Zoroastrismo

Definizione

Joshua J. Mark
da , tradotto da Giovanni De Simone
pubblicato il 12 dicembre 2019
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo, Turco
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Faravahar, Yazd (by Bernard Gagnon, CC BY-SA)
Simbolo del faravahar presso Yazd
Bernard Gagnon (CC BY-SA)

Lo zoroastrismo è la religione monoteistica fondata dal profeta persiano Zarathustra (chiamato anche Zoroastro o Zartosht) all'incirca tra il 1500 e il 1000 a.C. Essa sostiene l'esistenza di un'unica divinità suprema, Ahura Mazda, il "Saggio signore", creatore e sostenitore di tutte le cose, e incoraggia i suoi seguaci a esprimere la loro fede attraverso il principio "buoni pensieri, buone parole, buone opere".

È conosciuta anche come Mazdayasna, cioè devozione a Mazda, e mazdaismo. Questo sistema di credenze si sviluppò a partire dall'antica religione politeistica persiana, la quale riteneva Ahura Mazda il più grande tra gli dèi di un pantheon ampio e, come sarebbe stato in seguito nello zoroastrismo, vedeva la vita come una lotta tra le forze della luce e del bene contrapposte a quelle dell'oscurità e del male.

Lo zoroastrismo fu adottato dall'Impero achemenide persiano, esistito tra il 550 e il 330 a.C., dall'Impero partico tra il 247 a.C. e il 224 d.C. e trovò la sua massima espressione sotto l'Impero sasanide, nel 224-651 d.C. I Sasanidi elevarono lo zoroastrismo a religione di stato mentre, nello stesso periodo, si stava sviluppando un'eresia del mazdaismo chiamata zurvanismo. Dopo l'invasione musulmana del 651 d.C., gli arabi perseguitarono gli zoroastriani cercando di sopprimere la loro fede, distruggendo i loro siti religiosi o trasformandoli in moschee. Nonostante ciò, lo zoroastrismo sopravvisse e, sebbene il numero dei suoi praticanti si sia molto ridotto, esso continua a essere osservato anche ai nostri giorni.

Le origini

La regione politeistica degli antichi persiani molto probabilmente si era in parte già sviluppata prima dell'arrivo delle tribù iraniche nella regione intorno al 3.000 a.C., pertanto si ritiene che fosse influenzata dalla civiltà degli Elamiti e dalle genti di Susiana, che si erano già stabilite in quell'area. Questo credo affermava che c'erano molti dèi governati da Ahura Mazda, che guidava e proteggeva l'umanità dalla minaccia e dall'influenza delle forze oscure, comandate dallo spirito-divinità Angra Mainyu.

GLI DÈI ERANO VENERATI IN SANTUARI ALL'APERTO, CONOSCIUTI CON IL NOME DI "TEMPLI DEL FUOCO", CHE ERANO DEGLI ALTARI SU CUI LA FIAMMA DEL DIO VENIVA TENUTA SEMPRE ACCESA.

Lo scopo della vita umana era quello di seguire i precetti di Ahura Mazda e rifiutare le tentazioni e le trappole di Angra Mainyu. La prima coppia di uomini creata da Ahura Mazda, Mashya e Mashyana, aveva vissuto in pace e in armonia con tutte le cose nel paradiso che Ahura Mazda aveva creato per loro fino a quando non ascoltarono le maldicenze di Angra Mainyu, il quale li convinse che egli fosse il loro creatore, e non Ahura Mazda, che era il nemico ingannatore. Per aver dubitato del loro signore e aver creduto alle menzogne di Angra Mainyu, furono espulsi dal paradiso e condannati a vivere in un mondo di difficoltà e discordia; i loro discendenti però potevano ancora avere delle vite soddisfacenti e piene di significato se fossero rimasti fedeli ad Ahura Mazda.

Non avendo testi scritti di questo periodo, non sappiamo come venissero osservati i precetti religiosi o eseguiti i rituali. Alcuni aspetti di questo credo però furono preservati dai successivi scritti zoroastriani; sappiamo inoltre che era presente una classe sacerdotale, cioè coloro che in seguito saranno noti come magi, e che gli dèi erano venerati in santuari all'aperto, conosciuti con il nome di "Templi del fuoco", che erano degli altari su cui la fiamma del dio veniva tenuta sempre accesa. A differenza di quanto accadeva in Egitto o in Mesopotamia, non c'erano templi dedicati agli dèi o rituali elaborati.

Per i sacrifici probabilmente si offrivano cibo, granaglie e oggetti preziosi che venivano consegnati ai sacerdoti in cambio della loro intercessione con le divinità. Questa pratica rese il clero una delle classi sociali più ricche e potenti della società persiana. Alcuni sacerdoti erano noti come karpan, mentre altri erano chiamati kawi. I ruoli che avevano non sono molto definiti, ma entrambe le categorie avevano acquisito interessi di natura privata e politica nel mantenere le pratiche religiose così come erano sempre state.

