La Batttaglia di Hattin del luglio 1187, nell'attuale Israele, è stata una delle grandi vittorie di Saladino, il Sultano di Egitto e Siria (r. 1174-1193). L'esercito del Regno di Gerusalemme ed i propri alleati Latini venne totalmente sconfitto e, poco dopo, anche Gerusalemme venne conquistata. La sconfitta portò alla quasi totale dissoluzione degli Stati Crociati nel Medio Oriente ed avrebbe causato la scintilla della sostanzialmente fallimentare Terza Crociata (1189-1192).
Prologo
Gli stati Crociati del Levante furono creati poco dopo la Prima Crociata (1095-1102), ed erano il Regno di Gerusalemme, la Contea di Edessa, la Contea di Tripoli, ed il Principato di Antiochia. Il primo, con la sua capitale a Gerusalemme, era il più importante, e benchè essi controllassero molte città e castelli di rilievo ed accrebbero in ricchezza grazie ai commerci che mantenevano con il Levante, i coloni Crociati furono sempre a corto di manodopera. La Seconda Crociata (1147-1149) fu un triste fallimento, e la Contea di Edessa, cessò di esistere nel 1149, conquistata dal sovrano indipendente di Mosul (in Iraq) ed Aleppo (in Siria) Nur ad-Din (a volte anche conosciuto come Nur al.Din, r. 1146-1174). Con i Crociati che si espandevano nella penisola iberica e nelle regioni baltiche, l'Oriente Latino era in pericolo di venire trascurato e dimenticato dalle corone dell'Europa occidentale.
Quindi una nuova e particolarmente pericolosa minaccia per i cristiani giunse dal Medio Oriente. Saladino, l'iniziatore della dinastia degli Ayyubidi in Egitto, prese il controllo di Damasco nel 1174, di Aleppo nel 1183, e di Mayyafariqin nel 1185. Mosul si piegò alla sua pretesa di sovranità nel 1186. Il reticolato della dominazione degli Ayyubidi era quasi completo, tutto ciò che rimaneva ora erano le piccole enclavi degli stati Crociati che erano ben consapevoli dell'approssimarsi della tempesta. Appelli di aiuto al re di Francia Filippo II (r. 1180-1223) ed al re d'Inghilterra Enrico II (r. 1154-1189) caddero su orecchie sorde, nonostante l'offerta di donare ai re la sovranità sugli stati Crociati. Nel frattempo, il 1 maggio 1187, l'esercito di Saladino inflisse una pesante sconfitta ad un piccolo esercito Latino presso le Fonti di Cressons. Era una chiara indicazione che cavalieri occidentali armati pesantemente fossero lungi dall'essere invincibili.
Comandanti ed Eserciti
L'esercito di Saladino era composto dal suo corpo elitario di guardie persnonali (i Mamelucchi, che erano principalmente di origine Turco-Curda e venivano addestrati fin da giovani), mercenari (principalmente arcieri a cavallo), truppe coscritte dai domini degli Ayyubidi, ed anche alcuni volontari desiderosi di avventura e di una guerra religiosa. Per diversi mesi l'esercito fu radunato in una zona a sud di Damasco sotto la supervisione del figlio maggiore di Saladino, al-Afdal. A Hattin, Saladino fu quindi in grado di schierare circa 12,000 mercenari e 6,000-12,000 truppe coscritte; 12,000 di questi soldati erano di cavalleria. L'intero esercito era organizatto in tre divisioni, con Saladino al comando personale di quella centrale.
