Il villaggio di Banpo è un sito neolitico nella valle del Fiume Giallo, ad est di Xi'an, provincia dello Shaanxi, nella Repubblica Popolare Cinese. Il sito è anche conosciuto come Pan Po, specialmente negli scritti di autori risalenti ai tardi anni 50 del XX secolo EC. Fu scoperto nel 1953 EC da operai incaricati di eseguire degli scavi per la costruzione di una fabbrica. Il sito fu occupato nel periodo 4500-3750 ca AEC, e si estende per circa otto ettari. Più di diecimila strumenti e manufatti in pietra, duecentocinquanta tombe, sei grosse fornaci, magazzini, e quasi cento fondamenta di costruzioni sono stati portate alla luce sul posto. Fu la prima operazione archeologica su larga scala della Repubblica Popolare Cinese, ed è uno dei siti neolitici più importanti al mondo.
Scoperta e denominazione
Nel 1953 EC dei lavoratori locali furono ingaggiati per scavare le fondamenta di una fabbrica, che avrebbe dovuto essere costruita sul sito. Il nome significa “mezza discesa” e deriva dall'area nei pressi del sito. La storica Marilyn Shea scrive che il villaggio prende il nome dal gruppo di lavoro Banpo che lo scoprì, e che “appena la scoperta fu identificata, il gruppo di lavoratori cambiò mansione, divenendo scavatori per gli archeologi. Alla fine lo scavo fu affidato all'Istituto per la Ricerca Archeologica dell'Accademia Cinese di Scienze" (1). Il nome originario del villaggio è ignoto. Gli scavi continuarono tra il 1953 e il 1957 EC, e il Museo di Banpo, nei pressi del sito, fu aperto nel 1958 EC, con l'esposizione di manufatti provenienti dagli scavi e ricostruzioni di case ed edifici. Il Museo di Banpo è il primo di questo tipo in Cina ad esporre reperti ritrovati in uno scavo proprio sul posto in cui lo scavo ha avuto luogo.
Il villaggio neolitico
Gli archeologi hanno definito Banpo come un sito-tipo, termine che indica un sito riconosciuto come modello rappresentativo di una particolare cultura, in questo caso la cultura Yangshao, che fiorì nella valle del Fiume Giallo tra il 5000 e il 3000 AEC. Banpo è un insediamento racchiuso da un canale, che era circondato da un fossato. Le case erano scavate fino a un metro (tre piedi) sotto il livello del terreno, e la terra di risulta veniva poi utilizzata per modellare le fondamenta dei muri. I muri delle costruzioni erano in legno, sormontati da tetti di paglia. Argilla e canne erano quindi usati per spalmare i muri in modo da isolarli, e questi ultimi erano poi rinforzati con argilla cotta sul fuoco. Ogni costruzione nel villaggio era circolare, e il villaggio stesso era di forma ovale. Le case avevano pavimenti e verande in argilla cotta, e le verande erano ombreggiate grazie al tetto di paglia che le sovrastava. Il cimitero era posto fuori dal villaggio, oltre il fossato, così come la fabbrica delle ceramiche. Le sei fornaci per cuocere le ceramiche di Banpo sono state rinvenute tutte nella stessa posizione fuori dal villaggio, il che suggerisce una sorta di complesso industriale dove le ceramiche per tutta la comunità venivano modellate e cotte. Gli abitanti di Banpo non utilizzavano la ruota da ceramista, ma modellavano ogni pezzo a mano.
La cultura
La cultura Yangshao era matrilineare, cioè le donne detenevano il potere e la discendenza era tracciata secondo la linea materna, non paterna. Anche se gli studiosi occidentali hanno contestato questa teoria come “invenzione marxista”, le prove tangibili provenienti da Banpo parlano da sole: ogni tomba di donna che è stata esaminata conteneva molti più reperti di quelle maschili; e nessuna tomba delle duecentocinquanta scoperte ed ispezionate mostra alcuna traccia di capi maschi, ma moltissime di capi femmine (basato sul numero e sul tipo dei beni rinvenuti). Questo ci porta a ipotizzare una società matriarcale nel senso stretto di donne in possesso dell'autorità e uomini subordinati.
