George Washington

Definizione

Harrison W. Mark
da , tradotto da Aurora Alario
pubblicato il 12 agosto 2024
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo, Turco
Ascolta questo articolo
X
Stampa l'articolo
George Washington (by Gilbert Stuart, Public Domain)
George Washington
Gilbert Stuart (Public Domain)

George Washington (1732-1799) fu un ufficiale militare e statista americano che condusse l'esercito continentale alla vittoria durante la rivoluzione americana (1775-1783) e fu il primo presidente degli Stati Uniti (1789-1797). Spesso considerato come il "padre della nazione americana", Washington rimane una delle figure più apprezzate e iconiche della storia degli Stati Uniti.

Giovinezza

George Washington nacque il 22 febbraio 1732 alle 10 del mattino nella piantagione di Pope's Creek, nella contea di Westmoreland, Virginia. Era il primo dei sei figli nati da Augustine Washington, ricco proprietario terriero, e dalla seconda moglie Mary Ball Washington. George aveva anche quattro fratelli più grandi nati dal primo matrimonio del padre. Poco si sa della sua infanzia, trascorse i primi anni di vita per lo più nella proprietà di famiglia di Ferry Farm, sul fiume Rappahannock, e probabilmente frequentò la scuola a Fredericksburg, in Virginia, dove si distinse in materie quali geometria, trigonometria e cartografia. Alla morte improvvisa del padre nel 1743, l'undicenne George ereditò Ferry Farm e dieci schiavi. Troppo giovane per badare a se stesso, andò a vivere con il fratello maggiore, Lawrence Washington (nato nel 1718), a Mount Vernon. George idolatrava Lawrence a tal punto da arrivare a considerarlo sia come figura paterna che come migliore amico.

L'inclinazione di George per la matematica lo portò a considerare la carriera di agrimensore, una strada rispettabile per il raggiungimento della ricchezza e la scalata sociale. Nel 1748, all'età di 16 anni, intraprese la prima spedizione nella Valle dello Shenandoah per rilevare le proprietà dell'influente vicino Thomas Fairfax. L'anno successivo ottenne la licenza di agrimensore, attività che svolse per la contea di Culpeper grazie al patrocinio di Fairfax. Nei tre anni successivi, Washington portò a termine 200 rilevamenti e misurò un totale di 60.000 acri lungo la frontiera occidentale della Virginia. Proprio mentre la carriera di George stava decollando, Lawrence si ammalò di tubercolosi. Nel novembre del 1751 si recò nell'isola caraibica di Barbados nella speranza che l'aria tropicale potesse migliorarne le condizioni. George accompagnò il fratello e, durante il breve soggiorno, contrasse una forma grave di vaiolo, dal quale si riprese presto. Lawrence, tuttavia, non fu altrettanto fortunato, infatti morì poco dopo il ritorno in Virginia, nel 1752. Dopo la morte del fratello, George prese in affitto Mount Vernon dalla vedova del fratello e alla morte di quest'ultima nel 1761 ne divenne legittimo proprietario.

Nell'aprile del 1754, Washington fu nominato tenente colonnello del neonato Reggimento della Virginia.

Nel 1753, George Washington raggiunse la maggiore età ed era desideroso di trovare un modo per farsi un nome. Presto ne avrebbe avuto l'opportunità. I francesi avevano iniziato a costruire delle fortezze sulla foce del fiume Ohio, un territorio fertile che era stato rivendicato dalla Virginia. A novembre, Washington venne inviato come emissario per chiedere che i francesi lasciassero subito il Paese dell'Ohio. Nel suo viaggio verso ovest, venne raggiunto da Christopher Gist, un uomo di frontiera esperto che fece da guida, e da Tanacharison, un capo Mingo chiamato "Mezzo Re" dai virginiani. Fu Tanacharison a dare a Washington il nome in seneca di"Conotocaurius" o "Divoratore di villaggi", in riferimento al bisnonno di Washington, che aveva contribuito ad allontanare i nativi americani dalle terre in Virginia. Il piccolo gruppo raggiunse la fortezza francese LeBoeuf durante una tempesta di neve; sebbene fossero stati accolti cordialmente dal comandante, le richieste di Washington vennero fermamente respinte. La compagnia intraprese quindi il viaggio di ritorno in Virginia, che comportò diversi rischi. Mentre attraversava il gelido fiume Alleghany a bordo di una zattera, Washington cadde in mare e probabilmente sarebbe annegato se Gist non lo avesse tratto in salvo.

