Lo gnosticismo è la convinzione che gli esseri umani contengano dentro di loro una porzione di Dio (il bene supremo o una scintilla divina), caduto dal mondo immateriale nei corpi degli uomini. Tutta la materia fisica è soggetta a decadimento, putrefazione e morte. I corpi e il mondo materiale, creati da un essere inferiore, sono quindi malvagi. Intrappolate nel mondo materiale, ma senza conoscerlo, le parti di Dio hanno bisogno della conoscenza (gnosi) per comprendere la loro vera condizione. Quella conoscenza deve provenire dall'esterno del mondo materiale e l'agente che la porta è il salvatore o redentore.
Durante i primi tre secoli del Cristianesimo, fino alla conversione dell'imperatore romano Costantino il Grande, nel 312 d.C., non c'era un’autorità centrale. Le comunità cristiane impartivano insegnamenti diversi. Nel II secolo d.C. alcuni gruppi, denominati collettivamente Cristiani gnostici, affermavano di avere accesso alla "conoscenza segreta" sulla natura dell'universo, sulla natura di Cristo e su ciò che la sua apparizione sulla terra significava per i credenti. A metà del II secolo d.C. alcuni capi cristiani, denominati in seguito Padri della Chiesa (Giustino Martire, Ireneo, Tertulliano e altri), nei loro volumi scrissero contro i Cristiani gnostici.
Gli gnostici, così come i Padri della Chiesa, erano stati educati nelle varie scuole filosofiche, molte delle quali insegnavano le teorie di Platone (428/427 - 348/347 a.C.) e la sua visione dell'universo. Per Platone "dio" (o "il bene supremo") esisteva al di là dell'universo materiale, era perfetto, e non avrebbe creato un mondo imperfetto. Platone postulava l'esistenza di un potere secondario, il "Demiurgo", che aveva creato la materia, la sostanza del regno fisico. Questa visione era condivisa dalla maggior parte dei sistemi gnostici.
I concetti gnostici rispecchiano quelli della moderna scuola filosofica dell’Esistenzialismo ("come e perché esistiamo?"). Gli gnostici posero e risposero a domande come: "Chi sono?" "Da dove vengo?" "Qual è il senso della vita?" "Perché sono qui?" e "Qual è il mio vero io?"
Teologia
Secondo gli gnostici l’universo era governato da un radicale dualismo. I due poli erano l'anima / scintilla contro la carne, la luce contro l'oscurità. Dio, che non è creatore, originariamente emanò gli arconti (potenze inferiori), come il sole emana la luce. Uno degli arconti, Sophia ("saggezza"), in un momento di debolezza produsse il Demiurgo, che creò poi l’universo fisico, inclusi gli umani. Nel pensiero filosofico il logos ("parola") era il principio di razionalità che collegava il dio supremo al mondo materiale.
Alcuni gruppi gnostici credevano in un mitico essere "pre-Adamo ed Eva", esistito prima della loro manifestazione come esseri umani nel Giardino dell'Eden. Per gli gnostici la caduta era stato il risultato della creazione fisica. In coerenza con l’"unicità" del Dio eterno, gli gnostici sostenevano l'idea di androginia o unione dei generi. Dopo la caduta il logos, il Cristo preesistente, era venuto sulla terra sotto forma umana per insegnare all'umanità come tornare all’androginia originale e riunirsi con Dio. Dio mandò Cristo per restaurare il cosmo originale. Poiché la scintilla divina all'interno degli uomini si era addormentata, essa non ricordava le sue origini. Gli uomini dovevano essere risvegliati per prendere coscienza della presenza di una porzione di dio dentro di loro: concetto che rispecchia il Buddismo Zen. Quando ciò fosse avvenuto, il regno degli arconti sarebbe terminato.
L’invenzione dei concetti di Ortodossia/Eresia
I Padri della Chiesa reagirono agli insegnamenti gnostici inventando i concetti abbinati di ortodossia ed eresia, che non esistevano nel mondo antico. Nel bacino del Mediterraneo esistevano migliaia di diversi culti indigeni e non c'era un'autorità centrale che stabilisse ciò cui le persone dovevano credere. L'ortodossia ("credenza corretta") e l'eresia (dalla parola greca haeresis, "scuola di pensiero") sono due facce della stessa medaglia. Gli eretici sono chiamati così da chi non è d'accordo con loro, ma entrambe le parti credono di essere nel giusto.
Gli Gnostici furono condannati come eretici dai Padri della Chiesa per le seguenti ragioni:
- Gli gnostici credevano che il vero Dio non fosse il Dio creatore, ma un Dio superiore, di pura essenza e amore.
