surrogato con l'esercito.

Giovinezza di Germanico

Germanico Giulio Cesare nacque nel 15 a.C. nacque con il nome di Nerone Claudio Druso da Druso maggiore, figlio della moglie di Augusto, l'imperatrice Livia Drusilla, dal loro primo matrimonio, e da Antonia minore, figlia della sorella di Augusto, Ottavia, dal suo matrimonio con Marco Antonio. Il nome Germanico gli venne attribuito quale riconoscimento postumo in onore del padre a seguito delle vittorie ottenute in Germania.

Nel 4 a.C. stava divenendo urgente per Augusto approntare la sistemazione per il proseguimento del principato dopo la sua morte. I suoi precedenti tentativi, l'adozione di suo nipote Marcello e più tardi dei suoi nipoti Gaio e Lucio, fallirono con le loro morti premature. Augusto quindi adottò i suoi figliastri Tiberio e Agrippa Postumo, fratello più giovane dei deceduti Gaio e Lucio.. L'imperatore quindi costrinse Tiberio ad adottare Germanico per rafforzare ulteriormente la successione, nonostante il fatto che Tiberio avesse un proprio figlio, Nerone Claudio Druso (Druso minore), che era di qualche anno più giovane di Germanico.

Una parte del piano di Augusto nel 4 d.C. prevedeva che Germanico sposasse Agrippina maggiore. Oltre a portare prestigio con il proprio sangue della gens Iulia al ramo di famiglia della gens Claudia, Agrippina diede prova di essere molto fertile dando a Germanico nove figli nei successivi quattordici anni, sei dei quali sopravvissero al padre.

GERMANICO TRASCORSE L'ANNO 12 D.C. A ROMA IN QUALITA' DI CONSOLE, RAFFORZANDO LA PROPRIA POSIZIONE QUALE SECONDO IN LINEA PER IL PRINCIPATO.

Quale giovane appartenente maschile della famiglia imperiale, la carriera di Germanico nelle arene militari e politiche di Roma progredirono rapidamente. Gli venne concesso di rivestire la carica di questore nel 7 d.C. all'età di 20 anni, quattro anni prima dell'età minima richiesta per tale posizione sotto l'Impero. Egli quindi accesse direttamente al consolato nel 12 d.C. Durante i suoi doveri militari, sua moglie Agrippina, la figlia di una grande generale, era sempre al suo fianco. Anche i suoi figli divennero un'importante risorsa di pubbliche relazioni per la famiglia imperiale. Oltre a viaggiare con Germanico ed Agrippina, i figli erano messi in mostra sia con Augusto che con Germanico, ogni volta che le circostanze lo consentivano.

Sotto Tiberio, Germanico ottenne comandi subordinati sulla frontiera del Danubio dal 7 al 9 d.C. Tiberio venne poi trasferito sulla frontiera del Reno come consguenza del disastro occorso a Publio Quintilio Varo quando le sue tre legioni vennero intrappolate e massacrate nella Battaglia della foresta di Teutoburgo da una coalizione di tribù Germaniche guidate da Arminio. Germanico raggiunse Tiberio in Germania nel 11 d.C. e ripartì per trascorrere l'anno 12 d.C. a Roma come console, rafforzando la sua posizione quale secondo in linea per il principato. Postumio Agrippa, che era l'erede al principato insieme a Tiberio, perse nel frattempo i favori e venne esiliato.

Roman Empire under Augustus
L'Impero Romano sotto Augusto
Cristiano64 (CC BY-SA)

Rivolta delle Legioni del Reno

Augusto morì nel 14 d.C., seguito poco dopo da Postumio Agrippa. La stabilità dell'Impero Romano venne messa alla prova nella prima transizione del potere imperiale. Rivolte scoppiarono sulle frontiere del Danubio e della Germania dove Germanico era stato governatore. Germanico era, a questo punto, un comandante molto popolare, più popolare di Tiberio, e per una legione Romana, fedeltà ad un comandante in campo era un dato di fatto. I legami di Germanico con Augusto erano anche di aiuto, ed i suoi spunti di pubbliche relazioni nel far vestire il proprio figlio piccolo, Gaio, come un piccolo soldato (che guadagnò a Gaio il soprannome di Caligola, o "Piccola Caliga") resero Germanico e la sua famiglia ancora più amati. I legionari in occidente si offrirono di fare giuramento a Germanico quale loro nuovo imperatore piuttosto che Tiberio. Germanico rifiutò di accettare il loro giuramento di fedeltà, ma aveva ancora bisogno di fare qualche tentativo per aiutare i soldati a sedare la ribellione e mantenere anche il loro favore. Germanico aveva necessità di agire rapidamente per via della minaccia di un attacco nemico. Provò a calmarli minacciando il suicidio che si rivelò privo di effetto in quanto alcuni soldati di fatto gli offrirono le proprie spade da usare per pugnalarsi. Dopo avere ripreso il controllo della situazione, decise di simulare una lettera di Tiberio che concedesse ai soldati tutto ciò che essi avevano richiesto. Pagare le indennità alle legioni era la via più rapida per redimere la rivolta ed incrementare la popolarità di Germanico tra queste.

