L'assedio del porto di Tobruch in Libia, condotto dalle forze dell'Asse durante la Seconda guerra mondiale da aprile a dicembre del 1941, durò 242 giorni, e divenne un simbolo della resistenza degli Alleati. Assediata da terra ma ancora rifornita via mare, Tobruch aveva un'importanza strategica vitale nell'ambito della guerra nel deserto, chiamata Western Desert Campaign nella storiografia anglosassone. Due tentativi di alleggerire l'assedio fallirono, ma neanche le truppe dell'Asse, guidate dal generale Erwin Rommel (1891-1944), riuscirono a piegare la resistenza dei difensori. Solo una terza offensiva alleata, chiamata operazione Crusader, costrinse finalmente Rommel a ritirarsi.
La battaglia per il Nordafrica
Nel secondo anno della Seconda guerra mondiale, gli Alleati, allora composti principalmente da forze britanniche e del Commonwealth, erano ansiosi di impedire che il canale di Suez cadesse sotto il controllo delle potenze dell'Asse, cioè, Germania e Italia. La perdita del canale avrebbe di fatto tagliato a metà l'Impero britannico. Il Nordafrica era strategicamente importante per entrambe le parti anche per la protezione delle vitali rotte marittime mediterranee. Malta era cruciale per questo scopo, e il possesso della fortezza dell'isola, all'epoca in mani britanniche, era un'altra ragione per controllare le potenziali basi aeree nel deserto nordafricano. In ultimo, il Nordafrica fu l'unico posto in cui la Gran Bretagna poté combattere una guerra terrestre contro Germania e Italia, sperando di ottenere le indispensabili vittorie che avrebbero incoraggiato i britannici dopo il disastro dell'evacuazione di Dunkerque e gli orrori del Blitz su Londra. Per tutte queste ragioni, vennero combattute una serie di battaglie, note collettivamente con il nome di Western Desert Campaign, tra il giugno del 1940 e il gennaio del 1943.
Inizialmente l'esercito britannico, grazie a una serie di vittorie nel corso dell'operazione Compass, ottenute contro le forze italiane scarsamente equipaggiate, riuscì a prendere Tobruch nel gennaio del 1941. Da febbraio, le forze dell'Asse in Nordafrica vennero considerevolmente potenziate dall'arrivo di truppe scelte tedesche, come il Deutsches Afrikakorps (D.A.K.), complessivamente superiori in termini di mezzi corazzati, armamenti e addestramento, sia nei confronti degli italiani che degli Alleati. La situazione migliorò ulteriormente per le potenze dell'Asse quando il generale Rommel prese il comando delle truppe italo-tedesche in Nordafrica. Gli ordini ufficiali di Rommel erano di contenere gli Alleati e concentrarsi principalmente sulla difesa; tuttavia, Rommel ignorò allegramente queste direttive e passò subito all'offensiva. Nel corso della loro avanzata verso il porto di Tobruch, in Cirenaica, nell'attuale Libia, che era vitale per proteggere il fianco sinistro dello schieramento in vista dell'invasione dell'Egitto per arrivare al Canale di Suez, gli italo-tedeschi, oltre a fare prigionieri due generale britannici, conquistarono El-Agheila nel marzo del 1941, poi Marsa el-Brega il 1° aprile ed El Mechili il 7 dello stesso mese.
I due costanti problemi di Rommel erano il numero insufficiente di uomini e la mancanza di rifornimenti, specialmente di cibo, carburante e munizioni. Anche i suoi avversari erano afflitti da sfide logistiche simili, oltre a essere rallentati da truppe scarsamente addestrate, mal equipaggiate, nonché da una pessima coordinazione tra le varie armi e da comandanti incapaci, che non poterono far fronte all'uso audace e rapido che Rommel faceva dei suoi mezzi corazzati. Le tattiche di Rommel compensavano più che bene l'inferiorità in uomini e mezzi che aveva rispetto agli Alleati.