- Nel II secolo EV il Cristianesimo era una religione separata dall’Ebraismo, ma i cristiani conservavano il Dio di Israele e molti insegnamenti delle Scritture ebraiche. Gli gnostici concordavano nel credere che il Dio creatore della Genesi avesse creato l'universo, ma ritenevano che la creazione fosse fatta di materia malvagia. Per alcuni gruppi gnostici il Dio di Israele non era solo malvagio, ma era Satana stesso. I comandamenti del Dio di Israele, perciò, non erano ritenuti validi.
- Gli gnostici sostenevano che i loro insegnamenti provenissero direttamente da Gesù. Nei momenti descritti dai Vangeli nei quali Gesù prende da parte i discepoli per istruirli, avrebbe impartito anche insegnamenti segreti, che erano stati tramandati fino a loro. I Padri della Chiesa opponevano a questa versione la rivendicazione della tradizione apostolica, sostenendo che gli insegnamenti di Gesù ai suoi discepoli erano stati trasmessi ai vescovi fondatori delle loro comunità.
- Composto da materia fisica, il corpo umano era malvagio. Per la maggior parte dei sistemi gnostici Gesù non si era incarnato in un corpo umano. Gli gnostici predicavano il concetto noto come docetico o "apparenza": Gesù è soltanto apparso sotto forma di essere umano, in modo da poter comunicare con l'umanità. Se Cristo non ha mai avuto un corpo materiale, i pilastri centrali del Cristianesimo, la crocifissione e la risurrezione dai morti, erano annullati.
- Uno gnostico, dopo essere stato risvegliato, studiava i cieli e apprendeva i mezzi per navigare nei vari livelli. In questo senso gli Gnostici consideravano la salvezza una questione individuale, che non coinvolgeva il resto della comunità. In altre parole la salvezza non poteva essere raggiunta attraverso la croce, la gerarchia ecclesiastica o le regole.
- Una volta riuscita a superare con successo l'atmosfera superiore la scintilla, giunta nella propria dimora, si univa alla divinità; in alcuni sistemi diventava Dio.
- Nei sistemi gnostici c’era la negazione di ciò che si stava affermando come l'insegnamento cristiano standard, cioè l'escatologia o il futuro ritorno di Cristo per inaugurare il regno di Dio. Per gli gnostici il regno stava nell'individuo.
Rituali gnostici
I cristiani gnostici erano battezzati e partecipavano all'Eucaristia (comunione). Gli gnostici cercarono di promuovere le donne come ministre della celebrazione eucaristica, ponendosi in contrasto con i Padri della Chiesa. Il più controverso dei rituali gnostici era "La camera nuziale", dove si raggiungeva la "Cristianità". Nel documento gnostico Esegesi dell'anima il linguaggio e le metafore del matrimonio erano applicati all’unione con Cristo.
Le scuole di filosofia insegnavano che bisognava avere più cura dell'anima che del corpo (apathea - "nessuna passione"), non lasciando che gli impulsi fisici governassero la propria vita. Tali insegnamenti furono interpretati come un’ascesi ("disciplina"), similmente alla disciplina atletica del corpo. I cristiani gnostici presero letteralmente il controllo del corpo. Furono i primi a praticare il celibato (non contraendo matrimonio) e la castità (non avendo mai rapporti sessuali). In questo modo si interrompeva il tradizionale ciclo vitale; nessuna scintilla divina sarebbe più rimasta intrappolata in un corpo fisico.
Una piccola minoranza di sette gnostiche potrebbe aver assunto il punto di vista opposto. In quanto parte del malvagio mondo fisico, i governi, le leggi create dall'uomo e le convenzioni sociali non erano più valide. Alcuni Padri della Chiesa affermano che ciò portò all'immoralità sessuale. Non possiamo confermare tali pratiche, ma nel XVIII secolo, dopo la pubblicazione degli scritti del marchese de Sade, filosofo francese (1740-1814), questi gruppi furono etichettati come libertini. Pur criticando gli gnostici, i Padri della Chiesa assorbirono il concetto del celibato per il clero, che in tal modo venne inteso come sacrificio vivente (a causa della rinuncia a moglie e figli). Questo concetto elevò il clero al di sopra della congregazione, grazie a una reputazione di santità.
Come tutti coloro che avevano ricevuto una formazione filosofica, gli Gnostici utilizzavano la figura letteraria dell'allegoria. L'allegoria è una storia, una poesia o un'immagine che può essere interpretata per rivelare un significato nascosto, di solito morale o politico. Così, se non si è in sintonia con i simboli o il significato allegorico, molti degli scritti gnostici appaiono incredibilmente esoterici e sconcertanti per il lettore non specialista. Leggendo tali testi, si ha l'impressione che gli autori abbiano passato la vita in torri d'avorio, contemplando l'universo. In realtà partecipavano attivamente alla vita delle congregazioni cui appartenevano. Avevano gruppi di studio, ma ciò che studiavano erano le parti superiori dell'universo dove dimoravano i diversi gradi di potere. Quando uno gnostico moriva, la sua scintilla / anima usciva fuori dal corpo malvagio, ma poi doveva compiere il viaggio verso la propria dimora. Lungo la strada, doveva conoscere le parole d’ordine per superare e aggirare i poteri in modo da non essere distratta. Alcuni sistemi affermavano che c'erano sette cieli, mentre altri postulavano 365 livelli.