Ma quando giunsero gli inviati di Tiberio da Roma, i soldati capirono subito che la lettera era un falso. Tirarono Germanico fuori del suo letto e minacciarono sua moglie ed il figlio Caligola che erano con lui. In lacrime, secondo Tacito, Germanico si appellò ai suoi uomini per poter mandare via sua moglie ed il giovane figlio. Tale discorso alle sue truppe quando Agrippina e Caligola si preparavano a lasciare il campo ebbe più effetto di qualunque altra sua iniziativa.

Germanico pose finne con successo alla rivolta sollecitando i suoi soldati di dimostrare che erano pentiti. I soldati, vergognandosi di loro stessi, si prpararono a punire e giustiziare personalmente i fautori della rivolta. Sempre molto conscio della propria immagine, Germanico lasciò la questione in mano ai soldati. Egli non si intomise, nè dando l'ordine nè prendendosi la colpa. In tal modo, ebbe modo di vedere puniti i fautori della rivolta senza incorrere in alcun risentimento verso se stesso. Fece si che i soldati si autodisciplinassero volontariamente e mantenne le mani pulite da qualsiasi aspetto spiacevole. Tuttavia, dietro le quinte, Germnanico ordinò al suo generale Aulo Cecina Severo di radunare alcuni uomini fidati dalle due legioni ancora ostili, e fece uccidere nelle loro tende gli ignari capi della rivolta. Germanico inoltre, dopo la fine della rivolta, pagò i suoi soldati di tasca propria in modo da garantirsi la loro lealtà.

Germanico Attraversa il Reno

Germanico era sufficientemente scaltro da rendersi conto che l'ozio giocava un ruolo importante negli ammutinamenti. Per distogliere i suoi soldati e recuperare le insegne perdute dalle legioni di Varo, Germanico guidò 12.000 legionari Romani con distaccamenti di ausiliari e cavalieri attraverso il Reno. Nel 15 d.C. fece un'incursione improvvisa contro i Catti. Nel mezzo di questa guerra, Tiberio decretò un trionfo in suo onore, e fece di Germanico membro di un nuovo collegio di sacerdoti di Augusto. Poichè si trovava nel mezzo di una guerra, Germanico dovette ritardare il suo rientro a Roma per il decretato trionfo. Prendendo i Catti di sorpresa, li massacrò e si rifiutò di negoziare una pace. Senza mai dimenticare la diplomazia, mise in salvo il capo Germano Segeste ed i suoi uomini assediati da parte di Arminio, che sconfisse Varo e le sue legioni, conquistando così la gratitudine si di Segeste che di Tiberio.

Il 16 d.C. fu caratterizzato da turbolenze in oriente. Germanico costruì una grandiosa flotta di mille navi il cui obbiettivo era il delta del Reno. Suo padre Druso era stato il primo dei Romani a navigare "l'oceano Germano". Ora il figlio effettuava il viaggio fino al Zuiderzee (Mare del Sud - Flevo Lacus -) senza contrattempi. Il viaggio di ritorno venne funestato per i seri danni alle navi causati da violente tempeste. Germanico, che approdò a terra sano e salvo, inviò barche per soccorrere i sopravvissuti. Quindi marciarono rientrando ai quartieri invernali. Missive urgenti di Tiberio li attendevano, che gli intimavano alfine di rientrare a Roma per il Trionfo che gli era stato decretato. Così Germanico ritornò a Roma come l'uomo del momento. Il Trionfo di Germanico si svolse il 26 Maggio, 17 d.C. con i suoi cinque figli che cavalcavano con lui nella parata, prospettando una promessa di un futuro lungo e stabile per Roma.

Bust of Germanicus mutilated by Christians
Busto di Germanico mutilato dai Cristiani
Carole Raddato (CC BY-SA)

Maius Imperium (Potere Supremo)

Nel 18 d.C., Germanico venne nuovamente fatto console, e questa volta ne condivise l'onore con l'imperatore, un privilegio riservato ad un successore designato. Tiberio gli diede il maius imperium - un'autorità suprema sui territori ad oriente dell'Adriatico, un comando che non era solo illimitato geograficamente, ma soprassedeva l'autorità di tutti i governatori dell'area. La necessità per questa autorità era dovuta per via delle lotte di potere all'interno dei territori di Roma in Asia Minore ed anche per la necessità di dare a Germanico una responsabilità confacente al suo status quale successore designato. Germanico si recò presso la sua nuova base ad Antiochia, la provincia imperiale della Siria, compiendo un esteso viaggio nel Mediterraneo orientale, fermandosi ad Azio, Atene, ed il sito dell'antica Troia.

