Mayflower

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Joshua J. Mark
da , tradotto da Giovanni De Simone
pubblicato il 21 ottobre 2020
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo
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Mayflower II (by Andrew Hitchcock, CC BY)
Replica della Mayflower
Andrew Hitchcock (CC BY)

La Mayflower è la nave mercantile che nel 1620 trasportò in Nordamerica i separatisti puritani, detti anche "pellegrini". Era un galeone a tre alberi, con vele quadrate sull'albero maestro e di trinchetto; aveva tre ponti (quello superiore, uno di batteria per i cannoni e la stiva) ed era lunga 27 metri e larga sette. I pellegrini e gli altri passeggeri imbarcati furono sistemati sul ponte di batteria, chiamato anche interponte visto che si trovava tra gli altri due; data la presenza di una dozzina di cannoni di varia misura e altri oggetti, lo spazio che restava a questi uomini era all'incirca di 21 metri. Il capitano e l'equipaggio, composto da una trentina di persone, alloggiavano sul ponte superiore nei castelli di poppa e di prua, dove erano sistemate anche delle gabbie per ospitare gli animali. Le merci erano immagazzinate nella stiva. L'interponte non era dotato di finestre ed era alto appena 1,5 metri; non c'erano latrine e nessuna stanza riservata: queste erano le condizioni che i 102 passeggeri dovettero sopportare nel corso del loro viaggio, durato dal 6 settembre all'11 novembre del 1620.

Il capitano, nonché detentore di un quarto della proprietà della Mayflower, era Christopher Jones (1570 circa-1622), che comandava una ciurma di 30 uomini. Era stato ingaggiato da un certo Thomas Weston (1584- 1647 circa) per conto di un gruppo di puritani separatisti che vivevano a Leiden, nei Paesi Bassi, per portarli verso il Nuovo Mondo dove avrebbero fondato un proprio insediamento. La colonia di Jamestown in Virginia stava prosperando, e la nave era diretta poco più a nord di tale insediamento, in un punto al di sotto della valle del fiume Hudson, nella regione dell'attuale stato di New York (all'epoca parte della colonia della Virginia). Tuttavia, a causa del cattivo tempo e alla mancanza di rifornimenti, furono costretti a sbarcare in quella che oggi è la città di Plymouth, in Massachusetts.

I pellegrini guidati da John Carver ( 1584 circa-1621), Edward Winslow (1595-1655) e William Bradford (1590-1657), insieme ai passeggeri che non facevano parte del loro gruppo, siglarono il cosiddetto "patto della Mayflower" (in inglese: Mayflower Compact), impegnandosi a vivere, una volta sbarcati, secondo un insieme di leggi che avrebbero avuto valoro anche per i futuri coloni: fu l'atto di nascita della colonia di Plymouth (1620-1691), che alla fine sarà assorbita dalla colonia della Baia del Massachusetts (Massachusetts Bay Colony), andando a formare le basi della Nuova Inghilterra, regione corrispondente agli attuali stati del Connecticut, Maine, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island e Vermont.

L'interpretazione puritana del cristianesimo influenzò lo sviluppo religioso delle prime colonie inglesi in Nordamerica e dei successivi Stati Uniti, arrivando fino ai giorni nostri. Inoltre, la colonia di Plymouth ha fornito agli Stati Uniti alcuni dei suoi miti culturali più duraturi, in particolare la festa del Ringraziamento, che si celebra ogni anno il quarto giovedì di novembre a partire dal XIX secolo.

Le origini dei pellegrini

I pellegrini che si imbarcarono sulla Mayflower erano separatisti religiosi, il cui credo si era formato nei primi anni della Riforma protestante (1517-1648) basandosi specialmente sugli insegnamenti di Jean Cauvin (alias Giovanni Calvino, 1509-1564), filosofo, teologo e riformatore francese, la cui interpretazione del cristianesimo ispirò i congregazionalisti, i presbiteriani e le sette riformate del protestantesimo moderno. La loro visione si fondò sulla predicazione di Robert Browne (1550-1633), un prete anglicano che, disilluso dalle pratiche e da quelli che considerava i falsi insegnamenti della Chiesa d'Inghilterra, cercò di fondare una nuova chiesa piuttosto che provare a riformare quella anglicana.

LA CONGREGAZIONE DI LEIDEN CAPÌ CHE PER VIVERE LIBERAMENTE LA LORO FEDE LA SOLUZIONE MIGLIORE ERA OTTENERE UN'AUTORIZZAZIONE PER FONDARE UNA COLONIA IN NORDAMERICA.