La chiave del successo nella guerra del deserto però era il dominio della logistica, e chiunque controllasse il porto di Tobruch avrebbe avuto un netto vantaggio sul nemico. Al comandante delle forze alleate in Medio Oriente, il generale Archibald Wavell (1883-1950), venne ordinato di tenere il porto a tutti i costi. Dato che la guerra negli altri teatri stava andando male per gli Alleati, il primo ministro britannico Winston Churchill (1874-1965) era particolarmente ansioso che le operazioni in Nordafrica non si aggiungessero al triste catalogo delle sconfitte. Nonostante Rommel stesse chiudendo la città con un anello di mezzi corazzati, gli Alleati avevano il vantaggio di poter rifornire Tobruch via mare, grazie alla presenza della Royal Navy nel Mediterraneo. Wavell però aveva lo svantaggio di dover mandare una parte delle sue forze nella campagna in corso in Grecia.
Le difese di Tobruch
Tobruch era cruciale per qualsiasi esercito che volesse avanzare verso l'Egitto. Era "l'unico porto sicuro e accessibile nel raggio di oltre 1.000 miglia" (Liddell Hart, 109). Prima della guerra, era una piccola cittadina con non più di 4.000 abitanti. Gli italiani, dato che la Cirenaica era una delle loro colonie, avevano costruito una base navale e un caposaldo. Tobruch poteva essere usata non solo per il trasporto di uomini e mezzi, ma anche come base per lanciare una grande offensiva, il che poneva un'ulteriore minaccia al nemico. Chiunque controllasse Tobruch, controllava anche questa parte del Nordafrica.
Le difese della città comprendevano un'estesa rete di bunker e trincee costruite dagli italiani, che erano state grandemente potenziate e migliorate. Oltre a queste difese fisse, c'erano dei grandi fossati anticarro profondi in media 2,1 metri e larghi 3, campi minati e lunghe distese di filo spinato. Le difese erano molto profonde, e creavano un perimetro di sicurezza lungo dai 56 ai 64 chilometri. L'anello esterno era composto da rifugi di cemento ben camuffati, spesso ricavati da caverne naturali. Questi capisaldi, connessi da trincee, davano protezione a un gruppo di circa 40 uomini ciascuno. Tra i capisaldi erano disseminate fosse che servivano da postazioni per le mitragliatrici, i mortai e l'artiglieria. I nuovi difensori non solo usarono le difese statiche già presenti, ma anche i pezzi di artiglieria da 75 e da 102 mm sottratti agli italiani.
Gli Alleati avevano una consistente guarnigione di 33.000 uomini all'interno di Tobruch, che comprendeva due brigate della 9ª Divisione australiana, comandata dal general maggiore Leslie Morshead (1889-1952), chiamato affettuosamente "Ming lo spietato" dalle sue truppe. Erano presenti anche cinque reggimenti di artiglieria, successivamente portati a sette. Un supplemento di artiglieria veniva fornito dai vascelli della Royal Navy ancorati nel porto.
La resistenza alla carica
Nella seconda settimana di aprile, Rommel circondò il porto e attaccò Tobruch immediatamente; le sue truppe però, dopo la carica nel deserto, avevano un disperato bisogno di riposo e di rifornimenti. Rommel dovette aspettare fino al 30 aprile per lanciare il suo primo attacco su larga scala. Un pesante fuoco di artiglieria accompagnò il regolare bombardamento aereo, portato avanti da una forza di bombardieri in picchiata, gli Junkers Ju 87 "Stuka". Questi attacchi ebbero un successo limitato, come segnala un rapporto britannico del 1941: "mediamente, il bombardamento in picchiata non ha fatto praticamente alcun danno" (Mithchelhill-Green, 197).
L'artiglieria dell'Asse, dal canto suo, aveva sotto tiro ogni parte di Tobruch, compreso il porto, vitale per la ricezione di rifornimenti notturni, portati da una flotta alleata, composta da imbarcazioni che andavano dai locali battelli di pescatori di spugne fino ai cacciatorpediniere. Questa flotta variegata riuscì a sbarcare, nel corso di tutto l'assedio, qualcosa come 34.000 tonnellate di materiale per i magazzini, 92 pezzi d'artiglieria e 72 carri armati. Nonostante l'affondamento di 31 navi e il grave danneggiamento di altre otto nel corso dell'assedio, gli attacchi della fanteria, dei mezzi corazzati, delle imbarcazioni e dei sottomarini dell'Asse nel Mediterraneo non riuscirono a spezzare la resistenza di Tobruch.