George Washington as a Land Surveyor
George Washington agrimensore
Henry Hintermeister (Public Domain)

Guerra franco-indiana

Nell'aprile del 1754, Washington venne nominato tenente colonnello del neonato Reggimento della Virginia e inviato di nuovo in Ohio, questa volta con una compagnia di 159 uomini, per chiedere nuovamente l'allontanamento dei francesi. Washington creò un accampamento nella distesa erbosa chiamata Great Meadows, dove venne informato da uno degli esploratori di Tanacharison che un gruppo di soldati francesi si trovava nelle vicinanze. La mattina del 28 maggio 1754, Washington e Tanacharison tesero un'imboscata all'accampamento francese; nella breve schermaglia che ne seguì, le truppe francesi vennero decimate, tra le vittime anche il comandante Joseph Coulon de Jumonville. Washington si ritirò immediatamente a Great Meadows, dove i suoi uomini costruirono frettolosamente Fort Necessity. Il 3 luglio, tuttavia, il forte non resistette all'attacco dei francesi; dopo otto ore di combattimenti, Washington si arrese a condizione che gli uomini rimasti potessero tornare in Virginia. L'incidente acuì notevolmente le tensioni tra Gran Bretagna e Francia, contribuendo a scatenare un conflitto globale, la Guerra dei Sette Anni (1756-1763).

Washington partecipò al Primo Congresso Continentale a Philadelphia e contribuì ad addestrare le milizie della Virginia per un potenziale conflitto con i soldati britannici.

L'anno successivo, il generale di brigata Edward Braddock sbarcò in Virginia con due reggimenti britannici, con il compito di espugnare Fort Duquesne e costringere i francesi a lasciare l'Ohio una volta per tutte. Nel maggio 1755, quando la spedizione di Braddock partì, Washington la affiancò come aiutante militare, tuttavia, fu costretto a rimanere indietro per gran parte della campagna a causa della dissenteria. Il 9 luglio, quando l'esercito cadde in un'imboscata dei francesi durante la battaglia del Monongahela, Wahington era comunque presente. Nonostante la perdita di due cavalli in battaglia, riuscì a radunare l'esercito britannico in preda al panico e a guidare la ritirata. A cadere vittime dell'imboscata furono oltre 800 soldati britannici e provinciali, tra questi anche Braddock venne ferito a morte. Nei due anni successivi, Washington, ora colonnello effettivo al comando del Reggimento della Virginia, supervisionò la difesa della frontiera occidentale della colonia. Nel 1758, si unì alla spedizione Forbes che riuscì a conquistare Fort Duquesne senza sparare un colpo. La campagna contribuì a ribaltare le sorti della Guerra franco-indiana, che si concluse con una vittoria britannica nel 1763.

Matrimonio e vita di piantagione

Washington, frustrato per non aver ottenuto un incarico nell'esercito britannico nonostante le proprie imprese, si dimise dal reggimento della Virginia e tornò a Mount Vernon. Nel 1758 ottenne l'elezione alla Camera dei Burgesses e, nel gennaio successivo, sposò la ricca vedova Martha Dandridge Custis. Il matrimonio diede a Washington il controllo della tenuta di 18.000 acri appartenente ai Custis e di 84 persone schiavizzate, rendendolo uno dei proprietari terrieri più influenti della Virginia. Lui e Martha non ebbero mai figli insieme; anzi, alcuni studiosi hanno ipotizzato che l'attacco di vaiolo di Washington del 1751 lo avesse reso sterile. Washington, al contrario, trattò i figli di Martha avuti dal primo matrimonio, John Parke Custis e Martha "Patsy" Parke Custis, come se fossero i propri. Purtroppo sopravvisse a entrambi: Patsy morì a causa di un attacco epilettico nel 1773 all'età di 17 anni, John invece morì di "febbre da campo" nel 1781 mentre prestava servizio a Yorktown. Dopo la loro morte, Washington trovò gioia nel crescere i figli di John.