Giunto in Siria Germanico entrò in conflitto con Gneo Calpurnio Pisone, che Tiberio aveva nominato governatore di tale provincia quando Germanico ricevette la sua autorità. Germanico e Pisone, insieme alle loro mogli, ciascuno pensava che l'altro stesse eccedendo nella propria giurisdizione. Germanico eseguì gli ordini di Tiberio di manifestare una presenza Romana nell'area e di sistemare le questioni interne. In Armenia, egli incoronò Artaxias, che era un alleato, ed insediò il primo governatore Romano della nuova provincia della Cappadocia.

Germanico lasciò l'Asia Minore nel 19 d.C. per visitare l'Egitto. Per quanto questo viaggio venne programmato a seguito di rapporti di carestie nella zona, fu incluso un giro per visitare i rinomati siti antichi. Germanico venne accolto calorosamente e divenne ancora più popolare presso le genti locali abbassando il prezzo del grano ed aprendo egli stesso le porte dei granai. Sfortunatamente, abbassando il prezzo del grano fece l'errore di interferire con le normative imperiali e di conseguenza fu redarguito dall'Imperatore. L'Egitto era il granaio dell'Impero e virtualmente un dominio imperiale privato. Facendo ciò, stava anche mettendo in ombra Tiberio.

Quando Germanico tornò in Siria alla fine dell'estate, trovò che Pisone aveva annullato tutti gli accordi che aveva fatto. Germanico ripudiò la sua amicitia (amicizia) con Pisone e lo bandì dalla sua compagnia. Pisone affermò pure che Germanico lo sollevò dal suo incarico così come dalla sua provincia. Pisone abbandonò il suo comando e andò su di un isola a largo dalla costa in modo che potesse tornare quando se ne fosse presentata l'opportunità. Germanico si era ammalato poco dopo il suo rientro dall'Egitto. Egli sospettava che Pisone lo avesse maledetto sistemando degli oggetti di magia nera nella propria casa ed era sul punto di avvelenarlo.

La Morte di Germanico

Germanico morì ad Antiochia il 10 Ottobre, nel 19 d.C. Antiche fonti scrissero di segni di avvelenamento sul corpo di Germanico come echimosi e schiuma dalla bocca. Eulogie lo hanno paragonato ad Alessandro (il Grande), che morì alla stessa età. I suoi aiutanti in Siria nominarono Gneo Senzio Saturnino per rimpiazzare la posizione abbandonata da Pisone. Pisone provò a riguadagnare la precedente posizione di governatore sostenendo che Germanico lo aveva cacciato illegalmente dalla provincia in quanto egli era l'unico sufficientemente forte in grado di fermare Germanico dal tentativo di spodestare Tiberio. Pisone rientrò in Siria con la propria forza militare. Il suo rientro venne facilmente contrastato e fu rimandato a Roma per essere processato per tradimento. Morto, forse anche martirizzato, Germanico rimase una forza formidabile nella politica Romana.

La morte di Germanico nel mezzo della sua promettente carriera gli impedì di diventare imperatore. Tuttavia, continuò ad influenzare la storia per i successivi cinquant'anni non solo per la reputazione che si costruì quando era in vita, ma anche per il suo ruolo quale padre di uno degli imperatori (Caligola), quale fratello di un altro (Claudio) ed nonno di un terzo (Nerone).

Bibliografia

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Info traduttore

Luca Zadra
Luca Zadra è laureato in Scienze Politiche presso l'Università LUISS di Roma. Ha lavorato nel turismo culturale concentrandosi su economia verde ed ecosistemi. Attualmente risiede in Svezia dove tiene brevi corsi e conferenze sulla cultura e le tradizioni italiane.

Info autore

Martini Fisher
Martini è co-autorice di "Time Maps: Matriarchy and the Goddess Culture" (Mappe del Tempo: Matriarchia e la Cultura delle Dee) e "Time Maps: Gods, Kings and Prophets" (Mappe del Tempo: Dei, Re e Profeti). L'altro suo lavoro comprende l'ebook "Introduzione al Mahabharata: Lezioni sulla Vita e sugli Affari" dal suo corso online con lo stesso titolo.

Cita questo lavoro

Stile APA

Fisher, M. (2016, gennaio 11). Germanico [Germanicus]. (L. Zadra, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-11869/germanico/

Stile CHICAGO

Fisher, Martini. "Germanico." Tradotto da Luca Zadra. World History Encyclopedia. Modificato il gennaio 11, 2016. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-11869/germanico/.

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Fisher, Martini. "Germanico." Tradotto da Luca Zadra. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 11 gen 2016. Web. 22 dic 2024.