Paolo Uccello

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Definizione

Mark Cartwright
da , tradotto da Luca Zadra
pubblicato il 22 settembre 2020
Disponibile in altre lingue: Inglese, Spagnolo
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The Hunt by Uccello (by Web Gallery of Art, Public Domain)
Caccia notturna di Paolo Uccello
Web Gallery of Art (Public Domain)

Paolo Uccello (1397-1475), nome reale Paolo di Dono (ovvero Paolo Doni), è stato un pittore italiano considerato uno dei padri fondatori dell'arte del Rinascimento Fiorentino. Paolo Uccello è stato uno dei primi artisti a sviluppare determinati effetti di prospettiva nei suoi dipinti. I suoi lavori più famosi comprendono il dipinto San Giorgio ed il drago e la Caccia notturna, così come vari affreschi come il Diluvio Universale nella Basilica di Santa Maria Novella a Firenze. L'ultima opera commissionata all'artista, una serie di tavole conosciute come il Miracolo dell'ostia profanata, contiene ulteriori eccellenti esempi delle sue opere nell'utilizzo della prospettiva.

Giovinezza e Stile

Paolo di Dono naque a Pratovecchio, vicino Firenze (oggi in provincia di Arezzo) nel 1397. Inizialmente fu apprendista orafo e successivamente entrò a far parte del laboratorio del famoso fabbro e scultore Lorenzo Ghiberti (1378-1455). Ghiberti stava lavorando sulla sua prima coppia di porte in bronzo per il Battistero di Firenze, e Paolo Uccello studiò in qualità di apprendista dello scultore dal 1407 al 1412. Paolo Uccello ad un certo punto sembra aver cambiato modalità di espressione perchè nel 1415. si immatricoloò all'Arte dei Medici e Speziali in qualità di pittore. Decisamente versatile, uno dei primi progetti pubblici di Paolo Uccello fu quello del 1425 per la composizione di un mosaico per la facciata della Basilica di san Marco a Venezia. L'artista soggiornò circa cinque anni in tale città prima di tornare a Venezia.

PAOLO DI DONO FU SOPRANNOMINATO "UCCELLO" PERCHE' DIPINGEVA SEMPRE ANIMALI SELVATICI, IN PARTICOLAR MODO UCCELLI.

L'arte di Paolo Uccello è caratterizzata dall'amore per il dettaglio, colori vibranti, lineamenti aggraziati e sperimentazione prospettica. La ricerca di una prospettiva realistica nei suoi dipinti è stata tra le prime nell'arte del Rinascimento, anche se egli non tentò sempre la prospettiva più accurata e matematica degli artisti che seguirono. Paolo Uccello pare fosse più interessato nell'utilizzo di un effetto prospettico stravagante piuttosto che catturare la realtà per se, ed a volte il suo insuccesso nel ricreare accuratamente scene con una reale prospettiva era fonte di critica da parte di quei primi ed influenti storici dell'arte come Giorgio Vasari (1511-1574), che scrisse Le vite de' più eccellenti pittori scultori e architettori (1550, revisione 1568). Vasari spiega che Paolo di Dono fu soprannominato "Uccello" perchè dipingeva sempre animali selvatici, in particolar modo uccelli. Vasari fu anche dell'avviso che Paolo Uccello, anche se aveva tutto il potenziale per eguagliare gli artisti migliori, a volte si concentrava così tanto sulla prospettiva che dimenticava di rappresentare le sue figure in modo appropriato, sbaglio che riteneva peggiorò con l'invecchiamento dell'artista. Questa era un'opinione condivisa dall'artista fiorentino suo amico e collega Donatello (c. 1386-1466), almeno secondo Vasari.

The Founders of Florentine Art
I cinque maestri del rinascimento fiorentino
Web Gallery of Art (Public Domain)

Nonostante le critiche, Paolo Uccello venne riconosciuto quale innovatore, ed è significativo che egli compare su di una tavola in tempera del tardo XV secolo, ora conservato al Louvre di Parigi, intitolato i "Cinque maestri del rinascimento fiorentino". Attribuito a Masaccio, l'opera raffigura cinque ritratti: Giotto (n. 1267 o 1277 - m. 1337), Paolo Uccello, Donatello, Manetti (1423-1497), e Filippo Brunelleschi (1377-1446).