La Chiesa anglicana venne istituita del re d'Inghilterra Enrico VIII, sul trono dal 1509 al 1547. Dopo la rottura con la Chiesa di Roma però, vennero mantenuti molti aspetti del cattolicesimo che i fondamentalisti protestanti rifiutavano, tra cui i paramenti del clero, la pratica di genuflettersi quando si pronunciava il nome di Gesù, il fatto di dover chiamare "padre" un sacerdote, l'uso dell'organo e del coro musicale come pratiche di adorazione e, soprattutto, la liturgia contenuta nel Book of Common Prayer ("libro delle preghiere comuni"). Browne e i suoi accoliti credevano che bastasse pregare dio in modo diretto, senza una guida o un tempo prestabilito. Inoltre, rifiutavano il concetto di Chiesa come organo governativo, sostenendo che ognuna di esse era un'entità indipendente, seguendo il modello delle prime comunità cristiane descritte negli Atti degli Apostoli: ogni chiesa decideva le proprie forme di adorazione, preghiera e svolgimento dei riti, senza fare riferimento ad alcuna autorità eccetto quella del dio rivelato dalle scritture.

Al tempo della predicazione di Browne la Chiesa anglicana non era più una setta protestante, bensì un'istituzione gerarchica, dotata di cattedrali e chiese in cui metteva in atto la propria liturgia e che perseguitava i separatisti nella stessa maniera in cui la Chiesa cattolica aveva fatto con i protestanti. I separatisti venivano arrestati, imprigionati e giustiziati: molti di loro lasciarono l'Inghilterra e si stabilirono nei Paesi Bassi, che erano più tolleranti in materia religiosa.

La persecuzione e l'esodo

Nel 1607, l'arcivescovo anglicano Tobias Matthew (1546-1628) autorizzò degli attacchi contro le case dei separatisti nel villaggio di Scrooby, in Inghilterra, dove la congregazione del pastore John Robinson (1576-1625) seguiva il proprio credo; molti di loro vennero arrestati. L'anno seguente, Robinson e William Bradford guidarono i loro fedeli nei Paesi Bassi, stabilendosi prima ad Amsterdam e poi a Leiden. Giacomo I, sul trono d'Inghilterra dal 1603 al 1625, era anche la massima autorità della Chiesa anglicana, e autorizzò il clero a perseguitare i separatisti e altri dissenzienti. Il sovrano inglese iniziò delle trattative con il governo olandese per far rimpatriare la congregazione di Leiden o per ricevere il permesso di poterseli andare a prendere. Queste richieste furono accolte in quanto i separatisti erano conosciuti per essere elitari sul piano religioso e piantagrane sul piano laico.

Nel 1618, William Brewster (1568-1644), mentore spirituale della congregazione di Leiden nonché uno dei suoi membri più rispettati, pubblicò un opuscolo altamente critico contro il re e la sua chiesa: le autorità inglesi diedero ordine di arrestarlo. La congregazione nascose Brewster, ma egli capì che doveva prendere provvedimenti drastici per allontanarsi da Giacomo I.

William Brewster
William Brewster
Alfred Stevens Burbank (Public Domain)

La vita di Bradford e degli altri a Leiden era comunque tutt'altro che soddisfacente. Erano stati etichettati come sediziosi e la loro congregazione era ritenuta sospetta; inoltre, essendo stranieri in una terra controllata dalle corporazioni commerciali che favorivano i propri cittadini, potevano fare solo i lavori più sottopagati. Bradford era stato un ricco proprietario terriero in Inghilterra; a Leiden riuscì a trovare lavoro solo come tessitore. I puritani capirono che il modo migliore per professare liberamente la loro fede era quello di ottenere un'autorizzazione per fondare una colonia in Nordamerica, ma era impossibile che Giacomo I gliela concedesse.

L'unico modo per raggiungere il loro scopo era quello di rivolgersi a un investitore dotato sia di sentimento religioso che della giusta avidità. La colonizzazione inglese del Nordamerica iniziò con Elisabetta I (regina tra il 1558 e il 1603) grazie agli sforzi di Sir Walter Raleigh (1552 circa-1618). Tuttavia, l'ispirazione venne dagli scritti e dall'ideologia di Richard Hakluyt (1553-1616), membro fondatore della Virginia Company di Londra e responsabile della fondazione di Jamestown nel 1607. Hakluyt enfatizzò l'obbligo spirituale dei cristiani europei, i quali dovevano colonizzare il Nordamerica per la salvezza dei nativi che non avevano mai conosciuto le scritture. I suoi scritti incoraggiarono molti a investire nel processo di colonizzazione. Questi investimenti furono presentati come una sorta di offerta a dio: se la volontà divina fosse stata favorevole, essi avrebbero potuto ricavare un profitto del 100%, che sarebbe stato considerato un ringraziamento per la loro generosità e altruismo.

