Cao cao (c.155-220 d.C.) fu un dittatore militare dell'antica Cina durante la fine della Dinastia Han. Molto più che un semplice signore della guerra, Cao Cao sostenne un imperatore fantoccio e governò una vasta area della Cina settentrionale. I suoi tentativi di unificare la Cina alla fine fallirono, ma fondò il grande stato di Wei e introdusse vari cambiamenti amministrativi, tra cui un nuovo sistema di classificazione sociale e riforme agrarie. Lo spietato obiettivo di Cao Cao di riconquistare la perduta gloria dell'impero Han, la sua manipolazione della corte imperiale e l'associazione in intrighi politici poco raccomandabili hanno portato ad attribuirgli una reputazione ambigua, che è peggiorata ulteriormente da quando è stato ritratto come il cattivo dell'epico popolare del XIV secolo, il Romanzo dei Tre Regni.
Famiglia e primo periodo di vita
I primi anni di vita e i dettagli biografici di Cao Cao sono incompleti e oggetto di dispute in quanto i fatti sono difficili da separare dalla leggenda. Cao Cao nacque nel 155 d.C. dalla signora Ding e Cao Song, il quale era egli stesso figlio adottivo di un potente e influente enunco della corte Han. L'associazione con gli enunchi, i quali erano coloro che tiravano dietro le quinte i fili della politica imperiale, fu senza dubbio una delle ragioni della rapida ascesa di Cao Cao. Quest'ultimo potrebbe essere stato adottato a sua volta, probabilmente dai Xiaobou, gruppo familiare aristocratico del distretto Pei, moderno Boxian. Cao Cao ebbe molti figli, tra cui i più famosi Cao Pi e Cao Zhi.
Ribellione del turbante Giallo
Il primo incarico di rilievo di Cao Cao fu quello di comandante e capo della polizia nella capitale Luoyang negli anni 170 d.C. Fin da subito si guadagnò una reputazione come rigido protettore della legge senza paura di sfidare i ricchi e i potenti. Divenne noto a un pubblico più vasto quando represse la famosa rivolta dei Turbanti Gialli nella seconda metà del II secolo d.C. La rivolta si chiamò così per via di un turbante di colore giallo che i protagonisti indossavano, rappresentante la terra: elemento che speravano avrebbe "spento" il fuoco all'epoca elemento associato alla dinastia Han. Il culto dei Turbanti Gialli era un movimento religioso che derivava probabilmente dal Tibet ed era strettamente associato al taoismo. La sua popolarità era favorita dalla promessa di aiuti per i poveri e dalla critica alla discriminazione verso le donne e le classi inferiori, che erano frequenti nella società cinese. Il culto alla fine si trasformò in una grande ribellione militare, ironico considerato che il suo leader, Zhang Jue, predicava come obiettivo la "Grande Pace".
Forti nell’est della Cina, i ribelli coordinarono una serie di rivolte in tutta la Cina nel 184 d.C., attaccando gli uffici del governo locale. L'intero paese si frammentò in zone controllate da ribelli, signori della guerra o governatori regionali ancora fedeli allo stato. La confusione, le guerre continue e la privazione del popolo cinese furono riassunti in una poesia attribuita a Cao Cao che come molti leader dell’epoca, era anche un letterato:
La mia armatura è stata indossata così a lungo che i pidocchi vi prolificano,
Miriadi di famiglie sono perite.
Ossa bianche esposte nei campi,
Per mille li non si sente nemmeno un gallo.
Solo uno su cento sopravvive,
Pensarci mi strazia le viscere.(Lewis, 28)
La rivolta fu brutalmente repressa da un esercito inviato da Cao Cao, Zhang Jue venne ucciso o giustiziato. Il movimento continuò a farsi sentire sotto una nuova leadership nella provincia di Sichuan orientale, ma fu infine soppresso nel 215 d.C., ancora una volta da una forza inviata da Cao Cao.
Una conseguenza sfortunata della rivolta fu che diversi signori della guerra locali erano stati supportati nel reclutare propri eserciti per affrontare i Turbanti Gialli nella loro area. Quando i ribelli furono sconfitti questi eserciti spesso si scontrarono tra loro a cui seguì un lungo periodo di guerra civile durante il quale nel 189 d.C. Luoyang fu saccheggiata.
Nel 196 d.C. dopo diversi insuccessi Cao Cao riuscì infine a stabilirsi come potente governatore della provincia di Yan. Stabilì la sua base a Xu nel Yingchuan (Provincia Henan). Cao Cao in seguito divenne il più potente signore della guerra cinese, in particolare in seguito alla vittora contro il signore della guerra Yuan Shao sconfitto nella battaglia di Guandu nel 199-200 d.C. Cao Cao assunse una serie di importanti titoli nel suo ruolo come l'uomo più potente nella corte: Marchese, Direttore dei Servitori e successivamente Eccellenza dei Lavori. Nel 205 d.C. fu in grado di prendere le redini del governo, lasciando l'imperatore al suo posto semplicemente come gesto simbolico verso le tradizioni passate. Scegliendo come sua capitale Ye Cao Cao si impadronì di molti dei privilegi dell'Imperatore precedente e assunse il titolo di chengxiang o Cancelliere Imperiale nel 208 d.C. e Duca di Wei nel 213 d.C. Nel 216 d.C. fece un ulteriore passo e si dichiarò re di Wei dal momento che il suo stato era ora conosciuto. L'anno precedente l'ex signore della guerra aveva fatto di una delle sue figlie un'imperatrice, completando la sua stretta sul potere.
