Beda

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Wesley Fiorentino
da , tradotto da Gennaro Meccariello
pubblicato il 10 maggio 2017
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Portoghese, Spagnolo
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Bede the Venerable (by Fr. Lawrence Lew, O. P., CC BY-NC-SA)
Beda il Venerabile
Fr. Lawrence Lew, O. P. (CC BY-NC-SA)

Beda (673 circa - 735), noto ai suoi contemporanei con il nome di Venerabile Beda o Beda il Venerabile, fu un monaco, uno studioso ed uno storico inglese vissuto nel Regno di Northumbria. Divenne monaco nella comunità di Monkwearmouth, per passare in seguito nel monastero di Jarrow. Molti degli scritti della sua vasta produzione sono giunti sino ai nostri giorni. Il suo lavoro di storico influenzò in modo significativo le generazioni successive. La sua opera più nota, l'Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum (Storia ecclesiastica dei popoli degli Angli), è stata per secoli una fonte fondamentale per lo studio e la comprensione della storia dell'Inghilterra antica e medievale. A motivo di ciò è ricordato da alcuni come il "Padre della storiografia inglese".

Vita

Se si eccettuano le poche notizie da lui stesso forniteci nell'ultimo capitolo dell'Historia Ecclesiastica, sappiamo davvero poco della vita di Beda. Potrebbe essere nato tanto nel 672 quanto nel 673, nei territori del Monastero di Jarrow, come egli stesso afferma. Ciò significa che nacque in Bernicia, il più settentrionale dei due regni della regione del Northumbria, assimilabile all'odierno Sunderland (Bernicia e Deira erano uniti nel regno di Northumbria sin dalla sua nascita). Beda non parla affatto della sua infanzia, di cui d'altronde esistono ben poche tracce. È plausibile che provenisse da una famiglia nobile, infatti nella sua vita mostrò di essere in contatto con le più ricche ed influenti famiglie del Northumbria. Inoltre, alcuni studiosi, hanno segnalato il nome Beda, in uso nell'antica lingua inglese, nella cronologia dei re di Lindsey, un regno contiguo al Northumbria, proprio come argomento in favore dell'ipotesi di una sua nascita in una famiglia agiata o influente.

Beda richiese di essere destinato al monastero di Monkwearmouth, sul fiume Wear, dove avrebbe potuto seguire gli insegnamenti dell'abate Benedetto Biscop (628 circa - 690). Studiò a Monkwearmouth fino al 682, quando fu trasferito presso la nuova abbazia di Jarrow, fondata da san Ceolfrido (642 circa-716). All'età di 19 anni fu ordinato diacono, ben prima dell'età canonicamente prevista dei 25 anni, ciò a testimonianza delle sue non comuni doti. Ricevette l'ordine sacerdotale a 30 anni, e sembra che abbia scritto le sue prime opere all'inizio dell'ottavo secolo, col fine di utilizzarle nell'insegnamento presso il monastero. I suoi scritti vanno da argomenti storici, teologici e scientifici, fino ad un ampio insieme di testi esegetici ed agiografici. A Beda è quasi unanimemente riconosciuto il merito di aver introdotto il metodo di datazione dell'Anno Domini, di cui ha trattato nella sua opera sulla cronologia, De Temporum Ratione. L'adozione dell'AD, utilizzato già nell'Historia Ecclesiastica, lo rese popolare presso i suoi contemporanei e nelle successive generazioni.

