La dinastia Song

Definizione

Mark Cartwright
da , tradotto da Federica Lomoro
pubblicato il 26 settembre 2017
Disponibile in altre lingue: Inglese, Cinese, Francese
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Imperial Garden, Kaifeng (by Zhang Zeduan, Public Domain)
Giardino Imperiale, Kaifeng
Zhang Zeduan (Public Domain)

La dinastia Song (anche nota come Sung) governò la Cina dal 960 al 1279 EC, con il regno diviso in due periodi: i Song Settentrionali (960-1125 EC) e i Song Meridionali (1125-1279 EC). I Song Settentrionali regnarono dalla loro capitale Kaifeng su una Cina in gran parte unificata, ma quando la parte settentrionale dello Stato fu invasa dallo Stato di Jin, nel primo quarto del XII secolo EC, i Song spostarono la loro capitale a sud, a Hangzhou. Nonostante la relativa modernizzazione della Cina e la grande ricchezza economica durante questo periodo, la corte Song era così flagellata da fazioni politiche e conservatorismo che lo Stato non riuscì a resistere alla minaccia dell'invasione mongola, collassando nel 1279 EC per essere sostituita dalla dinastia Yuan.

Fondazione

Il caos e il vuoto politico causati dal collasso della dinastia Tang (618-907 EC) portarono alla divisione della Cina in cinque dinastie e dieci regni, ma un signore della guerra, come era accaduto spesso in precedenza, avrebbe accolto la sfida e riunito alcuni fra i vari Stati in una sorta di Cina unificata. La dinastia Song, infatti, fu fondata dal generale della dinastia Zhou Posteriore Zhao Kuangyin (927-976 EC), proclamato imperatore dall'esercito nel 960 EC. Il suo nome da imperatore fu Taizu (“Grande Progenitore”). Per assicurarsi che nessun generale rivale potesse mai diventare troppo potente e guadagnare il supporto necessario per reclamare il trono, l'imperatore introdusse un sistema di rotazione per le alte cariche dell'esercito, spazzando via ogni opposizione. Inoltre, si assicurò che le cariche civili da quel momento in poi godessero di uno status superiore rispetto a quelle militari, ponendosi come loro ente supervisore.

Gli imperatori Song miravano a mantenere una situazione di pace lungo i confini, per consolidare il governo nella Cina centrale e mantenere il controllo su 100 milioni di sudditi.

All'imperatore Taizu dei Song succedette suo fratello minore, l'imperatore Taizong (“Grande Antenato”), che regnò dal 976 al 997 EC. La stabilità garantita dai lunghi regni dei primi due imperatori (almeno in confronto al caos dei secoli precedenti) diede alla dinastia Song l'input per divenire una delle più popolari nella storia della Cina.

Consolidamento e governo

Taizu conquistò larga parte della Cina centrale, ma né lui né i suoi successori riuscirono a sconfiggere la dinastia kitai dei Liao del nord, che controllavano ancora la strategica area difensiva della Grande Muraglia. Infatti, i cavalieri kitai erano talmente superiori a livello militare che invasero a loro piacimento la Cina dei Song, e gli imperatori Song furono costretti a pagare ai loro vicini un tributo annuale in argento e seta. Riconobbero anche il sovrano Kitai come un imperatore a pieno titolo. Una situazione simile si presentò con lo stato Xia di etnia tangut a nord ovest. A seguito di una sconfitta nel 1044 EC, fu versato tributo anche a loro, così che gli imperatori Song potessero mantenere un confine pacifico e concentrarsi sul consolidamento del loro dominio sulla Cina centrale, e sulla gestione di una popolazione di cento milioni di individui. I tributi erano corposi, ma meno costosi di una guerra o del mantenimento di una presenza militare costante nella regione. Inoltre, con lo sviluppo dei commerci con questi Stati, molto del valore del tributo ritornava in ogni caso in Cina come pagamento per le esportazioni di merci cinesi.

