Orda d'Oro

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Michael Goodyear
da , tradotto da Giovanni De Simone
pubblicato il 14 ottobre 2019
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Indonesiano, Portoghese, Spagnolo
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The Golden Horde Defeated at Kulikovo (by The Deceiver, Public Domain)
La sconfitta dell'Orda d'Oro a Kulikovo
The Deceiver (Public Domain)

L'Orda d'Oro era la parte europea dell'Impero mongolo (1206-1368). L'Orda, fondata nel 1227 da Batu Khan, alla fine arrivò ad inglobare nei suoi territori parte dell'Asia centrale, gran parte della Russia e alcune porzioni dell'Europa orientale. Dopo la conversione all'Islam, l'Orda, che dominava i territori russi, fuse aspetti delle culture europee, asiatiche e mediorientali, per oltre due secoli. Nel loro picco massimo, le incursioni mongole arrivavano dal Caucaso all'Ungheria, a Costantinopoli, diffondendo il terrore dei cavalieri mongoli (o dei Tartari, come venivano chiamati) in tutto il mondo conosciuto.

L'arrivo da est

TOCCÒ AL FIGLIO DI JOCHI, BATU KHAN, CONSOLIDARE LE CONQUISTE AL DI LÀ DEGLI URALI E OLTRE, FONDANDO L'ORDA D'ORO

Sotto il comando di Genghis Khan (r. 1206-1227), l'Impero mongolo divenne la più formidabile macchina da guerra del mondo medievale. Durante il suo regno, l'Impero si estendeva dalla Corea al mar Caspio. Raggiunse la sua massima estensione con i suoi figli e nipoti, creando il più grande impero terrestre contiguo che il mondo abbia mai visto.

Secondo la tradizione mongola, Genghis divise l'impero tra i suoi quattro figli. Il primogenito, Jochi, ricevette le terre più distanti dalla Mongolia, cioè quelle intorno agli Urali e oltre. Toccò al figlio di Jochi, Batu Khan (r. 1227-1255), consolidare queste future conquiste e fondare quella che poi divenne conosciuto come il khanato dell'Orda d'Oro.

Ogodei Khan (1229-1241), figlio di Genghis e zio di Batu, ordinò una massiccia campagna oltre i monti Urali per conquistare l'Europa. Nel 1236, l'orda mongola scese lungo la valle del fiume Volga. I bulgari del Volga non riuscirono a opporsi in alcun modo alle tattiche militari mongole, e caddero nel 1237, seguiti dalle importanti città russe di Vladimir-Suzdal, Kiev e Halych, tra il 1238 e il 1240. Solo la città di Novgorod, molto più a nord, sfuggì all'assalto dei mongoli.

The Mongols Sack Suzdal
I mongoli saccheggiano Suzdal
Unknown Artist (Public Domain)

A seguito della sconfitta dei principati russi, l'orda marciò verso ovest. Durante la battaglia di Legnica del 1241, Batu e il famoso generale mongolo Subotai distrussero i polacchi e i Cavalieri Teutonici con un attacco da tre lati; più tardi, quello stesso anno, l'esercito principale schiacciò l'esercito ungherese nella battaglia di Mohi (conosciuta anche come la battaglia del fiume Sajo). L'Europa era inerme davanti all'apparente invincibilità dell'orda, ma a causa della morte di Ogodei in Mongolia, i mongoli dovettero ritirarsi, facendo tirare un sospiro di sollievo agli europei. Queste prime incursioni portarono gli europei a chiamarli Tartari, sia per il nome di una loro tribù, i Tatari, sia per il fatto che sembravano usciti dalle profondità dell'inferno, o Tartaro.