Zarathustra

Fu questo l'ambiente in cui nacque Zarathustra, i cui genitori, Pourusaspa e Dughdova, erano membri della nobiltà persiana. Molto probabilmente, suo padre Pourusaspa faceva parte della classe sacerdotale, dato che suo figlio fu per l'appunto un sacerdote e, solitamente, i figli seguivano la professione dei padri. Il fatto che Zarathustra abbia ricevuto un'istruzione fin dalla tenera età invece di lavorare è un altro indizio del fatto che il rango della sua famiglia era elevato. Aveva quattro fratelli, due più grandi e due più piccoli ma, oltre a questo, non si sa nulla della sua famiglia o dei suoi primi anni di vita.

Diventò un sacerdote all'età di 15 anni, molto probabilmente in veste di assistente di un prelato più anziano, e si dice che abbia lasciato la casa dei genitori a vent'anni per seguire la sua carriera. Uno dei rituali eseguiti dai karpan era la macellazione rituale di animali da sacrificare, ed è certo che Zarathustra vi abbia assistito molte volte (potrebbe anche essergli stato richiesto di partecipare) perché la trovava una pratica così disgustosa che successivamente l'avrebbe rigettata.

New Year's Image, Persepolis
Immagine del Capodanno, Persepoli
Ginolerhino (CC BY)

Non si sa cosa abbia fatto dai 20 ai 29 anni, ma sappiamo che a trenta partecipò a una festività religiosa celebrando i riti per la primavera (probabilmente la celebrazione del Capodanno persiano, chiamato Nowruz) ed ebbe una visione che gli cambiò la vita. Sulla riva del fiume davanti a lui apparve un'immagine luminosa di un essere celestiale, che gli si presentò come Vohu Manah, nome che può essere tradotto come "buon proposito", e che proclamava di essere stato inviato da Ahura Mazda stesso per consegnare un messaggio: i sacerdoti avevano interpretato male la verità divina e veneravano falsi dèi; c'era un unico dio, Ahura Mazda, che non richiedeva sacrifici di sangue ma solo un comportamento etico. Zarathustra era stato scelto per predicare questa rivelazione, e sembra che abbia iniziato la sua missione immediatamente.

La nuova verità

Nessuno accettò la nuova verità con lo stesso entusiasmo di Zarathustra. Egli fu scacciato dagli altri sacerdoti; la sua vita fu in pericolo e venne costretto a lasciare la sua casa. Non smise mai di predicare la nuova verità rivelata e pregò costantemente per ricevere delle indicazioni da Ahura Mazda su come procedere. Successivamente, le preghiere e le domande che rivolgeva a dio sarebbero state raccolte in forma scritta, andando a formare il corpo centrale delle scritture dello zoroastrismo, noto con il nome di Avesta.

LE PAROLE DI ZARATHUSTRA FURONO MEMORIZZATE, RIPETUTE NEI RITUALI E TRASMESSE ORALMENTE PER GENERAZIONI PRIMA DI ESSERE REDATTE IN FORMA SCRITTA.

Col tempo, il profeta arrivò presso la corte del re Vishtaspa e, per intrattenere il monarca, instaurò un dibattito teologico con i sacerdoti di corte. Secondo l'Avesta, Zarathustra mostrò la fallacia degli argomenti dei suoi avversari mostrando chiaramente la validità della sua rivelazione, ma Vishtaspa non fu contento di questa sfida all'ordine costituito e così imprigionò il profeta. Mentre era prigioniero, Zarathustra guarì miracolosamente il cavallo favorito di Vishtaspa che era afflitto da paralisi; il monarca decise di liberarlo e ascoltare nuovamente il suo messaggio. Secondo la tradizione zoroastriana, Vishtaspa fu il primo convertito e, poiché era un re, altri lo seguirono velocemente.

Zarathustra e i suoi primi discepoli non lasciarono nessuna testimonianza scritta: le sue parole furono memorizzate, ripetute nei rituali e trasmesse oralmente per generazioni prima di essere redatte in forma scritta. Non si sa in che modo la religione si propagò dopo la conversione di Vishtaspa; è certo però che ai tempi dell’Impero achemenide, all'incirca tra il 550-330 a.C., la classe dominante era zoroastriana. Si dice che Zarathustra abbia continuato la sua predicazione fino alla morte, avvenuta all'età di 77 anni; secondo testimonianze successive del periodo sasanide invece, fu assassinato da un sacerdote della vecchia religione.

La visione

La nuova fede di Zarathustra aveva le sue fondamenta nella visione che egli aveva avuto e sulle risposte alle sue preghiere continue. Si basava su cinque principi:

  1. Il dio supremo è Ahura Mazda.
  2. Ahura Mazda è bene assoluto.
  3. Il suo eterno avversario, Angra Mainyu, è male assoluto.
  4. Il bene si realizzava attraverso buoni pensieri, buone parole, buone opere.
  5. Ogni individuo era dotato di libero arbitrio per scegliere tra bene e male.

