Il Dagda (anche conosciuto come Daghda, Daghdha, Dagdae o Dagda Mór), solitamente scritto con l'articolo determinativo, è una delle divinità più importanti della mitologia irlandese. Il Dagda è presentato come un guerriero e il condottiero dei Tuatha Dé Dannan, un popolo che invase l'antica Irlanda sconfiggendo gli aborigeni Fir Bolg. Seguì poi una battaglia contro un altro popolo, quello dei Fomori, dove ancora una volta a vincere furono i Tuatha Dé Dannan. Furono proprio i Fomori, nel famoso episodio della mitologia, a sfidare il Dagda a mangiare un'enorme quantità di zuppa d'avena dal suo stesso calderone magico. Con la sua potente mazza, il calderone inesauribile e un gran talento a suonare l'arpa, il Dagda era il dio universale della mitologia irlandese. Egli dimorava in molti luoghi, incluso Newgrange. Nella sua forma umana, si racconta che il Dagda venne ucciso da Caitlín, regina dei Fomori.
Nomi
Dagda significa "dio buono" e il nome viene spesso scritto in modi diversi. "Buono" qui significa "molto abile". Il Dagda, infatti, era considerato un artigiano, un guerriero, un mago e un sovrano di straordinarie qualità. Poteva anche essere chiamato Eochaid Ollathair, che significa "padre di tutti" o "padre potente", o Ruad Rofhessa, che significa "signore di grande conoscenza", o Deirgderc, "occhio rosso" (riferendosi al sole). Nonostante il Dagda sia riconosciuto dagli studiosi come un'importante divinità celtico-irlandese, il suo esatto significato non è completamente noto. Alcuni, per esempio, lo credono essere una divinità primordiale del cielo, simile a Crono nella mitologia greca. In ogni caso è difficile stabilirlo, poiché a queste divinità non si dedicavano rituali particolari. Nel caso del Dagda, per esempio, era il suo essere guerriero a venire esaltato nei racconti della mitologia irlandese redatti a partire dall'VIII secolo d.C.
Sappiamo che il Dagda era una figura centrale durante la festa di Samhain (o Samain) che, la notte del 31 ottobre e il 1° novembre, celebrava la fine dell'anno vecchio e l'inizio di quello nuovo. Questo era il momento in cui era più facile interpellare gli spiriti dell'oltretomba. Se poi il Dagda e la dea della guerra Mórrigan, anche conosciuta come la "regina dei demoni", si fossero uniti carnalmente, il loro incontro avrebbe garantito fertilità e prosperità alla tribù, ai suoi raccolti e al bestiame per un anno intero. Si pensava anche che il Dagda avesse rapporti con altre due dee durante Samhain, queste erano Boand (o Boann, dea del fiume Boyne) e Indech (figlia di un famoso guerriero omonimo). Per questo motivo, nelle tradizioni orali gaeliche dell'Irlanda e della Scozia, Samhain era considerato il momento più propizio per rimanere incinta.
Relazioni familiari
Il Dagda è talvolta considerato figlio di Eithne, la figlia di Balor (o Balar), condottiero dei Fomori (vedi sotto). Di conseguenza, il Dagda è fratello di Lúg, un'altra importante divinità irlandese che governò l'Irlanda per 40 anni. Il Dagda non è legato ad un luogo particolare e si pensava che fosse ovunque, mentre in alcune tradizioni posteriori si raccontava che avesse dimora nei suoi quattro palazzi sotterranei.
Il Dagda ha una figlia, Brigid (o Brigit), che rappresenta la forza della fertilità ed è una guaritrice dell'Irlanda pre-cristiana, oltre che fonte di grande saggezza e poesia. I figli più famosi del Dagda sono Cermait e Angus Óg (o Mac Óc), il "giovane dio" che rappresenta la giovinezza, la bellezza e forse l'amore. La madre di quest'ultimo era Boand, il cui marito è spesso citato come Nechtan, una figura che ricorda quelle di Poseidone e Nettuno. Il Dagda, in alcune versioni sotto le spoglie di Eochaid Ollathair, allontanò Nechtan tenendolo occupato con un viaggio per sedurne la moglie. Gli lanciò poi un incantesimo in modo che non sentisse la fame o il tempo che passava. Ingannato, Nechtan tornò a casa solo nove mesi dopo. Siccome pensava di essere stato via soltanto per un giorno, non si rese conto che sua moglie era incinta e che il bambino era stato dato a suo padre adottivo Elcmar.
Altri figli del Dagda, tra i molti, includono Áed Minbhrec, Bodb Derg e Midir (anche se a volte sembra essere suo fratello), tutti e tre membri di spicco dei Tuatha Dé Dannan, il popolo mitologico pre-cristiano o la razza soprannaturale che ha portato elementi di civiltà nel ciclo mitologico irlandese. Un'altra figlia del Dagda è Ainge, una figura minore legata alle foreste.
