Berthe Morisot (1841-1895) fu una pittrice impressionista francese. Fu ammirata dagli altri artisti, espose numerose opere al Salon di Parigi e partecipò con i suoi dipinti a sette delle otto mostre indipendenti organizzate dagli Impressionisti a Parigi. Utilizzò uno stile caratteristico, fatto di pennellate lunghe e rapide, con il quale catturò con grande efficacia la spontaneità di scene di vita domestica o ambientate in giardini in fiore.
Giovinezza
Berthe Marie Pauline Morisot nacque a Bourges il 14 gennaio 1841. Era figlia di un benestante funzionario locale, Tiburce Morisot; sua madre era Cornélie Fournier. Il suo interesse per l'arte nacque nell’adolescenza: nel 1855 la famiglia si trasferì a Parigi e lì iniziò a studiare e copiare i capolavori esposti al Louvre, dove incontrò molti altri artisti che compivano gli stessi studi. L'arte era nei suoi geni poiché uno degli antenati di Morisot era il famoso pittore rococò Jean-Honoré Fragonard (1732-1806).
Nel 1860 Morisot iniziò a seguire lezioni d'arte con Jean-Baptiste-Camille Corot (1797-1875). Il percorso professionale per diventare artista, già difficile, per Morisot fu ancora più tortuoso a causa dei pregiudizi contro le donne esistenti in quel campo. Il passo successivo avrebbe dovuto essere la frequenza dell'École des Beaux-Arts di Parigi, che sfortunatamente però non accettava le donne.
Almeno Berthe aveva il sostegno dei genitori. Diventò pittrice, infatti, anche la sorella maggiore Edma (1839-1921), che in un dipinto del 1865 ritrasse in modo memorabile la più famosa sorella mentre lavorava al cavalletto. Un altro artista che le fece da tutore fu Joseph Guichard (1806-1880), che scrisse al padre delle due sorelle la seguente annotazione :
Considerato il carattere delle vostre figlie, il mio insegnamento non le doterà di piccoli risultati da salotto: diventeranno pittrici. Si rende conto di cosa significa? Nel suo mondo dell’alta borghesia questo sarà rivoluzionario, direi addirittura catastrofico. È sicuro che non maledirà il giorno in cui l'arte, ammessa nella sua casa, ora così rispettabile e pacifica, diventerà l'unico arbitro della sorte delle sue due figlie?
(Howard, 150).
Berthe Morisot: A Gallery of 30 Paintings
Nonostante questo avvertimento, Morisot perseguì il suo talento con passione e nel 1864 presentò la sua prima opera per la mostra al Salon di Parigi, il luogo ideale per gli artisti che desideravano farsi un nome e ottenere fama e clienti. La candidatura fu accettata e questo successo portò suo padre a far costruire, nel 1865, uno studio nel giardino di famiglia. Nel 1866 Morisot fu nuovamente accettata dal Salon; la sua carriera era avviata e sarebbe stata accettata dal Salon altre volte.
La storica dell'arte V. Bouruet Aubertot fornisce la seguente descrizione di Morisot:
Alta e snella, estremamente distinta nel portamento e nell'intelligenza, Berthe Morisot era un’oscura bellezza Baudelairiana, enigmatica, molto cortese e fieramente indipendente. (332)
Rapporti con i Manet
Morisot appare in molti dipinti di Edouard Manet (1832-1883), il pittore modernista francese che lei incontrò per la prima volta al Louvre nel 1868. Appare in opere iconiche come Il balcone (figura a sinistra), dipinto nel 1868-9. Morisot non fu del tutto convinta dall'opera finita e scrisse alla sorella Edma: "Io sono più strana che brutta" e l'intera scena le sembrò "un frutto selvatico o addirittura acerbo" (Roe, 55).
Da sola, Morisot fu una delle modelle preferite di Manet per i suoi intensi ritratti: è presente in undici opere. Nel dipinto Il riposo (1869-70) è languidamente sdraiata su un divano color prugna. Nel più tradizionale Berthe Morisot con un mazzo di violette (1872), il suo viso è drammaticamente incorniciato dal nero del vestito, della sciarpa e del cappello. Morisot imparò da Manet, e forse Manet da lei, ma Berthe non accettò un ruolo secondario nel loro rapporto professionale. Quando Manet aggiunse alcuni tocchi al ritratto che Morisot aveva fatto della sorella, opera che era stata accettata dal Salon del 1870, lei s’infuriò.
