
Il governo dell'antico Egitto era una monarchia teocratica dal momento che il re governava grazie ad un mandato ricevuto dagli dei, inizialmente visto come intermediario tra gli esseri umani e le divinità, ci si aspettava che rappresentasse il volere degli dei tramite le leggi autorizzate e le politiche approvate.
L'esistenza di un governo centrale in Egitto è evidente a partire circa dal 3150 a.C. quando il re Narmer unificò il paese, ma alcune forme di governo esistevano già prima di questa data. I Re Scorpioni del periodo egiziano predinastico (c. 6000 - c. 3150 a.C.) ovviamente avevano una forma di governo monarchico, ma non è noto come esattamente operassero tali governi.
Gli egittologi del XIX secolo hanno diviso la storia del paese in periodi, con lo scopo di semplificare e rendere più accessibile il loro campo di studi. I periodi in cui vi fu un forte governo centrale sono chiamati "Regni" mentre quell in cui vi erano divisioni e l'assenza di un governo centrale sono chiamati "periodi intermedi". Nell'esaminare la storia egizia bisogna tenere presente che queste suddivisioni sono designazioni moderne; gli antici egizi non riconoscevano alcuna divisione tra periodi storici utilizzando questi termini. Gli scribi del Medio Regno egizio (c. 2040 - 1782 a.C.) potevano guardare indietro al Primo periodo intermedio (2181 - 2040 a.C.) come al "Periodo di sofferenza" senza attribuire a questo periodo un nome ufficiale.
Il modo in cui il governo operò cambiò leggermente nel corso dei secoli, ma il modello di base fu fondato durante la Prima Dinastia d'Egitto (c. 3150 - c.2890 a.C.). Il re governava l'interno pease con l'aiuto di un visir come secondo al comando, funzionari di governo, scribi, governatori regionali (conosciuti come normarchi), sindaci di villaggi e a partire dal Secondo Periodo Intermedio (c. 1782 - c.1570 a.C.) una forza di polizia. Dal suo palazzo sito nella capitale il re manifestava le sue decisioni, emetteva leggi, commissionava progetti di costruzione, e le sue parole venivano attuate dai burocrati che divennero necessari per amministrare il governo nel paese. Questa forma di governo egiziana durò, con poche modifiche, dal 3150 a.C. fino al 30 a.C.. quando il paese venne annesso da Roma.
Primo periodo dinastico e Antico Regno
Il sovrano fu conosciuto come re fino al Nuovo Regno d'Egitto (1570 - 1069 a.C.) quado il termine "faraone" (che vuol dire "Grande Casa" un riferimento alla residenza reale) entrò in uso. Il primo re fu Narmer (conosciuto anche come Menes) il quale stabilì un governo centrale dopo aver unificato il paese, probabilmente con la forza dell'esercito. L'economia dell'Egitto era basata sull'agricoltura e usava il sistema del baratto. I contadini della classe inferiore coltivavano la terra, consegnavano il grano e altri prodotti al proprietario terriero nobile (tenendo per sé una porzione modesta), e il proprietario terriero poi trasferiva i prodotti al governo, che li utilizzava per il commercio o per la distribuzione alla comunità più ampia.
