Freya Stark (1893-1993) fu un'esploratrice e scrittrice inglese, in grado di influenzare anche la politica: per tutto il XX secolo raccontò eventi di interesse mondiale, riguardanti in particolare il Vicino Oriente. Stark non si limitò a riferire le notizie, ma fece anche notizia in prima persona: i viaggi, descritti nei suoi libri, l'hanno resa un'autrice celebre.
Uno dei biografi di Stark, Jane Fletcher Geniesse, scrive: "Freya provò sempre la coinvolgente sensazione che la terra e tutto ciò che vi si trovava fossero meravigliosi" (xvii). Da bambina subì un incidente e la lettura divenne per lei una via di fuga e un conforto. Le storie di avventure e posti lontani la elettrizzavano e si ripromise di visitare un giorno i luoghi di cui aveva letto.
Per tutta la vita perseguì quella che definiva "l'estasi della scoperta", sempre in attesa della successiva avventura in un posto nuovo, con nuove persone da incontrare. Spesso fu la prima occidentale a visitare alcune località del Vicino Oriente e la prima a descrivere accuratamente popoli e costumi. Iniziò a viaggiare nel 1912 e a 80 anni ancora viaggiava. La sua influenza su altri viaggiatori e scrittori, in particolare sulle donne, fu profonda e continua ancora oggi.
La giovinezza
Freya Stark nacque il 31 gennaio 1893 a Parigi, dove i suoi genitori Robert e Flora, bohémien inglesi, vivevano e studiavano pittura. Aveva una sorella minore, Vera, e le due bambine trascorsero i loro primi anni di vita spostandosi a seconda dei capricci dei genitori. Visse nel Devon, in Inghilterra, in una casa costruita dal padre (che potrebbe non essere stato il genitore biologico), dove dormiva in un letto che la madre aveva dipinto con immagini di alti velieri, ma trascorse gran parte della sua infanzia tra l'Inghilterra e l'Italia.
I suoi genitori ebbero un matrimonio infelice, che terminò nel 1903, quando Flora scappò con il giovane conte italiano Mario di Roascio, portando con sé le figlie. Stark crebbe a Dronero, in Italia, dove la madre e il fidanzato convivente gestivano una fabbrica di tappeti. In paese c'era poco da fare e le ragazze ricevettero solo un' istruzione di base dalle suore delle vicinanze. Freya iniziò presto a leggere e a nove anni ricevette una traduzione delle Mille e una notte che esercitò su di lei un fascino immediato e fece rivolgere i suoi pensieri all'Arabia e a tutti i luoghi magici che sembrava offrire.
Poco prima del suo tredicesimo compleanno, mentre visitava la fabbrica della madre, rimase impigliata con i capelli in un macchinario, che le strappò il cuoio capelluto e l'orecchio destro. Dovette sopportare dolorosi innesti di pelle per riparare il viso e la pelle della testa e in seguito pensò sempre a se stessa come a una sfigurata. Si consolava con i libri e i mondi che le aprivano: sognava di lasciare Dronero, ma non aveva i mezzi per viaggiare.
Viaggi e lingue
Aveva i viaggi nel sangue e in seguito scrisse: "C'è una specie di follia da cui si è presi alla vista di una buona mappa"; però non aveva i mezzi neppure per un breve viaggio, tanto meno per le grandi avventure che sognava. Nel 1912 i suoi genitori le permisero di lasciare l'Italia per frequentare il college a Londra, dove si concentrò sullo studio delle lingue (alla fine parlava correntemente inglese, italiano, francese, arabo e persiano). Nel 1914, quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, tornò a casa e prestò servizio come infermiera presso il VAD (Distaccamento Volontario di Soccorso), occupandosi dei feriti sul fronte italiano.
Dopo la guerra iniziò a pianificare dei viaggi in Oriente. Sapeva che per avere un'esperienza completa della cultura avrebbe dovuto imparare l'arabo. L'unico uomo che poteva insegnarle la lingua viveva a molte miglia di distanza, ma questo non fu un ostacolo: due volte alla settimana Stark camminava per un'ora fino al treno che la portava a Sanremo, e poi camminava per altre due miglia fino alla casa del suo insegnante. In poco tempo fu in grado di leggere il Corano in arabo.