Rommel, che riuscì a effettuare un'incursione di soli 3 o 4 chilometri all'interno delle difese più esterne, restò impressionato dalla resistenza, in particolare da parte degli australiani:
Gli australiani hanno combattuto con una tenacia notevole. Persino i loro feriti hanno continuato a difendersi con armi leggere, combattendo fino all'ultimo respiro. Sono uomini immensamente grandi e possenti, che senza dubbio rappresentano una formazione d’élite dell'Impero britannico, come evidenziato in battaglia.
(Liddell Hart, 112)
La campagna del Nordafrica è spesso citata come un teatro di guerra dove era ancora presente un certo tasso di cavalleria tra i belligeranti, ma in realtà non venne quasi dato quartiere. Tre navi-ospedale vennero affondate dai bombardieri in picchiata tedeschi, e altri due ospedali chiaramente segnalati all'interno di Tobruch vennero bersagliati ripetutamente. D'altro canto, si può riscontrare una sorta di umanità nella decisione presa da entrambe le parti di non sparare al nemico per due ore a partire dal tramonto, che era il momento in cui le truppe, che erano state tutto il giorno nel caldo soffocante delle trincee, venivano rifornite di cibo e acqua. Anche se Tobruch veniva rifornita via mare, i pericoli nell'attraversare il Mediterraneo comportavano che cibo, acqua e sigarette fossero severamente razionati, limitando pesantemente la dieta a un monotono consumo di cibo in scatola, integrato da compresse di vitamina C. La scarsità del nutrimento ebbe un effetto a lungo termine, come notato dallo storico D. Mitchelhill-Green:
La cattiva alimentazione prolungata ha portato inevitabilmente all'insorgere del "male del deserto", un termine generalmente applicato alle infezioni batteriche della pelle, che ci mettevano settimane a guarire, nonché alla presenza di dissenteria, un flagello per entrambe le parti. Non sorprende che la maggior parte delle truppe assediate abbia perso 12,7 chili prima che venissero evacuate.
(234)
Rommel era determinato a spezzare la resistenza e attaccò ripetutamente, ma i suoi Panzer ottennero solo guadagni sporadici. Il bombardiere Ray Ellis descrive la vista che divenne familiare ai difensori di Tobruch:
Potevo vedere le croci nere sui carri armati tedeschi mentre avanzavano rombando sul terreno roccioso in un assalto forsennato, con i loro cannoni fiammeggianti. Era una vista terrificante, e mentre gli sparavamo addosso potevamo vedere la fanteria che li seguiva da vicino. Vidi questi uomini muoversi, facendo piccoli scatti da un riparo all'altro, e riuscivo a stento a credere che io fossi lì realmente, sotto il bombardamento, guardando la fanteria tedesca che avanzava verso di me.
(Lyman, 142)
Con il passare dei mesi, l'informe paesaggio del deserto fu punteggiato dai carri armati carbonizzati e da fosse piene di cadaveri. Allo stesso tempo, il porto di Tobruch venne disseminato da relitti di ogni tipo. Tutti e due gli eserciti effettuavano incursioni con dei commando, spesso di notte, bersagliando in particolare fortezze o pattuglie nemiche. Anche i cecchini operavano da entrambe le parti, abbattendo chiunque non prestasse la dovuta attenzione all'interno delle trincee, che erano sorprendentemente vicine tra loro nel settore occidentale. La terra di nessuno tra le trincee si riempì di trappole esplosive letali piazzate da entrambi i contendenti. La stessa Tobruch venne rasa al suolo: rimase in piedi un solo grande edificio. Solamente da aprile a giugno, il porto fu colpito da 787 attacchi aerei, il che significava che "in media, nei cieli di Tobruch c'erano 73 velivoli nemici ogni giorno" (Lyman, 178).
L'assedio adesso stava attirando l'attenzione della stampa internazionale. Churchill mandò un segnale a Morshead: "l'intero Impero sta osservando la sua incrollabile ed energica difesa di questo importante avamposto verso l'Egitto con gratitudine e ammirazione" (Dear, 870). Le truppe che difendevano il porto, in particolare gli australiani, vennero chiamati con il nome di rats of Tobruk, cioè, i "ratti di Tobruch".
