Ilkhanato

Definizione

Mark Cartwright
da , tradotto da Omayma Ghendi
pubblicato il 06 novembre 2019
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese
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Hulegu & Dokuz Kathun (by Unknown Artist, Public Domain)
Hulegu & Dokuz Kathun
Unknown Artist (Public Domain)

L'Ilkhanato (o Il Khanato, 1260-1335) era una parte dell'impero mongolo (1206-1368) che corrispondeva principalmente all'attuale Iran e parti del Turkmenistan, Turchia, Iraq, Armenia, Afghanistan e Pakistan. Fondato dal generale mongolo Hulegu (m. 1265) l'Ilkhanato prende il nome dal termine mongolo ilkhan corrispondente a viceré, titolo concesso a Hulegu dal fratello maggiore e succesivamente capo dei Mongoli, Mongke Khan (r. 1251-1259). Nel corso della sua storia avvennero continui scontri per difendere i territori del khanato dagli stati vicini, non ebbero successo le relazioni diplomatiche con i paesi dell'Ovest che avevano lo scopo di creare un'alleanza contro i Mamelucchi d'Egitto, ebbero invece successo accordi commerciali con città-stato italiane. L'Islam fu adottato da alcuni sovrani, in quanto religione dominante tra la popolazione, nonostante anche altre religioni fossero praticate. Il regno crollò verso la prima metà del XIV secolo in seguito a dispute dinastiche che ne causarono la disgregazione.

Fondazione da parte di Hulegu

Il nome Ilkhanato deriva da ilkhan che significa viceré o 'governatore di un'area pacificata', questo titolo fu dato a Hulegu (anche detto Huleu) dall'allora Gran Khan o 'governatore universale' dell'impero mongolo, Mongke Khan (r. 1251-1259). Hulegu, figlio di Tolui, nipote di Gengis Khan (r. 1206-1227) e fratello minore di Mongke, fu un abile generale. Il terzo fratello, Kublai (futuro Gran Khan, r. 1260-1294) fu anch'egli nominato ilkhan del territorio settentrionale della Cina controllata dai mongoli.

L'ESERCITO MONGOLO CONQUISTÒ BAGHDAD E PORTÒ AL CROLLO DEL CALIFFATO ABBASIDE NEL 1258.

L'esercito concesso ad Hulegu era composta da due soldati ogni dieci posseduti dall'impero (procedura resa possibile da un precedente censimento) ed ebbe l'incarico di consolidare il controllo mongolo nell'Asia occidentale, processo che ebbe inizio nel 1220. A partire dal 1253 Hulegu spostò ed espanse con successo il suo dominio, con centro in Iran e Iraq, sconfiggendo i problematici Nizari Ismaili, altrimenti conosciuti come Assassini nel 1256. Seguirono altre vittorie e nel Gennaio del 1258 Hulegu sconfisse il califfato abbaside d'Iraq. L'esercito mongolo conquistò Baghdad il mese seguente dopo un breve assedio. La lunga settimana di massacri che seguì - uccidendo fino a 800.000 persone secondo le fonti - e l'esecuzione del califfo causarono il collasso del califfato abbaside, nonostante l'impero si ristabilì al Cairo divenendo il Sultanato Mamelucco (1261-1517).

Successivamente Hulegu avanzò fino a raggungere con il suo esercito la Siria, asseddiò la principale citta Aleppo nel Dicembre 1259 che cadde in una settimana a cui fece seguito poco dopo il consueto massacro della popolazione. Verso la metà del 1260 la notizia della morte di Mongke li raggiunse e la campagna militare fu quindi sospesa. Fu lasciata una piccola armata mongola che venne sconfitta dai mamelucchi nella buttaglia Ain Julut il 3 Settembre 1260, in ogni caso il territorio si dimostrò poco adatto nel lungo termine per il nutrimento della cavalleria mongola.

Four Khanates of the Mongol Empire
I quattro Khanati dell'Impero Mongolo
Arienne King (CC BY-NC-SA)

Hulegu si ritirò dal Medio Oriente per concentrare il proprio controllo sulla Persia; il territorio che aveva conquistato sarebbe divenuto un'altra porzione dell'Asia sotto il dominio mongolo, uno stato conosciuto come l'Ilkhanato. L'inizio del regno di Hulegu è quindi datato al 1260. Verso la fine di quest'ultimo secolo l'impero mognolo venne diviso in quattro stati, spesso in competizione tra loro e ognuno di essi era governato da un discendente di Gengis Khan: l'Ilkhanato, il Khanato Chagatai, l'Orda d'Oro e l'Impero della dinastia Yuan o Khanato del Gran Khan.