La giustificazione evangelica della colonizzazione portò all'ascesa di una classe di intermediari, veri e propri mercanti-avventurieri che, dal 1611 in poi, furono sempre più desiderosi di raccogliere fondi per le spedizioni nel Nuovo Mondo dopo che il successo della coltivazione del tabacco a Jamestown aveva reso milionari moltissimi azionisti della Virginia Company e "salvato" tanti nativi che si erano convertiti. Tra questi intermediari c'era Thomas Weston (1584- 1647 circa), che mise i insieme i capitali affinché la compagnia finanziasse l'esodo della congregazione di Leiden dai Paesi Bassi alle Americhe. Negoziò con due membri della congregazione, Robert Cushman (1577-1625) e John Carver.

Weston finanziò il viaggio a patto che i coloni lavorassero sei giorni a settimana e che nessuno di loro avrebbe posseduto terreni o abitazioni proprie fino a che i profitti della colonia non avessero ripagato gli investitori. Un certo capitan Blossom, un amico della congregazione che forse ne era anche membro, acquistò per loro una nave passeggeri, la Speedwell, mentre Weston affittò una nave mercantile più grande: la Mayflower. Nel luglio del 1620, i puritani giunsero nel porto di Delftshaven, dove li aspettava la Speedwell; avevano già deciso che nel primo viaggio sarebbero partiti solo i più giovani e forti; gli altri li avrebbero raggiunti dopo.

Speedwell Leaving Delftshaven
La Speedwell lascia Delftshaven
U.S. Embassy The Hague (CC BY-ND)

La Speedwell arrivò in Inghilterra nel luglio del 1620, mentre la Mayflower la attendeva presso i moli di Southampton. Weston aveva ingaggiato il capitano della Mayflower Christopher Jones e la sua ciurma. Jones si guadagnava da vivere principalmente commerciando tessuti in cambio di vino tra l'Inghilterra la Francia, ma aveva molta esperienza nella navigazione in mare aperto. I pellegrini caricarono quel poco che riuscirono a portare con sé e si imbarcarono verso il Nuovo Mondo nel luglio del 1620.

I passeggeri

Ci si accorse che la Speedwell imbarcava acqua e questo ritardò notevolmente il viaggio, dato che anche l'altra nave dovette aspettare che venisse riparata. Il viaggio riprese per ben due volte, ma le condizioni della Speedwell erano ancora gravi e non fu in grado di proseguire. Alla fine, si decise di lasciarla indietro con la maggior parte dei suoi passeggeri: solo 20 di loro furono trasferiti sulla Mayflower, che a settembre iniziò il suo viaggio attraverso l'Atlantico.

Oltre ai membri della congregazione, c'erano anche altre persone che avrebbero aiutato i pellegrini a mettere a frutto la colonia una volta arrivati. I puritani chiamarono costoro "stranieri", perché non professavano il loro stesso credo. Tra questi c'era il capitano Myles Standish (1584 circa-1656), che avrebbe agito come consulente militare nel caso in cui i coloni avessero avuto problemi con spagnoli, francesi o i popoli indigeni della regione. Tra gli altri il cui nome sarebbe diventato memorabile possiamo includere John Alden (1598 circa-1687), membro dell'equipaggio e bottaio che avrebbe fabbricato i barili per i coloni; Priscilla Mullins (1602 circa-1685), membro della congregazione e futura moglie di Alden, immortalata dal poema narrativo The Courtship of Myles Standish ("il corteggiamento di Myles Standish") scritto da Henry Wadsworth Longfellow (1807-1882), un suo discendente.

Richard Warren (1578 circa-1628), un altro "straniero", lasciò sua moglie Elizabeth e cinque figlie a casa, in attesa del secondo viaggio. In tutto, la coppia avrebbe avuto sette figli, i quali, contro ogni previsione, arrivarono tutti quanti in età adulta. Tra i loro discendenti ci sono numerose persone importanti, tra cui lo scrittore Ernest Hemingway, i presidenti Ulysses S. Grant e Franklin Delano Roosevelt, la scrittrice Laura Ingalls Wilder e altri personaggi importanti dei futuri Stati Uniti d'America.