L'esercito Latino era condotto dal re del Regno di Gerusalemme, Guido di Lusignano (r. 1186-1192) ed ammontava di ben oltre 16,000 uomini. I Franchi (come venivano chiamati i coloni Crociati dai loro nemici) avevano approssimativamente dai 15,000 ai 18,000 fanti e circa 1,300 soldati a cavallo. Quasi ogni uomo abile tra i Franchi degli Stati Crociati venne richiamato e mercenari aggiuntivi furono assoldati utilizzando le somme di denaro annuali che il Re Enrico II d'Inghilterra inviava in Terrasanta per la sua difesa. Era un grande esercito ma non così numeroso quanto quello nemico e, crucialmente, le città ed i castelli degli Stati Crociati vennero spogliati delle loro guarnigioni in modo da poter assemblarlo. Questo fu un azzardato ed unico lancio-di-dadi; se l'esercito Latino fosse stato perduto, così sarebbe stato anche per l'Oriente Latino.
La battaglia - I Corni di Hattin
Il 3 luglio 1187, Saladino attaccò l'esercito Franco in movimento mentre era in marcia dalla propria base di Seforia verso Tiberiade, che era assediata dall'esercito di Saladino - forse nel deliberato tentativo di indurre i Franchi alla mobilitazione. La moglie di Raimondo di Tripoli era rimasta bloccata nella cittadella assediata di Tiberiade, e questo potrebbe essre stato il fattore determinante per la mobilitazione dei Franchi. Da rilevare che i Franchi avrebbero dovuto viaggiare attraverso i rilievi della Galilea privi di sorgenti d'acqua. La principale strategia di Saladino era quella di infastidire di continuo il nemico attraverso i suoi arcieri a cavallo per poi farli ritirare rapidamente. Lo storico del XII secolo. Imad ad-Din al-Isfahani scrisse, " le frecce si conficcavano dentro di loro, trasformando i loro leoni in ricci" (citato in Philips, 162). Col tempo, le linee dell'esercito Latino divennero molto allungate con i Cavalieri Templari di retroguardia ad affrontare gli attacchi più feroci, ma con il calare della notte, l'esercito riuscì ad accamparsi. L'esercito musulmano seguì l'esempio, ma avevano l'indiscusso vantaggio di essere in grado to portare rifornimenti con i cammelli dal Lago di Tiberiade, in particolare modo acqua.
La mattina del 4 luglio, i Franchi cercarono di spingersi fino al lago, distante circa 10 chilometri. Saladino reagì facendo in modo che i suoi uomini appiccassero fuochi nella boscaglia circostante, con il calore ed il fumo che quindi si aggiunsero alla sete degli occidentali. Quando il caldo raggiunse il suo picco a metà giornata, agli arcieri di Saladino, ognuno equipaggiato con 400 frecce, venne ordinato di scatenare un bombardamento devastante sul nemico. Nella confusione che seguì, la fanteria Franca si disperse, abbandonando la loro posizione protettiva abituale attorno alla cavalleria. Un gruppo, condotto da Raimondo di Tripoli, fece breccia tra i musulmani che li circondavano e scapparono, anche se successivamente si disse che ad essi fu permesso di andarsene per un precedente accordo, tali erano le insidiose rivalità, la sfiducia e i litigi tra i nobili Latini. Il disordine generale di tale giorno fatidico venne riferito in una lettera contemporanea inviata al Maestro dei Cavalieri Ospitalieri in Italia. La disciplina Franca non fu così buona come avrebbe potuto essere, con molti dei soldati occidentali che non seguirono a supporto quando i Cavalieri Templari attaccarono il nemico. Come conseguenza, i Templari si ritrovarono isolati, circondati ed infine massacrati.
I Franchi superstiti si radunarono sulle pendici del Monte Hattin (in realtà una grande collina, il residuo di un vulcano estinto). I picchi erano anche chiamati Corni di Hattin, un nome cui si fece seguentemente ricorso frequentemente riferendosi alla stessa battaglia. Il luogo effettivamente forniva qualche tipo di protezione grazie ad un numero di resti di mura dell'Età del Ferro, ma a questo punto la fine era inevitabile. Due ultime e disperate cariche condotte direttamente contro Saladino e la sua guardia fallirono, ed i musulmani si assicurarono la vittoria.