Il contrattacco
Nel tentativo di rompere l'assedio dall'esterno, Wavell lanciò l'offensiva Brevity il 15 maggio. Il generale britannico riuscì a riprendere le posizioni di frontiera di Halfaya, Sollum e la Ridotta Capuzzo, prima che Rommel le riconquistasse alla fine di maggio. Wavell era pressato dai suoi superiori nel portare un'altra spinta per alleggerire la morsa su Tobruch. Di conseguenza, ora che le sue forze erano state rafforzate da nuovi carri armati e aerei da caccia, diede inizio all'offensiva Battleaxe il 15 giugno del 1941. C'era anche il supporto aereo della Allied Desert Air Force di stanza in Egitto. Halfaya venne attaccata ancora una volta, ma i carri armati britannici vennero devastati dai potenti cannoni da 88 mm, usati come arma anticarro. Nel giro di tre giorni, Rommel respinse il nemico in Egitto. Durante lo scontro, gli italo-tedeschi avevano perso solo dodici carri, rispetto ai 91 britannici. Il 1° luglio Wavell fu sostituito dal generale Claude Auchinleck (1884-1981).
Entrambe le parti passarono i successivi cinque mesi consolidando le loro posizioni: i britannici si preparavano a una terza offensiva, mentre Rommel rafforzava le sue difese. Auchinleck era consapevole che il suo predecessore era stato forzato a effettuare le offensive Brevity e Battleaxe, ed era determinato a prendersi il tempo necessario per prepararne una terza. Auchinleck telegrafò persino a Churchill, pretendendo di avere una riserva di carri armati pari al 50% del totale prima di attaccare Rommel. Churchill replicò che "solo in paradiso i generali godono di tali comodità, mentre quelli che le esigono non sempre ci arrivano" (Dear, 994).
In assenza di un confronto diretto, entrambi gli eserciti tentarono di interrompere le rispettive linee di rifornimento usando le forze aeree. In questo campo gli Alleati avevano un certo vantaggio, e distrussero il 62% dei convogli dell'Asse. L'Afrikakorps e lo stesso Rommel non erano adatti alla guerra statica, e rimase il problema della logistica, dato che i rifornimenti italo-tedeschi dovevano arrivare da Tripoli trasportati sugli autocarri. Inoltre, la presenza della Royal Navy nel sud del Mediterraneo crebbe, così come aumentarono gli attacchi aerei dalle basi di Malta, che avevano l'obiettivo di ridurre ulteriormente i rifornimenti dell'Asse. A luglio, l'83% del traffico destinato a Rommel arrivò a destinazione, ma la cifra scese al 65% in agosto e solo al 37% in ottobre. A novembre venne affondato un intero convoglio dell'Asse. Oltre a ciò, la generale mancanza di priorità data alla campagna nel deserto dal capo della Germania nazista, Adolf Hitler (1889-1945), fu una costante fonte di frustrazione per Rommel. Hitler era molto più interessato a quello che stava accadendo in Grecia e ad accumulare forze in vista dell'operazione Barbarossa, cioè, l'invasione dell'Unione Sovietica, che iniziò nel giugno del 1941.
L'offensiva Crusader
Ad agosto e a settembre, alle truppe australiane di stanza a Tobruch venne dato l'ordine di ritirarsi dal loro governo, e vennero rimpiazzate da unità dell'esercito britannico, tra cui la famosa Guardia nera e il reggimento di fanteria leggera Durham - in inglese, la Black Watch e il Durham Light Infantry. Le truppe coloniali comprendevano la 2ª Divisione sudafricana, la 4ª Divisione indiana e una divisione neozelandese. Erano presenti anche una brigata dei Carpazi polacca e un battaglione cecoslovacco. Tutte queste truppe arrivarono attraverso il porto. Il nuovo comandante della guarnigione cosmopolita di Tobruch era il general maggiore R. M. Scobie.
Nel frattempo, Auchinleck era stato in grado di assemblare quella che, a partire dal settembre del 1941, diventò l'8ª Armata britannica, comandata per un breve periodo dai tenenti generali Alan Cunningham (1887-1983) e Neil Ritchie (1897-1985). Gli Alleati adesso potevano schierare 736 carri armati e altri 500 di riserva, mentre Rommel poteva contare su 390 Panzer e 150 carri italiani di qualità inferiore.