Northern Song Dynasty Map
Mappa della dinastia Song del Nord
Yu Ninjie (CC BY-SA)

Nonostante i Song furono capaci di governare una Cina unita dopo un lungo periodo di divisioni, il regno era afflitto dai problemi legati ad un nuovo clima politico ed intellettuale, che metteva in discussione l'autorità imperiale e cercava di spiegare cosa fosse andato storto negli ultimi anni di regno della dinastia Tang. Un sintomo di questo nuovo modo di pensare fu il ritorno agli ideali del confucianesimo, col nuovo nome di neoconfucianesimo, che enfatizzava il miglioramento di sé all'interno di un contesto metafisico più razionale. Questo nuovo approccio al confucianesimo, con l'aggiunta della componente metafisica, permetteva ora il rovesciamento della situazione di predominanza che i Tang avevano garantito al buddismo, visto da molti intellettuali come una religione non cinese.

Gli scontri di idee politiche e religiose a corte portava spesso a dannose fazioni ed esili, ma il problema reale, ovviamente, non veniva mai affrontato: l'enorme disparità di ricchezza che affliggeva la Cina da secoli. Un tentativo di riforma furono le Nuove Politiche del cancelliere Wang Anshi (1021-1086 EC), che intendevano alleggerire il carico che gravava sugli strati più poveri della società. Egli promulgò riforme come la sostituzione del lavoro usurante con una tassa in beni, l'offerta di prestiti a basso interesse, nuovi censimenti terrieri mirati ad una distribuzione delle tasse più equa. Le riforme, tuttavia, incontrarono un'opposizione quasi totale, da parte degli amministratori locali il cui interesse era il mantenimento dello status quo e della loro consolidata rete di conoscenze e scambio di tangenti. La realtà in pratica fu che, nonostante più persone ebbero l'opportunità di entrare a far parte della classe di intellettuali-burocrati che governava lo Stato cinese a livello nazionale e locale, e l'aristocrazia minore ampliò decisamente la sua base, la stragrande maggioranza della popolazione durante la dinastia Song rimase, come sempre, formata da contadini sfruttati e sovratassati.

Economia

Se la politica al tempo dei Song era fonte di problemi per gli imperatori, almeno l'economia andava a gonfie vele. Kaifeng, già capitale nelle precedenti dinastie, divenne sotto i Song una delle grandi metropoli del mondo. Con una popolazione di circa un milione di abitanti, la città beneficiò dell'industrializzazione ed era ben rifornita grazie alle vicine miniere di carbone e ferro. Grande snodo commerciale, Kaifeng era famosa in particolar modo per le industrie produttrici di stampe, carta, tessuti e porcellane. Tali merci venivano quindi esportate lungo la Via della Seta e attraverso l'Oceano Indiano, assieme a tè, seta, riso e rame. Le importazioni includevano cavalli, cammelli, pecore, tessuti in cotone, avorio, gemme e spezie.

Women Checking Silk, Song China.
Donne che controllano la seta, Song China.
Unknown Artist (Public Domain)

L'agricoltura, in generale, divenne molto più efficiente, e i contadini puntavano a produrre più di quello che era il loro fabbisogno. Le città divennero più popolose, i mercati prosperavano, e i contadini iniziarono a coltivare merci che sapevano avrebbero avuto grande valore sul mercato, come zucchero, arance, cotone, seta e tè. Per trasportare tutte queste merci lungo i canali e via mare verso le destinazioni che le richiedevano vennero costruite migliaia di imbarcazioni, facendo prosperare un'ulteriore tipo di industria. Le compagnie divennero più grandi e sofisticate, con diversi livelli di gestione e proprietà. Corporazioni, grossisti, cooperative e società per azioni si svilupparono, e l'economia cinese iniziò lentamente a prendere una forma sempre più vicina a quello che è il modello industriale odierno.

Arti e scienze

La Cina sotto i Song si trasformò in una nazione moderna e industrializzata, grazie all'evoluzione dei macchinari, allo sviluppo dell'agricoltura e dei processi manufatturieri. Invenzioni significative o migliorie su idee già esistenti includevano imbarcazioni con ruote a pale, polvere da sparo, cartamoneta, bussola fissa, timone a poppa, chiuse nei canali e stampa a caratteri mobili. Armature in metallo erano prodotte su larga scala, così come spade in acciaio di alta qualità, rese possibili da soffietti messi in moto dalla forza dell'acqua, che riuscivano a scaldare le fornaci ad altissime temperature.

