Guerre anglo-powhatan

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Joshua J. Mark
da , tradotto da Giovanni De Simone
pubblicato il 25 febbraio 2021
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese
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Indian Massacre of 1622 (by Matthaeus Merian, Public Domain)
Massacro indiano del 1622
Matthaeus Merian (Public Domain)

Le guerre anglo-powhtan furono una serie di conflitti tra i coloni inglesi della Virginia e i popoli indigeni della confederazione dei Powhatan, tra il 1610 e il 1646. Quando nel 1607 venne fondata la colonia di Jamestown, in Virginia, la confederazione (che comprendeva oltre 30 tribù) era guidata dal capo Wahunsenacah (circa 1547-1618).

All'inizio, Wahunsenacah (noto anche come "Capo Powhatan") pensò che gli inglesi avrebbero potuto essere un valido alleato contro le incursioni spagnole e le altre tribù di nativi americani ostili, ma le relazioni si deteriorarono nel momento in cui i coloni pretesero più terre, specialmente dopo il 1610, quando iniziarono a coltivare tabacco.

Tutte e tre le guerre (chiamate anche "guerre powhatan") furono vinte dagli inglesi e causarono la perdita di ulteriori territori a danno dei nativi americani e maggiori restrizioni nei loro confronti. Anche se ci furono delle ostilità prima e dopo le date ufficiali delle guerre, la cronologia generalmente accettata è:

  • prima guerra powhatan: 1610-1614
  • seconda guerra powhatan: 1622-1626
  • terza guerra powhatan: 1644-1646

Il terzo conflitto terminò quando il capo dei Powhatan, Opchanacanough (1554-1646), succeduto a Wahunsenacah, venne ucciso dopo essere stato fatto prigioniero e il suo successore, Necotowance (circa 1600-1649) siglò un trattato di pace che di fatto sciolse la confederazione dei Powhatan. A Necotowance subentrò il figlio, Totopotomoi (circa 1615-1656), che governò solo sulla sua tribù, i Pamunkey, e su un territorio assai ridotto. A lui succedette la moglie Cocacoeske (circa 1640-1686), che detenne ancor meno potere e territori, specialmente dopo la ribellione di Bacon del 1676, che portò al trattato di Middle Plantation nel 1677 e alla perdita quasi totale del possesso sulle tradizionali terre indigene.

La confederazione dei Powhatan e le loro terre

WAHUNSENACAH ESPANSE IL SUO IMPERO UCCIDENDO I CAPI DELLE ALTRE TRIBÙ E NOMINANDO I SUOI FIGLI, O PARENTI FIDATI, AL LORO POSTO.

La regione dell'attuale Virginia, negli Stati Uniti d'America, prima dell'arrivo degli inglesi era chiamata dagli abitanti indigeni con il nome di Tsenacommacah ("terra densamente popolata" o "terra densamente abitata"). Erano presenti oltre 30 tribù differenti sparse in tutta l'area, che finirono sotto il controllo dei Powhatan intorno al 1570, grazie all'opera di Wahunsenacah.

Originariamente, c'erano sei tribù sotto il suo dominio: la propria, cioè quella dei Powhatan, gli Appamattuck, gli Arrohateck, i Chiskiack, i Mattaponi e i Pamunkey. Wahunsenacah espanse il suo impero uccidendo i capi delle altre tribù e nominando i suoi figli, o parenti fidati, al loro posto. Queste tribù pagavano un tributo in cambio di pace e protezione dagli altri al di fuori della confederazione, in particolare dagli Irochesi, che all'epoca avevano formato una potente confederazione a loro volta.

Ogni tribù sotto Wahunsenacah aveva il proprio capo e il consiglio degli anziani, ma erano subordinate a lui. Questi uomini consideravano Tsenacommacah la loro casa ancestrale, datagli dai loro dèi Ahone, il creatore, e Oke, l'aiutante che partecipava alla vita quotidiana delle persone. La terra era intimamente connessa a queste divinità, e i rituali per chiedergli assistenza o per ringraziarli dovevano essere svolti in determinati luoghi all'interno della loro regione. Inoltre, all'inizio del XVII secolo, i popoli indigeni vivevano in quest'area da oltre 12.000 anni e avevano sepolto i loro morti nella terra per tutto il tempo. La terra, dunque, era anche associata ai rituali in onore degli antenati: questo era una parte integrante della religione e della cultura dei nativi americani.