Non si conosce la precisa natura del rapporto tra Manet e Morisot , potrebbero essere stati più che amici, ma quel rapporto deve sicuramente essere cambiato quando il 22 dicembre 1874 lei sposò il fratello di Manet, Eugène (1833-92), anche lui pittore. Insieme ebbero una figlia, Julie, nata nel 1878; Morisot la ritrae nel 1884 nel dipinto Julie con una bambola e in molte altre opere.
Tecnica e stile
Morisot utilizzava il tipico approccio di molti impressionisti, che consisteva nel dipingere en plein air o "all'aperto", invece del metodo tradizionale di disegnare un soggetto e poi dipingerlo in studio. L'idea era che con il nuovo metodo si potessero catturare più facilmente le impressioni illusorie di luce e colore. Tuttavia c'erano alcuni inconvenienti pratici, come Morisot scrisse alla sorella in una lettera, nella quale descriveva la sua pittura all’aria aperta sull'isola di Wight, nel 1875:
Tutto oscilla, c'è un infernale sciabordio dell'acqua; una ha il sole e il vento da affrontare, le barche cambiano posizione ogni minuto... Nel momento in cui ho sistemato il mio cavalletto una frotta di più di cinquanta ragazzi e ragazze urlava e gesticolava intorno a me. Tutto questo è finito in una battaglia campale, e il proprietario del campo è venuto a dirmi bruscamente che avrei dovuto chiedere il permesso per lavorare lì...
(Howard, 29)
Inoltre, Morisot raramente realizzava uno schizzo preliminare sulla tela ma dipingeva direttamente, per conservare la spontaneità della pennellata e cogliere gli effetti momentanei di luce e colore della scena osservata. Il risultato sono le sue caratteristiche pennellate lunghe e rapide. Anche la ricerca della spontaneità non era priva di inconvenienti e molti critici ritenevano che l'opera di Morisot desse una sensazione di incompiutezza, critica che fu rivolta anche a molti altri impressionisti.
Per quanto riguarda il modo in cui Morisot combinava stile e scelta dei soggetti, lo storico dell'arte M. Howard fa la seguente sintesi:
I suoi dipinti furono generalmente lodati, sia all'interno sia all'esterno della cerchia impressionista, per la leggerezza del tocco e l’abile resa degli effetti all'aperto. Nelle sue opere, sotto un’atmosfera di disinvoltura e di rilassatezza, c’è una caratteristica punta di malinconia e introspezione. I suoi dipinti sono pieni di luce e brillantemente informali, sia nei soggetti che nella tecnica, e danno la sensazione di essere schizzi improvvisati realizzati mediante un'osservazione ravvicinata. (151)
È per tutti questi motivi che, nel 1874, il critico d'arte Paul Mantz descrisse Morisot come "l'unico vero impressionista" (ibid.). Questa opinione fu ripresa nel 1881 da un altro critico, Gustave Geffroy: "Nessuno rappresenta l'impressionismo con talento più raffinato o con più autorità di Morisot" (ibid.).
Mostre indipendenti
Negli anni '60 dell'Ottocento un gruppo di giovani artisti d'avanguardia frequentava i caffè di Parigi. Discutevano con passione di quale doveva essere la nuova direzione dell'arte, in particolare nel Café Guerbois e in altri nella zona di Batignolles, a Parigi. Questo gruppo includeva nomi che in seguito sarebbero divenuti famosi, come Paul Cézanne (1839-1906), Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), Edgar Degas (1834-1917), Claude Monet (1840-1926) ed Edouard Manet. A loro si unirono anche letterati come Émile Zola (1840-1902). Di questo gruppo, che divenne noto come "i Batignolles", faceva parte anche Morisot, che era popolare per la sua bellezza, il suo fascino e il suo talento. Rifiutò due proposte di matrimonio: una dell'artista Puvis de Chavannes, un’altra dello statista Jules Ferry. In quanto donna rispettabile, non poteva farsi vedere in alcuni dei caffè in cui si riunivano gli artisti e spesso doveva accontentarsi della loro compagnia in privato.