I tesori del Dagda
Il Dagda, forse sorprendentemente per una figura così venerata, è generalmente raffigurato come un guerriero contadino che veste una tunica corta ed è poco istruito nelle buone maniere. Portava con sé un grande calderone magico con il quale poteva sfamare ogni suo seguace. Questo calderone era considerato uno dei quattro tesori del popolo dei Tuatha Dé Danann. I calderoni erano molto importanti nelle culture dell'età del bronzo e, soprattutto per i celti, erano associati ai riti funebri e alle offerte votive.
Il Dagda disponeva anche di un'altra inesauribile fonte di cibo, ovvero un albero sempre ricco di frutti. Il dio era anche il proprietario di Brug na Bóinne o Newgrange nella contea di Meath - sia residenza ultraterrena che sito neolitico - prima di donarlo a suo figlio Angus Óg.
Il Dagda è prima di tutto un guerriero, la sua mazza era tanto pesante da potersi muovere solo su ruote e, quando trascinata, lasciava solchi così profondi che venivano utilizzati per segnare i confini tra le province. Quando brandita con rabbia, questa mazza formidabile poteva uccidere fino a nove uomini in un solo colpo. La mazza aveva anche il potere di riportare in vita i morti. Altre abilità in possesso del Dagda erano la capacità di suonare l'arpa, con la quale poteva suonare tre tipi di melodia inducendo i suoi ascoltatori a dormire, ridere o piangere. Quest'arpa era tanto celebrata da avere un nome: Úaithne. Infine, il Dagda aveva due maiali magici, uno in salute e l'altro perennemente sul fuoco pronto per essere mangiato.
Tuatha Dé Dannan e i Fir Bolg
La storia del coinvolgimento del Dagda nell'invasione dell'Irlanda è raccontata nel Cath Maige Tuired (o "La battaglia di Mag Tuired"), un testo dell'XI secolo che ha raccolto fonti precedenti. Un'altra fonte è il Lebor Gabála ("Libro delle invasioni") risalente all'XI-XII secolo. Gli invasori Tuatha Dé Danann potevano contare su molti grandi guerrieri dotati di speciali poteri, proprio come il Dagda. Gli invasori vinsero a Mag Tuired contro gli abitanti dell'Irlanda di allora, i Fir Bolg, nel mezzo di una piana nel nord-ovest del paese. I Fir Bolg, sconfitti, si dispersero in mare e poi in Scozia.
I Fomori e la morte
Un'altra battaglia seguì nello stesso luogo 27 anni dopo, questa volta tra i Tuatha Dé Danann e i Fomori, che erano, a seconda della fonte, una popolazione di semi-dèi o di pirati demoniaci. I Fomori erano feroci combattenti dall'aspetto terribile - in alcune versioni avevano un braccio, una gamba e un occhio. Inizialmente, i due gruppi vissero insieme pacificamente, sposandosi anche tra loro, ma seguì una grande battaglia. Il Dagda fu obbligato a costruire una fortezza per tale Bres, diventato intanto sovrano di entrambi i popoli. L'umiliazione, a cui seguì quella di altri capi dei Tuatha Dé Danann, portò malcontento tra il popolo.
Un conflitto sembrò allora inevitabile, ma il Dagda, dopo essere andato nel campo dei Fomori con l'intento di spiarli, offrì loro un accordo di pace. I Fomori rifiutarono l'offerta e cercarono di avere la meglio sul Dagda usando il suo calderone per fare un'incredibile quantità di zuppa d'avena e costringendolo a mangiare fino all'ultima goccia (in alcune versioni dopo averla versata in un buco nel terreno). Il dio consumò la zuppa con facilità, leccando pure gli ultimi rimasugli e divorando tutto ciò che restava di contorno, come maiali arrosto, capre e pecore. Il Dagda poi zoppicò verso casa, cercando l'aiuto della dea fomoriana Domnu.
Nella battaglia che ne seguì, i Tuatha Dé Danann furono condotti alla vittoria finale da Lúg, che uccise il leader fomoriano da un occhio solo, Balor. Tuttavia, nonostante l'abilità e la grande ammirazione da parte dell'esercito fomoriano, il Dagda non sopravvisse agli scontri. Venne ucciso da Caitlín, la moglie di Balor. In una tradizione successiva, il Dagda non muore affatto ma regna sui Tuatha Dé Dannan per 80 anni prima di ritirarsi nei suoi palazzi sotterranei. Questa versione rappresenta probabilmente una metafora che racconta la decrescente importanza delle divinità celtiche in seguito alla diffusione del cristianesimo.