Le guerre civili inglesi videro l'aspro conflitto tra i realisti (Cavaliers, o "Cavalieri") e i parlamentari (Roundheads, o "Teste rotonde"). I realisti sostennero prima il re Carlo I d'Inghilterra (regnante tra il 1625-1649) e poi suo figlio Carlo II, mentre i parlamentari, che saranno i vincitori ultimi, volevano ridurre i poteri costituzionali della monarchia, e sventare quello che ritenevano essere un complotto cattolico per sovvertire la Riforma inglese.
Il parlamento, guidato da figure come Oliver Cromwell (1599-1658), aveva risorse superiori e un esercito più professionale -il New Model Army ("esercito di nuovo modello”) -, che sarà il motivo per cui i realisti perderanno le tre guerre civili combattute in Inghilterra, Irlanda e Scozia (da cui l'altro nome del conflitto, conosciuto anche come "Guerra dei tre regni"). Processato e condannato per alto tradimento, re Carlo fu giustiziato: la monarchia venne abolita, e in Inghilterra venne proclamata la repubblica, con a capo Cromwell, che assunse il titolo di Lord Protettore.
Le cause del conflitto
Le cause delle guerre civili inglesi sono molte e di varia natura, nonché mutevoli con il procedere degli eventi. Proprio a causa della sua complessità, il conflitto viene spesso diviso in tre fasi distinte:
- la prima guerra civile inglese (1642-1646)
- la seconda guerra civile inglese (febbraio-agosto 1648)
- la terza guerra civile inglese o guerra anglo-scozzese (1650-1651).
La guerra fu solo la fase "calda" di tensioni che risalivano al primo anno di regno di Carlo I, nel 1625. La mancanza della ricerca di un compromesso e la certezza incrollabile di governare per diritto divino, portò il re a scontrarsi in modo prolungato con il parlamento, che era altrettanto determinato ad avere un ruolo più ampio nel governo del paese. Il parlamento voleva anche prevenire quello che riteneva essere un ritorno definitivo del rito cattolico nella Chiesa anglicana, orchestrato da alcuni arminiani come William Laud (1573-1645), arcivescovo di Canterbury. Molti membri del parlamento erano puritani, e la corrente dominante era quella dei Congregazionalisti, o Indipendenti. Costoro volevano ridurre il potere dei vescovi, avere una chiesa più aperta e, soprattutto, una maggiore libertà per le congregazioni indipendenti, che andavano formandosi sulla base della coscienza individuale dei credenti e della loro interpretazione della Bibbia.
La maggior parte dei membri del parlamento non desiderava l'abolizione della monarchia, bensì la rimozione di quelli che, secondo loro, erano i cattivi consiglieri del re e, in particolare, un limite al potere regio, specialmente in materia finanziaria, nonché il divieto di aumentare le tasse per il monarca senza il consenso del parlamento (come era successo con la tassa per finanziare la costruzione di navi da guerra, la cosiddetta Ship Money). Questi e altri reclami vennero presentati dal parlamento con il Bill of Rights ("dichiarazione dei diritti") del 1628. Il re, da parte sua, non sentiva il bisogno di interagire con il parlamento che, nel periodo compreso tra il 1629 e il 1640, conosciuto come il periodo del "Governo personale", non fu mai convocato.
Gli eventi precipitarono nel 1639, quando un esercito scozzese invase il nord dell'Inghilterra: fu l'inizio della "Guerra dei Vescovi" (1639-40). Questi guerrieri erano chiamati covenanters perché avevano sottoscritto un patto (il covenant, una sorta di professione di fede religiosa nazionale), giurando di difendere la Chiesa presbiteriana scozzese (la Kirk) e i suoi ministri. Tentando di cambiare le loro pratiche religiose, Carlo aveva fatto molte scelte impopolari in Scozia, tra cui quella di imporre un nuovo Book of Common Prayer ("libro delle preghiere comuni", un testo dottrinale e liturgico) nel 1637. Per reclutare un esercito in grado di difendere il regno, Carlo fu obbligato a riconvocare il parlamento. I membri del parlamento colsero questa opportunità per limitare i poteri del re. Tuttavia, Carlo sciolse quello che verrà ricordato come il "Parlamento corto” (Short Parliament) dopo tre settimane (tra l'aprile e il maggio 1640). Gli scozzesi però erano ancora sul piede di guerra, e al re serviva denaro. Di conseguenza, riconvocò ancora il parlamento nel novembre 1640: questa volta l'assemblea ebbe più successo, e venne ricordata come il "Parlamento lungo" (Long Parliament). In quel momento si aprì un altro fronte di crisi: in Irlanda era scoppiata una grande ribellione contro il dominio anglo-protestante, e il re si ritrovò con un bisogno di soldi ancora maggiore.