George Washington as a Farmer
George Washington agricoltore
Junius Brutus Stearns (Public Domain)

Washington trascorse gli anni '60 del XVII secolo occupandosi dell'amata casa di Mount Vernon, dove centinaia di schiavi coltivavano e raccoglievano grano e tabacco. Nel corso della vita di Washington, 577 persone schiavizzate vissero e lavorarono a Mount Vernon. Sebbene non fosse considerato un crudele proprietario secondo gli standard dell'epoca, gli schiavi dovevano spesso sussistere con razioni insufficienti, vivere in anguste abitazioni di una sola stanza ed essere perennemente controllati da sorveglianti di Washington; quest'ultimo inoltre non si faceva scrupoli a frustare o vendere gli schiavi che cercavano di scappare. Il punto di vista di Washington sull'istituzione della schiavitù si è evoluto nel tempo e, all'avvento della Rivoluzione, riteneva che tale pratica fosse da condannare. Ciononostante, non si adoperò molto per l'abolizione della schiavitù e, anzi, continuò ad affittare e acquistare schiavi fino alla sua morte.

Mentre Washington trascorreva la propria vita a Mount Vernon, le tensioni tra la Gran Bretagna e le Tredici Colonie stavano aumentando. Il disaccordo sui diritti e le libertà dei coloni - espresso in merito all'autorità costituzionale del Parlamento di emanare politiche fiscali come lo Stamp Act e il Townshend Acts, politiche che i coloni non avevano mai acconsentito - portò a rivolte e a episodi di violenza come il Massacro di Boston (1770). Washington si schierò sempre più contro il Parlamento; lo status di cittadino di spicco della Virginia lo rese automaticamente un leader del movimento Whig, o patriota, della colonia. Nel 1774 partecipò al Primo Congresso Continentale a Philadelphia e contribuì ad addestrare le milizie della Virginia per un potenziale conflitto con i soldati britannici. Il 19 aprile 1775, quando durante le battaglie di Lexington e Concord iniziò a spargersi sangue, Washington era pronto a combattere per la propria patria.

Comandante in capo

Il 14 giugno 1775, il Secondo Congresso Continentale istituì l'Esercito Continentale e nominò Washington come comandante in capo; la decisione venne dettata sia dall'esperienza militare di Washington, sia dalla convinzione che le colonie meridionali fossero più propense a sostenere uno dei loro. Il 2 luglio, Washington entrò nel quartier generale dell'esercito a Cambridge, nel Massachusetts, dove l'esercito continentale stava portando avanti l'assedio di Boston. Washington scoprì con sgomento che il nuovo esercito era poco più di un'accozzaglia di soldati coloniali indisciplinati, di conseguenza si mise subito al lavoro per addestrare le truppe e imporre una rigida disciplina. All'inizio del 1776, l'opportunità di vincere l'assedio si presentò quando il colonnello Henry Knox arrivò con l'artiglieria pesante catturata a Fort Ticonderoga, che Washington posizionò sulle alture di Dorchester che dominano Boston. Piuttosto che affrontare un bombardamento d'artiglieria, gli inglesi evacuarono la città via mare il 17 marzo e Boston tornò nelle mani degli americani.