Opere Maggiori

La Signoria di Firenze commissionò a Paolo Uccello la realizzazione di un affresco per la cattedrale di Firenze ed il risultato fu un ritratto equestre del capitano di ventura (condottiero) Sir John Hawkwood, alias Giovanni Acuto (c. 1320-1394) che aveva condotto le forze della città contro quelle di Lucca in una guerra di quattro anni dal 1429 al 1433. Terminato nel 1436, l'opera era una rappresentazione della scultura esistente di John Hawkwood. I disegni preparatori per questo affresco sono sopravvissuti e indicano che Paolo Uccello lavorò con uno preciso progetto a griglia. Questo è l'esempio esistente più antico per un tale tipo di disegno anche se altri artisti sono noti per avere usato la tecnica della griglia, in particolar modo il famoso artista ed architetto della cupola della cattedrale di Firenza, Filippo Brunelleschi (che presumibilmente insegnò la tecnica a Paolo Uccello). L'affresco completo ha una misura sbalorditiva di 7.32 x 4.04 metri (24 piedi x 13 piedi e 3 pollici) e, utilizzando il trompe l'oeil, raffigura la statua come se fosse tridimensionale. La cornice nella quale è inserito oggi venne aggiunta nel XVI secolo quando l'affresco fu trasferito su tela. Oggi l'opera è appesa sulla parete nord della navata della cattedrale.

Battle of San Romano by Uccello
La Battaglia di San Romano di Paolo Uccello
Uffizi Gallery (Public Domain)

Oramai affermatosi quale artista di successo, Paolo Uccello acquistò una casa a Firenze nel 1442. Verso il 1445, Paolo Uccello terminò il suo affresco il Diluvio nel Chiostro Verde della Basilica di Santa Maria Novella a Firenze. L'opera si è deteriorata notevolmente nel corso dei secoli ma resta un impressionante esempio delle capacità di Paolo Uccello nel rappresentare una sensazione di profondità nelle sue rappresentazioni.

LE FIGURE DI PERSONE ED ANIMALI NE LA CACCIA NOTTURNA SONO DISPOSTE IN MODO TALE DA AGIRE QUASI COME LASTRE PER PAVIMENTAZIONI DI MOLTI ALTRI DIPINTI RINASCIMENTALI.

Attorno il 1455 egli completò i dipinti della Battaglia di San Romano, una serie di tre tavole che commemoravano la battaglia tra Firenze e Siena nel 1432. Commissionata dalla potente famiglia Medici per decorare l'interno del loro palazzo, le tavole si trovano ora, sfortunatamente, in tre luoghi diversi: nella Galleria degli Uffizi a Firenze, nel Louvre, e nella National Gallery di Londra. Le tavole vivacemente colorate, che misurano circa 1.8 x 3.2 metri (6 x 10.5 piedi), hanno quasi l'aspetto di un arazzo e sono un buon esempio di come l'arte tardo-medievale si stesse sviluppando in quella che sarebbe l'arte alto-rinascimentale con la sua maggiore enfasi verso i motivi classici, posture dinamiche, ed effetti prospettici. Per quest'ultima tecnica, vedere, per esempio, la tavola numero due ed i cavalli morti di scorcio in primo piano. Il cavallo che scalcia all'indietro è forse un tentativo prospettico di minor successo ma illustra la volontà di Paolo Uccello di sperimentare e catturare posture inusuali nelle sue rappresentazioni, di persone od altro. Un'altra analisi gratificante è vedere come Paolo Uccello abbia disposto le lance così attentamente in tutte e tre le scene in modo da creare angolazioni precise in ciò che dovrebbe essere una raffigurazione caratterizzata dal caos della battaglia.

La Caccia notturna fu dipinta intorno al 1460, anche se potrebbe essere datata nella decade successiva. E' attualmente esposta all'Ashmolean Museum, Oxford, Inghilterra. Un dipinto grande, ben oltre un metro e mezzo di larghezza ma solamente 65 cm (25 pollici) in altezza, ha l'effetto di una visuale panoramica di una battuta di caccia. E' un trionfo di prospettiva con gli alberi disposti simmetricamente disposti in filari che scompaiono nello sfondo. Le figure di persone ed animali sono disposte in modo tale da agire quasi come lastre per pavimentazioni di molti altri dipinti rinascimentali che portano l'occhio dell'osservatore proprio al centro dell'immagine. I cacciatori, battitori, e segugi convergono da entrambi i lati del dipinto lungo linee diagonali e diminuiscono in dimensione dirigendosi verso l'interno scuro della foresta, una tecnica che da alla scena un senso palpabile della caccia mentre insguono la loro preda.