I membri del parlamento presentarono nuovamente i loro reclami al re, in quella che viene ricordata come la "Grande Rimostranza" del novembre 1641, ma Carlo li rigettò ancora una volta. Il re non scese a compromessi, forse perché gli bruciava il fatto che il parlamento aveva processato e giustiziato il suo consigliere più fidato, Thomas Wentworth, conte di Stafford (1593-1641), nel maggio del 1641. Wentworth era stato accusato di tramare per far entrare un esercito irlandese in Inghilterra per aiutare il re. L'accusa non si basava su molte prove, ma questo episodio può essere letto come un sintomo dell’atmosfera di sfiducia tra il sovrano e i membri del parlamento. Il re perse completamente la poca fiducia di cui ancora godeva quando, nel gennaio 1642, violò la sacralità del parlamento entrandovi con un gruppo di uomini armati per cercare di arrestare i cinque parlamentari ritenuti più coinvolti nella Rimostranza. I cinque uomini, tra cui c'era John Pym (1584-1643), un agitatore puritano che era il più feroce oppositore del re in parlamento, erano stati avvertiti in anticipo e scamparono all'arresto. Tuttavia, persino arrivati a questo punto, non tutti i membri del parlamento erano contro il re, che approfittò di questa divisione per risolvere la crisi con una soluzione militare a quello che, fino ad allora, era stato un conflitto verbale. Entrambi gli schieramenti iniziarono a raggruppare le loro forze.
Le battaglie e gli assedi
Nell'agosto 1642, Carlo si stabilì a Nottingham con l'esercito reale che aveva formato. I realisti controllavano la parte sudoccidentale del paese il nord dell'Inghilterra, tra cui il porto di Newcastle e l'importante regione carbonifera. Il parlamento controllava Londra, la Royal Navy e l'Inghilterra sudorientale. Le due fazioni divennero note con i nomi di Cavaliers ("Cavalieri", i realisti) e Roundheads ("Teste rotonde", i parlamentari). Quest'ultimi presero il nome dal fatto che alcuni puritani portavano i capelli molto corti (ma solo nel primo periodo della guerra; in realtà, molti ufficiali di entrambe le parti indossavano lunghe parrucche e vestiti stravaganti).
Le guerre civili inglesi videro oltre 600 battaglie e assedi, anche se molti di questi furono su piccola scala. Il primo grande combattimento fu la Battaglia di Edgehill, nel Warwickshire, nell'ottobre del 1642. I due eserciti potevano contare su artiglieria, cavalleria, picchieri, moschettieri e dragoni: il sanguinoso confronto costò la vita a 1.500 persone. Il principe Rupert, Elettore del Palatinato del Reno e Duca di Baviera (1619-1682), che era il nipote del re, guidò la cavalleria realista con compostezza, ma poi perse tempo a saccheggiare il convoglio dei rifornimenti del nemico. I parlamentari impiegarono meglio le loro riserve e la battaglia, come molte di quelle a venire, terminò in pareggio. Il re avrebbe potuto marciare su Londra, ma tergiversò troppo a Banbury e Oxford, dando il tempo al parlamento di creare una milizia per la difesa della città, le cosiddette London Trained Bands (letteralmente "le bande addestrate di Londra"). Carlo si dovette ritirare a Oxford, che divenne la capitale realista.
Nella prima metà del 1643 si susseguirono dieci grandi battaglie, e il principe Rupert si mise di nuovo in luce nella Presa di Bristol, che era un porto e un arsenale navale strategico. La prima Battaglia di Newbury, nel settembre 1643, fu la battaglia più lunga della guerra e vide fronteggiarsi 15.000 uomini per parte. Tuttavia, anche questa battaglia non ebbe né vincitori né vinti. Negli anni seguenti ci furono i grandi assedi di Gloucester (agosto-settembre 1643), Hull (settembre 1643) e York (aprile-luglio 1644).