LA MAYFLOWER ERA STATA COSTRUITA CIRCA 12 ANNI PRIMA E NON VENIVA USATA PER IL TRASPORTO DI PASSEGGERI, BENSÌ PRINCIPALEMNTE PER BREVI VIAGGI COMMERCIALI.

Stephen Hopkins (1581-1644) era uno dei sopravvissuti al naufragio della Sea Venture nel 1609 presso le Bermuda, durante il trasporto di rifornimenti a Jamestown. Successivamente raggiunse ugualmente la sua meta e aiutò a organizzare l'insediamento; tornò in Inghilterra per poi imbarcarsi sulla Mayflower con la sua seconda moglie, i suoi tre figli e due servitori. Suo figlio, Oceanus Hopkins, nacque sulla Mayflower ma morì all'età di sette anni.

William Bradford portò con sé sua moglie Mary e i loro figli, e sarebbe stato tra i pochi a sopravvivere al primo inverno: passò il resto della sua vita nella colonia. John Carver, come Brewster, fu un altro dei membri della congregazione che aiutò a raccogliere i fondi per la spedizione e venne eletto primo governatore della colonia; William Bradford sarebbe stato il secondo governatore, nonché cronista della colonia di Plymouth.

Questi sono solo alcuni dei 102 passeggeri e dei circa 30 membri dell'equipaggio della Mayflower, che era stata costruita circa 12 anni prima e non veniva usata per il trasporto di passeggeri, bensì principalmente per brevi viaggi commerciali. Anche se l'imbarcazione riuscì ad adattarsi al mare aperto, il viaggio non sarebbe stato né facile né piacevole. L'oceano Atlantico era particolarmente tempestoso nei mesi autunnali e le provviste erano limitate, giacché erano stati imbarcati anche alcuni passeggeri dalla Speedwell. Nonostante queste condizioni, non c'è traccia di esitazione tra i passeggeri, nonostante il fatto che rimasero sottocoperta, sotto una luce fioca, senza riservatezza alcuna e senza la certezza di raggiungere la loro destinazione.

Il viaggio e il primo inverno

All'inizio, grazie al mare calmo, il viaggio fu tranquillo, ma poi divenne più difficoltoso man a mano che si proseguiva. Il mare era agitato e a volte le onde torreggiavano sulla nave e si infrangevano su di essa; nonostante ciò, morirono solo due passeggeri (di malattia), un membro dell'equipaggio e un servitore del dottor Samuel Fuller (1580 circa-1633). John Howland (1592 circa-1673), uno dei servi di John Carver, finì fuori bordo ma si salvò aggrappandosi a una corda, venendo poi recuperato dai membri dell'equipaggio. L'accademica Rebecca Fraser commenta così il viaggio:

La traversata durò oltre due mesi. Attraverso i trincarini, i passeggeri potevano vedere il mare, sentirne l'odore, udire lo sciabordio delle onde... Viaggiare in condizioni tanto pericolose richiedeva una grandissima fiducia e sicurezza reciproca. (45)

L'11 novembre del 1620 la nave arrivò presso la punta più settentrionale di Cape Cod, nell'attuale porto di Provincetown. I pellegrini avevano seguito le mappe disegnate dal capitano John Smith (1580-1631) di Jamestown, che aveva cartografato tutta la zona. Essi speravano di raggiungere la valle dell'Hudson in Virginia, ma a causa della scarsità di rifornimenti e davanti alla prospettiva di affrontare nuovamente i pericoli del mare grosso, decisero di stabilirsi lì, nella baia che avevano avvistato, nel punto che John Smith aveva chiamato New Plymouth (l'attuale Plymouth, nel Massachusetts).

Prima di scendere a terra, i pellegrini puritani e gli "stranieri" siglarono un accordo con il quale, per il bene di tutti, si impegnavano a rispettare nella futura colonia un insieme di leggi stabilite di comune accordo: questo patto prenderà il nome di Mayflower Compact ("patto della Mayflower"). Fu firmato da 41 passeggeri maschi che erano a bordo. Dopo di che, calarono le scialuppe e sbarcarono.