Sotto il regno del sucessore di Narmer, Hor-Aha (C.3100 - 3050 a.e.c.) si diede inizio ad un costume conosciuto come Shensu Hor (Seguaci di Horus) che sarebbe diventata una pratica abitudinaria per i sucessivi sovrani. Il re e il suo seguito viaggiavano attraverso il paese, rendendo così visibile la presenza e il potere del sovrano ai suoi sudditi. L'egittologo Toby Wilkinson commenta:
I Shemsu Hor avrebbero svolto diverse funzioni contemporaneamente. Consentivano al monarca di essere una presenza visibile nella vita dei suoi sudditi, permettevano ai suoi funzionari di tenere sotto controllo tutto ciò che accadeva nel paese, implementando politiche, risolvendo dispute e amministrando la giustizia; riducevano i costi di mantenimento della corte e alleviavano il peso di sostenerla tutto l'anno in un'unica località; e, ultimo ma non meno importante, facilitavano la valutazione sistematica e la riscossione delle tasse. Poco dopo, nella Seconda Dinastia, la corte riconobbe esplicitamente il potenziale di calcolo dei Seguaci di Horus. Successivamente, l'evento fu combinato con un censimento formale delle ricchezze agricole del paese. (44-45)
I Shemsu Hor (meglio conosciuti oggi come i Contatori del Bestiame Egiziano) divennero il mezzo con il quale il governo si appropriò della ricchezza individuale e impose tasse. Ogni distretto (nome) era diviso in province con un nomarca che curava tutte le operazioni all'interno del nome, gli ufficiali di province più piccole e successivamente i sindaci dei villaggi. Piuttosto che fidarsi di un nomarca che riportasse fedelmente la situazione dei suoi beni al re, quest'ultimo insieme alla sua corte avrebbe viaggiato per riscuotere personalmente i beni. Il Shemsu Hor divenne poi un importante evento annuale (successivamnete bi- annuale) nella vita degli egiziani, e molto tempo dopo avrebbe fornito agli egittologici almeno approsimativamente le date dei regni dei vari re dal momento che lo Shemsu Hor era sempre registrato per regno e anno.
Gli esattori delle tasse seguivano la stima degli ufficiali al seguito del re e raccoglievano una certa quantità di prodotti da ogni nome, provincia e città che veniva destinata al governo centrale. Il governo successivamente avrebbe destinato quel prodotto al commercio. Per tutto il Primo Periodo Dinastico il sistema funzionò così bene che al tempo della Terza Dinastia d'Egitto (c. 2670 - 2613 a.C.) i progetti di costruzione richiedevano costi elevati e fu creata una forza lavoro efficiente, il meglio conosciuto e la più anctica ancora oggi esistenza la Piramide a Gradoni del re Djoser. Durante l'Antico Regno d'Egitto (c. 2613 - 2181 a.C.) il governo fu ricco abbastanza per permettersi di costruire monumenti ancora più grandi come le piramidi di Giza.
Dopo il re la persona più influente nel paese era il visir. Vi erano qualche volta due visir, uno per l'Alto Egitto e l'altro per il Basso Egitto. Il visir era la voce del re e il suo rappresentante, spesso era un familiare o qualcuno molto vicino al monarca. Il visir gestiva la burocrazia del governo e delegava le responsabilità secondo gli ordini del re. Durante l'Antico Regno, i visir erano responsabili dei progetti di costruzione, oltre che a gestire altri compiti.
Verso la fine dell'Antico Regno i visir divvenero meno attenti dal momento che la loro posizione diventava sempre più agiata. L'enorme ricchezza del governo veniva spesa in questi giganteschi progetti di costruzione a Giza, Abusir, Saqqara e Abydos e i sacerdoti che amministravano i compelssi templari in questi luoghi così come i nomarchi e i governatori provinciali stavano diventando sempre più ricchi. Man mano che la loro ricchezza cresceva, cresceva anche il loro potere e con l'aumento del potere, questi erano sempre meno inclini a preoccuparsi di ciò che pensava il re o di ciò che il suo vizier poteva o meno aver loro richiesto. L'ascesa del potere dei sacerdoti e dei nomarchi significò un declino di quello del governo centrale che, combinato con altri fattori, portò al crollo dell'Antico Regno.
