Sicilia Antica

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Mark Cartwright
da , tradotto da Stefano Freyr Castiglione
pubblicato il 29 maggio 2014
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo
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Temple of Hera, Selinus (by Mark Cartwright, CC BY-NC-SA)
Tempio di Era, Selinunte
Mark Cartwright (CC BY-NC-SA)

L'isola mediterranea della Sicilia, con le sue risorse naturali e la sua posizione strategica su antiche rotte commerciali, ha suscitato l'intenso interesse di imperi succedutisi nel tempo, da Cartagine ad Atene a Roma. Di conseguenza, l'isola non è mai stata lontana dal fulcro della politica regionale ed è stata molto spesso teatro di guerre per tutto il periodo classico. Invasioni, tiranni e battaglie hanno poi, però, lasciato il posto a secoli di relativa pace e prosperità come provincia romana. L'eredità storica della Sicilia comprende oggi alcuni dei più imponenti e meglio conservati monumenti antichi del Mediterraneo, testimonianza della ricca storia culturale dell'isola.

Gli albori

Nella Sicilia antica vivevano tre gruppi indigeni: gli Elimi nella parte occidentale dell'isola, i Sicani nel centro e ad est i Siculi - da cui il nome dell'isola. Secondo Tucidide, le origini di questi gruppi potrebbero essere fatte risalire rispettivamente a Troia, alla penisola iberica e all'Italia continentale. I ritrovamenti di ceramica e lingotti di rame indicano che l'isola commerciava con popoli della tarda età del bronzo come i micenei e i ciprioti. Anche se i resoconti tradizionali indicano i Fenici come primi colonizzatori, non vi è alcuna prova che essi abbiano preceduto i colonizzatori greci. Mozia, Palermo e Solunto erano i principali insediamenti fenici, mentre Segesta, Erice ed Entella erano i principali siti degli Elimi, tutti alleati di Cartagine. La colonizzazione greca iniziò intorno al 735 AEC ed esercitò una forte influenza politica e culturale sulle comunità locali sia direttamente che attraverso il commercio. Questa ellenizzazione fu più evidente nell'architettura, con la costruzione di grandi templi dorici in tutta l'isola. La diffusione degli insediamenti urbani e le prime emissioni di monete siciliane alla fine del VI secolo AEC testimoniano la prosperità di cui godevano molte città-stato o poleis. Gli insediamenti fenici respinsero rigorosamente l'avanzata greca nel loro territorio, in particolare nel 580 AEC circa contro Pentatlo e nel 510 AEC circa contro Dorieo.

I tiranni, Cartagine e Atene

La forma di governo delle varie poleis seguiva i vari modelli greci, ma i tiranni erano prevalenti. Akragas (Agrigento) e Gela furono tra le prime poleis ad essere governate da tiranni e Ippocrate di Gela fu il primo di una lunga stirpe di famosi tiranni siciliani (va notato che il termine greco "tiranno" indicava un unico sovrano e non sempre era un tiranno nel senso moderno e negativo del termine). Il successore di Ippocrate fu Gelone (in carica dal 491 al 478 AEC), che trasferì la sua capitale a Siracusa, originariamente fondata come colonia di Corinto nel 734 AEC. Siracusa, dopo la sconfitta di Cartagine e dei suoi alleati siciliani nella battaglia di Himera nel 480 AEC, sarebbe diventata la polis dominante sull'isola e seconda solo ad Atene come maggior città del mondo greco, finendo per superarla in termini di popolazione.

UNO DEI PIÙ GRANDI GOVERNANTI SICILIANI FU UN TALENTUOSO GENERALE, POLITICO E MECENATE DELLE ARTI, IL TIRANNO DIONISIO I.

A partire dal 5° secolo AEC la democrazia divenne la forma di governo dominante, ma la poleis, ancora indipendenti le une dalle altre, cominciarono ad attirare l'interesse della grande potenza marittima dell'epoca: Atene. Un primo tentativo infruttuoso di espandere l'influenza ateniese nella regione tra il 427 e il 424 AEC fu seguito dallo spettacolare insuccesso noto come Spedizione Siciliana tra il 415 e il 413 AEC. Attaccare Siracusa era il piano ateniese ideato da Alcibiade, ma alla fine gli ateniesi fallirono completamente e persero tutta la loro forza d'invasione. Atene aveva sopravvalutato ogni sostegno locale che avrebbe potuto ricevere dalle poleis siciliane scontente e sottovalutato le fortificazioni e la risolutezza dei siracusani. Quando Gilippo arrivò con una forza di soccorso da Corinto, il destino degli ateniesi era segnato e i loro due comandanti furono giustiziati, assestando un duro colpo all'orgoglio militare ateniese.