St. George & the Dragon by Uccello
San Giorgio e il drago di Paolo Uccello
National Gallery, London (Public Domain)

San Giorgio e il drago venne terminato all'incirca nel 1470. Il dipinto ha la tipica figura di San Giorgio a cavallo che trafigge un drago mentre una damigella osserva da un lato. Paolo Uccello aggiunge la propria interpretazione alla scena fornendo uno scorcio della gola del drago in modo da fornire un effetto di profondità ed aggiungendo il sangue che gocciola dalle sue fauci in un tocco grafico inusuale. Inoltre, questo è un'altra opera che illustra la passione di Paolo Uccello per la prospettiva, anche se le zolle di erba squadrate pavimentate sul suolo della scena sembrano piuttosto innaturali e superflue per un soggetto mitologico, ed uno realizzato su scala tanto piccola. La tavola, che misura 74 x 54 cm (29 x 21 pollici), ora si trova alla National Gallery, Londra.

Uno Studio in Prospettiva

Un'opera insolita venne realizzata a partire dal 1468 circa, la Profanazione dell'Ostia (alias Miracolo dell'Ostia profanata). Composto da sei tavole, oggi nella Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino, l'opera avrebbe dovuto essere la pala d'altare della chiesa del Corpus Domini di Urbino. Le tavole raccontano la storia di una donna che ruba un'ostia consacrata in modo da restituire un prestito an un usuraio ebreo. Le autorità scoprono questo atto sacrilego ed arrestano entrambi. La donna viene impiccata mentre l'usuraio viene bruciato sul rogo. Ciascuna tavola misura 58 x 43 cm (23 x 17 pollici).

Miracle of the Desecrated Host by Uccello
Miracolo dell'ostia profanata di Paolo Uccello
The Yorck Project (Public Domain)

Le prime due tavole sono particolarmente degne di nota per la loro prospettiva, vista negli angoli della stanza e la rappresentazione nera e bianca del pavimento a scacchiera che crea linee che conducono ad un unico punto centrale o a scomparsa. La prima tavola in questo gruppo era utlizzata come esempio da Leon Battista Alberti (1404-1472) nella sua dissertazione sulla prospettiva nel suo influente trattato De pictura (1435). Pittosto che essere una tecnica per creare spazi astratti, invece, questo approccio veniva perseguito per assicurare che oggetti entro un certo spazio avessero le corrette proporzioni gli uni con gli altri. Comunque, è vero che il punto a scomparsa di Paolo Uccello è scelto con cura: il centro esatto dell'immagine, che è anche dove la cappa del camino inizia ed è a livello degli occhi della donna. La Profanazione dell'Ostia fu l'ultima commessa documentata di Paolo Uccello.

Paolo Uccello morì nel 1475, apparentemente in uno stato di solitudine e povertà dopo che le sue opere non venivano più ammirate come era avvenuto in precedenza. Fortunatamente, i posteri sono stati più riconoscenti nei confronti di Paolo Uccello che non critici quali Vasari e Donatello, ed egli è ora stimato come uno tra i primi maestri della prospettiva e quindi una fonte di ispirazione per artisti successivi del Rinascimento come Leonardo da Vinci (1452-1519) e Michelangelo (1475-1564).

Info traduttore

Luca Zadra
Luca Zadra è laureato in Scienze Politiche presso l'Università LUISS di Roma. Ha lavorato nel turismo culturale concentrandosi su economia verde ed ecosistemi. Attualmente risiede in Svezia dove tiene brevi corsi e conferenze sulla cultura e le tradizioni italiane.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2020, settembre 22). Paolo Uccello [Paolo Uccello]. (L. Zadra, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19172/paolo-uccello/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "Paolo Uccello." Tradotto da Luca Zadra. World History Encyclopedia. Modificato il settembre 22, 2020. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19172/paolo-uccello/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "Paolo Uccello." Tradotto da Luca Zadra. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 22 set 2020. Web. 21 dic 2024.