Collected Works of Bede
Frontespizio di una raccolta delle opere di Beda
Burns Library, Boston College (CC BY-NC-ND)

Beda conobbe e fu in contatto con molti dei più influenti ecclesiastici e giuristi dei suoi tempi. Da giovane incontrò Adamnan, divenuto in seguito abate nell'importante monastero di Iona. Ricevette gli insegnamenti di san Benedetto Biscop e Ceolfrido, noto per il decisivo ruolo avuto nella formazione dell'organizzazione ecclesiastica in Inghilterra. Fu ordinato diacono e poi sacerdote da san Giovanni di Beverley che fu vescovo di Hexham e poi arcivescvo di York, oltreché fondatore dell'abbazia di Beverley, da cui si sviluppò l'omonima cittadina dello Yorkshire orientale. Scriveva regolarmente a san Egberto di York, e le lettere della loro corrispondenza sono giunte fino ai nostri giorni. Nothelm, un arcivescovo di Canterbury, lo aiutò a trovare alcune fonti necessarie alla redazione dell'Historia Ecclesiastica. In più occasioni incontrò anche Vilfrido, il discusso vescovo di York e, ad un certo punto, dovette scrivergli una lettera per difendersi dall'accusa di eresia. Beda fu in egual modo ben conosciuto presso la casa reale del Northumbria e, non a caso, dedicò la sua opera maggiore al re Ceolwulf (r. dal 729 c. al 737) da cui fu regolarmente consultato su varie questioni.

Morì il 26 maggio del 735 mentre cantava un inno, secondo quanto ci riferisce la cronaca dei suoi ultimi giorni, scritta da uno dei suoi discepoli. La cronaca è ricca di particolari, tanto nella descrizione della malattia, quanto nel riportare le sue ultime volontà e gli ultimi atti nei confronti di chi gli rimase vicino. A quanto pare, anche durante l'agonia compose delle poesie. Dopo la morte fu sepolto nell'abbazia di Jarrow. Benché fosse considerato santo già subito dopo la morte, non fu canonizzato prima della fine del XIX secolo. Pur essendo stato canonizzato così in ritardo, gli è stato attribuito il titolo di Dottore della Chiesa ed è l'unico tra i santi nati sull'isola britannica ad averlo.

Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum

L'opera più nota di Beda, l'Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum, è una storia della Chiesa Cristiana in Inghilterra, e, senz'altro, aveva come scopo principale quello di illustrare la diffusione del Cristianesimo nei territori d’origine dell’autore. Tuttavia, nel fare ciò, ci presenta una cronaca dettagliata degli avvenimenti storici in Inghilterra, fino ai tempi in cui egli visse. L'ampia disamina dell'affermazione dei regni anglo-sassoni fino all'VIII secolo è corredata da un catalogo di Santi, di miracoli e re convertitisi al Cristianesimo. L'autore pone particolare attenzione agli aspetti conflittuali emersi tra la vita religiosa che aveva come modello la Chiesa di Roma e le comunità di Cristiani di origine celtica, che avevano abitato l'isola britannica e quella irlandese per secoli, prima dell'arrivo degli anglo-sassoni. Gli studiosi a noi contemporanei ritengono che l'opera di Beda sia una tra le fonti più rilevanti della storia anglo-sassone. In particolare il testo è importante per gli aspetti religiosi, sociali e politici della storia dell'Inghilterra nelle prime fasi del periodo Anglo-Sassone.

Gli studiosi a noi contemporanei ritengono che l'opera di Beda sia una tra le fonti più rilevanti della storia Anglo-Sassone.

Nello scrivere l'Historia ecclesiastica, Beda poté attingere ad una vasta pluralità di fonti. Il monastero di Jarrow, infatti, aveva una ben nota biblioteca, grazie a cui la comunità monastica lì residente divenne un polo culturale ed educativo nella regione del Northumbria. Attingendo al patrimonio librario della biblioteca Beda poté dunque far riferimento, nella prima parte del suo lavoro, ad autori classici quali Plinio, Eutropio ed Orosio, mentre il resoconto delle invasioni delle popolazioni degli anglo-sassoni si basa, prevalentemente, sull'opera di Gildas: "De Excidio et Conquestu Britanniae" (Sulla distruzione e sulla conquista della Britannia). Nella ricostruzione dei regni inglesi, dai primi fino a quelli dei giorni in cui egli stesso visse, Beda si avvalse in modo sostanziale di fonti a lui contemporanee, come la "Vita di san Vilfrido" di Stefano di Ripon (Eddius Stephanus), dalla quale ricavò informazioni rilevanti sugli avvenimenti storici dell'isola britannica fino al tardo VII secolo. Inoltre, per narrare i grandi eventi del suo tempo, è evidente che attinse anche alla corrispondenza ed ai colloqui avuti con i testimoni ed, in qualche caso, con i protagonisti, degli stessi.