Le persone erano anche legate dal raccolto, che in parte veniva coltivato e in parte cresceva selvatico. Lo studioso David J. Silverman commenta:

Le colture commestibili possedevano spiriti femminili e dunque tendenzialmente venivano curate dalle donne, diversamente dal tabacco, che aveva uno spirito maschile ed era l'unica pianta coltivata dagli uomini. Nelle tradizioni di molti popoli nativi a est del Mississippi era presente una donna, una "madre del mais", che aveva visitato le tribù nei tempi antichi per insegnargli come e dove piantare mais, fagioli e zucche, successivamente chiamate le "tre sorelle". (44)

L'impero di Wahunsenacah si estendeva dall' attuale Virginia fino alla Carolina del Nord e, anche se erano presenti insediamenti permanenti, la rotazione delle colture e la migrazione di vari animali che venivano inseguiti per la caccia comportavano la presenza di alcuni siti stagionali e uno stile di vita semi-nomade in alcuni periodi dell'anno. In ogni caso, tutte queste attività si svolgevano all'interno della regione di Tsenacommacah che, intorno al 1607, aveva una popolazione compresa tra i 15.000 e i 21.000 abitanti.

Jamestown e i Powhatan

Nel 1607, gli inglesi fondarono la colonia di Jamestown in un'area paludosa che i nativi evitavano perché era quasi inutilizzabile. La spedizione era composta da cento uomini e ragazzi che avevano poca o nessuna esperienza in agricoltura. Molti erano aristocratici che non avevano mai davvero lavorato, e sembra che quasi tutti avessero l'impressione che bastava fare solo un piccolo sforzo dopo il loro arrivo per raccogliere grandi quantità di oro, che credevano di trovare dappertutto e senza alcun costo. Quando si resero conto che non c'era oro e che avrebbero dovuto lavorare duramente la terra per sopravvivere, furono presi dallo sconforto, che aumentò sempre di più quando persero quasi la metà della spedizione per le malattie, tra il maggio e il settembre del 1607. Nonostante Wahunsenacah li avesse riforniti di cibo, continuavano a rubarne sempre di più.

Reconstructed Powhatan Village
Villaggio Powhatan ricostruito
Nationalparks (CC BY-SA)

Il capitano John Smith (1580-1631) alla fine prese il controllo della colonia, istituendo la legge del "chi non lavora, non mangia", che motivò i coloni a cavarsela da soli. Tuttavia, continuarono ancora a rubare il cibo dai loro vicini. Smith formò un'alleanza con Wahunsenacah, mentre il comandante della spedizione, il capitano Christopher Newport (1561-1617) stabilì dei confini tra l'insediamento e le terre dei nativi. Entrambi però sottovalutarono il capo dei Powhatan, non capendo di avere a che fare con un governante raffinato e potente, e non con un "selvaggio ignorante". L'accademico David A. Price commenta:

Gli inglesi non realizzarono di avere di fronte un impero gestito solidamente, in modo capace e in maniera marziale. Solo gradualmente, dopo alcuni mesi, capirono la portata del potere di Capo Powhatan. (40)

Sembra che, ancora nel 1609, i coloni considerassero i nativi come la loro riserva di cibo. Smith aveva già incontrato la figlia di Wahunsenacah, Pocahontas (circa 1596-1617), e, almeno all'inizio, avevano creato un rapporto di fiducia tra i due popoli; tuttavia, la continua carenza di cibo e l'indigenza dei coloni esasperarono le relazioni. Smith tornò in Inghilterra nell'ottobre del 1609 e, in quel momento, il suo rapporto con i Powhatan era così misero che non si preoccupò nemmeno di avvertirli della sua partenza.

Nel maggio del 1610 arrivarono altri coloni con la spedizione di Sir Thomas Gates (circa 1585-1622), tra cui c'era John Rolfe (1585-1622), che portò con sé i semi di tabacco che sperava di coltivare in Virginia. Subito dopo il loro arrivo, giunse lì Thomas West, Lord De la Warr (1577-1618), che prese il controllo delle relazioni tra i coloni e i nativi, istituendo politiche più dure che non prevedevano alcun compromesso. Wahunsenacah aveva provato a trattare in modo equo i coloni, ma dato che costoro gli sottraevano sempre più terre senza compensazione o rispetto, ordinò ai suoi guerrieri di attaccare l'insediamento, dando inizio alla prima guerra powhatan.