George Washington, 1776
George Washington, 1776
Charles Willson Peale (Public Domain)

Washington fece quindi marciare l'esercito verso New York, che come da lui previsto divenne l'obiettivo successivo degli inglesi. A luglio, mentre preparava le difese della città, ricevette la notizia che il Congresso aveva dichiarato l'indipendenza degli Stati Uniti; il 9 luglio, Washington radunò l'esercito e lesse ad alta voce la Dichiarazione d'Indipendenza ai soldati esultanti. Nel frattempo, un esercito britannico composto da 32.000 uomini si stava radunando nella vicina Staten Island. Gli inglesi infine sferrarono un ultimo attacco durante nella Battaglia di Long Island (27 agosto 1776), spingendo gli uomini di Washington fuori dalle fortificazioni in cima alle Heights of Guan, l'attacco causò 2000 vittime tra gli americani. Gli inglesi, in quel momento, avrebbero potuto sconfiggere l'esercito continentale se Washington non fosse stato in grado di evacuare con successo le truppe da Long Island durante la notte tempestosa tra il 29 e il 30 agosto. Il 15 settembre, tuttavia, fu costretto ad abbandonare New York, occupata dagli inglesi.

Nelle settimane successive, Washington venne inseguito attraverso New York e il New Jersey, dove combattè disperatamente a Harlem Heights (16 settembre), White Plains (28 ottobre) e Fort Washington (16 novembre), mentre vedeva il proprio esercito assottigliarsi. A metà dicembre, il suo esercito era ridotto ad appena 3.000 uomini, molti pensavano che non sarebbe sopravvissuto all'inverno. Washington, tuttavia, era convinto che il successo dell'intera Rivoluzione dipendesse dalla sopravvivenza del proprio esercito ed era quindi determinato a preservarlo a tutti i costi. Ciò lo condusse ad adottare una strategia di tipo fabiano, secondo la quale avrebbe evitato le battaglie campali ogni volta che fosse stato possibile, preferendo logorare il nemico con piccole incursioni e tattiche della "terra bruciata". Tuttavia, ciò non significava che Washington fosse un comandante timoroso, poiché cercava costantemente occasioni per colpire il nemico ogni qualvolta abbassava la guardia. Nella notte del 25 dicembre 1776, Washington attraversò il fiume Delaware ghiacciato, sorprendendo e sconfiggendo una guarnigione assiana nella battaglia di Trenton il mattino successivo. Questa e la vittoria nella battaglia di Princeton (3 gennaio 1777) contribuirono a rinnovare il sostegno alla Rivoluzione.

L'anno successivo, Washington marciò in Pennsylvania per difendere la capitale degli Stati Uniti, Philadelphia. Alla fine di settembre, tuttavia, dopo aver perso le battaglie di Brandywine (11 settembre) e Germantown (4 ottobre), Washington non riuscì ad impedire agli inglesi di occupare Philadelphia. Perdere la capitale, tuttavia, non ebbe l'effetto negativo sul morale degli americani che gli inglesi avevano sperato. A dicembre, Washington trasferì l'esercito a Valley Forge, dove trascorse l'inverno mettendo in atto misure riguardanti i rifornimenti, inoculando i soldati contro il vaiolo e respingendo una minaccia politica alla sua leadership nota come Conway Cabal. In questo periodo, ufficiali come il barone Friedrich von Steuben trasformarono l'esercito continentale in una forza combattente più disciplinata ed efficace. Una volta uscito da Valley Forge nel giugno del 1778, l'ersercito era impaziente di mettere alla prova le nuove capacità: nella Battaglia di Monmouth (28 giugno), i soldati continentali combatterono contro gli inglesi fino allo stremo, nel caldo torrido dell'estate. Nello stesso anno, la Francia entrò in guerra come alleato degli Stati Uniti.

[Immagine:18465]

Washington spostò quindi l'esercito fuori da New York City, mantenendo la posizione approssimativa per i due anni successivi, mentre l'attenzione della guerra si spostava verso il Sud. Washington inviò il fidato generale Nathanael Greene a guidare l'esercito del Sud, mentre lui rimase nel Nord per tenere d'occhio la consistente presenza britannica a Manhattan. Nell'autunno del 1781, Washington condusse finalmente un esercito franco-americano a sud, per assediare l'esercito britannico di Lord Charles Cornwallis, intrappolato a Yorktown, in Virginia. Bloccato tra l'esercito di Washington a terra e la marina francese in mare, Cornwallis non ebbe altra scelta che arrendersi a Washington il 19 ottobre 1781, ponendo fine alla fase attiva della guerra. Due anni dopo, il Trattato di Parigi del 1783 venne finalizzato e a novembre gli ultimi soldati britannici evacuarono New York City.

