La porcellana della Dinastia Cinese Ming (1368-1644) beneficiò, come avvenne per le altre arti, del successo economico del XV secolo, in particolare l'aumento della domanda di prodotti artigianali di qualità sia nel mercato interno che all'estero. La Dinastia Ming è giustamente famosa per le sue belle ceramiche di colore blu cobalto e bianco prodotte in città come Jingdezhen nella provincia Jiangxi. Tutt'oggi molto apprezzata dai collezionisti la porcellana Ming ebbe un forte impatto sulle ceramiche di molti altri paesi dal Giappone all'Inghilterra.
Evoluzioni & Sviluppi
La porcellana è solo uno dei tanti tipi di ceramiche, ma è spesso apprezzata più delle altre per la levigatezza della sua superficie, la purezza del suo bianco e la sua brillantezza. Usando un particolare impasto di argilla e minerali e cuocendolo ad alta temperatura (1280-1400 °C) la porcellana era stata già prodotta secoli prima, ma durante i Ming raggiunse nuovi livelli di perfezione. Il primo impulso di questa evoluzione fu la crescita della domanda interna, poiché le ceramiche, insieme ad altri mestieri come l'intaglio della giada e la laccatura, iniziarono finalmente a competere con la pittura e la calligrafia come le arti cinesi più apprezzate. Con la crescita della prosperità economica sotto i Ming, le persone ricche cercavano di esprimere il loro nuovo status non solo ostentando oggetti d'arte, ma anche mostrando una profonda conoscenza di essi. Così si sviluppò il collezionismo e di conseguenza lo status sociale dei grandi artisti aumentò.
Jingdezhen (Chingtechen) assunse il titolo di grande città della porcellana Ming, ma vi erano altre città note per la porcellana che producevano prodotti di alta qualità: notevoli erano Dehua e Foshan. Jingdezhen fu il primo di tali centri e grazie ai ricchi depositi di argilla locali, la sua produzione di ceramica risale alla dinastia Han (206 a.C.-202 d.C.). La città produsse vasi di porcellana per gli imperatori della Dinastia Tang (618-907) e al tempo dei Ming divenne uno dei grandi centri industriali della Cina e probabilmente uno dei più antichi al mondo a raggungere tali livelli di produzione. La corte imperiale era il più grande cliente che faceva regolarmente enormi ordini di porcellana da questa remota città meridionale.
Nel primo periodo del regno Ming la porcellana blu e bianca fu la più apprezzata, come era stata sotto i sovrani mongoli della dinastia Yuan (1215-1368). Il blu (ossido di cobalto proveniente dall'Asia centrale, specialmente dall'Iran) era dipinto sul corpo della porcellana e successivamente coperto con una vetrina chiamata Yingqing. Colori alternativi ma meno comuni erano il rosso e l'arancione ottenuti usando il rame invece del cobalto. I primi disegni furono molto influenzati dalle numerose richieste di clienti arabi che volevano che le decorazioni sulla porcellana mimassero gli intricati disegni floreali astratti dei propri tessuti e tappeti. A partire dal XV secolo e.c. le decorazioni furono più contenute e delicate, con uccelli e fiori - soggetti e stili popolari nelle pitture di paesaggi - che divennero particolarmente comuni, ma con una parte maggiore della superficie lasciata bianca. Infatti la porcellana Ming di Dehua era nota per i suoi prodotti puramente bianchi.
Con il passare del tempo durante la dinastia Ming, la decorazione della porcellana divenne molto più elaborata, forse anche in risposta alla domanda estera, specialmente quella proveniente dal Giappone e dall'Europa. La porcellana divenne una delle principali merci di esportazione, insieme a prodotti come la seta e la lacca e fu scambiata in particolare con l'argento spagnolo proveniente dalle Americhe attraverso Manila. Nel XVI secolo i disegni includevano scene policrome utilizzando rosso, blu, giallo e verde, spesso con figure umane in abiti intricati.
Jingdezhen in particolare sopravvisse alla dinastia Ming come produttrice mondiale di ceramiche, tanto che nel XVIII secolo la città vantava 100.000 lavoratori e la perfezione delle tecniche si era così specializzata che un singolo oggetto di porcellana poteva passare attraverso le mani di 70 lavoratori prima di essere considerato finito. Tuttavia la generale qualità della produzione diminuì con l'aumento della quantità e perfino il cobalto necessario per le distintive decorazioni blu divenne scarco a seguito del declino del commercio con l'Asia Centrale per ragioni politiche.