La letteratura fiorì durante la dinastia Song. Lie Jie scrisse un famoso trattato sull'architettura, il suo Yingzao fashi (1103 EC), e furono scritte enciclopedie. Furono composte famose opere a carattere storico, come il Zizhi tongjian di Sima Guang (Specchio generale al servizio del governo) che, pubblicato nel 1084 EC, trattava gli anni della storia cinese dal 403 AEC al 959 EC. Questo periodo vide inoltre la pubblicazione di molte opere poetiche. Uno dei poeti più famosi fu Su Dongpo (1037-1101 EC), che scrisse, come molti suoi contemporanei, di amore, solitudine e dolore. Le donne nel periodo Song se la passavano probabilmente molto peggio rispetto al passato, poiché pratiche come la fasciatura dei piedi divennero molto comuni, ma una donna poetessa molto rinomata fu Li Qingzhao, che descrisse l'esilio della sua famiglia nel 1127 EC e il suo dolore per la morte del marito.

Travelling among Streams & Mountains by Fan Kuan
In viaggio tra torrenti e montagne di Fan Kuan
Fan Kuan (Public Domain)

Le arti visive in generale prosperarono, spinte dalla domanda crescente da parte di una classe media ricca ed in rapida espansione. Le porcellane pregiate e il teatro erano molto popolari tra la nuova élite urbana. I dipinti di paesaggio ambivano ad un maggiore realismo: uno dei più celebri era Viaggiatori tra montagne e torrenti, un rotolo di seta di 2x1 metri dipinto da Fan Kuan (c. 990-1030 EC). Dipinti di fiori e fauna selvatica, specialmente di uccelli, divennero anch'essi molto popolari fra gli artisti del periodo Song. L'apprezzamento per l'arte si diffuse al punto che molti degli artisti più celebrati vedevano le loro opere copiate, e questi falsi, a volte completi del sigillo dell'artista stesso, continuano ad ingannare gli antiquari persino oggi.

La sconfitta ad opera dello stato di Jin costrinse la corte dei Song a trasferirsi a sud, nella valle del fiume Azzurro.

Minacce territoriali

All'inizio del XII secolo EC, la posizione della Cina come padrona dell'Asia Orientale era in pericolo, a causa della minaccia crescente di nuovi attacchi a nord da parte degli Stati di Liao e Xia. Ancora più pericolosi erano gli Jurchen, tribù di popoli provenienti dalle zone nordorientali della Cina. Antenati dei Manciù, parlavano la lingua tungusa e avevano dichiarato un proprio Stato, Jin, nel 1115 EC. I Song approfittarono delle loro ambizioni territoriali, e i due Stati si unirono per sconfiggere i Liao. Sfortunatamente, nonostante avessero raggiunto il loro obiettivo, l'inferiorità militare dei Song era palese. Quindi, nel 1125 EC lo Stato di Jin attaccò diverse zone nel nord della Cina, e neppure il grande generale Tong Guan (1054-1126 EC) riuscì a fermarli. L'imperatore Huizong (r. 1100-1126) fu catturato assieme ad altre migliaia di persone, e oltre ad aver perso una grande porzione territoriale, i Song furono costretti a pagare agli Jurchen un imponente riscatto, per evitare la perdita di altre vite.

La sconfitta costrinse la corte dei Song a spostarsi nella valle del Fiume Azzurro, dove fondarono una nuova capitale nel 1138 EC a Hangzhou (anche nota come Linan), nella provincia del Zhejiang. Era quindi l'inizio della dinastia dei Song Meridionali. La riduzione del territorio sotto il dominio dei Song non portò però ad un rallentamento dello sviluppo economico, e fortunatamente i grandi porti commerciali della nuova capitale, Quanzhou e Fuzhou erano tutti a sud, e continuarono a prosperare come città multiculturali, dove un gran numero di immigrati musulmani e indù prese residenza stabile. Il sud era inoltre molto più fertile, e continuò a produrre surplus di beni ad ogni raccolto.