I parlamentari firmarono, nel dicembre del 1643, un'alleanza con i covenanters scozzesi. Ci fu un altro grande scontro nella Battaglia di Marston Moor del luglio 1644, che vide il numero più alto di caduti in tutta la guerra (oltre 45.000 morti). La battaglia fu una grande vittoria per le forze parlamentari. Marston Moor fu anche il momento in cui risaltarono le abilità di nuovo comandante di cavalleria: Oliver Cromwell. Subito dopo, la caduta di York diede al parlamento il controllo sul nord dell'Inghilterra, ad eccezione di pochi castelli (anche se ben fortificati) ancora fedeli al re. Carlo ebbe un po' di sollievo grazie alla fine della ribellione in Irlanda, che gli permise quantomeno di ridislocare una piccola parte delle sue truppe.
Nell'ottobre 1644 ci fu la seconda Battaglia di Newbury. L'esercito delle "Teste rotonde" si dimostrò superiore, ma non fu in grado di ottenere un risultato decisivo. Questa mancata opportunità portò a dure contestazioni, e il parlamento decise di riorganizzare le proprie forze, creando un esercito professionale ben addestrato. Il risultato fu la nascita del New Model Army ("esercito di nuovo modello"). Nel frattempo, agli inizi del 1645, vennero tentati dei negoziati, che però non portarono a nulla. La lista delle richieste del "Parlamento lungo", le Proposte di Uxbridge, furono rigettate dal re, come era stato ampiamente previsto. Probabilmente le due parti stavano solo prendendo tempo per riorganizzare i loro eserciti dopo Newbury.
Il New Model Army fu messo alla prova per la prima volta nel giugno del 1645, nella Battaglia di Naseby, in Northamptonshire. L'esercito dei parlamentari, guidato da Sir Thomas Fairfax (1612-1671), ottenne una vittoria schiacciante: Oliver Cromwell mostrò ancora una volta la sua maestria nell'utilizzo delle tattiche di cavalleria, che distrussero la fanteria realista. Il re fuggì prima in Galles e poi nell'estremo nord dell'Inghilterra. Dopo l'assedio di Bristol del 1645, i realisti persero il loro porto principale. La vittoria decisiva ci fu nel marzo del 1646, nella Battaglia di Stow-on-the-Wold, che pose fine alla prima guerra civile inglese. Tuttavia, dopo la cattura dei documenti governativi personali del re, avvenuta a Naseby, divenne chiaro che Carlo non aveva alcuna intenzione di negoziare la pace, e che stava provando a reclutare truppe cattoliche dall'Irlanda per combattere per la sua causa.
La seconda guerra civile
Le parole di Edward Montagu, Conte di Manchester (1602-1671), adesso risuonavano più veritiere che mai: “se lo affrontiamo cento volte e lo battiamo novantanove volte, lui sarà ancora il re" (Hunt, 149-150). Carlo non aveva intenzione di arrendersi, e così iniziò la seconda guerra civile. L'estate del 1648 vide l'assedio di Pembroke e Colchester e la Battaglia di Maidstone; le sorti del re iniziarono a sprofondare. Il re fuggì nel nord dell'Inghilterra, ma venne consegnato alle forze parlamentari nel gennaio del 1647. Riuscì a scappare dalla prigionia e si rifugiò sull'Isola di Wight, da dove continuò a dirigere la guerra. A questo punto, gli scozzesi passarono dalla sua parte: i covenanters adesso consideravano il Parlamento puritano una minaccia più grave di Carlo per il presbiterianesimo. Nel dicembre 1647, il re firmò un trattato noto con il nome di Engagement (una sorta di "impegno"), con cui promise di sostenere la Chiesa presbiteriana in Inghilterra. Il re sperava che gli scozzesi invadessero il nord dell'Inghilterra, e che scoppiassero ribellioni nel sud est del paese e in Galles. La sua determinazione nel continuare la guerra gli costò la perdita di altri sostenitori. Il re iniziò ad essere visto come un guerrafondaio che non accettava la sconfitta.
Vennero dunque organizzate delle insurrezioni realiste, ma furono schiacciate o addirittura prevenute. Nella Battaglia di Preston, nell'agosto del 1648, il New Model Army, guidato da Oliver Cromwell, ottenne una grande vittoria contro i realisti anglo-scozzesi. Dopo Preston, Cromwell riprese le città di Berwick e Carlisle e, con la presa di Pontefract, mise fine a questa seconda, breve guerra civile. Il re fu riportato a Londra dall'Isola di Wight e processato nel gennaio 1649: giudicato colpevole di alto tradimento, fu giustiziato il 30 gennaio. Vennero abolite la monarchia e la Camera dei Lord, e l'Inghilterra divenne una repubblica. Per questo motivo, gli eventi del 1649 vengono spesso chiamati "Rivoluzione inglese", anche se alcuni storici non sono d'accordo, perché l'assetto delle istituzioni governative di medio e basso livello rimase praticamente lo stesso. La monarchia però non fu abolita dalla Scozia, e questo si rivelò un avvenimento cruciale, perché il figlio maggiore di Carlo fu incoronato re di Scozia con il nome di Carlo II. La guerra civile non era ancora finita.