Gli scritti gnostici - La biblioteca di Nag Hammadi
I Padri della Chiesa furono insaziabili nelle loro critiche agli scritti gnostici. Gli studiosi, tuttavia, erano scettici e non potevano essere sicuri che le citazioni fossero accurate. Questo fino al 1945, quando due fratelli, scavando nitrato nel deserto egiziano vicino alla città di Nag Hammadi, nell'Alto Egitto, colpirono con la pala un grande vaso pieno di codici (libri antichi). Li portarono da un loro conoscente, attivo nel mercato nero delle antichità: si trattava di 13 libri contenenti trattati, vangeli e miti gnostici, raccolti in un volume, la biblioteca di Nag Hammadi. A quanto pare, i Padri della Chiesa avevano fatto un buon lavoro con le loro citazioni: ora abbiamo i testi completi ai quali appartenevano, per un’analisi più accurata.
I vangeli gnostici differiscono dai vangeli canonici del Nuovo Testamento. Spesso mancano di una narrazione o di una storia e consistono semplicemente negli insegnamenti di Gesù sull'esistenza del vero Dio.
Il Vangelo della Verità
Si pensa che il Vangelo della Verità sia stato scritto da Valentino, un insegnante gnostico di Alessandria che fu poi scomunicato e cacciato da Roma (nel 150 d.C. circa). È uno dei più spirituali tra i vangeli gnostici: egli personificò come esseri viventi concetti astratti come l’Errore, la Paura e la Speranza. Cristo è descritto come la manifestazione della speranza.
Il Vangelo di Maria Maddalena
Questo testo è incompleto, e la copia superstite inizia a metà. Dopo la morte di Gesù i discepoli si sentivano impauriti e senza guida. Uno dei discepoli chiese a Maria tutte le informazioni che poteva offrire, dal momento che era noto che Gesù aveva avuto con lei un rapporto speciale. Maria allora rivelò di aver avuto dopo la Risurrezione una rivelazione da Gesù, che le aveva spiegato molte delle tematiche gnostiche già esposte.
Il Vangelo di Tommaso
Il Vangelo di Tommaso è attribuito al gemello di Gesù e consiste di 114 logia, o Detti di Gesù. L'autore conosceva molte delle parabole e degli insegnamenti dei vangeli canonici, ma critica il concetto tradizionale di Gesù come messia, presentandolo invece come un filosofo illuminato. Il Gesù di questo Vangelo afferma di non cercare il regno di Dio sulla terra: esso si trova nel cambiamento dell’anima delle persone. Il Vangelo di Tommaso è diventato popolare negli ultimi decenni in relazione al movimento cristiano populista conosciuto come Teologia della liberazione, che insegna che l'introspezione è il Cristo dentro ciascuno. Gustavo Gutierrez ha coniato il termine nel suo libro del 1971, La teologia della Liberazione, in cui critica la Chiesa cattolica dell’ America Latina per aver corrotto gli insegnamenti originali di Gesù.
Quando furono scoperti i testi di Nag Hammadi, molte teologhe femministe ammirarono il fatto che le donne fossero incluse nei gruppi di studio e che fossero ministre dell’eucaristia. Allo stesso tempo i gruppi New Age ammiravano in Sophia ciò che interpretavano come l’elevazione del divino femminile. Tuttavia gli Gnostici non erano l’equivalente del moderno femminismo. Ogni testo dovrebbe essere analizzato per il suo significato. Il Vangelo di Tommaso termina con:
Simon Pietro gli disse: ”Allontana Maria da noi, perché le donne non sono degne della vita!” Gesù rispose: “ La attirerò in modo da renderla maschio così che anche lei possa diventare uno spirito vivente come voi maschi. Perché ogni donna diventata maschio entrerà nel Regno dei Cieli.” 118 [114]
Per questo sistema le donne si salveranno rinunciando al loro genere, al loro ruolo convenzionale come mogli e madri. Il modo per riportare una donna all’unità era il concetto di androginia.