Crisi costituzionale

Nel dicembre 1783, Washington rassegnò le dimissioni da comandante in capo dell'esercito continentale e tornò a Mount Vernon, con l'intenzione di ritirarsi a una vita da agricoltore gentiluomo. Negli anni successivi, si occupò della sua amata piantagione mentre la preoccupazione nazionale cominciava a crescere a causa degli articoli della confederazione troppo deboli; in base a questi ultimi, che mantenevano il governo federale debole per proteggere la sovranità degli Stati, il congresso era impotente di fronte all'aumentare delle tasse o a reprimere insurrezioni armate come la Ribellione di Shays (1786-87). Washington giunse alla conclusione che gli Articoli avrebbero dovuto essere completamente sostituiti e accettò con esitazione di presiedere la Convenzione costituzionale che si riunì a Philadelphia nel maggio del 1787.

La Convenzione produsse un nuovo quadro di governo, la Costituzione degli Stati Uniti, che fu ratificata dai nove Stati necessari entro il 1788. La nuova Costituzione prevedeva l'elezione di un presidente che fungesse da capo dell'esecutivo nazionale; non c'è mai stato alcun dubbio sul fatto che Washington fosse l'uomo giusto per l'incarico e, in effetti, nessun altro candidato venne preso seriamente in considerazione. Alle elezioni presidenziali del 1789, gli elettori lo elessero all'unanimità come primo presidente, mentre John Adams fu eletto vicepresidente. Washington s'insediò il 30 aprile 1789 alla Federal Hall di New York, con il compito di definire la carica presidenziale e di guidare la giovane e fragile repubblica nei tumultuosi anni a venire.

Washington at the Constitutional Convention, 1787
Washington alla Convenzione costituzionale, 1787
Junius Brutus Stearns (Public Domain)

La presidenza

Durante i due mandati, Washington utilizzò la stessa cautela che gli era servita sul campo di battaglia. Si astenne dall'adottare qualsiasi titolo o procedura ufficiale che facesse pensare alla monarchia - preferendo l'umile titolo di "signor presidente" e si tenne lontano dalla partigianeria che ribolliva nel suo governo. Nei primi anni dell'amministrazione Washington, il segretario al tesoro Alexander Hamilton propose un controverso programma finanziario che prevedeva l'assunzione dei debiti statali da parte del governo federale e la creazione di una banca nazionale. Il piano venne fortemente osteggiato dal Segretario di Stato Thomas Jefferson e dai sostenitori del Sud. Hamilton e Jefferson si scontrarono spesso nelle riunioni di gabinetto fino al Compromesso del 1790, in cui Jefferson accettò di sostenere il piano di Hamilton in cambio della costruzione sul fiume Potomac della nuova città federale, da chiamare in onore di Washington. Le lotte di parte, tuttavia, erano solo all'inizio e si sarebbero intensificate per tutto il resto della presidenza di Washington e oltre.

Nel 1794 scoppiò la ribellione del whisky nella Pennsylvania occidentale, quando i contadini si ribellarono alla nuova tassa sui liquori imposta da Hamilton. Washington, inizialmente riluttante a ricorrere alla forza militare, mise in piedi un esercito federata di 13.000 uomini che represse la rivolta senza dover combattere una sola battaglia. L'incidente rafforzò l'autorità del governo federale. L'amministrazione Washington portò avanti anche la Guerra indiana del Nord-Ovest (1790-1795), combattuta tra gli Stati Uniti e una coalizione di nativi americani per il controllo del Territorio del Nord-Ovest. Il generale "Mad" Anthony Wayne guidò le truppe statunitensi alla vittoria nella Battaglia di Fallen Timbers, costringendo i nativi americani a cedere agli Stati Uniti le pretese sul territorio nel conseguente Trattato di Greenville; anche gli inglesi, che avevano offerto sostegno clandestino ai nativi, furono costretti ad abbandonare i forti nella regione.