Attraverso attenti investimenti aveva trasformato in profitto la somma di denaro datale dal padre, che le fruttava circa 300 sterline all'anno. Contro il consiglio del suo banchiere investì quasi tutto ciò che aveva in un'impresa che sia suo padre sia il banchiere consideravano troppo rischiosa: la Canadian Grand Trunk Railway. L'istinto di Freya però diede i suoi frutti, poiché i guadagni dell'investimento furono abbastanza consistenti da permetterle finalmente di viaggiare. Il banchiere fu così colpito dalla sua sicurezza, le disse in seguito, che l'intero staff investì seguendo il suo esempio e fece buoni guadagni.
In uno strano susseguirsi di eventi, che amici e conoscenti trovarono scandalosi, sua sorella Vera finì per sposare il conte di Roascio, che era stato l'amante della madre. Quando Vera e il conte si sposarono, Flora rifiutò di lasciare la residenza e mantenne la posizione di capofamiglia, relegando Vera allo status di serva nella sua stessa casa. Vera morì di aborto spontaneo nel 1926 e Freya, temendo che la madre l'avrebbe in qualche modo intrappolata nello stesso tipo di prigione in cui era morta la sorella, prenotò una nave per il Libano e lasciò l'Italia un anno dopo, nel 1927. In seguito tornò in Italia per accudire la madre e la nipote, ma finalmente era libera di viaggiare come desiderava.
Il Vicino Oriente
Trovò la gente di Beirut calda e accogliente e sostenne che il motivo era molto probabilmente il fatto che non era arrivata "né per migliorarli né per derubarli". Tutto ciò che le interessava era continuare lo studio dell'arabo e viaggiare per il gusto di viaggiare. Per tutta la vita era stata soggetta a malattie e arrivò nella città in cattive condizioni di salute. Tuttavia grazie al clima caldo migliorò rapidamente e non appena possibile iniziò a esplorare l'area, viaggiando attraverso il Libano fino alla Siria. La Siria in quel momento era sotto il controllo dei Francesi, che avevano represso brutalmente i Drusi e limitato severamente i viaggi. Stark rifiutò di obbedire a quelle che considerava leggi arbitrarie, emanate da una forza di occupazione illegale, e assunse un Druso perché guidasse da Damasco lei e la sua amica, Venetia Buddicom, nell'esplorazione della zona.
Furono subito arrestati dai Francesi e detenuti per tre giorni ma, grazie al suo fascino e al suo spirito Stark, con un francese fluente, affascinò i soldati francesi a tal punto che le due donne - e, in misura minore, la loro guida - furono trattati più come ospiti che come prigionieri. L'essere stata arrestata dai Francesi la rese ancora più benvenuta tra i Drusi che incontrò in seguito, e fu in grado di ottenere informazioni sul popolo e sulla sua cultura che altrimenti sarebbe stato difficile o impossibile avere. In questo caso, come in molti altri, Stark fu in grado di trasformare un evento spiacevole in un vantaggio e di fare amicizia con potenziali avversari.
Prime pubblicazioni
Il suo primo articolo fu pubblicato nel 1928 (sotto il nome Tharaya, che in arabo significa "colei che illumina il mondo"), e il suo primo libro, Baghdad Sketches, che raccontava l'esplorazione dell'Iraq, nel 1933. Il secondo libro, Le valli degli assassini e altri racconti persiani (1934), racconta le esperienze vissute nel 1929 in Iran e, soprattutto, nelle remote montagne di Elburz, dove visitò il castello del culto degli Assassini.
Per raggiungere le montagne aveva solo alcune mappe abbozzate fornite dal suo amico capitano Vyvyan Holt (l'uomo che aveva sostituito Gertrude Bell come Segretario Orientale della Gran Bretagna), che aveva incontrato tramite conoscenti comuni. Insieme a queste mappe approssimative aveva anche l'aiuto di due guide, che però non avevano idea di dove si trovasse la Rocca di Alamut, il castello degli Assassini, poiché nessuno aveva mai voluto visitarla.
Stark non era preoccupata; per lei raggiungere il castello non era importante quanto l'avventura per arrivarci. Guadò ruscelli impetuosi, attraversò distese fiorite, dormì in una tenda sottile sotto una zanzariera, con una guida per lato, e si arrampicò fino a 10.250 piedi (3.124 m) per ammirare l'intera catena montuosa.
Capì immediatamente che le mappe ufficiali erano sbagliate: infatti la catena montuosa nella mappa era sul lato sbagliato della valle e quindi la corresse. Dopo che fu tornata dai suoi viaggi con le mappe riviste, il capitano Holt e i suoi colleghi la elogiarono per il "coraggioso lavoro" e alla fine per il suo contributo le fu conferita dalla Royal Geographical Society la Medaglia d'oro del Fondatore.