I mongoli non si sarebbero più avventurati fino all'Adriatico, ma l'Orda d'Oro rimase una presenza significativa in Europa per i successivi due secoli. Grazie alla sua influenza a seguito della morte di Guyuk Khan nel 1248, Batu riuscì a stabilire il dominio della sua famiglia sull'Orda d'Oro, che era una parte dell'Impero mongolo. Batu istituì la capitale a Saraj, vicino al Volga, e introdusse un sistema di tributi a cui erano sottoposti i principi russi, creando così uno dei tratti distintivi dell'Orda d'Oro. Infatti, una delle possibili origini del nome "Orda d'Oro" deriverebbe dal colore della splendida tenda dorata di Batu. Tuttavia, un'altra possibile spiegazione è quella secondo la quale il colore oro era legato al nome della famiglia di Genghis (chiamata la famiglia "dorata"), e nel sistema dei punti cardinali mongolo basato sui colori, fu associato con il centro.

Guardando a sud

Berke, il fratello di Batu (r. 1257-1266), esercitò una guida altrettanto solida. Condusse delle campagne in Polonia, Lituania e Prussia, rafforzando la paura che gli europei avevano dei mongoli. Forse, però, l'evento più importante del regno di Berke fu la sua conversione all'Islam.

Il fatto che Berke fosse musulmano scatenò un conflitto con Hulagu Khan (r. 1256-1265), il capo dell'Ilkhanato, una delle quattro potenze all'interno dell'Impero mongolo, nata in seguito alla conquista dell'Iran e dell'Iraq. Hulagu aveva saccheggiato la grande città musulmana di Baghdad nel 1258, uccidendo l'ultimo califfo abbaside avvolgendolo in un tappeto e facendolo calpestare a morte. L'Orda d'Oro e l'Ilkhanato condividevano il confine nel Caucaso, che divenne un punto di rottura. Nel 1262 scoppiò una guerra tra le due potenze, ancora nominalmente parte dell'Impero mongolo. Berke strinse un'alleanza con Baybars (r. 1260-1277), il sultano mamelucco dell'Egitto. Durante la battaglia del Terek del 1262, il generale Nogai guidò un attacco a sorpresa che determinò la sconfitta delle forze dell'Ilkhanato che avevano invaso l'Orda d'Oro. Nello stesso momento, al conflitto tra Berke e Hulagu si sovrappose una guerra civile in Mongolia per chi dovesse diventare Gran Khan.

Painting of the Siege of Baghdad
Raffigurazione dell'assedio di Baghdad
Saint Louis Art Museum (Public Domain)

L'Impero mongolo, anche se nominalmente rimase unito, era in realtà un’entità frantumata. Nei decenni successivi, il Chagatai avrebbe rivendicato il resto della Transoxiana dall'Orda d'Oro, e Berke sarebbe morto durante una marcia contro l'Ilkhanato. Sul finire del XIII secolo, l'Orda rimase implicata nel conflitto tra Kublai Khan (r. 1260-1294) e il capo della dinastia di Ogodei, supportando quest'ultimo. Continuò anche il conflitto interno con l'Ilkhanato.

Nello stesso periodo, l'Orda intervenne anche nei Balcani, quando un'ex sultano selgiuchide venne fatto prigioniero dai bizantini. Nogai, con l'aiuto dei bulgari, vassalli dell'Orda, invase l'Impero bizantino nel 1271 e costrinse l'imperatore, Michele VII Paleologo (r. 1259-1281) a sposare una delle sue figlie. Il Khan Mengu-Timur (r. 1266-1280) aprì l'Orda al commercio, concedendo a Genova e Venezia delle colonie ad Azov e a Caffa, e ordinando ai russi di far entrare mercanti tedeschi nelle loro terre.

Dopo la morte di Mengu-Timur, Nogai divenne di fatto il capo dell'Orda. Compì diverse incursioni dalla Lituania fino alla Bulgaria, imponendo il vassallaggio alla Serbia. Nonostante la morte di Nogai nel 1299, che era stato un potente condottiero militare, le incursioni dell'Orda non si fermarono.