Una strategia che l'esercito musulmano utilizzò con grande effetto fu quella di attaccare i cavalli dei cavalieri occidentali - le cui armature li rendevano quasi invulnerabili - così da ridurre la loro mobilità e permetterne la cattura. Come afferma lo storico arabo del XIII secolo. Abu Shama:
Un cavaliere Franco, fin quando il proprio cavallo fosse stato in buone condizioni, non poteva essere abbattuto. Coperto con maglia dalla testa ai piedi, che lo faceva sembrare un blocco di ferro, i colpi più violenti non gli fanno alcuna impressione. Ma una volta ucciso il suo cavallo, il cavaliere veniva disarcionato e fatto prigioniero. Di conseguenza, anche se li abbiamo contati a migliaia (prigionieri franchi), non c'erano cavalli nel bottino mentre i cavalieri erano illesi. (citato in Nicolle, 45)
Guido da Lusignano venne catturato ma trattato con riguardo e successivamente rilasciato, mentre Reginaldo di Chatillon, che precedentemente aveva attaccato una carovana musulmana contravvenendo ad una tregua, ottenne la sua punizione e fu sgozzato senza pietà, il primo colpo inferto proprio dalla scimitarra di Saladino. La maggior parte degli altri Franchi nobili catturati vennero rilasciati dietro il pagamento di un riscatto, ma le persone comuni vennero vendute come schiavi. Di contro, secondo lo storico arabo Ibn al-Athir (m. c. 1233), ogni confratello catturato dei Cavalieri Ospitalieri e dei Cavalieri Templari venne giustiziato in quanto Saladino temeva le loro abilità di combattimento e devozione per la causa cristiana. Il Maestro dei Templari, Gérard de Ridefort, venne risparmiato dietro riscatto, ma avendo perso circa 230 dei propri cavalieri, il suo ordine fu messo in ginocchio.
Saladino, oltre ad avere ottenuto una grande vittoria ebbe il premio aggiuntivo della reliquia della Vera Croce santa, presa dalla tenda reale di Guglielmo dopo la battaglia. La perdita di un tale prezioso talismano spirituale fu un vero colpo per i Franchi e per l'Europa Occidentale in generale. Saladino celebrò il successo di Hattin erigendo un palazzo con cupola sul sito, le fondamenta del quale sono tutt'oggi ancora visibili.
Conseguenze
Saladino fece seguito alla sua vittoria prendendo il controllo di città quale Acri, Tiberiade, Cesarea, Nazareth, Jaffa ed anche, la stessa più sacra tra quelle sacre, Gerusalemme il 2 ottobre 1187. Saladino accettò riscatti da parte di quei Latini cristiani che potevano permettersi di comprare la propria libertà e mise in schiavitù i rimanenti (causando quasi un collasso del mercato degli schiavi in Medio Oriente). Ai cristiani orientali venne concesso di rimanere a Gerusalemme quale gruppo minoritario protetto. L'Oriente Latino era quasi crollato del tutto, solo Tiro rimaneva in mani cristiane sotto il comando di Corrado del Monferrato, così come una manciata di castelli incluso il Krak dei Cavalieri, che si dimostrò molto utile per il successivo contrattacco.
L'Occidente rispose alla sconfitta di Hattin e dell'immediata caduta di Gerusalemme organizzando la Terza Crociata. Una delle campagne crociate maggiori, sarebbe stata condotta da tre monarchi europei, da qui l'altro nome di 'Crociata dei Re'. I tre condottieri erano: Federico I Barbarossa, Re di Germania e del Sacro Romano Impero (r. 1152-1190), Filippo II di Francia, e Riccardo I 'Cuor di Leone' d'Inghilterra (r. 1189-1199). Nonostante qualche vittoria minore e la riconquista di Acri, l'Occidente non potè strappare Gerusalemme da Saladino la cui dinastia Ayyubidi avrebbe continuato a regnare fino al 1250 in egitto e fino al 1260 in Siria.