Il Vangelo di Filippo
Il Vangelo di Filippo è un esempio del tentativo gnostico di trovare un compromesso con gli insegnamenti proto-ortodossi dei Padri della Chiesa. Questo vangelo sosteneva il dualismo di Cristo: Cristo era la figura preesistente del redentore, che si impadroniva dell’uomo Gesù di Nazareth per il periodo del ministero. Cristo entrò nell’uomo Gesù quando la colomba si posò su di lui durante il battesimo. Al tempo della crocifissione Cristo abbandonò il corpo: fu l’uomo Gesù a essere crocifisso. Un’altra scuola gnostica, quella di Alessandria, capeggiata da Basilide (120 -140 d.C.) insegnava che durante la crocifissione si era verificato uno scambio: era stato Simone di Cirene (presente anche nei vangeli canonici) a essere crocifisso, non Cristo.
Il Vangelo di Filippo è noto anche per la parte più famosa del Codice da Vinci di Dan Brown: il rapporto tra Gesù e Maria Maddalena. In una ripetizione della scena che si trova nel Vangelo di Maria Maddalena, dove si dice che Gesù aveva un rapporto speciale con lei, si legge la frase ".... Gesù ti ha sempre salutato con un bacio su ..." seguita da una lacuna nel manoscritto. Questa frase può essere significativa, o può semplicemente riferirsi al fatto che i primi cristiani (compresi gli uomini) erano soliti salutarsi con un bacio sulle labbra.
Il Vangelo di Giuda
Il Vangelo di Giuda riporta le conversazioni tra Gesù e Giuda Iscariota. Fu riscoperto e tradotto a cura della National Geographic Society nel 2006. In precedenza era noto solo dal testo del II secolo Contro tutte le eresie del vescovo Ireneo.
In contrasto con i vangeli canonici, che dipingono Giuda come un traditore, questo vangelo afferma che fu Gesù a ordinare a Giuda di tradirlo. Gli altri discepoli non avevano imparato il vero vangelo, che Gesù insegnò a Giuda. Gesù e Giuda parlano degli altri undici discepoli, che percepiscono la realtà solo attraverso i sensi fisici, continuano a offrire sacrifici animali (Gesù prende in giro l'Eucaristia come cannibalismo) e credono che il martirio li salverà.
L’idea del Monismo radicale
Molti dei testi gnostici sfidavano la tradizionale idea della personalità. Nell’antica concezione del monismo la persona consisteva di un corpo fisico e di una personalità. Sia l'antica religione persiana, lo zoroastrismo, sia le scuole filosofiche greche introdussero per la persona una seconda sostanza, l'anima (dualismo). Nella maggior parte dei sistemi il corpo e l'anima operano in armonia. Nei testi gnostici il corpo e l'anima lottano per il predominio. Nei testi più esoterici gli gnostici tornarono al monismo, a concepire un essere nel quale l'esistenza era indifferenziata. Andando oltre, alcuni testi sostenevano che il mondo materiale e l'esistenza stessa fossero un'illusione. Qui lo gnosticismo si combina con gli antichi concetti delle filosofie indù e buddista.
L’eredità
Nel 312 d.C. Costantino I si convertì al Cristianesimo dei Padri della Chiesa. Qualsiasi voce diversa dai loro insegnamenti fu considerata un'eresia, e si ordinò che i testi gnostici fossero distrutti. Forse fu questa la circostanza nella quale qualcuno (forse un monaco?) seppellì i testi a Nag Hammadi. L'eresia era vista come un tradimento. Gli gnostici così sparirono, per riapparire solo nel Medioevo nei Balcani (i Valdesi) e nel sud della Francia (gli Albigesi). I loro insegnamenti furono la causa della creazione dell'Inquisizione da parte della Chiesa medievale nel XII secolo.
Oggi usiamo il termine "agnostico" per descrivere qualcuno che crede che esista qualcosa che ha a che fare con il divino, ma non sa esattamente cosa. La parola è stata coniata da un ministro del XVIII secolo, che affermò di essere agnostico, termine che nel suo senso originale significa "non gnostico, non una di quelle persone". Aldous Huxley (1894-1963) nei suoi romanzi intese l’agnosticismo come la convinzione che tutta la conoscenza deve essere basata sulla ragione. Lo psicologo Carl Jung (1875-1961) per la sua teoria degli archetipi ha utilizzato concetti gnostici trovati nell'alchimia medievale.
I concetti gnostici sono utilizzati anche nei film di fantascienza, a cominciare da Blade Runner di Ridley Scott, del 1982, basato sul racconto Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick. La trama riguarda la creazione di androidi perfetti, che però iniziano a sviluppare emozioni umane a causa degli impianti di memoria nei loro sistemi. Matrix, dei fratelli Wachowski, grande successo del 1999, attinge al Cristianesimo gnostico e al Buddismo per porre il problema fondamentale dell'umanità e la sua soluzione in termini di ignoranza e illuminazione. A causa dell'ignoranza le persone scambiano il mondo materiale per qualcosa di reale, ma possono uscire da questo sogno con l'aiuto di una guida che insegni loro la loro vera natura.