Gran parte del secondo mandato di Washington venne definito dalla concomitante Rivoluzione francese (1789-1799), che stava coinvolgendo l'Europa in una guerra totale. Sebbene Jefferson e il nascente Partito Democratico-Repubblicano lo esortassero a sostenere la Francia rivoluzionaria, Washington perseguì una politica di neutralità e rifiutò di farsi coinvolgere nelle guerre rivoluzionarie francesi. La controversia sulla decisione venne aggravata dal Trattato di Jay del 1794, che rafforzò i legami economici degli Stati Uniti con la Gran Bretagna. Entrambe le questioni costituirono il terreno per la crescente rivalità tra i Democratici-Repubblicani e il Partito Federalista di Hamilton.

Washington on his Deathbed
Washington sul letto di morte
Junius Brutus Stearns (Public Domain)

Pensionamento e morte

Alla fine del secondo mandato, Washington decise di non ricandidarsi; il rifiuto di cercare un terzo mandato stabilì un precedente seguito da tutti i successivi presidenti degli Stati Uniti, ad eccezione di Franklin D. Roosevelt. Il 19 settembre 1796 Washington pronunciò il Discorso d'addio, nel quale mise notoriamente in guardia dai pericoli dei partiti politici. Alla scadenza del mandato, il 4 marzo 1797, lasciò l'incarico e tornò a Mount Vernon. La sera del 12 dicembre 1799, dopo una giornata trascorsa sotto la pioggia a supervisionare le attività agricole a cavallo, Washington tornò a casa con un mal di gola. Il mattino seguente si ammalò gravemente e i medici gli praticarono quattro salassi. Morì alle 22 del 14 dicembre 1799, all'età di 67 anni. La sua morte venne compianta sia negli Stati Uniti che in tutto il mondo occidentale, dove fu acclamato come un campione della libertà.

Domande e risposte

Chi era George Washington?

George Washington fu il comandante in capo dell'esercito continentale durante la Rivoluzione americana e il primo presidente degli Stati Uniti (1789-1797).

Dove viveva George Washington?

Per la maggior parte della vita, George Washington visse nella casa di Mount Vernon, in Virginia, tranne quando era a capo dell'esercito continentale o in veste di presidente.

Come ha fatto George Washington a vincere la Rivoluzione americana?

Uno dei modi in cui George Washington vinse la Rivoluzione americana fu quello di perseguire una strategia di stampo fabiano, evitando inutili battaglie campali e logorando invece il nemico con incursioni e tattiche di terra bruciata.

Quando fu eletto presidente George Washington?

George Washington venne eletto presidente nel 1789 e rieletto nel 1792; rifiutò di candidarsi per un terzo mandato.

Info traduttore

Aurora Alario
Sono una traduttrice freelance. Mi sono laureata in Mediazione Linguistica presso il SSML Centro Masterly di Palermo, dove ho studiato interpretariato e traduzione per le lingue inglese e francese. Mi interessa la storia e subisco il fascino della cultura indiana. Sono appassionata di informatica, musica e lingue, ovviamente.

Info autore

Harrison W. Mark
Harrison Mark è diplomato in storia e scienze politiche presso la State University of New York a Oswego.

Cita questo lavoro

Stile APA

Mark, H. W. (2024, agosto 12). George Washington [George Washington]. (A. Alario, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19629/george-washington/

Stile CHICAGO

Mark, Harrison W.. "George Washington." Tradotto da Aurora Alario. World History Encyclopedia. Modificato il agosto 12, 2024. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19629/george-washington/.

Stile MLA

Mark, Harrison W.. "George Washington." Tradotto da Aurora Alario. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 12 ago 2024. Web. 18 nov 2024.