Prima guerra powhatan

West pretese che i Powhatan restituissero gli attrezzi e le armi che i coloni avevano scambiato con loro in cambio del cibo: Wahunsenacah replicò che West e la sua gente dovevano andare via e tornare da dove erano venuti. West ordinò a Sir Thomas Gates di ingaggiare un combattimento con una delle tribù, i Kecoughtans, per poi mandare altri due comandanti, James Davis (circa 1575-1623) e George Percy (1580-1632) contro i Paspahegh, nell'agosto del 1610. Davis e Percy bruciarono la capitale dei Paspahegh, uccidendo più di 60 abitanti, sequestrando una delle mogli del capo e i suoi due figli. I bambini vennero successivamente gettati fuori bordo e uccisi con armi da fuoco durante il viaggio di ritorno a Jamestown, dove la madre venne giustiziata.

GLI INGLESI ERANO ABITUATI A BATTAGLIE FORMALI E DOVETTERO IMPARARE A CONTRASTARE E A IMPIEGARE TATTICHE DI GUERRIGLIA.

Wahunsenacah rispose con un contrattacco; West allora mandò Sir Thomas Dale (circa 1560-1619) contro la tribù degli Arrohateck, scacciandoli dalle loro terre e fondando la colonia di Henricus, a nord di Jamestown. La guerra non fu caratterizzata da combattimenti continui, bensì da una serie di attacchi e contrattacchi. Gli inglesi erano abituati a battaglie formali in cui gli antagonisti si fronteggiavano sul campo di battaglia, e dovettero imparare a contrastare e poi a impiegare tattiche di guerriglia.

Mentre il conflitto andava avanti, continuavano ad arrivare sempre più coloni. La coltivazione del tabacco di John Rolfe si rivelò un successo finanziario a partire dal 1612, e questo incoraggiò altri fondare le proprie piantagioni. Le piantagioni di tabacco richiedevano più terreni, e l'influenza dei coloni sui Powhatan fu sempre più deleteria. Wahunsenacah non era intenzionato ad arrendersi né tantomeno lo era West ma, nel 1613, West si ammalò e tornò in Inghilterra. La sua carica passò a Sir Samuel Argall (circa 1580-1626), che mantenne le sue politiche.

Tobacco Field
Campo di tabacco
Kipp Teague (CC BY-NC-ND)

Nel 1613, Argall rapì Pocahontas e la tenne prima a Jamestown e poi a Henricus (nella colonia fondata da Dale), chiedendo un riscatto. Pretese il ritorno dei coloni fatti prigionieri così come la restituzione degli attrezzi e delle armi, come stabilito da West nel 1610. Wahunsenacah si lamentò, ma Argall si rifiutò di rilasciare Pocahontas. Pocahontas restò in ostaggio a Henricus, dove imparò l'inglese e conobbe John Rolfe, la cui piantagione era proprio al di là del fiume. Nell'aprile del 1614, Pocahontas si convertì al cristianesimo, prendendo il nome di Rebecca, e sposò John Rolfe a Jamestown. Il loro matrimonio ebbe la benedizione sia di Argall che di Wahunsenacah, concludendo la prima guerra anglo-powhatan.

La pace di Pocahontas e la seconda guerra powhatan

Il matrimonio tra Rolfe e Pocahontas fu l'evento che portò alla cosiddetta "pace di Pocahontas" (1614-1622), durante la quale i coloni e i Powhatan cooperarono tra loro. I coloni compensarono adeguatamente i Powhatan per la cessione dei terreni e si astennero dal furto di cibo, mentre i Powhatan cessarono ogni ostilità e commerciarono amichevolmente con i coloni. Nel 1616, John Rolfe, Pocahontas e il loro giovane figlio, Thomas Rolfe (circa 1615- 1680) andarono in Inghilterra per promuovere la colonia e, durante il viaggio di ritorno, Pocahontas si ammalò e morì nel 1617. Thomas fu lasciato in Inghilterra con il fratello di Rolfe.

Portrait of Pocahontas
Ritratto di Pocahontas
The Trustees of the British Museum (Copyright)

Wahunsenacah aveva mandato un certo numero di persone della sua gente per farsi riportare notizie sugli inglesi e la loro terra. Uno di questi era il suo "saggio" (e fratellastro di Pocahontas) Tomocomo che, al suo ritorno, condannò gli inglesi dicendo che non ci si poteva fidare di loro. I rapporti inglesi affermano che le accuse di Tomocomo furono controbattute dai coloni davanti al consiglio dei Powhatan e che lui restò in silenzio coperto di vergogna, ma questo racconto non è universalmente accettato. Inoltre, gli eventi successivi suggeriscono fortemente che le parole di Tomocomo influenzarono il consiglio dei Powhatan molto di più della difesa dei coloni.

