Raffaello

Definizione

Mark Cartwright
da , tradotto da Aurora Alario
pubblicato il 21 agosto 2020
Disponibile in altre lingue: Inglese, Olandese, Francese, Portoghese, Spagnolo
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Madonna della Sedia by Raphael (by Raphael, Public Domain)
Madonna della Seggiola di Raffaello
Raphael (Public Domain)

Raffaello (1483-1520) fu un pittore e architetto italiano, considerato uno dei più grandi artisti del Rinascimento insieme a Michelangelo (1475-1564) e Leonardo da Vinci (1452-1519). Le opere di Raffaello sono celebri per l'armonia della composizione e la vivacità dei colori. Il dipinto dello Sposalizio della Vergine e il murale della Scuola di Atene vengono considerati tra i suoi più grandi capolavori.

Raffello, nel corso della breve vita, creò un ricco repertorio di capolavori nell'ambito della pittura a olio, dell'affresco e dell'architettura, inoltre alcune creazioni vennero anche convertite in arazzi. Nelle ultime opere, Raffaello fu pioniere del nuovo stile artistico noto come Manierismo, in cui l'eleganza innaturale sostituì la grandezza ordinata e di ispirazione classica dell'Alto Rinascimento.

Giovinezza

Dal momento che si sa molto poco della vita dell'artista e non esistono ritratti ufficiali, le generazioni successive sono state costrette a scoprire Raffaello solo attraverso le opere. Fortunatamente, è grazie a tali opere e ai resoconti relativi a commissioni e lettere che siamo in grado di seguirne la sfolgorante carriera da una città all'altra, mentre si affermava come uno degli artisti più amati e influenti del Rinascimento.

Raffaello era spesso attento a creare un senso di spazio, armonia geometrica e dramma fisico nelle proprie opere.

Raffaello, il cui nome completo era Raffaello Sanzio da Urbino, nacque a Urbino, nelle Marche, nel 1483. Il padre era Giovanni Santi (morto nel 1494), un pittore di scarsa fama alla corte di Urbino. È probabile che il giovane abbia imparato dal padre e poi dall'artista urbinate Timoteo Viti. Raffaello lavorò poi a Perugia dal 1499 sotto la tutela del celebre artista Pietro Perugino (1450 ca. - 1523), le cui opere comprendevano gli affreschi della Cappella Sistina a Roma. Il Perugino era spesso attento a creare un senso di spazio nelle sue opere e un approccio di tale genere venne adottato dal proprio allievo, soprattutto nel dipinto Lo sposalizio della Vergine (vedi sotto), completato intorno al 1504.

Pope Julius II by Raphael
Papa Giulio II di Raffaello
National Gallery, London (Public Domain)

Il trasferimento a Firenze

Nel 1504 Raffaello si trasferì a Firenze e nei quattro anni successivi familiarizzò con le opere dei grandi artisti dell'epoca, quali Michelangelo e Leonardo da Vinci. In uno spaccato dei rapporti talvolta tesi tra gli artisti del Rinascimento, Michelangelo stimava poco Raffaello e arrivò ad accusarlo di avergli rubato le idee per il soffitto della Cappella Sistina. Raffaello, probabilmente, iniziò ad incorporare una certa monumentalità classica nel suo lavoro, nonché a cimentarsi con la rappresentazione di figure in pose più drammatiche e complesse, tutti tratti distintivi appartenenti al lavoro di Michelangelo. Altrettanto influente fu Fra Bartolomeo (1472-1517 ca.), anch'egli frate domenicano, che credeva nell'importanza dell'arte religiosa. In questo periodo Raffaello realizzò opere come la Madonna Ansidei, La Madonna del Granduca, la Madonna del Prato, Santa Caterina d'Alessandria e La sepoltura di Cristo (vedi sotto).