Primo periodo intermedio & Medio Regno
I re governavano ancora dalla loro capitale Menfi all'inizio del Primo periodo intermedio, ma aveva effettivamente poco potere. I nomarchi amministravano le proprie regioni, raccoglievano le proprie tasse, costruivano i propri templi e monumenti in loro onore e commissionavano le proprie tombe. I primi sovrani del Primo Periodo Intermedio (VII - X dinastie) erano cosi inadeguati che i loro nomi vengono difficilmente ricordati e le loro date spesso confuse. I nomarchi al contrario aumentavano costantemente il loro potere. La storica Margaret Bunson spiega il loro ruolo tradizionale prima del Primo Periodo Intermedio:
Il potere di tali governanti locali veniva modificato nei periodi di faraoni potenti al comando, ma generalmente servivano il governo centrale, accettando il ruolo tradizionale di "Primo sotto il Re". Questo rango denotava il diritto di un funzionario di amministrare una particolare provincia o nome per conto del faraone. Tali funzionari erano responsabili delle corti regionali, del tesoro, degli uffici del catasto, dei programmi di manutenzione, delle milizie, degli archivi e dei magazzini. Riferivano al visir e al tesoro reale sugli affari all'interno della loro giurisdizione. (103)
Tuttavia durante il Primo periodo intermedio i nomarchi usarono le loro crescenti risorse per servire se stessi e la loro comunità. I re di Menfi, forse nel tentativo di recuperare parte del loro prestigio perduto, trasferirono la capitale nella città di Eracleopoli, ma non ebbero più successo lì che nella vecchia capitale.
Intorno al 2125 a.C. un governante chiamato Intef I salì al potere in una città provinciale chiamata Tebe, nell'Alto Egitto, e incitò la sua comunità a ribellarsi contro i re di Menfi. Le sue azioni avrebbero ispirato coloro che lo succedettero e infine portarono alla vittoria di Mentuhotep II sui re di Eracleopoli intorno al 2040 a.C. dando inizio al Medio Regno.
Mentuhotep II regnò da Tebe. Sebbene avesse cacciato via gli antichi re e diede inzio ad una nuova dinastia, strutturò il suo governo come quello dei regni passati. Gli antichi regni erano visti come una grande epoca nella storia Egizia, le piramidi ed estesi complessi a Giza e altre località erano un forte ricordo dell'antica gloria. Uno degli antichi elementi che mantenne, e che era stato trascurato durante l'ultima parte dell'Antico Regno, fu la duplicazione delle agenzie per l'Alto e il Basso Egitto, come spiega Margaret Bunson:
"In generale, gli uffici amministrativi del governo centrale erano esatte duplicazioni delle tradizionali agenzie provinciali, con una differenza significativa. Nella maggior parte dei periodi, gli uffici erano duplicati: uno per l'Alto Egitto e uno per il Basso Egitto. Questa dualità si rifletteva anche nell'architettura, con palazzi dotati di due ingressi, due sale del trono, ecc. La nazione si considerava un'unità, ma c'erano tradizioni risalenti ai leggendari antenati settentrionali e meridionali, i re semidivini del periodo predinastico, e al concetto di simmetria." (103)
La duplicazione degli uffici non solo onorava equalmente il nord e il sud dell'Egitto, ma, cosa più importante per il re, permetteva un controllo più stretto su entrambe le regioni. Il successore di Mentuhotep II, Amenemhat I (circa 1991 - circa 1962 a.C.), spostò la capitale nella città di Iti-tawy, vicino a Lisht, e continuò le antiche politiche, arricchendo il governo abbastanza rapidamente per poter avviare i suoi progetti edilizi. Il trasferimento della capitale da Tebe a Lisht potrebbe essere stato un tentativo di unificare ulteriormente l'Egitto, posizionando il governo nel centro del paese piuttosto che verso il sud. Per limitare il potere dei nomarchi, Amenemhat I creò il primo esercito permanente in Egitto, posto direttamente sotto il controllo del re. Prima di allora, gli eserciti venivano formati tramite coscrizione nei vari distretti, e i nomarchi inviavano poi i loro uomini al re. Questo conferiva ai nomarchi un alto grado di potere, poiché le lealtà degli uomini erano rivolte principalmente alla loro comunità e al loro governatore regionale. Un esercito permanente, leale prima di tutto al re, incoraggiava il nazionalismo e una maggiore unità.