Wahunsenacah si dimise da capo nel 1617 e gli succedette il suo fratellastro Opchanacanough. In precedenza, si riteneva che Opchanacanough avesse scatenato la seconda guerra powhatan in risposta all'uccisione del suo capo di guerra Nemattanew nel 1621, ma questa affermazione è stata screditata. Adesso si ritiene generalmente che Opchanacanough avesse pianificato il suo attacco ben prima che Nemattanew venisse ucciso.

Uno degli obiettivi dichiarati dei coloni era la conversione dei nativi al cristianesimo, e il successo ottenuto con Pocahontas incoraggiò gli sforzi nel raggiungere ancora più indigeni. Opchanacanough si avvantaggiò di questa politica, inviando guerrieri che, in teoria, volevano convertirsi e dicendo che lo volesse fare egli stesso. La pace di Pocahontas era ancora in vigore e sembra che i coloni credessero nella buona fede dei nativi verso la conversione, per questo non vennero prese delle precauzioni.

Il 22 marzo 1622, Opchanacanough lanciò un attacco che divenne conosciuto come il "massacro indiano del 1622", nel quale vennero uccisi più di 300 coloni e distrutti molti insediamenti, tra cui Henricus. La stessa Jamestown fu risparmiata solo perché fu in grado di montare le difese dopo l'avvertimento di un ragazzo Powhatan. L'intera azione ebbe luogo in un solo giorno e, quando terminò, Opchanacanough si ritirò nelle proprie terre e aspettò la risposta.

Sembra che avesse sperato che la grande distruzione e le morti causate sarebbero state abbastanza da scoraggiare gli inglesi dal continuare la colonizzazione. Tuttavia, questa si rivelò una vana speranza, e così ebbe inizio la seconda guerra powhatan. Il conflitto seguì lo stesso schema del precedente, con entrambe le parti che ottennero piccole vittorie, nessuna delle quali decisiva. Opchanacanough non fu mai più in grado di montare un'offensiva come quella del massacro del marzo 1622, e i coloni si ritrovarono a combattere una guerra di guerriglia e di logoramento contro un nemico che poteva colpire e sparire istantaneamente. I moschetti dei coloni non erano così efficaci come gli archi e le frecce dei Powhatan; inoltre, i nativi conoscevano meglio il terreno e potevano fare delle imboscate al nemico a loro piacimento.

Dato che i coloni non potevano vincere in battaglia, nel 1623 ricorsero all'inganno. Chiesero ai Powhatan di stipulare un trattato di pace, ma durante l'incontro avvelenarono le loro bevande per poi massacrare la loro delegazione. Questa volta furono i Powhatan a essere sorpresi con la guardia abbassata, e la milizia coloniale bruciò i villaggi di molte tribù, massacrando tutti i nativi che incontravano. Il conflitto terminò ufficialmente nel 1626, quando Opchanacanough chiese la pace, ma le ostilità continuarono a intermittenza fino al 1629.

La pace della palizzata e la terza guerra powhatan

Per prevenire problemi futuri, i coloni costruirono una palizzata per formare una barriera tra loro e i Powhatan. La struttura era fatta di legno, e si estendeva per 9 chilometri attraverso la penisola della Virginia. William Berkeley (1605-1677) divenne governatore della Virginia nel 1641 e incoraggiò ulteriori coltivazioni di tabacco, fondando egli stesso una grande piantagione.

A quel tempo, il prodotto di Rolfe era diventato così popolare in tutto il mondo che il tabacco divenne la coltivazione principale della Virginia e, per avere raccolti più veloci e profitti più alti, furono importati schiavi africani per lavorare nei campi. Il tabacco era una coltivazione ad alta intensità di manodopera, e così c'era bisogno di sempre più schiavi. Questo significava che c'era bisogno di più terra per ospitarli, per il crescente numero di piantagioni e per l'arrivo di nuovi coloni attratti dalla promessa di ricchezza.

Nel 1644, i coloni inglesi sorpassarono di numero i Powhatan rimasti nella regione, e Opchanacanough, sebbene avesse quasi 90 anni, lanciò un altro attacco nel tentativo di scacciarli dalle sue terre. Attraversò la palizzata con ogni guerriero che riuscì a raccogliere e uccise circa 400-500 coloni in un brutale attacco a sorpresa, iniziando la terza guerra powhatan. Ancora una volta, Opchanacanough non approfittò del vantaggio e tornò nelle sue terre per vedere cosa avrebbero fatto i coloni. Come in passato, quest'ultimi risposero fortificando le loro difese e contrattaccando.