Siracusa divenne allora un'alleata attiva di Sparta, mentre la guerra del Peloponneso si scatenava contro Atene e i suoi alleati. Cartagine, nel frattempo, colse l'occasione per aumentare la sua influenza, catturando Selinunte e Himera nel 409 AEC e poi Akragas e Gela tre anni dopo. Siracusa, tuttavia, riprese l'iniziativa, sotto il governo di uno dei più grandi leader della storia dell'isola: Dionisio I, generale di talento, politico e mecenate delle arti. Dopo aver preso il potere nel 405 AEC e impiegando un grande esercito mercenario, seguì la dominazione siracusana sull'isola, e i Cartaginesi riuscirono a mantenere una base solo in occidente, situazione che rimase invariata fino alla morte di Dionisio nel 367 AEC. Dionisio divenne anche un utile alleato di Sparta durante le guerre corinzie tra il 395 e il 386 AEC, ed estese l'impero siracusano fino a comprendere gran parte della terraferma italiana meridionale. Fu un leader militare innovativo e gli si attribuisce il merito di aver impiegato torri d'assedio e di aver lanciato l'artiglieria per la prima volta nelle guerre greche.

Bikini Mosaic
Mosaico bikini
Roundtheworld (CC BY-SA)

Sicilia ellenistica e romana

Nel periodo ellenistico, dopo la fine del regno di Dionisio I, Siracusa fu costretta a chiedere aiuto a Corinto per far fronte alla minaccia di Cartagine. Timoleonte portò debitamente la vittoria nella battaglia del Crimiso del 341 AEC circa, e ristabilì il controllo di Siracusa sul suo regno, eliminando le tirannie e avviando un programma di restaurazione e incoraggiando un nuovo afflusso di coloni dalla Grecia e dall'Italia. Molti stati siciliani prosperarono ancora una volta, ma dopo la morte di Timoleonte, ne seguì il caos politico. Tuttavia, dopo un periodo tumultuoso di dominio oligarchico, un potente tiranno risollevò ancora una volta le sorti di Siracusa. Agatocle prese il potere nel 317 AEC e si dichiarò re di Sicilia verso il 305 AEC, dopo aver conquistato la maggior parte dell'isola. Ancora una volta, però, alla morte di un forte singolo sovrano, seguirono rapidamente disordini e declino. Le sorti della città si ravvivarono sotto i governi di Pirro e Gerone 2° nel 3° secolo AEC, ma la Sicilia nel suo insieme era sul punto per perdere la propria indipendenza nei decenni successivi.

Cartagine continuò ad essere una minaccia costante per le città siciliane, ma verso la metà del 3° secolo AEC un nuovo protagonista era arrivato sulla scena: Roma. Le due grandi potenze si scontrarono nelle guerre puniche e la Sicilia divenne il campo di battaglia. Roma alla fine vinse e la Sicilia divenne una provincia romana, la prima di molte. Gerone II di Siracusa aveva cambiato schieramento per unirsi a Cartagine, ma con la caduta della città per mano dei romani nel 211 AEC, l'isola fu infine unificata in una singola unità governata da una potenza straniera.

I Romani trattarono diversamente alcune città della loro nuova provincia a seconda delle loro alleanze passate, e alcune ottennero maggiori libertà politiche e minori oneri fiscali di altre ma, in generale, con la preoccupazione romana di garantire un approvvigionamento di grano affidabile, l'isola prosperò fino al periodo imperiale e le culture greca e latina coabitarono. Augusto fondò diverse colonie per i veterani sull'isola e l'agricoltura fiorì con lo stabilimento di molti grandi possedimenti imperiali, tanto che la Sicilia divenne un importante produttore di vino, lana e legname. Con il tempo, l'importanza della Sicilia per Roma diminuì, ma Siracusa divenne un importante centro cristiano e rimase tale fino al 7° secolo EC.

Info traduttore

Stefano Freyr Castiglione
Linguista e traduttore freelance con una grande passione per le lingue. Parlo inglese, spagnolo e arabo, e attualmente studio persiano. Pur non avendo mai lavorato nel campo, ho sempre avuto un enorme interesse per l'archeologia.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2014, maggio 29). Sicilia Antica [Ancient Sicily]. (S. F. Castiglione, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-220/sicilia-antica/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "Sicilia Antica." Tradotto da Stefano Freyr Castiglione. World History Encyclopedia. Modificato il maggio 29, 2014. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-220/sicilia-antica/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "Sicilia Antica." Tradotto da Stefano Freyr Castiglione. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 29 mag 2014. Web. 22 dic 2024.