Rivalità tra i Khanati

L'Ilkhanato fu coinvolto in diverse battaglie nel corso del secolo contro i tre stati vicini: il Khanato Chagatai a est, l'Orda d'Oro a nord e l'Egitto mamelucco a ovest. Vi furono anche altre minacce occasionali come quella degli Afghani senza sovrano e degli emergenti ottomani. L'Ilkhanato a volte vinceva e a volte perdeva in questo altalenante ma mai interrotta guerra regionale. Per esempio nel 1262 durante la battaglia di Terek l'Ilkhanato fu sconfitto da un'armata dell'Orda d'Oro.

Le arti e la cultura islamica prosperarono grazie a importanti figure come Nasir al-Din al-Tusi a cui vengono attribuite importanti scoperte.

Il breve regno di Hulegu si concluse con la sua morte nel 1265 ed egli fu succeduto dal figlio maggiore Abaqa (r. 1265 - 1282) avuto con Yesunjin Khatun. Nel 1270 Abaqa sconfitte il regnante del Khanato Chagati, Baraq (r. 1266-1271) nella battaglia di Herat. Abaqa ebbe maggior successo nel 1273 quando saccheggiò la città di Bukhara, allora parte del regno Chagatai. I confini erano in continuo spostamento, ma una volta diventati stabili, l'Ilkhanato si sarebbe esteso fino a raggiungere i territori orientali della Turchia e i territori occidentali del Pakistan coprendo la maggior parte del territorio corrispondente all'odierno Iran.

Relazioni tra musulmani - cristiani

Sembra che Abaqa durante il suo regno avesse favorito i cristiani nestoriani nonostante la maggior parte della popolazione, specialmente in Iran, fosse musulmana. Sicuramente sulla moneta ilkhanide erano presenti una croce e una formula cristiana. Era presente anche un discreto numero di monofisiti e cristiani greco ortodossi nella popolazione mista dell'ilkhanato che includeva minoranze di turchi, arabi, curdi, armeni e georgiani tra gli altri. Tradizionalmente i mongoli permettavano qualsiasi pratica religiosa purchè non costituesse una minaccia per lo stato o chiunque altro, ma vi fu una certa tensione tra i fino ad allora musulmani dominanti e le tante altre fedi dello stato, tra cui un discreto numero di ebrei, zoroastriani, e buddisti e i già menzionati cristiani.

Nasir al-Din al-Tusi & Observatory
Nasir al-Din al-Tusi & Osservatorio
Unknown Artist (Public Domain)

L'elite musulmana - cositutita da confraternite e da ulema, uomini colti in fatto di religione e leggi - continuò a dominare la cultura essendo in maggioranza e diedero una migliore rappresentazione nelle istituzioni dello stato. Le arti e la cultura islamica prosperarono grazie a importanti figure come Nasir al-Din al-Tusi (1201-1274) a cui vengono attribuite importanti scoperte astronomiche effettutate nel suo osservatorio a Maragha e l'invenzione della trigonometria.

Dal momento che lo stato stava ottenendo un riconoscimento internazionale, ci furono tentativi di contatti da parte del Papa per provare a ottenere un'alleanza con i mongoli contro i musulmani mamelucchi dell'Ovest in quella che che fu una crociata senza fine per la conquista e il manenimento della Terra Santa. Oltre alle questioni religiose, ci furono contatti commerciali con l'Europa, infatti nel 1271 l'Ilkhanato firmò un accrodo commerciale con Venezia i cui mercanti iniziarono ad essere presenti a Tabriza, l'allora capitale dell'ilkhanato situata appena ad ovest del Mar Caspio.

I mamelucchi costituivano la più grande minaccia per l'Ilkhanato, ma nel 1277 furono sconfitti da quest'ultimo nell'Armenia Minore. In seguito nell'Ottobre del 1281 i mongoli subirono una sconfitta dallo stesso nemico. Nel 1284 Ahmed Teguder che governò come ilkhan solo dal 1282 fu assasinato. Fu il primo ilkhan a convertisrsi all'Islam, ciò però non portò ad alcun cambiamento nelle relazioni con i mamelucchi in quanto i leader mongoli continuarono a credere di avere il diritto divino di comandare su tutto il mondo, indipendentemente dal tipo di religione dominante in quello stato. Ad ogni modo il suo sucessore, Arghun (1284-1291) favorì il Cristianesimo sebbene egli stesso forse si era convertito al Buddismo. Arghun concesse sgravi fiscali alle chiese, inviò un'ambasceria al Papa e in Inghilterra, accolse missionari cattolici e addirittura fece batezzare suo figlio Oljeitu. Ancora una volta, mentre nulla di concreto era stato raggiunto con le forze occidentali per una crociata congiunta, furono stipulati accordi commerciali con le città-stato italiane, come quello del Dicembre del 1288 con Genova.