Il successore di Amenemhat I, Sesostri I (circa 1971 - circa 1926 a.C.), proseguì le sue politiche e arricchì ulteriormente il paese attraverso il commercio. Fu Sesostri I a costruire il primo tempio dedicato ad Amon nel sito di Karnak, dando inizio alla costruzione di una delle strutture più grandiose della religione egizia mai realizzate. I fondi necessari al governo per progetti così imponenti provenivano dal commercio, e per commerciare gli ufficiali tassavano il popolo egizio. Toby Wilkinson spiega come funzionava questo sistema:
Quando si tratta di riscuotere le tasse, sotto forma di percentuale di cio che la fattoria produce, si deve presumere che una rete di funzionari operasse a nome dello stato in tutta l'Egitto. Non c'è dubbio che i loro sforzi fossero accompagnati da misure coercitive. Le iscrizioni lasciate da alcuni funzionari governativi, per lo più sotto forma di impressioni su sigilli, ci permettono di ricostruire il funzionamento della tesoreria, che era di gran lunga il dipartimento piu importante fin dagli inizi della storia egizia. I prodotti agricoli raccolti come entrate del governo venivano trattati in due modi. Una certa percentuale veniva inviata direttamente a laboratori stati per la produzione di prodotti derivati: per esempio sebo e cuoio dal bestiame, carne di maiale dai suini, lino dalla pianta, pane, birra e cesti dal grano. Alcuni di questi prodotti lavorati venivano successivamente scambiati o venduti con un profitto, generando un'ulteriore entrata per lo stato. Altri venivano ridistribuiti come pagamento per impiegati statali finanziando così la corte e i suoi progetti. La porzione che rimaneva dei prodotti agricoli (per lo più cereali) venivano immagazzinati nei granai governativi, situati in importanti centri regionali in tutto l'Egitto. Parte del grano immagazzinato veniva usata in forma grezza per finanziare le attività della corte, mentre una parte significativa veniva usata come scorta di emergenza da utilizzare in caso di cattivo raccolto per prevenire la diffusione di carestie. (45-46)
I nomarchi del Medio Regno collaboravano pienamente con il re nell'invio delle risorse, ciò dovuto al fatto che la loro autonomia era ora rispettata dal re come mai lo era stato in precedenza. L'arte egiziana durante il periodo del Medio Regno mostrò una varietà molto maggiore rispetto a quella dell' Antico Regno il che suggerisce un maggior valore attribuito ai gusti regionali e ai diversi stili piuttosto che a un'espressione approvata e regolamentata esclusivamente dalla corte. Inoltre lettere del tempo rendono chiaro che i nomarchi erano rispettati dai re della XII dinastia , cosa che non si verificava nel periodo dell' Antico Regno. Sotto il regno di Sesostri III (circa 1878 - 1860 a.C.) il potere dei nomarchi diminuì e i nomi furono riorganizzati. Il titolo di nomarca scomparve completamente dai documenti ufficiali durante il suo regno suggerendo che sia stato abolito. I governatori provinciali non avevano più le libertà di cui avevano goduto in precedenza, ma continuavano a beneficiare della loro posizione, erano ora solo più strettamente controllati dal governo centrale.
La XII Dinastia del Medio Regno dell'Egitto (circa 2040-1802 a.C.) è considerata "l'età dell'oro" del governo, dell'arte e della cultura egizia, periodo in cui furono create alcune delle opere letterarie e artistiche più significative, l'economia era solida e un forte governo centrale favoriva il commercio e la produzione. La produzione di massa di manufatti, come le statue (ad esempio le shabti) e i gioielli, avviata durante il Primo Periodo Intermedio, continuò durante il Medio Regno, ma con maggiore abilità e con opere di qualità superiore. La XIII Dinastia (circa 1802-1782 a.C.) fu più debole rispetto alla XII. L'agiatezza e l'alto tenore di vita del Medio Regno declinarono quando i governatori regionali ripresero maggiore potere, i sacerdoti accumularono più ricchezza e il governo centrale divenne progressivamente inefficace. Nell'estremo nord dell'Egitto, ad Avaris, un popolo semitico si era insediato attorno a un centro commerciale e, durante la XIII Dinastia, crebbe in potere fino a rivendicare la propria autonomia e ad espandere il controllo sulla regione. Questi furono gli Hyksos ("re stranieri"), la cui ascesa segna la fine del Medio Regno e l'inizio del Secondo Periodo Intermedio d'Egitto.