L'argomento principale della storia di Beda è il diffondersi della Chiesa nei regni inglesi, vale a dire anglo-sassoni, fino all'VIII secolo. Sono riportati gli avvenimenti e le personalità religiose emerse in tutto questo lungo intervallo di tempo e spesso sono descritti con dovizia di particolari. Sono narrate anche le vite e le gesta delle preminenti autorità laiche, benché soprattutto riguardo al ruolo da loro avuto nell'affermarsi del Cristianesimo in Inghilterra. Vescovi, monaci, santi e martiri sono presentati ovunque nell'opera, così come i re che li favorirono. Non a caso i compiti dei regnanti nella gestione delle questioni ecclesiastiche all'interno dei loro regni, sono un argomento frequente dell'Historia Ecclesiastica. Beda è molto più che parziale rispetto ai regnanti della sua terra d'origine, il Northumbria. Ha grandi parole di elogio ed apprezzamento in specie per Edvino ed Osvaldo di Northumbria, oltre ad aver delineato profili ampiamente favorevoli degli altri re della medesima regione, tra i quali Etelfrido (Æthelfrith) e Oswiu.

St. Petersburg Bede
Pagina della Storia ecclesiastica tratta da un codice altomedievale conservato nella Biblioteca nazionale di San Pietroburgo
GDK (Public Domain)

L'Historia Ecclesiastica si compone di cinque distinti libri, con una presentazione in cui Beda dedica la sua opera a Ceolwulf, re del regno di Northumbria negli anni in cui l'opera fu redatta. Il primo libro tratta in modo diffuso l'arrivo dei Romani in Britannia, ad iniziare dalla campagna militare di Cesare del 55 a.C. Poi, gran parte di questa prima sezione, descrive la diffusione del Cristianesimo sull'isola riportando le storie dei primi martiri, come sant'Albano. Inoltre egli scrive delle lotte interne ai territori britannici tra il IV ed il V secolo, fornendo molti particolari sulle frequenti usurpazioni imperiali che scossero la società romano-britannica. Dà conto delle eresie come l'Arianesimo ed il Pelagianesimo che prendendo piede sull'isola, causarono non trascurabili sommovimenti sociali. Il libro termina con l'arrivo di Agostino da Canterbury, inviato nel 597 da Papa Gregorio Magno a convertire al Cristianesimo re Etelberto del Kent.

Agostino fu mandato alla corte di Etelberto per portargli da Roma la migliore delle notizie, e segnatamente la promessa, per quanti avessero accolto il Dio vero e vivente, di un regno senza fine e di sicura gioia eterna in paradiso - Beda, Historia Ecclesiastica, 39 (Oxford: Oxford University press, 2009)

I due libri seguenti sono la cronistoria dello svolgersi della missione del romano Agostino, e delle sue difficoltà, insieme ai coevi avvenimenti politici e militari, cui spesso furono legati i destini della Chiesa medesima in determinati luoghi e momenti. Gli eredi di Etelberto abbandonarono la fede Cristiana, preferendo ritornare alle divinità pagane dei loro avi. Tale dinamica degli eventi è un motivo ricorrente in tutto lo svolgimento dell'Historia Ecclesiastica, riguardo numerosi regni degli Anglo-Sassoni. Beda copre di disprezzo i re apostati, ed allo stesso tempo elogia i re Edvino e Osvaldo di Northumbria, due degli eroi della sua storia. Entrambi si convertirono al Cristianesimo, contribuendo in modo convinto alla sua diffusione nel loro regno e tutte due morirono in battaglia, venendo poi venerati da subito, dopo la loro morte, come martiri. Il terzo libro si conclude con il Sinodo di Whitby del 664, durante il quale re Oswiu regolò la controversia sulla Pasqua. Decise, infatti, di seguire il rito Latino nello stabilire il giorno della memoria, mettendo da parte le differenti consuetudini celtiche, tra loro discordanti.