Un'economia in declino

La stabilità dello stato fu messa in pericolo a seguito delle guerre dinastiche tra gli Ilkhan Baidu e Gaikhatu dal 1291 a seguito della morte di Arghun, con un continuo alternarsi di potere tra i due. Questo periodo vide una grave spesa eccessiva da parte dello stato causata da concessioni sconsiderate a favore degli aristocratici e la disastrosa introduzione di carta moneta che a cui nessuno si abituò. Non aiutò nemmeno la persistente guerra con i vicini che interruppe gravemente la cricolazione delle lucrative carovane di cammelli che attraversavano l'Asia. Anche l'agricoltura stava soffrendo, problematica innescata dalla distruzione degli antichi sistemi di irrigazione qanat da parte dei mongoli durante l'iniziale invasione della regione iniziata nel 1220. Questi canali sotterranei avevano reso le aree desertiche adatte alla coltivazione, ma la loro riparazione necessitava di un lavoro intensivo che i mongoli faticavano a provvedere nelle zone in cui la guerra aveva spinto i contadini a cercare permanentemene zone più sicure in cui vivere.

Ilkhan Ghazan Studying the Koran
Ilkhan Ghazan studiando il Corano
Unknown Artist (Public Domain)

Uno stato musulmano

L'ilkhan successivo fu Ghazan (r. 1295-1304), figlio maggiore di Arghun che prese il potere grazie all'ondata di impopolarità nei confonti di Baidu. Il nuovo ilkhan risolse i problemi economici istituendo un nuovo sistema di conio centralizzato. Sorprendentemente, considerando il fallimento della carta moneta, le monete di Ghazan spesso portavano la scritta 'vera moneta'. Ghazan si convertì all'Islam nel 1295, ma questo non gli impedì di attaccare i mamelucchi conquistando per breve tempo Aleppo e Damasco nel Novembre 1299 e attaccando ancora una volta la Siria nel 1303, ma questa volta la guerra si concluse con una sconfitta a Marj al-Suffar. La conversione di Ghazan all'Islam fece sì che l'Ilkhanato divenisse ufficilamente per la prima volta un impero musulmano. La moneta coniata da Ghazan ora portava la scritta: 'Imperatore dell'Islam'. Il cambiamento ebbe come conseguenza la distruzione di molte chiese cristiane, di templi buddisti e altri luoghi di culto non musulmani; alcuni luoghi sfuggirono alla distruzione specialmente nelle aree dove la popolazione musulmana non era in maggioranza come la parte nord-orienale dello stato (corrispondente all'odierna Georgia e Armenia).

Dopo il 1304 seguì un periodo di relativa pace e stabilità nell'impero mongolo, spesso chiamato Pax Mongolica. Questo permise al nuovo regnante Ilkhan Oljeitu (r. 1304-1316), fratello di Ghazan, di completare la costruzione della nuova capitale Sultaniyya, situata appena a sud della precedente capitale Tabriz. La città fu adornata da moschee con bellissime cupole e da mura fortificate con torri ottagonali, ma di questo oggi poco rimane ad eccezione delle rovine della tomba dell'uomo che supervisionò la sua crescita. Nel 1310 Oljeitu si convertì all'Islam sciita che venne ampiemente adottato, influenzando la cultura generale, l'arte e l'architettura. Le realizzazioni culturali sono meglio evidenziate dalla figura di Rashid al-Din Hamadani (1247-1318), gran visir dell'Ilkhanato noto per aver scritto la famosa storia universale del mondo allora conosciuto, il Compendio delle Cronache, una fonte inestimabile della storia mongola per gli studiosi moderni.

Frammentazione del regno

Nel 1322 fu finalmente stipulato un trattato di pace con i mamelucchi e lo stato raggiunse un momento di massimo splendore. Nonostante ciò nel 1335 la morte del sucessore Abu Said (r. 1316-1335), figlio di Ghazan, causò una serie di lotte dinastiche - non aiutò il fatto che il regno del giovane ilkhan richiedette nei primi tempi l'ausilio di un reggente, l'ambizioso generale Choban. L'instabilità politica peggiorò quando Abu Said morì, forse per avvelenamento nel 1335, senza lasciare eredi. Si sviluppò una lotta per il potere fra diverse fazioni musulmane, molti dei protagonisti coinvolti non furono nemmeno citati nei libri di storia, figuriamoci se erano in grado di sopraffare i propri rivali. Questa volta la mancanza di unità fu fatale per l'Ilkhanato che si frammentò in micro khanati in lotta tra di loro, rendendoli vulnerabili nei confronti nel prosperoso khanato dell'Orda d'Oro. Dal 1370 i territori che erano appartenuti all'Ilkhanato furono conquistati da Timur (noto anche come Tamerlano), fondatore dell'impero timuride (1370-1507) e nuovo dominatore della regione.

Info traduttore

Omayma Ghendi
Amante della storia con una prima laurea in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali e un Master in Storia e Studi Orientali.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2019, novembre 06). Ilkhanato [Ilkhanate]. (O. Ghendi, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-18513/ilkhanato/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "Ilkhanato." Tradotto da Omayma Ghendi. World History Encyclopedia. Modificato il novembre 06, 2019. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-18513/ilkhanato/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "Ilkhanato." Tradotto da Omayma Ghendi. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 06 nov 2019. Web. 21 nov 2024.