La terza guerra civile
Allo scoppio della terza guerra civile, il parlamento era totalmente impegnato a fronteggiare una grande ribellione realista in Irlanda. Nell'estate del 1649, alla guida di 12.000 uomini del New Model Army, Cromwell schiacciò i ribelli con grande efferatezza. La Battaglia di Dunbar, del settembre 1650, fu il successivo combattimento di questa terza fase della guerra.
Dopo l'Irlanda, alla testa del New Model Army, Cromwell arrivò in Scozia, e fece di Dunbar la sua base di rifornimento subito dopo il confine. Cromwell provò ad attaccare Edimburgo diverse volte, ma senza successo. Mentre si stava ritirando vero Dunbar, venne inseguito dagli scozzesi. L'esercito di Cromwell sarebbe potuto cadere facilmente in trappola, andando incontro a un disastro; tuttavia, il maldestro posizionamento delle truppe scozzesi gli permise ancora una volta di sfruttare la superiorità della sua cavalleria pesante per ottenere la vittoria. Circa 3.000 scozzesi persero la vita e intorno a 6.000 furono fatti prigionieri dopo la battaglia. Edimburgo cadde la Vigilia di Natale del 1650. Il resto dell'esercito scozzese venne sconfitto nella Battaglia di Worcester, nel settembre 1651. Terminarono così le guerre civili inglesi Carlo II fuggì in Francia. In Inghilterra, Oliver Cromwell assunse il titolo di Lord Protettore, e divenne il capo dello stato militare noto come "Commonwealth d'Inghilterra" (o anche "Repubblica inglese"). Il Commonwealth durò fino al 1660, anno della Restaurazione della monarchia e dell'agognata incoronazione di Carlo II a re d'Inghilterra.
L'impatto delle guerre
L'impatto delle guerre civili inglesi fu enorme e di lunga durata. Circa un quarto della popolazione maschile di Inghilterra e Galles fu attivamente coinvolto nei combattimenti. I civili dovettero affrontare un aumento della tassazione, la confisca di terre e proprietà, la distruzione dei raccolti, il reclutamento forzato per la costruzione di sistemi difensivi e le malattie mortali diffuse dai soldati. Un decimo della popolazione urbana perse la propria abitazione. Si stima che morirono circa 100.000 soldati e altrettanti civili. In rapporto alla popolazione, il tasso di mortalità fu più grande di quello della Prima Guerra Mondiale.
Le conseguenze politiche dell'esecuzione di Carlo I e l'abolizione della monarchia e della Camera dei Lord possono sembrare di breve durata, dato che solo nove anni dopo venne restaurato il potere monarchico. Tuttavia, il panorama politico cambiò per sempre, dato che il parlamento mantenne i grandi poteri che aveva ottenuto con le sue lotte, uscendone rafforzato. Le leggi promulgate da Cromwell in qualità di Lord Protettore vennero abolite, ma il re Carlo II adesso doveva condividere il potere con la Camera dei Comuni e la Camera dei Lord.
Le guerre civili furono anche un momento di tensioni religiose. La Chiesa anglicana venne riformata: vescovi, il Book of Common Prayer e i tribunali ecclesiastici vennero spazzati via. L'enorme diffusione della stampa facilitò la circolazione di idee, e abituò le persone a pensare che i loro governanti avessero delle responsabilità e delle obbligazioni politiche e religiose ben precise. Nacquero molti gruppi religiosi, alcuni dei quali concessero alle donne uguali diritti di partecipazione, dato che "la guerra divise il paese per coscienza non informata dalla classe". Si creò un'atmosfera di libertà di pensiero mai sperimentata prima: lo stato e la chiesa non riuscirono ad applicare la censura, vista la grande quantità di nuove opere che venivano stampate, sia da uomini che da donne. Il Lord Protettore impose di continuo pratiche puritane sempre più radicali, arrivando al punto di proibire la celebrazione del Natale: queste miopi politiche di certo non aiutarono la sua popolarità. Molti furono contenti del ritorno del monarca nel 1660, perché speravano che significasse il ritorno alla pace e alla stabilità dei tempi che precedettero questo terribile conflitto, che coinvolse tre regni.