The Mayflower Compact
Il patto della Mayflower
Jean Leon Gerome Ferris (Public Domain)

Una volta a terra, i puritani, celebrarono una funzione religiosa in segno di gratitudine verso dio per averli fatti arrivare sani e salvi e per augurarsi il successo della colonia, che loro chiamavano "Nuova Gerusalemme", nella quale avrebbero potuto professare il loro credo e vivere liberamente senza paura di persecuzioni. Il clima era molto più freddo di quanto si aspettassero, e passarono la prima notte quasi senza riparo, bagnati dal mare, in condizioni vicine al congelamento. Realizzarono subito che il Nuovo Mondo non era affatto come se lo erano figurato. Il primo incontro con i nativi fu ostile. Inoltre, erano arrivati troppo tardi per piantare qualcosa: non avevano modo di procurarsi del cibo, eccetto quello che trovarono nei villaggi abbandonati dagli indigeni

Quando il primo inverno terminò, erano morti la metà dei pellegrini e della ciurma del capitano Jones. Vennero costruite delle capanne in cui rifugiarsi, ma la maggior parte dei puritani passò l'inverno a bordo della nave, dove le malattie si diffusero facilmente. D'altra parte, chi restava a terra moriva letteralmente di freddo. Nessuno sarebbe sopravvissuto senza l'intervento dei nativi Tisquantum, meglio conosciuto come Squanto (1585 circa-1622), della tribù dei Patuxet, e di Samoset (1590 circa-1653) della tribù degli Abenaki, che portarono i pellegrini presso Ousamequin, noto con il suo titolo di Massasoit Sachem (1581 circa-1661), capo della confederazione Wampanoag, che decise di fornirgli assistenza.

Squanto era l'ultimo della sua tribù poiché la maggior parte dei suoi compagni era morta a causa delle malattie portate dai coloni europei di Popham, nella regione dell'attuale Maine, nel 1607. La situazione peggiorò ancora con l'arrivo di altri europei nel 1614, alcuni dei quali, come il famigerato capitano Thomas Hunt, rapirono i sopravvissuti per venderli come schiavi nelle Indie occidentali. Squanto fu tra questi, ma riuscì a scappare in Inghilterra, dove imparò la lingua e così fu in grado di spiegare ai pellegrini come coltivare mais, fagioli e zucche, permettendo così a quelli che avevano superato l'inverno di fondare un insediamento stabile. Squanto morì due anni dopo l'arrivo dei pellegrini come il resto della sua tribù, ucciso dalle malattie portate dai coloni.

Conclusioni

I pellegrini sopravvissuti avrebbero celebrato il loro arrivo nel Nuovo Mondo e tutto ciò che i nativi avevano fatto per loro con una festa esattamente un anno dopo il loro approdo, nell'autunno del 1621. Il capitano Jones era tornato in Inghilterra e i coloni avevano costruito le loro case e iniziato a coltivare la terra per riuscire a sopravvivere all'inverno successivo. La prima festa, menzionata da Bradford e Winslow, sarebbe stata successivamente istituzionalizzata nei futuri Stati Uniti come festa nazionale del Ringraziamento dal presidente Abraham Lincoln.

Il capitano Christopher Jones morì nel 1622 mentre tornava da uno dei suoi viaggi in Francia: la Mayflower rimase ancorata nel porto di Rotherhithe-on-Thames per due anni, in preda al disfacimento. Nel 1624 venne venduta come rottame per circa 130 sterline, che vennero divise tra gli altri proprietari e la vedova di Jones. Secondo la tradizione, parti della nave furono usate in Inghilterra per costruire il cosiddetto Mayflower Barn, un granaio nel Buckinghamshire, ma questa affermazione è stata ripetutamente contestata. Qualunque sia stato il destino finale dei resti della Mayflower, il suo nome continua a vivere come quella dell'iconica nave che ha portato i pellegrini nel Nuovo Mondo, consentendogli di fondare la terra promessa dove hanno potuto vivere e professare la propria fede liberamente.

Info traduttore

Giovanni De Simone
Ho conseguito la laurea in Lingue e Mediazione Culturale con il massimo dei voti presso l'Università di L'Aquila. Ho una grande passione per la storia e sono convinto che l'attività di traduzione possa arricchire la conoscenza di ciascuno di noi.

Info autore

Joshua J. Mark
Scrittore freelance ed ex Professore part-time di Filosofia presso il Marist College (New York), Joshua J. Mark ha vissuto in Grecia ed in Germania, ed ha viaggiato in Egitto. Ha insegnato storia, scrittura, letteratura e filosofia all'Università.

Cita questo lavoro

Stile APA

Mark, J. J. (2020, ottobre 21). Mayflower [Mayflower]. (G. D. Simone, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19232/mayflower/

Stile CHICAGO

Mark, Joshua J.. "Mayflower." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. Modificato il ottobre 21, 2020. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19232/mayflower/.

Stile MLA

Mark, Joshua J.. "Mayflower." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 21 ott 2020. Web. 21 dic 2024.