Viaggi e malattie
Per tutti gli anni '30 Stark continuò a viaggiare, scrivere e pubblicare. Le sue opere furono immensamente popolari e tradotte in diverse lingue. Viaggiò attraverso il Luristan, fotografando e parlando con i Lur, una cultura a quel tempo praticamente sconosciuta al mondo esterno. Da alcuni di loro venne a sapere di un grande tesoro d'oro, statue e gemme rare nascosto in una grotta fuori dalla città di Nihavend: partì quindi per trovarlo, con una guida che, come quelle precedenti, non sapeva dove fosse la grotta o come trovarla.
Si separò dalla guida per continuare a cercare da sola, ma fu respinta dalla polizia locale. Cercando quello che definì "un adorabile spazio vuoto sulla mappa" si recò a Masanderan, sul Mar Caspio, per riempire quello spazio. Lungo il percorso fu colpita da dissenteria e malaria e sarebbe morta, se non fosse stato per l'intervento di una guaritrice del posto.
Una volta che fu di nuovo in piedi, partì per Shabwa, nello Yemen, antico centro commerciale e oasi famosa per l'incenso. A differenza della precedente spedizione ad Alamut, nessun europeo aveva mai visitato Shabwa. Questa volta viaggiò con due archeologhe e raggiunse la città di Shibam, "la città grattacielo più antica del mondo" prima che, una alla volta, fossero colte dalla febbre. Stark aveva contratto il morbillo poco prima di partire e si ammalò gravemente. Dovette essere trasportata in aereo dalla RAF all'ospedale di Aden, evento che divenne rapidamente la notizia del giorno: i media appresero che la famosa esploratrice e autrice Freya Stark era scampata alla morte.
La sua influenza come scrittrice
I suoi libri erano popolari non solo per l'argomento esotico, ma anche per la sua voce unica. La narrazione di Stark è arricchita dalle sue esperienze e dalla meraviglia da lei provata durante i viaggi tra siti antichi e meraviglie naturali; come per molti dei migliori scrittori di viaggi il suo dono più grande è la capacità di descrivere momenti quotidiani: una serata a parlare intorno al fuoco, il momento in cui un uomo giunse da lei a chiedere medicine per la moglie malata, il profumo della fresca brezza mattutina prima di iniziare una giornata di trekking attraverso il deserto, o un momento di silenzio da sola a guardare distese di fiori, colline e ruscelli con le montagne in lontananza.
Oltre a questo tipo di riflessioni e schizzi di vita quotidiana e delle persone che incontrava, Stark condannava regolarmente l'interferenza occidentale nella politica della regione. Il suo giudizio sui mandati occidentali si basava sulla testimonianza oculare dello sfruttamento dei Drusi da parte dei Francesi per i loro progetti di costruzione: veniva sottolineata l'ingiustizia di rendere schiavo un popolo per i propri fini.
La Fratellanza della Libertà
Quando iniziò la seconda guerra mondiale, Stark si offrì volontaria al Ministero dell'Informazione, per la Sezione di Propaganda britannica nel Medio Oriente, e si recò nello Yemen con un proiettore e alcune bobine di pellicola. Il suo intento era di impedire allo Yemen di schierarsi con la causa nazista e poiché, in quanto donna, aveva libero accesso agli harem dei governanti, pensava che, mostrando film di propaganda alle donne della corte, avrebbe potuto influenzare anche gli uomini.
Il suo piano funzionò e lo Yemen rimase neutrale, negando ai Nazisti un terreno strategico che speravano di usare come base di attacco. Fondò poi la Fratellanza della Libertà, una rete di cittadini britannici e arabi che diffondeva gli ideali di libertà personale e uguaglianza e che raggiunse i 40.000 membri.
La Fratellanza della Libertà è generalmente considerata uno strumento per consolidare la lealtà egiziana e araba alla causa alleata. In quel periodo Stark viaggiò molto in tutto il Medio Oriente per lavoro e più di una volta fece affidamento sulla sua intelligenza e sulla percezione maschile delle donne per arrivare dove voleva andare o per togliersi dai guai.