C'era un'altro lato negativo di tutta questa attività industriale, poiché Jingdezhen divenne tristemente famosa come la "città del tuono e fulmini tutto l'anno" (Dawson, 228), con i suoi innumerevoli forni che emettevano ininterrottamente fuoco e fumo nei cieli. Tale era la fama e la dominanza della porcellana cinese nel mercato mondiale delle ceramiche che tutte le ceramiche di porcellana fina, dure come l'osso e bianca venivano spesso semplicemente chiamate "Cina". Dal momento che queste ceramiche raffinate univano alla bellezza, il fascino della loro produzione misteriosa - fu solo nel XVIII secolo che i segreti della produzione di porcellana furono appresi in Europa. Ciò portò in occidente allo sviluppo di una vera e propria collezione di queste ceramiche, molte delle quali sono state poi donate a musei in tutto il mondo. Di tanto in tanto pezzi eccezionali compaiono presso prestigiose case d'asta come ad esempio il grande vaso Ming venduto da Sotheby's Hong Kong nel 2011 per la notevole cifra di $21,6 milioni.
Forme
La porcellana poteva assumere praticamente qualsiasi forma oltre ai tradizionali vasi (da piccoli vasi per fiori a grandi recipienti per il vino), giare, tazze (con o senza steli e manici), scodelle basse e piatti, da lungo tempo presenti nella roduzione della ceramica cinese. Vi erano fiaschi (compresi i distintivi fiaschi 'a luna', piatti e circolari), brocche per il vino che assomigliavano a teiere, lampade, supporti per pennelli - spesso in forma di una catena montuosa, portapenne, pietre porta inchiostro, scatole con coperchio di tutte le forme e dimensioni, brucia incensi, mattonelle, cuscini di ceramica e persino mangiatoie per uccelli. Caratteristiche comuni dei vasi erano curve eleganti, linee pulite e colli stretti.
Disegni Decorativi
Soggetti popolari per la decorazione includevano fiori stilizzati, grappoli d'uva, onde, motivi a ghirlanda di loto, tralci di vite, canne, rami di frutta e altri motivi comunemente utilizzati nelle pitture e nei tessuti. Questi motivi erano solitamente limitati ai bordi delle ceramiche. Scene con pesci o uccelli, inclusi uccelli canori e aironi ma anche quelli apparentemente meno eleganti come oche e galline (particolarmente comuni sulle piccole tazze da vino), erano diffusi. Un'altro soggetto erano i paesaggi presi in prestito dalla pittura. Anche le cretaure mitologiche erano popolari, specialmente il dragone simbolo di buona fortuna nella cultura cinese. Un'altro tema popolare era la combinazione di pini, alberi di prugni e bamboo conosciuti come "I Tre Amici della Stagione Fredda". Con il progredire della Dinasta Ming gli artisti delle ceramiche favorirono un maggiore naturalismo nei loro disegni.
Un particolare tipo di decorazione era il cloisonné, che consiste nel dipingere l'intero oggetto smaltato con una pasta di smalti dai colori vivavi, disposto tra sottili fasce di metallo. Dopo essere cotto e lucidato il vaso assumeva una brillantezza simile a quella di una gemma. Tant'è vero che alcuni esempi provenienti dalle tombe reali avevano effettivamente delle pietre semi-preziose incastonate. Le ceramiche cloisonné continuarono a essere molto popolari durante la successiva dinastia Qing (1636-1912) e furono molto imitate anche in Europa. Durante la dinastia Ming i pezzi cloisonné erano generalmente riservati alla corte imperiale e ai templi poiché la classe degli studiosi li considerava troppo vistosi per adornare le proprie abitazioni.
Non parlando strettamente della decorazione, ma non meno significaivo un importante sviluppo nelle ceramiche cinesi fu l'abitudine di aggiungere alle ceramiche le date del regno imperiale Ming, una cosa non comune nelle ceramiche delle dinastie cinesi precedenti. Nel XVI secolo divenne inoltre usuale per gli artisti cinensi firmare le proprie ceramiche, cosa che poteva avere un importante impatto sul prezzo tale era la reputazione di alcuni artisti.
Come detto precedentemente ci fu un'influenza dell'arte straniera nella decorazione delle ceramiche Ming come i motivi floreali persiani, i personaggi arabi e i fiori altamente stilizzati dell'arte tibetana. Spesso gli oggetti portavano iscrizioni in persiano, arabo e tibetano, mostrano l'ampia distribuzione geografica del mercato delle porcellane Ming. Nonostante quest'influenza esterna in alcune ceramiche, è anche vero che le forme e decorazoni tradizionali cinesi usate in molte delle porcellane Ming influenzarono molto le ceramiche straniere di Giappone, Sud- Est Asiatico, Turchia, Iran e successivamente Europa.