Alla fine, Rommel era pronto a lanciare una terza offensiva su Tobruch il 20 novembre ma, ma grazie all'intercettazione e alla decodifica delle comunicazioni tedesche, Auchinleck sapeva in anticipo le mosse dell'avversario. Di conseguenza, fu in grado di prevenire Rommel e lanciare la terza offensiva alleata per alleggerire Tobruch: il 18 novembre del 1941 ebbe inizio l'operazione Crusader. Gli italo-tedeschi vennero colti di sorpresa dall'avanzata degli Alleati su Halfaya e Bardia. Gli Alleati però ripeterono gli stessi errori dei combattimenti precedenti, e dispersero troppo le loro forze. Rommel lanciò un contrattacco e distrusse 200 carri del XXX Corpo britannico. I combattimenti intorno al crinale di Sidi Rezegh, 32 chilometri a sud di Tobruch, furono particolarmente intensi. L'8ª Armata ottenne delle vittorie in altri settori: l'offensiva Crusader rispecchiava nel suo complesso quello che era stata fino ad allora l'altalenante guerra nel deserto, nella quale entrambe le parti conquistavano e perdevano territori nel corso delle varie battaglie.
Rommel tentò ambiziosamente di arrivare alle spalle dell'8ª Armata per prevenirne la ritirata verso l'Egitto. Questa scommessa, nota come la "corsa di Rommel verso il filo", dato che il confine egiziano era segnalato da un reticolato di filo metallico, non ripagò Rommel, che fu obbligato a dividere le sue forze. L'8ª Armata, la notte del 21 novembre, venne sostenuta da una sortita della guarnigione di Tobruch: l'attacco fu portato da una forza combinata di fanteria, mitraglieri e carri armati che riuscirono a ricollegarsi con la 2ª Divisione neozelandese. Come molte altri scontri nel deserto, l'offensiva terminò in una sorta di pareggio, lasciando entrambi i contendenti in grado di continuare a combattere. Tuttavia, la guerra dei materiali favoriva l'8ª Armata, che aveva riserve maggiori e poteva sostenere perdite che Rommel non poteva permettersi. L'8ª Armata subì circa 18.000 perdite e perse 287 carri, rispetto ai 37.400 tra morti e prigionieri di guerra dell'Asse. Nel corso dell'offensiva, gli italo-tedeschi persero 300 carri. Come effetto dell'operazione, Rommel si ritirò dall'area di Tobruch l'8 dicembre e si stabilì sulla linea difensiva di El-Agheila nel gennaio del 1942. L'operazione Crusader alla fine aveva alleggerito l'assedio su Tobruch. Come notò il tenente colonnello Belchem, "la decisione di Wavell di tenere Tobruch al momento della ritirata fu il fattore singolo più importante che gli permise di trattenere Rommel alla frontiera egiziana" (Holmes, 162).
Conseguenze
Rommel era ben lontano dal mollare la presa su Tobruch. Come prima mossa, riconquistò velocemente metà del territorio perso con l'operazione Crusader. Questo fu possibile grazie a un incremento delle forze dell'Asse e alle corrispondenti debolezze degli Alleati: con l'entrata in guerra del Giappone, truppe e materiali dovettero essere spostati in Estremo Oriente. Rommel successivamente spostò la sua attenzione sulla linea difensiva alleata di Ain el-Gazala, situata a 64 chilometri da Tobruch. Un attacco all'8ª Armata avrebbe anche permesso agli italo-tedeschi di anticipare un'altra offensiva britannica, che avrebbe respinto Rommel in vista di uno sbarco alleato in grande stile sulle coste africane, pianificato per il novembre seguente. Tobruch alla fine cadde nelle mani italo-tedesche in seguito alla vittoria dell'Asse nella battaglia di Ain el-Gazala, nel giugno del 1942. Dopo Gazala, l'8ª Armata britannica era in completo disordine, e la maggior parte delle difese di Tobruch erano state rimosse per essere piazzate sulla linea di Gazala: Rommel prese il porto il 21 giugno, quando la guarnigione si arrese. Vennero fatti prigionieri tra i 33.000 e i 35.000 uomini, e una grande quantità di rifornimenti cadde nelle mani di Rommel, che venne nominato feldmaresciallo per la sua genialità. L'8ª Armata alla fine ribaltò la situazione, dando inizio alla prima battaglia di El Alamein nel luglio del 1942. Dopo la vittoria nella seconda battaglia di El Alamein a novembre, gli Alleati ripresero Tobruch. Gli Alleati sbarcarono sulle coste occidentali africane quello stesso mese, assicurandosi che le ambizioni di Rommel nella regione non si avverassero mai.