Stark in Iran
Un esempio diventato famoso fu ciò che accadde nell'aprile del 1941, quando il governo iracheno si alleò con la causa nazista. Stark era stata a Teheran e stava tornando all'Ambasciata Britannica a Baghdad quando fu arrestata, al confine tra Iran e Iraq. Ai cittadini britannici non era più consentito viaggiare liberamente, le fu detto, e fu arrestata. Fu imprigionata nella foresteria della ferrovia mentre le guardie decidevano come affrontare la situazione nel modo migliore: ascoltando le loro conversazioni Stark apprese che altri nella sua posizione erano stati mandati nei campi di prigionia.
Stark fece appello immediatamente a tutto il suo fascino e convinse la guardia a portarle il tè. Quando glielo portò, la guardia non poté resistere al suo invito a condividerlo con lei e a sedersi per conversare un po'. Stark chiese il suo aiuto per un problema serio che lui, da uomo raffinato, avrebbe potuto capire: era semplicemente impossibile per lei, come signora, rimanere sotto la loro custodia senza una vera cameriera. La guardia non cedette immediatamente, ma Stark insisté molto, lusingandolo come uomo civilizzato che sicuramente capiva quanto fossero deboli e incapaci le donne e quale fosse il suo dovere di gentiluomo.
La guardia la lasciò libera e le organizzò il viaggio in treno fino a Baghdad; lì sembra che abbia preso una carrozza trainata da cavalli, che la portò all'Ambasciata Britannica. Fu l'ultima persona ammessa all'Ambasciata prima dell'inizio dell'assedio di Baghdad. Riflettendo sui molti momenti della sua vita in cui era riuscita a farsi strada interpretando il ruolo della damigella indifesa, Stark scrisse: "Il grande e quasi unico conforto dell'essere donna è che si può sempre fingere di essere più stupide di quanto si è e nessuno sarà sorpreso» (Geniesse, 136).
Matrimonio e altri viaggi
Dopo un tour di conferenze negli Stati Uniti, tornò in Italia, in una villetta di Asolo che aveva ereditato molti anni prima da Henry Young, un vecchio amico di famiglia. Dopo la guerra usò la casa italiana come base di partenza per i suoi viaggi. Nel 1947 sposò un uomo di nome Stewart Perowne, ma presto si separarono (non divorziarono mai) poiché si trovavano meglio come amici che come amanti.
Nel 1951, all'età di 58 anni, viaggiò attraverso la Grecia, la Turchia e la Siria. Per i successivi 14 anni fu lontana da casa per la maggior parte del tempo. A settant'anni fece un viaggio in Cina e a 76 anni fece un tour in alcune delle aree più remote dell'Afghanistan. Negli anni '70 esplorò il Nepal in groppa a un pony e nel 1972 fu nominata Dama dell'Impero Britannico.
Viveva nella villetta di Asolo scrivendo libri (ne pubblicò più di due dozzine) e intrattenendo gli ospiti, quando non era in viaggio. Nel 1984 il Comune le conferì le chiavi della città come sua cittadina più illustre. Continuò a scrivere e ricevere visitatori per i successivi nove anni fino alla sua morte, avvenuta il 9 maggio 1993, pochi mesi dopo il suo centesimo compleanno.
Conclusioni
Nel 1929, in una lettera a un amico, Stark scrisse: "La vita è un assegno assurdamente piccolo" ma, come per tutto ciò che le fu consegnato, prese ciò che le era stato dato e lo trasformò in un vantaggio. Desiderava molto essere amata, e sposarsi (dopo la sua separazione da Perowne si faceva anche chiamare 'Mrs. Stark'), ma arrivò a capire che non poteva avere tutto e che una vita convenzionale avrebbe significato rinunciare ai suoi ideali.
I critici hanno sottolineato che i risultati effettivi di Stark come esploratrice tecnicamente sono stati minimi: non è stata la prima europea a visitare o a descrivere le montagne dell'Elburz, la malattia le impedì di raggiungere Shabwa, le autorità le negarono l'accesso ai tesori del Luristan e in in molti altri casi non riuscì a raggiungere i suoi obiettivi.
Nonostante ciò riuscì a trasmettere la vitalità della regione e della gente e a lasciare una cronaca del Medio Oriente nella prima parte del '900 con una voce che conserva tutto il fascino e il vigore che l'hanno resa famosa in vita. Quella di Freya Stark fu un'esistenza piena sotto ogni aspetto - tutti i cento anni della sua vita - e attraverso il suo lavoro conquistò anche l'amore, toccando la vita di tante persone in tutto il mondo come continua a fare anche oggi.