Coltivazione, ceramiche e abbigliamento
La popolazione di Banpo era formata da cacciatori-raccoglitori, che passarono in seguito ad una cultura agricola (coltivazione). Strumenti agricoli come falci e aratri sono stati trovati sul luogo. Si nutrivano soprattutto di miglio (cereali) e tenevano cani addomesticati e maiali. Erano principalmente vegetariani (come la maggior parte delle culture neolitiche) anche se ci sono prove del consumo occasionale di carne derivata da caccia e pesca.
Le ceramiche erano altamente sviluppate, e una delle forme più interessanti è l'anfora appuntita (anche conosciuta come “bottiglia d'acqua dal fondo appuntito”), una caraffa ovale in ceramica con un manico su ciascun lato, un collo corto e sottile, e un fondo appuntito. La punta sul fondo sembrerebbe poco pratica, poiché la brocca si ribalterebbe, ma gli archeologi ritengono che le caraffe fossero poste fermamente nel terreno o in argilla morbida, e fossero più stabili delle caraffe con fondo piatto, che sarebbero invece cadute con più facilità. Le ceramiche erano decorate con motivi animali, disegni geometrici, volti umani (forse divinità) e draghi. L'immagine del Maiale-Drago (una figura con testa di maiale e corpo di serpente), precursore dell'ormai famoso drago cinese, compare sulle ceramiche ritrovate a Banpo.
Vi sono prove che gli abitanti di Banpo indossassero indumenti dai tessuti lavorati. Questi tessuti sono stati rinvenuti sui resti umani nelle tombe ed attaccati ai manufatti. Tuttavia, non sono state rinvenute prove di antichi telai. Come potessero apparire questi indumenti non ci è noto, a causa del livello di decomposizione dei frammenti.
Matrimonio ed educazione dei figli
Uomini e donne indossavano ornamenti e gioielli, le donne più degli uomini. I matrimoni erano organizzati in maniera piuttosto diversa rispetto alle maggioranza delle usanze moderne. Le prove archeologiche suggeriscono con evidenza che praticassero ciò che i cinesi chiamano zouhun - “amore libero” - ovvero relazioni sessuali senza impegno. Gli uomini si recavano a visitare le case delle donne la sera, dormivano con loro ed il mattino dopo ritornavano a casa della propria madre per lavorare la terra. I bambini erano cresciuti nelle case delle madri. Questo tipo di relazione matrimoniale è ancora oggi praticata in Cina dalla popolazione Mosuo (chiamati fra loro Na) delle province dello Yunnan e del Sichuan nei pressi del Tibet. La Ah mi (donna più anziana) è a capo della casa, e prende tutte le decisioni importanti. Le prove rinvenute nelle case di Banpo suggeriscono che i bambini venissero cresciuti dalle madri allo stesso modo dei Mosuo di oggi.
Scrittura
Banpo potrebbe avere sviluppato un sistema di scrittura molto prima della data tradizionalmente riconosciuta come l'ascesa dell'alfabetizzazione in Cina durante la dinastia Shang (1600-1046 AEC). Tracce di incisioni su frammenti di ceramica sono state classificate in ventisette categorie distinte, il che suggerisce una forma di comunicazione piuttosto che dei segni senza criterio. Cosa significassero queste incisioni resta per noi sconosciuto, e gli archeologi non sono neppure tutti d'accordo nel considerarli una forma di lingua scritta.
Conclusioni
Banpo fu abbandonato ad un certo punto nel 3750 AEC circa. Non è stata trovata una ragione che giustifichi l'abbandono delle loro case da parte degli abitanti. Tracce di un'antica inondazione sono in questo caso irrilevanti, poiché non vi è modo di sapere se questa fosse accaduta prima o dopo che la popolazione si allontanò. Il villaggio, tuttavia, fu abbandonato rapidamente, dunque un'inondazione sembra essere una causa plausibile. Oggi l'antico villaggio è uno dei siti più visitati in Cina dopo la Grande Muraglia. Migliaia di persone ogni anno - fino a cinquantamila - affrontano il viaggio per camminare sugli antichi sentieri del villaggio di Banpo.