Riforme di Cao Cao
Sebbene Cao Cao avesse conquistato la valle del fiume Giallo, il Wuhuan nel nord est (207 d.C.) e avesse sotto il suo controllo la maggior parte della Cina settentrionale, ebbe difficoltà a controllare la maggior parte dei territori precedentemente sotto il dominio degli Han. Rimanevano ancora grandi aree sotto la giurisdizione di signori della guerra rivali. I suoi tentativi di unificare una vasta area della Cina incontrarono un fallimento spettacolare sotto forma di una clamorosa sconfitta nella battaglia delle Scogliere Rosse nella valle del Fiume Azzurro nel 208 d.C. Malattie e la scarsa familiarità con la geografia del territorio e le tecniche di combattimento del sud possono insieme ad aver contribuito ad ostacolare le ambizioni di Cao Cao di costruire un impero. Il vincitore quel giorno fu il giovane signore della guerra Sun Quan il quale divenne successivamente l'imperatore dello stato rivale degli Wu.
Per consolidare le terre su cui aveva il controllo, Cao Cao intraprese una serie di riforme amministrative che avevano lo scopo di rafforzare la centralizzazione del governo cinese e assicurare che i tentacoli dello stato fossero ampi e incontrastati. Uno degli aspetti delle riforme fu di ridurre le spece eccessive dello stato. Per questa ragione furono emanate leggi che per esempio proibivano l'uso di sudari funerari di giada.
Altre misure includevano l'introduzone di un sistema a nove livelli per i funzionari di corte (jiupin zhingzheng), un sistema che durà anche per diverse dinastie successive. Questo non significa però che ci fossero stati dei cambiamenti significativi nel reclutamento dei funzionari, dal momento che Cao Cao contonuò la tradizione di scegliere i ministri e i funzionari sulla base di chi conoscevano, del loro prestigio all'interno delle comunità locali e alle loro origini piuttosto che al loro puro talento. Progettata per sfruttare i contatti e le conoscenze dei funzionari locali, il sistema finì solo per favori coloro che avevano le giuste conoscenze e che potevano quindi avanzare rapidamente nei vari gradini della scala di promozione a nove livelli.
Un'altra politica di Cao Cao fu progettata per rompere le tradizionali lealtà regionali e riempire le casse dello stato. Questa prevedeva il reinsediamento dei contadini rimasti senza casa su terre abbandonate recuperate dallo stato dopo che la guerra aveva devastato l'area. I contadini e i ribelli sconfitti, anch'essi reinsediati, diventavano affittuari paganti, rappresentando così una fonte utile di reddito per lo stato senza l'intermediazione di un esattore delle tasse locale.
Morte & Eredità
Cao Cao morì nel 220 d.C. ma il suo secondo figlio Cao Pi finì col superare suo padre. Dopo aver forzato l'ultimo imperatore Han ad abdicare successivamente fondò la dinastia Wei (221 - 265 d.C.). Autoprocalamatosi Imperatore Wen divenne anche un poeta di successo e pionieristico e critico letterario. A Cao Cao nel frattempo fu assegnato titilolo postmortem di Imperatore Wu di Wei, ma il suo obbiettivo di unificare la Cina non sarebbe stato realizzato se non dopo tre secoli. La vita di Cao Cao fu raccontata nl suo stesso libro, Apologia, scritta nel 210 - 211 d.C. ed è una delle più antiche autobiografie provenienti dall'antica Cina.
La vita di Cao Cao è anche soggetta di un famoso romanzo risalente alla Dinastia Ming (1368 - 1644 d.C.) il Romanzo dei Tre Regni (Sanguo yanyi) nel quale è il delizioso antagonista macchiavellico dell'opera. Anche nelle opere teatrali è scelto come antagonista con attori che lo interpretano nel ruolo di dittatore indossando una maschera bianca ringhiante con sinistre sopracciglie. Recentemente il leader militare è divenuto il protagonista di numerose, famore serie televisive e giochi per il computer. Ancora indicativo della dubbia reputazione del dittatore, il suo nome vive nella espressione cinese “Parli di Cao Cao ed egli appare”, che è grosso modo l'equivalente del “Parli del diavolo” in Inglese.
Tomba di Cao Cao
Interesse per Cao Cao ha raggiungto il picco nel 2008 quando degli archeologi cinesi dichiararono di aver trovato la sua tomba. Scavata vicino a Xigaoxue nella provincia di Henan la tomba consiste in due camere principali connesse da da una porta corridoia ad arco e la superficie di 750 metri quadri (8,000 piedi quadrati). Sfortunatamente, la tomba era già stata saccheggiata e il suo legame con Cao Cao è stato difficile da accertare con certezza. Il collegamento provvisorio si basa su tre pietre incise con "Wu di Wei": una scoperta a una certa distanza dalla tomba stessa, una che potrebbe essere stata rimossa dalla tomba e una terza trovata dagli archeologi nella tomba stessa che descriveva diverse armi di bronzo come appartenenti a Wu di Wei. Nonostante ciò l'assenza di prove inconfutabili, unita a Tuttavia, l'assenza di prove corroboranti, unita a casi passati in cui lo stato cinese ha fatto affermazioni premature su figure storiche importanti, ha portato gli archeologi e gli storici al di fuori della Cina (e alcuni studiosi all'interno) a contestare l'affermazione che si tratti della tomba del dittatore. La tomba sembra appartenere al luogo e al periodo esatto, e sicuramente una persona importante fu sepolta in essa. Solo il tempo e ulturiori studi potranno dirci se la tomba sita a Xigaoxue è effettivamente l'ultimo luogo di riposo di Cao Cao, una delle figure più enigmatiche dell'antica Cina.