I 'Batignolles' e altri artisti che regolarmente non riuscivano a ottenere l'approvazione della giuria ultraconservatrice del Salon, nell'aprile del 1874 decisero di creare il proprio spazio espositivo, la Prima Mostra di Artisti Indipendenti, in seguito più comunemente nota come Prima Mostra Impressionista. Morisot, Monet, Degas, Renoir, Manet e Camille Pissarro (1830-1903) erano tutti rappresentati nella mostra. Morisot espose nove tra dipinti, acquerelli e disegni. L’esposizione fu un successo in termini di visitatori – oltre 4.000 – ma non per le vendite o per la risposta della critica tradizionale, che ebbe una giornata campale. Tuttavia fu la prima sfida al predominio del Salon, e non sarebbe stata l'ultima.
Nel marzo 1875 il commerciante Paul Durand-Ruel organizzò una vendita pubblica all'Hôtel Drouot di Parigi. In mostra c'erano dipinti di Monet, Renoir e altri, e 12 di Morisot. I critici ancora una volta fecero quello che facevano sempre: criticarono, ma sulla stampa più radicale ci furono alcune recensioni favorevoli. All'asta Morisot subì un abuso. Quando venne mostrato il primo lavoro di Morisot, un uomo tra il pubblico gridò gourgandine ("puttana"). Camille Pissarro si alzò e prese a pugni l'uomo, e per far procedere l’asta fu necessario chiamare la polizia. Nonostante questo, tra tutte le opere in vendita il dipinto Interno di Morisot fu venduto al prezzo più alto: 480 franchi (un Renoir fu acquistato per soli 180 franchi).
Nel 1866, al momento dell'ottava mostra impressionista, Morisot ed Eugène Manet furono in grado di finanziarla interamente. Quando nel 1833 Edouard Manet morì, la coppia organizzò una mostra retrospettiva dell’opera dell’artista all'École des Beaux-Arts. Morisot, come alcuni altri impressionisti, cominciò a suscitare scalpore nelle Americhe; le sue opere furono esposte in una mostra del 1886 organizzata dall'American Art Association di New York. Questa era la prima volta che gli americani vedevano un'esibizione così completa di impressionisti e ne furono molto più entusiasti rispetto ai reazionari critici francesi.
La casa di Morisot a Bougival, appena fuori Parigi, continuò a ospitare regolarmente incontri di molti artisti e intellettuali parigini. Qui Morisot dipinse spesso scene del giardino in fiore e del vicino Bois de Boulogne. Nel 1891 la famiglia si trasferì in una nuova casa a Mesnil e anche questa divenne il soggetto di molti dipinti. A causa delle convenzioni sociali del periodo, che non consentivano che una donna dipingesse in un luogo pubblico, l’opera di Morisot si concentra su scene domestiche, il giardino e la figlia.
Morte ed eredità
Eugène Manet morì nel 1892: da allora in poi la salute di Berthe peggiorò rapidamente. Andò a vivere con la figlia ma continuò a dipingere, quando poteva. Berthe Morisot morì improvvisamente di polmonite a Parigi il 2 marzo 1895. Sul suo certificato di morte, come prova dei pregiudizi con cui dovette combattere durante tutta la sua carriera, sotto "professione" è scritto "nessuna". Altri però non avevano dubbi. L'intero corpus di opere della pittrice fu presentato in una galleria di Parigi, in una mostra organizzata da figure di spicco come Renoir, Degas e Monet, che avevano considerato Morisot pari a loro nella vittoriosa battaglia per cambiare il mondo dell'arte per sempre.
Morisot fu una delle poche pittrici di successo e questo successo aiutò altre artiste, eliminando per loro almeno alcuni ostacoli. Nel 1897 l'École des Beaux-Arts di Parigi iniziò ad accettare le donne. Morisot fu determinante anche nell'introdurre una visione del mondo più femminile rispetto a quella dei pittori. Il dipinto con il marito che gioca in giardino con la figlia non sarebbe stato un soggetto tipico per un pittore, che avrebbe invece scelto una madre con un bambino. Un altro esempio: sapendo quanto fossero scomodi da indossare gli abiti femminili alla moda, Morisot dipinse donne che li indossavano come accade nella realtà, con strani bottoni e nastri fuori posto, e non nel modo spesso artificioso con il quale li riproducevano i pittori. Sebbene la fama di Morisot sia svanita nel corso del mezzo secolo successivo, è tornata alla ribalta grazie a storiche dell'arte femministe che l'hanno ricollocata al posto che le spetta nel pantheon dei grandi pittori impressionisti.