Re Oswiu iniziò col dichiarare che sarebbe stato opportuno che tutti quelli che obbedivano allo stesso Dio, avessero un medesimo comportamento senza avere differenti celebrazioni dei santi sacramenti - Historia Ecclesiastica, 154

Il quarto ed il quinto libro descrivono il regno di Egfrido ed il declino della supremazia del Northumbria. Inoltre, Beda, riporta le carriere di alcuni noti uomini di Chiesa del tardo VII secolo, tra cui Teodoro di Tarso, il vescovo del Northumbria Vilfrido di Ripon ed il grande santo della stessa regione, Cutberto di Lindisfarne. Il quinto ed ultimo libro dell'Historia Ecclesiastica, tratta dell'impegno missionario sul continente come, ad esempio, in Frisia. In queste pagine è fornita altresì una precisa ricostruzione della controversia sulla Pasqua. L'autore denuncia in modo vigoroso la propria contrarietà alla consuetudine celtica per la datazione della Pasqua, fino a spingersi a criticare lo stesso san Cutberto per averla seguita. Afferma, poi, il proprio sollievo per il fatto che, al tempo in cui lui scriveva, agli Irlandesi fosse stato ormai evitato l'errore di celebrare la Pasqua nel giorno sbagliato.

Eredità

L'opera di Beda ebbe un'ampia diffusione e molti riconoscimenti già da subito, dopo la sua morte. Egli fu venerato come santo nella Comunità monastica di Jarrow, e la sua fama postuma arrivò a tutti i vicini territori anglo-sassoni; ricordato come un'autorità tanto per la teologia, quanto per la storia, influenzò in modo significativo la definizione dei sistemi cronologici degli storici a lui posteriori; la sua opera è inoltre ritenuta, dalle più recenti generazioni di studiosi, ecclesiastici e politici inglesi, uno dei testi fondanti dell'identità inglese.

Shrine of Saint Bede the Venerable
Tomba di San Beda il Venerabile
Fr Lawrence Lew, O.P. (CC BY-NC-ND)

La traduzione dell'Historia Ecclesiastica nell'inglese volgare parlato alla corte di Alfredo il Grande, nel IX secolo, è stata riconosciuta come un passaggio cruciale nell'affermarsi di un'identità inglese, da contrapporre alle tante identità individuali regionali dei primi regni anglo-sassoni. L'utilizzo del termine "Inglese" nelle pagine del Venerabile Beda, è la testimonianza del fatto che esisteva una più ampia identità culturale condivisa tra chi viveva nei regni anglo-sassoni del Sud e chi viveva nel Northumbria.

Info traduttore

Gennaro Meccariello
Gennaro è uno studioso di storia locale ed è appassionato di storia. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Benevento, è interessato in particolar modo alla storia medievale, alla storia delle istituzioni ed alla storia contemporanea.

Info autore

Wesley Fiorentino
Wesley Fiorentino is an archivist, historian, and scholar currently located in Boston, Massachusetts. His areas of study include Old English literature and Late Antiquity.

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Fiorentino, W. (2017, maggio 10). Beda [Bede]. (G. Meccariello, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-15989/beda/

Stile CHICAGO

Fiorentino, Wesley. "Beda." Tradotto da Gennaro Meccariello. World History Encyclopedia. Modificato il maggio 10, 2017. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-15989/beda/.

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Fiorentino, Wesley. "Beda." Tradotto da Gennaro Meccariello. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 10 mag 2017. Web. 20 dic 2024.