Il trionfo dell'Islam

Nel corso del XIV secolo, l'Orda affrontò molti cambiamenti, primo fra tutti, l'affermazione dell'Islam. Anche se Berke era stato il primo principe mongolo a convertirsi all'Islam, altri condottieri dell'Orda d'Oro, compreso Tokta, continuarono a seguire il Tengrismo (cioè, le credenze pagane dei mongoli) o il Buddismo. Questo cambiò quando Uzbek (r. 1313-1341) proclamò l'Islam religione ufficiale dell'Orda d'Oro. Seguendo questa linea, Uzbek rafforzò le relazioni con i Mamelucchi d'Egitto, arrivando persino a dare in sposa una principessa mongola al sultano egiziano.

Invece di impegnarsi attivamente in campagne militari, Uzbek e i suoi successori mantennero i principi russi sottomessi dividendoli e facendoli scontrare tra di loro. Tver' era la città principale sostenuta dall'Orda, ma quando la popolazione della città massacrò i residenti mongoli nel 1327, Uzbek spostò il suo supporto verso la città di Mosca.

SARAJ, LA CAPITALE DELL'ORDA SI AMPLIÒ E CONOBBE UN’INTENSA VITA URBANA, DETTATA DALLA SPINTA DELLA CULTURA MUSULMANA, CHE RICHIEDEVA MOSCHEE E BAGNI PUBBLICI.

Sotto Uzbek, l'Orda mantenne la sua intraprendenza. Tokta (r. 1291-1312) sposò una principessa illegittima bizantina, rafforzando l'alleanza con l'Impero bizantino, che durava dai tempi di Nogai. Nonostante ciò, durante il regno di Uzbek, i mongoli e i loro vassalli bulgari compirono scorrerie in territorio bizantino per circa vent'anni. Appoggiarono anche una Valacchia indipendente in funzione anti-ungherese. Nello stesso momento, aprirono la Crimea alle stazioni commerciali genovesi e veneziane. L'ultima serie di campagne in Polonia ci fu negli anni Quaranta del XIV secolo.

Uzbek rimase attivo anche contro l'Ilkhanato, invadendolo in diverse occasioni. Quando l'Ilkhanato collassò nel 1335, alcuni nobili ilkhanidi chiesero a Uzbek di prenderne il trono, ma egli declinò. In questo periodo, Saraj, la capitale dell'Orda si ampliò e conobbe un’intensa vita urbana, dettata dalla spinta della cultura musulmana, che richiedeva moschee e bagni pubblici. Probabilmente al massimo del potere del khanato, Janibeg (r. 1342-1357) impose il vassallaggio al re di Polonia Casimiro III il Grande (r. 1333-1370), al khanato Chagatai e ai Jalairidi dell'Iraq, conquistando inoltre Tabriz, città facente parte dell'ex Ilkhanato.

Il declino del XIV secolo

I successi di Uzbek e Janibeg molto presto si rivelarono effimeri. La peste nera ebbe pesanti conseguenze economiche sull'Orda, che venne devastata da una guerra civile tra il 1359 e il 1382. In questo periodo, la presa mongola sull'Europa orientale iniziò ad allentarsi. I mongoli, infatti, subirono le loro prime pesanti sconfitte in Europa. Vennero battuti dai lituani nella battaglia della Acque Blu nel 1362, nel corso degli eventi che portarono alla conquista di Kiev. I principati russi ottennero la loro prima vittoria sui mongoli nel 1380, nella battaglia di Kulikovo, considerata un punto di svolta nella storia russa.

Battle of Kulikovo
La battaglia di Kulikovo
MaxSem (Public Domain)

Ripresa sotto Toktamish

Il declino dell'Orda venne arrestato brevemente da Toktamish, un protetto di Tamerlano (r. 1380-1395). Toktamish assediò Mosca nel 1382 e, ignorando la promessa di non attaccare la città, ne massacrò gli abitanti dopo che gli vennero aperte le porte. L'anno successivo, Toktamish vendicò la sconfitta nella battaglia della Acque Blu, battendo i lituani nella battaglia di Poltava. Sia i russi che i lituani tornarono sotto il giogo mongolo e furono costretti di nuovo a pagare il tributo.