Secondo periodo intermedio & Nuovo Regno
I successivi scrittori egiziani hanno caratterizzato il periodo degli Hyksos come caotico, affermando che avevano invaso e distrutto il paese. In realtà Gli Hyksos ammiravano la cultura egiziana e la adottarono come se fosse propria. Sebbene avessero condotto delle incursioni nelle città egiziane come Menfi, portando con se statue e monumenti ad Avaris, si vestivano come egiziani, veneravano i loro dei e incorporarono elementi del governo egiziano nel proprio.
Il governo egiziano a Itj-tawi vicino a Lisht non riuscì più a controllare la regione e abbandonò l'Egitto inferiore ai Ittiti, spostando la capitale di nuovo a Tebe. Mentre gli Hyksos guadagnavano potere a nord, i Kushiti avanzarono a sud e ripresero terre che l'Egitto aveva conquistato sotto Senusret III. Gli egiziani a Tebe tollerarono questa situazione fino a circa il 1580 a.C., quando il re egiziano Seqenenra Taa (noto anche come Ta'O) sentì di essere stato insultato e sfidato dal re degli Hyksos Apepi e per questo attaccò. Questa iniziativa fu portata avanti e continuata dal suo figlio Kamose (circa 1575 a.C.) e infine dal suo fratello Ahmose I (circa 1570-1544 a.C.), che sconfisse gli Hyksos e li cacciò fuori dall'Egitto.
La vittoria di Ahmose I diede inziio al periodo conosciuto come Nuovo Regno d'Egitto, il più conosciuto e l'era meglio documentata della storia egizia. In questo periodo, il governo egiziano fu riorganizzato e riformato leggermente in modo che la gerarchia corresse dal faraone in cima, al vizir, al tesoriere reale, al generale dell'esercito, agli ispettori (supervisori dei luoghi governativi come i cantieri) e agli scribi che tenevano i registri e trasmettevano la corrispondenza.
Il Nuovo Regno vide l'istituzionalizzazione di una forza di polizia, iniziata sotto il regno di Amenehet I. Le sue prime unità di polizia erano costituite da membri delle tribù beduine che proteggevano i confini, ma avevano poco a che fare con il mantenimento della pace interna. La polizia del Nuovo regno era costituita da guerrieri Medjay nubiani i quali avevano combattuto contro gli Hyksos e per questo furono premiati da Ahmose I con un nuovo incarico. La polizia era organizzata dal visir sotto le direttive del faraone. Il visir delegava l'autorità a funzionari di livello inferiore che gestivano le varie pattuglie della Polizia di stato. La polizia proteggeva i templi e i complessi funerari, sorvegliava i confini e monitorava l'immigrazione, faceva la guardia alle tombe reali e ai cimiteri, e supervisionava i lavoratori e gli schiavi nelle miniere e nelle cave di pietra. Sotto il regno di Ramses II (1279-1213 a.C.), i Medjay divennero le sue guardie del corpo personali. Tuttavia, per la maggior parte del loro periodo di servizio, mantennero la pace lungo i confini e intervenivano negli affari dei cittadini su ordine di un ufficiale superiore. Col tempo, alcune di queste posizioni furono ricoperte da sacerdoti, come spiega Bunson:
Le unità di polizia del tempio erano normalmente composte da sacerdoti che erano incaricati di mantenere la sacralità dei complessi templari. Le normative riguardanti il sesso, il comportamento e l'atteggiamento prima e durante tutte le cerimonie rituali richiedevano una certa vigilanza e i templi mantenevano il proprio personale disponibile per garantire uno spirito armonioso. (207)
La polizia del tempio sarebbe stata particolarmente occupata durante le festività religiose, molte delle quali (come quella di Bastet o Hathor) incoraggiavano il bere e l'abbandono delle proprie inibizioni.