Roma: Il grande pittore di affreschi

L'artista si stabilì infine a Roma dal 1508 dove iniziò una delle opere più famose, gli affreschi delle Stanze (appartamenti papali) del Palazzo Vaticano. Commissionata da Papa Giulio II (1503-1513) e completata nel 1511, la sezione più celebre è oggi La scuola di Atene (vedi sotto), che raffigura tutti i principali filosofi, astronomi e matematici del mondo antico. Giulio deve essere stato soddisfatto dei risultati, dal momento che commissionò a Raffaello altri affreschi nel palazzo tra il 1511 e il 1514. Una delle sezioni più ammirate è la Messa di Bolsena , caratterizzata dai colori vivaci. Ormai affermato come artista di punta del Rinascimento, Raffaello era molto richiesto. Disegnò i bozzetti per gli arazzi della Cappella Sistina e, dal 1511 al 1513, realizzò una serie di affreschi a tema mitologico nella Villa Farnesina (ex Villa Chigi) di Roma. Uno degli affreschi, il Trionfo di Galatea, ha come soggetto l'omonima ninfa e illustra perfettamente come Raffello voglia raffigurare una natura ordinata e geometricamente armoniosa, come riassume lo storico E. F. Price:

La testa di Galatea è al vertice di un triangolo. L'orizzonte divide lo spazio pittorico in due parti uguali, racchiuse in un'armonia musicale da cerchi che si intersecano; i tre amorini volanti delimitano la circonferenza del cerchio superiore; le figure intorno a Galatea marcano la circonferenza inferiore. Al centro della natura razionale si trova un bellissimo essere umano (104).

Galatea by Raphael
Trionfo di Galatea di Raffaello
VivaItalia1974 (CC BY-SA)

Ritrattistica e progetti architettonici

Raffaello non si limitò agli spazi murali e tra i dipinti dell'epoca si annovera la Madonna Sistina (1512 ca.). L'artista continuò a ricevere commissioni, soprattutto per ritratti, tra cui il ritratto iconico e intimo di Papa Giulio II del 1512 circa (ora alla National Gallery di Londra) e del cortigiano Baldassare Castiglione (1514 circa), ora al Louvre di Parigi (vedi sotto). Raffaello combinò addirittura due ritratti in uno con il suo Beazzano e Navagero, ora alla Galleria Doria di Roma. La Fornarina , dipinta nel 1518 circa, è ritenuta da alcuni storici come la donna con cui Raffaello ebbe una relazione sentimentale, idea suggerita dalla firma dell'artista sul bracciale che indossa la donna. Il dipinto si trova oggi nella Galleria Nazionale di Roma.

Nei progetti architettonici, Raffaello ha deliberatamente invertito la disposizione convenzionale e funzionale di colonne, nicchie e frontoni classici.

Come molti altri grandi uomini del Rinascimento, Raffaello si dedicò spesso all'architettura. Nel 1514 l'artista venne addirittura chiamato a disegnare nuovi progetti per la Basilica di San Pietro a Roma, un progetto che finì per coinvolgere un gran numero di rinomati artisti rinascimentali. Iniziò così un rapporto proficuo con Papa Leone X (1513-1521), che considerava Raffaello il più grande artista vivente. I buoni rapporti tra i due possono, forse, spiegare l'idea comune, ma errata, che Raffaello sia stato nominato Sovrintendente alle Antichità della Città del Vaticano. Tra gli altri edifici a cui si dedicò vi furono Villa Madama (mai completata), la Cappella Chigi e la chiesa di Sant'Eligio degli Orefici, tutte situate a Roma. Dal 1517 lo stesso Raffaello visse in un edificio classico del Rinascimento, il Palazzo Caprini di Roma, noto informalmente come "Casa di Raffaello", progettato da Donato Bramante (1444-1514 ca.). L'ultimo progetto architettonico di Raffaello fu il Palazzo Bronconio dell'Aquila (oggi distrutto), la cui ricca decorazione esterna e il deliberato contrasto tra disposizioni convenzionali e funzionali di colonne, nicchie e frontoni, fu uno dei primi esempi del nuovo stile noto come Manierismo.

La richiesta di opere firmate da Raffaello fu così elevata da condurlo a creare una bottega dove i lavori in corso venivano supervisionati e talvolta persino completati da assistenti come uno dei suoi ex allievi, Giulio Romano (1499-1546 circa), anch'egli noto pittore e architetto. La politica messa in atto dall'artista, geniale ma oberato di lavoro, ha certamente tenuto impegnati gli storici dell'arte da allora. Raffaello si interessò anche alla salvaguardia dell'arte e pregò i papi di fare di più per proteggere il ricco patrimonio storico di Roma. Raffaello pensò anche di creare una mappa dettagliata di tutti i siti antichi di Roma, che però non venne mai realizzata.