I successi resero Toktamish troppo ambizioso. Come prossima mossa, decise di rivoltarsi contro il suo mentore Tamerlano. La campagna di Tamerlano fu vendicativa: saccheggiò Saraj, incendiò i territori dell'Orda e costrinse Toktamish alla fuga. Toktamish si rifugiò in Lituania, provando senza successo a riconquistare l'Orda. La distruzione portata da Tamerlano fu così grande che l’economia dell'Orda d'Oro non si riprese mai più.

La rinascita dei russi

Dopo la devastazione di Tamerlano e le guerre civili che ne seguirono, l'Orda si ridusse progressivamente ai soli territori del basso Volga. Si divise in diversi khanati separati: il khanato di Khazan', il khanato di Astracan', il khanato di Crimea, il khanato di Sibir, l'Orda Nogai e il khanato di Kazach. L'ultimo grande khan dell'Orda d'Oro, Ahmed (r. 1465-1481), guidò una campagna contro la Lituania e la Moldavia, ma venne sconfitto.

Battle of the Ugra River
Il grande fronteggiamento sul fiume Ugra
Shakko (Public Domain)

Forse più importante dal punto di vista storico, fu il fatto che Ahmed comandò i mongoli nel Grande fronteggiamento sul fiume Ugra, nel 1480. Ivan III di Mosca inflisse una sonora sconfitta alle forze dell'Orda, e la battaglia da allora venne considerata come la fine del dominio mongolo in Russia.

Un lungo crepuscolo

Quando sia effettivamente scomparsa l'Orda d'Oro è una domanda senza risposta. Persino dieci anni dopo il Grande fronteggiamento sul fiume Ugra, un'incursione dell'Orda colpì la Polonia. I diversi khanati sorti dallo smembramento dell'Orda sopravvissero per altri decenni e, nel caso del Khanato di Crimea, persino per secoli. La maggior parte di questi successori dell'Orda furono vittime di Ivan il Terribile (r. 1547-1584). Khazan' cadde nel 1552, Astracan' nel 1556 e Sibir nel 1582. Forse il vero successore dell'Orda d'Oro fu il Khanato di Crimea, che saccheggiò Saraj nel 1502. La Crimea divenne uno stato vassallo dell'Impero ottomano dal 1475 in poi. Il Khanato di Crimea sopravvisse fino al 1783, quando fu annesso dalla Russia.

In ogni caso, tralasciando il momento effettivo in cui l'Orda scomparve ufficialmente, la sua secolare durata ha lasciato un'impronta innegabile sulla Russia e sull'Europa orientale. All'incrocio tra Asia centrale, Europa e Medio Oriente, l'Orda d'Oro influenzò gli eventi dalla Polonia all'Impero bizantino, dall'Egitto all'Asia centrale. Per questo, i Tataro-mongoli dell'Orda ebbero un ruolo chiave sia nella storia dell'Impero mongolo che in quella europea, nonché sul suo immaginario popolare.

Info traduttore

Giovanni De Simone
Ho conseguito la laurea in Lingue e Mediazione Culturale con il massimo dei voti presso l'Università di L'Aquila. Ho una grande passione per la storia e sono convinto che l'attività di traduzione possa arricchire la conoscenza di ciascuno di noi.

Info autore

Michael Goodyear
Michael possiede una laurea in Storia e una in Linguaggi e Civilizzazioni del Vicino Oriente ottenute presso l'Università di Chicago, dove ha principalmente studiato Storia Bizantina. Ha ottenuto anche un J.D. presso la Scuola di Legge dell'Università del Michigan.

Cita questo lavoro

Stile APA

Goodyear, M. (2019, ottobre 14). Orda d'Oro [Golden Horde]. (G. D. Simone, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-18503/orda-doro/

Stile CHICAGO

Goodyear, Michael. "Orda d'Oro." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. Modificato il ottobre 14, 2019. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-18503/orda-doro/.

Stile MLA

Goodyear, Michael. "Orda d'Oro." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 14 ott 2019. Web. 26 dic 2024.