Il Nuovo Regno sperimentò la riforma e l'espansione militare. L'esperienza egiziana con gli Hyksos mostrò quanto facilmente una potenza straniera poteva dominare il paese e non erano interessati a permettere che succedesse una seconda volta. Ahmose I concepì per primo l'idea di zone cuscinetto intorno ai confini Egizi per tenere il paese al sicuro, ma l'idea fu portata avanti da suo figlio e sucessore Amenhotep I (c. 1541 - 1520 a.C.).
L'esercito guidato da Ahmose I contro gli Hyksos era composto da egiziani regolari, coscritti e mercenari e mercenari stranieri come i Medjay. Ahmenotep I addestrò un esercito di professionisti egiziani e li guidò in Nubia per completare le campagne di suo padre e riconquistare le terre perse durante la XIII dinastia. I suoi sucessori continuarono l'espansione dei confini egiziani, ma nessuno raggiunse il livello di Tuthmosis III (1458 - 1425 a.C.) che stabilì l'impero Egizio conquistando terre dalla Siria alla Libia e fin giù la Nubia.
A partire dal periodo di Amenhotep III (1386 - 1353 a.C.) l'Egitto era un vasto impero con relazioni diplomatiche e accordi commerciali con grandi nazioni come gli Ittiti, Mitanni, Impero Assiro e il Regno di Babilonia. Amenhotep III governò su un regno così vasto e sicuro che fu in grado di preoccuparsi principlamente solo alla costruzione di monumenti. Ne costruì così tanti che i primi egittologi gli accreditarono un periodo di regno eccezionalmente lungo.
Suo figlio avrebbe in gran parte annullato tutti i grandi successi del Nuovo Regno attraverso una riforma religiosa che minò l'autorità del faraone, distrusse l'economia e inasprì le relazioni con altre nazioni. Akhenaton (1353-1336 a.C.) forse nel tentativo di neutralizzare il potere politico dei sacerdoti di Amon, vietò tutti i culti religiosi nel paese eccetto quello del suo dio personale Aton. Chiuse i templi e trasferì la capitale da Tebe a una nuova città che fece costruire nella regione di Amarna, chiamata Akhetaton, dove si isolò con sua moglie Nefertiti e la sua famiglia, trascurando gli affari di stato.
La posizione del faraone era legittimata dalla sua adesione alla volontà degli dèi. I templi in tutto l'Egitto non erano solo luoghi di culto, ma anche fabbriche, dispensari, laboratori, centri di consulenza, case di cura, centri educativi e culturali. Chiudendoli, Akhenaton interruppe gli sviluppi del Nuovo Regno mentre commissionava la costruzione di nuovi templi e santuari secondo la sua fede monoteistica nel dio unico Aton. Il suo successore Tutankhamon (1336-1327 a.C.) invertì le sue politiche, riportò la capitale a Tebe e riaprì i templi, ma non visse abbastanza a lungo per completare il processo. Questo fu realizzato dal faraone Horemheb (1320-1295 a.C.) che cercò di cancellare ogni traccia dell'esistenza di Akhenaton. Horemheb restituì all'Egitto una certa posizione sociale con le altre nazioni, migliorò l'economia e ricostruì i templi che erano stati distrutti, ma il paese non raggiunse mai più lo splendore conosciuto sotto Amenhotep III.
Il governo del Nuovo Regno iniziò a Tebe, ma Ramesse II lo spostò a nord in una nuova città che costruì sul sito dell'antica Avaris, Pi-Ramesse. Tebe continuò ad essere un importante centro religioso, principalmente grazie al Grande Tempio di Amon a Karnak, al quale ogni faraone del Nuovo Regno contribuì. Le ragioni dello spostamento di Ramesse II non sono chiare, ma uno dei risultati fu che con la capitale del regno lontana a Pi-Ramesse, i sacerdoti di Amon a Tebe furono liberi di agire a loro piacimento. Questi sacerdoti aumentarono il loro potere al punto da rivaleggiare con il faraone e il Nuovo Regno finì quando i sommi sacerdoti di Tebe governarono da quella città mentre gli ultimi faraoni del Nuovo Regno lottavano per mantenere il controllo stando a Pi-Ramesse.