Gli ultimi anni di Raffaello a Roma furono segnati dalla creazione di capolavori quali la Santa Cecilia e la celebrazione dell'amore materno nota come Madonna della seggiola, realizzata intorno al 1514 e oggi conservata agli Uffizi di Firenze. Quando morì, dopo una breve malattia, il Venerdì Santo del 1520, l'artista stava ancora lavorando, oltre che ad altri progetti incompiuti, alla Trasfigurazione, commissionata dal cardinale Giulio de' Medici (poi papa Clemente VII, 1523-1534) per la cattedrale di Narbonne in Francia. Come molte delle opere postume di Raffaello, la Trasfigurazione venne completata da un assistente della bottega, molto probabilmente Giulio Romano. Una volta portata a termine, la Trasfigurazione venne collocata sopra la tomba dell'artista nel Pantheon di Roma.

L'eredità

Mentre era in vita, il lavoro di Raffaello venne molto apprezzato e ben presto alcuni pezzi entrarono a far parte di collezioni private, soprattutto in Francia. La fama dell'artista si diffuse in lungo e in largo grazie alle incisioni dei suoi capolavori, soprattutto realizzate da Marcantonio Raimondi (morto nel 1534 circa), che vennero studiate da artisti di altri paesi, in particolare dei Pesi Bassi. L'importanza dell'opera del maestro per lo sviluppo dell'arte occidentale era già stata riconosciuta da personaggi come Albrecht Dürer (1471-1528), il quale si offrì di scambiare una cartella di propri schizzi per una contenente illustrazioni di Raffaello. In particolare, vennero realizzati disegni dettagliati degli affreschi vaticani di Raffaello e distribuiti per coloro che non potevano ammirarli di persona, mentre i suoi Atti degli Apostoli vennero copiati per poterne riprodurre le immagini negli arazzi belgi.

La monumentalità, i movimenti audaci delle figure, l'accurata creazione dell'illusione dello spazio e l'armonia della composizione nelle opere di Raffaello vennero studiate e copiate, influenzando in un secondo momento altri pittori, soprattutto i maestri fiamminghi. Alcuni critici d'arte moderni hanno giudicato il lavoro di Raffaello come troppo sentimentale, tuttavia, il contributo che diede all'arte occidentale fu tale che, per molti storici, la sua morte è stata a lungo considerata come uno dei segni della fine dell'Alto Rinascimento.

The Marriage of the Virgin by Raphael
Lo sposalizio della Vergine di Raffaello
Raphael (CC BY-NC-SA)

Capolavori

Lo Sposalizio della Vergine

Completato intorno al 1504, lo Sposalizio della Vergine è un dipinto a olio su tavola di 117 x 118 centimetri. Raffigurando il momento dello scambio degli anelli al matrimonio di Maria e Giuseppe, è una perfetta illustrazione del marcato interesse di Raffaello per l'armoniosa collocazione delle figure in una prospettiva definita. L'occhio dello spettatore è irresistibilmente attratto verso la porta centrale e aperta della chiesa sullo sfondo, dalle linee convergenti della pavimentazione e dei gradini al centro del dipinto. La chiesa è disegnata con precisione come in una pianta architettonica e la cupola contrasta simmetricamente con la suggestiva disposizione semicircolare delle figure in primo piano. Soddisfatto del lavoro, l'artista ha apposto nome e anno sopra l'arco centrale della chiesa. Il dipinto è oggi conservato presso la Pinacoteca di Brera a Milano.