Map of Southern Song & Jin States
Mappa degli stati della dinastia Song meridionale & Jin
Yu Ninjie (CC BY-SA)

Nel 1127 EC l'esercitò Song proclamò imperatore uno dei figli superstiti di Huizong, che prese quindi il titolo di Gaozong (r. 1127-1162 EC). Dopo alcuni tiepidi tentativi, qualsiasi piano di riconquista delle terre perdute a causa dei Jin fu ufficialmente abbandonato, e un trattato di pace fu firmato nel 1141 EC. Fortunatamente per l'imperatore Song, egli controllava ancora la parte più ricca dell'impero originario, e circa il 60% della popolazione. Hangzhou prosperò: famosa per i suoi canali e giardini panoramici, era un vivace snodo commerciale, che produceva seta e imbarcazioni e vantava una popolazione di più di un milione di abitanti. Le sconfitte militari inoltre spinsero i governanti e gli intellettuali Song a ripensare la loro strategia, e a fare sforzi maggiori per aiutare tutti i livelli della società. Nella capitale, ad esempio, ai poveri veniva fornito sostegno economico e assistenza sanitaria.

Invasione mongola

Proprio quando i Song si erano ormai adattati al loro nuovo Stato, dopo gli sconvolgimenti causati dagli Jurchen, una minaccia ancora più grande comparve all'orizzonte, ed ancora una volta proveniva da nord. Le tribù nomadi mongole si erano riunite sotto la guida di Gengis Khan (r. 1206-1227 EC), ed attaccarono ripetutamente gli Stati Xia e Jin nelle prime tre decadi del XIII secolo EC. I Song sapevano di essere i prossimi, e dunque prepararono i loro eserciti, pesantemente sovvenzionati dalle ricchezze confiscate all'aristocrazia latifondista - una politica che influì negativamente sull'unità interna. Vi fu però un temporaneo sollievo dalla minaccia, poiché i Mongoli erano impegnati ad espandere il loro impero nell'Asia occidentale.

Non fu quindi prima del 1268 EC che il condottiero mongolo Kublai Khan (r. 1260-1294 EC) spostò la propria attenzione sulle terre a sud del Fiume Azzurro. Per prima fu assediata la città di Xiangyang, d'importanza strategica, ed essa cadde nel 1273 EC grazie alla perseveranza dei Mongoli e alle loro catapulte. Gli invasori oltrepassarono il Fiume Azzurro nel 1275 EC e si rivelarono inarrestabili. Molti dei generali Song furono sconfitti o consegnarono i loro eserciti, la corte era dilaniata da lotte intestine fra i consiglieri dell'imperatore bambino, e l'intera città di Changzhou fu distrutta e i suoi abitanti massacrati: la fine della dinastia Song era ormai prossima. L'imperatrice vedova e il suo giovane figlio, l'imperatore Gongzong (r. 1274-5 EC) si arresero e furono fatti prigionieri presso la città di Pechino a nord. Alcuni gruppi di lealisti combatterono per altri tre anni, eleggendo altri due imperatori (Duanzong e Dibing) ma i Mongoli spazzarono via ogni cosa lungo il loro cammino, fondando la dinastia Yuan (1271-1368 EC) in Cina, e spostandosi poi in Vietnam. Lo Stato Song, abbastanza ricco ma dilaniato dalla mancanza di unità politica, di investimenti militari e d'innovazione nel campo delle armi, divenne parte del vasto impero mongolo, che copriva ormai un quinto del globo.

Bibliografia

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Info traduttore

Federica Lomoro
Linguista e traduttrice, Federica è laureata in cinese e giapponese. Dalla Città Eterna all'Estremo Oriente, è sempre pronta a scoprire qualcosa di nuovo sulle antiche civiltà e sul modo in cui hanno plasmato il mondo in cui oggi viviamo.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2017, settembre 26). La dinastia Song [Song Dynasty]. (F. Lomoro, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-16215/la-dinastia-song/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "La dinastia Song." Tradotto da Federica Lomoro. World History Encyclopedia. Modificato il settembre 26, 2017. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-16215/la-dinastia-song/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "La dinastia Song." Tradotto da Federica Lomoro. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 26 set 2017. Web. 21 nov 2024.