Tardo Periodo dell'Antico Egitto & Periodo Tolemaico
L'Egitto era ancora una volta diviso quando iniziò il Terzo Periodo Intermedio (1069-525 a.C.). Il governo di Tebe rivendicò la supremazia pur riconoscendo la legittimità dei governanti di Pi-Ramesse e effettuando matrimoni con loro. La divisione del governo indebolì l'Egitto e ciò diede inizio a guerre civili durante il Tardo Periodo (circa 664-332 a.C.). In questo periodo, i pretendenti al trono d'Egitto combattevano tra di loro utilizzando mercenari greci, i quali, col tempo, persero interesse nel conflitto e iniziarono a fondare le proprie comunità nella Valle del Nilo.
Nel 671 e 666 a.C. gli Assiri invasero e presero il controllo del paese e nel 525 a.C. il paese fu invaso dai Persiani. Sotto il controllo dei persiani l'Egitto divenne una satrapia con capitale Menfi e come gli assiri prima di loro, i persiani occuparono tutte le posizioni di potere. Quando Alessandro Magno conquistò la Persia, prese l'Egitto nel 331 a.C. e si proclamò faraone a Menfi, mettendo i macedoni nei ruoli di comando.
Dopo la morte di Alessandro, il suo generale Tolomeo (323 - 285 a.C.) fondò la dinastia Tolemaica in Egitto che durò dal 323 al 30 a.C.. I Tolomei come gli Hyksos prima di loro, ammirarono profondamente la cultura egiziana e la incorporarono nel loro regno. Tolomeo I provò a fondere la cultura greca con quella egizia per creare un paese armonioso e multinazionale - e ci riuscì - ma il tuttò non durò oltre il regno di Tolomeo V (204 - 181 a.C.). Sotto il regno di Tolomeo V il paese fu nuovamente in subbuglio e il governo centrale si indebolì. L'ultimo faraone tolemaico d'Egitto fu Cleopatra VII (69 - 30 a.C.) e dopo la sua morte il paese fu annesso a Roma.
Eredità
La teocrazia monarchica dell'Egitto durò oltre 3.000 anni, creando e mantenendo una delle più grandi culture antiche del mondo. Molti degli strumenti, manufatti e pratiche del mondo moderno hanno avuto origine nei periodi più stabili dell'Antico, Medio e Nuovo Regno, quando un forte governo centrale forniva la stabilità necessaria per la creazione di arte e cultura.
Gli Egizi inventarono la carta e l'inchiostro colorato, perfezionarono l'arte della scrittura, furono i primi a utilizzare ampiamente i cosmetici, inventarono lo spazzolino da denti, il dentifricio e le mentine per l'alito. Ampliarono le conoscenze nel campo medico, sviluppando pratiche come la riparazione di ossa rotte e interventi chirurgici, crearono orologi ad acqua e calendari (originando il calendario di 365 giorni che usiamo oggi), perfezionarono l'arte della produzione della birra, apportarono innovazioni agricole come l'aratro trainato da buoi e introdussero persino l'uso delle parrucche.
I re e successivamente i faraoni dell'Antico Egitto iniziavano i loro regni offrendo se stessi al servizio della dea della verità, Ma'at, che personificava l'armonia e l'equilibrio universale ed incarnava il concetto di ma'at, fondamentale per la cultura egiziana. Mantenendo l'armonia il re d'Egitto garantiva al popolo una cultura che incoraggiava creatività e innovazione. Ogni sovrano iniziava il proprio regno "presentando Ma'at" agli altri dèi del pantheon egizio, come un modo per assicurarli che avrebbe seguito i suoi precetti e avrebbe incoraggiato il suo popolo a fare altrettanto durante il suo regno. Per la maggior parte del tempo, il governo dell'Antico Egitto mantenne questo patto divino con gli dèi, il che portò alla creazione della grandiosa civiltà egizia.