Jamestown Settlement - English Homes
Insediamento di Jamestown - Case inglesi
Bill Barber (CC BY-NC)

Nel 1645, Berkeley guidò una grande spedizione verso la capitale di Opchanacanough, uccidendo la maggior parte dei suoi guerrieri e catturando lo stesso capo, che fu riportato a Jamestown in catene. I Powhatan sopravvissuti all'attacco e tutti gli altri che riuscirono a catturare furono venduti come schiavi. Opchanacanough fu messo in una gabbia a Jamestown e mostrato ai visitatori come una curiosità, fino a quando il suo guardiano, nel 1646, gli sparò alla schiena, andando contro gli ordini di Berkeley. La morte del capo mise fine alla terza guerra powhatan, e venne formalizzato un trattato di pace nel 1646 tra il successore di Opchanacanough, Necotowance, e il governatore Berkeley.

Conclusioni

Il trattato del 1646 dissolse la confederazione dei Powhatan e conferì la maggior parte delle loro terre ai coloni. Necotowance fu solo nominalmente a capo della confederazione, dato che la maggior parte degli indigeni che vivevano nella regione intorno al 1607 erano morti di malattia o in guerra, venduti in schiavitù nelle Indie occidentali o erano scappati per unirsi ad altre tribù. Totopotomoi, successore di Necotowance, fu a capo di solo due tribù, e sua moglie Cocacoeske comandava solo sui Pamunkey.

La ribellione di Bacon del 1676, nella quale gli indentured servants (lavoratori delle piantagioni legati da una servitù debitoria) e i proprietari terrieri dell'interno attaccarono i restanti villaggi dei nativi così come la stessa Jamestown, uccisero la maggioranza di coloro che erano rimasti. Jamestown fu data alle fiamme e il governo si spostò in un'altra città coloniale, chiamata Middle Plantation (attuale Williamsburg), dove, il 28 maggio 1677, il nuovo governatore Sir Herbert Jeffreys firmò il trattato di Middle Plantation.

Ruins of Jamestown after Bacon's Rebellion
Rovine di Jamestown dopo la ribellione di Bacon
Internet Archive (Public Domain)

Il trattato prevedeva delle riserve per i rimanenti nativi americani, all'interno delle quali gli veniva concesso di portare armi, commerciare liberamente e il diritto di caccia e pesca sulle loro terre ancestrali, purché vivessero in pace con i coloni. Cocacoeske aveva convinto gli altri capi rimanenti nella regione a firmare il trattato, e gli indigeni furono confinati in piccole aree delle loro terre ancestrali, che divennero ancora più piccole nel momento in cui il governo della Virginia incoraggiò i coloni a prendersi ancora più terre di propria iniziativa.

Al giorno d'oggi, le uniche due tribù della Virginia che detengono ancora le loro riserve originali sono i Mattaponi e i Pamunkey. Il Racial Integrity Act ("legge sull'integrità razziale") del 1924 negò ufficialmente loro un'identità ufficiale, dato che imponeva ai cittadini della Virginia di classificarsi come "bianchi" o "neri", e i Mattaponi e i Pamunkey non si consideravano né l'una né l'altra cosa, né tantomeno erano conformi alla designazione ufficiale.

Fecero una petizione al governo della Virginia per ottenere il riconoscimento all'inizio degli anni Cinquanta del Novecento, venendo riconosciuti come tribù di nativi americani nel corso degli anni Sessanta, ma solo dallo stato della Virginia e non dal governo federale degli Stati Uniti d'America. Sarà solo nel 2018 che i Mattaponi e i Pamunkey verranno riconosciuti dal governo federale come i popoli originali che abitavano la terra una volta conosciuta come Tsenacommacah.

Info traduttore

Giovanni De Simone
Ho conseguito la laurea in Lingue e Mediazione Culturale con il massimo dei voti presso l'Università di L'Aquila. Ho una grande passione per la storia e sono convinto che l'attività di traduzione possa arricchire la conoscenza di ciascuno di noi.

Info autore

Joshua J. Mark
Scrittore freelance ed ex Professore part-time di Filosofia presso il Marist College (New York), Joshua J. Mark ha vissuto in Grecia ed in Germania, ed ha viaggiato in Egitto. Ha insegnato storia, scrittura, letteratura e filosofia all'Università.

Cita questo lavoro

Stile APA

Mark, J. J. (2021, febbraio 25). Guerre anglo-powhatan [Anglo-Powhatan Wars]. (G. D. Simone, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19431/guerre-anglo-powhatan/

Stile CHICAGO

Mark, Joshua J.. "Guerre anglo-powhatan." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. Modificato il febbraio 25, 2021. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19431/guerre-anglo-powhatan/.

Stile MLA

Mark, Joshua J.. "Guerre anglo-powhatan." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 25 feb 2021. Web. 27 dic 2024.