The Entombment by Raphael
La deposizione di Raffaello
aiwaz.net (Public Domain)

La sepoltura di Cristo

La Sepoltura di Cristo (anche detta Deposizione o semplicemente Sepoltura) venne commissionata da Atalanta Baglione di Perugia per commemorare la morte del figlio Grifonetto. La scena raffigura un gruppo di persone attorno al cadavere centrale di Gesù Cristo, appena deposto dalla croce. Maria Maddalena china su Gesù, mentre gli altri personaggi sono disposti in modo da creare un movimento che porta ad allontanarsi dalle figure centrali. La torsione del corpo di Gesù e i muscoli tangibilmente tesi dei due uomini che lo sorreggono danno un senso di partecipazione a alla scena in corso. L'intera opera fa riferimento al rilievo di un sarcofago romano che raffigura la morte di Meleagro, la cui madre, opportunamente, si chiamava Atalanta. Un altro collegamento tra le due storie di vita è che sia Meleagro che Grifonetto vennero uccisi in un atto di vendetta ad opera di un parente. Il dipinto su tavola venne completato nel 1507, si trova oggi nella Galleria Borghese di Roma.

Baldassare Castiglione by Raphael
Baldassarre Castiglione di Raffaello
Elsa Lambert (Public Domain)

Baldassare Castiglione

Il famoso cortigiano, diplomatico e scrittore Baldassare Castiglione commissionò a Raffaello il proprio ritratto intorno al 1514 e il risultato fu una delle opere più celebri dell'artista. L'olio su tela cattura il noto personaggio di Baldassare, come qui descritto dallo storico dell'arte J. T. Paoletti:

Con uno sguardo tranquillo ma intenso, gli occhi blu argento di Castiglione sono fissi sull'osservatore; l'assoluta compostezza e sicurezza di sé si manifestano nelle mani saldamente intrecciate mentre si volta delicatamente per rispondere alla presenza di chi lo osserva. Come era di moda a corte nel XVI secolo, indossa abiti sobri ma lussuosi di velluto nero, pelliccia argentata e seta bianca. Nulla - né una sedia, né una finestra, né un'iscrizione - distrae dal volto illuminato, discreto , sofisticato e intelligente. (414-5)

La scuola di Atene

L'affresco della Scuola di Atene del 1511 si trova nelle Stanze della Segnatura del Palazzo Vaticano a Roma (all'epoca adibite a biblioteca) e misura 5,79 metri di altezza. Raffaello dipinse l'intera stanza in modo da dare l'illusione della distanza, ma in realtà le pareti sono tutte piatte. L'affresco della Scuola è dominato dalle figure centrali di Platone e Aristotele, il primo con in mano una copia del Timeo e rivolto verso il cielo, mentre il secondo con in mano l'Etica e rivolto verso il basso; ogni gesto indica il fulcro dell'indagine filosofica del pensatore. L'intera scena contiene quasi tutti i più importanti filosofi dell'antichità, apparentemente coinvolti in un dibattito sulla natura dell'universo dal punto di vista dell'uomo, anche se alcune figure, come Pitagora e Archimede, scarabocchiano furiosamente degli appunti. È presente anche lo stesso Raffaello, il giovane che guarda direttamente lo spettatore accanto alla figura di Tolomeo che regge un globo.

The School of Athens by Raphael
La Scuola di Atene di Raffaello
Raphael (Public Domain)

È significativo che sulla parete opposta della sala si trovi la Disputa di Raffaello, un altro pannello affrescato di maggiori dimensioni, ma questa volta con la figura centrale di Dio assistito da angeli e affiancato da santi, tutti in bilico su un gruppo di importanti teologi coinvolti in una scena di dibattito simile a quella in cui si trovano i filosofi. I due affreschi rappresentano uno degli enigmi del Rinascimento: come conciliare le conoscenze scientifiche dell'uomo, spesso acquisite grazie al lavoro di filosofi pagani, con la fede cristiana.

Info traduttore

Aurora Alario
Sono una traduttrice freelance. Mi sono laureata in Mediazione Linguistica presso il SSML Centro Masterly di Palermo, dove ho studiato interpretariato e traduzione per le lingue inglese e francese. Mi interessa la storia e subisco il fascino della cultura indiana. Sono appassionata di informatica, musica e lingue, ovviamente.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2020, agosto 21). Raffaello [Raphael]. (A. Alario, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19093/raffaello/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "Raffaello." Tradotto da Aurora Alario. World History Encyclopedia. Modificato il agosto 21, 2020. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19093/raffaello/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "Raffaello." Tradotto da Aurora Alario. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 21 ago 2020. Web. 22 nov 2024.