Ahura Mazda era l'unico dio, increato ed eterno, mentre i molti altri adorati in precedenza divennero solo spiriti o emanazioni del dio supremo. Divinità popolari come Mitra o Anahita non furono più adorate come esseri immortali e onnipotenti, ma potevano ancora ricevere una forma di devozione in qualità di rappresentazioni della benevolenza di Ahura Mazda.

Un problema che emerge dall'Avesta è che non si dà una risposta alla provenienza di Angra Mainyu e delle forze del male, considerando che l'universo è stato creato da un dio onnipotente che è bene assoluto. È probabile che coloro ai quali il testo si rivolgeva avessero già una comprensione di questo tema che rendeva una tale riposta ridondante. Le preghiere e le ammonizioni di Zarathustra suggeriscono che il suo pubblico originario sapesse già le origini di Angra Mainyu: probabilmente si tratta di un altro aspetto della vecchia religione che è stato mantenuto.

Faravahar at Persepolis
Simbolo del faravahar a Persepoli
Napishtim (CC BY-SA)

Può darsi che la spiegazione originale a questo dilemma del male sia andata perduta o semplicemente data per assodata; fatto sta che la questione non è stata affrontata esplicitamente fino al XIX secolo. In precedenza, sono state fornite varie risposte, in particolare con lo zurvanismo, che risolveva il problema affermando che Ahura Mazda e Angra Mainyu avessero un potere uguale e che fossero entrambi esseri creati, ma questo dualismo fu rigettato dagli zoroastriani tradizionalisti.

L'orientalista tedesco Martin Haug (1827-1876) suggerisce una soluzione, affermando che Angra Mainyu non era una divinità ma un'emanazione di Ahura Mazda, l'energia negativa originatasi a seguito del processo creativo che aveva assunto una forma senziente a partire dalla creazione stessa ma che non aveva un potere effettivo. Tutto ciò che Angra Mainyu poteva fare, dunque, era tentare di turbare e distorcere il grande piano di Ahura Mazda, e questo turbamento è ciò che le persone chiamano "male", male che, secondo questa interpretazione, non esiste.

Esistenza e vita ultraterrena

Il valore centrale dello zoroastrismo era il libero arbitrio dell'umanità. Se si fossero seguiti i precetti di Ahura Mazda si sarebbe avuta una vita soddisfacente; in caso contrario, si sarebbe vissuto nell'inganno, sperimentando discordia e confusione. Le basi del processo decisionale degli esseri umani erano i cinque principi. Seguendo il quarto, cioè quello dei "buoni pensieri, buone parole, buone opere", si praticava il bene:

  • Dire sempre la verità e mantenere le promesse
  • Praticare la carità verso tutti, specialmente i meno fortunati
  • Mostrare amore nei confronti degli altri, anche se il sentimento non è ricambiato
  • Adottare moderazione in tutte le cose, specialmente nel cibo

Anche se ci sono le prove di conversioni in seguito alla missione iniziale di Zarathustra, si dice che questa fede si sia diffusa grazie al comportamento virtuoso dei suoi adepti che seguivano tre valori principali:

  • fare amicizia con i nemici
  • redimere i malvagi
  • istruire gli ignoranti

Chiunque viveva in accordo con questi valori, non solo avrebbe avuto una vita buona e produttiva, ma sarebbe stato ricompensato nella vita ultraterrena. Al momento della nascita, lo spirito più elevato di una persona (fravashi) inviava l'anima (urvan) all'interno di un corpo per sperimentare il mondo materiale e scegliere tra il bene e il male. Con la morte, l'anima restava sulla Terra per tre giorni, vicino al corpo; veniva portato un cane all'interno della stanza per spaventare gli spiriti malvagi e proteggere l'anima mentre gli dèi valutavano la vita del defunto.

Dopo tre giorni, l'urvan si riuniva finalmente con il suo fravashi e viaggiava sul ponte di Cinvat, che collegava il mondo dei vivi e quello dei morti, dove c'era due cani da guardia. I cani avrebbero dato il benvenuto all'anima giusta e redarguito quella malvagia. L'anima avrebbe poi incontrato la "fanciulla sacra", Daena, che rappresentava la coscienza del defunto. All'anima del giusto sarebbe apparsa come una bella ragazza, mentre al malvagio si sarebbe presentata come una brutta, vecchia megera. Daena avrebbe dato conforto all'anima appena arrivata guidandola sul ponte, dove l'angelo Suroosh l'avrebbe difesa dagli attacchi demoniaci.

Ahura Mazda, The Rock-Cut Tombs of Qizqapan
Ahura Mazda, tombe scavate nella roccia a Qizqapan
Sulaymaniyah Museum (Copyright)

Il ponte sarebbe apparso ampio e comodo ai giusti e stretto e difficoltoso ai malvagi. Suroosh avrebbe condotto l'anima presso l'angelo Rashnu, giusto giudice dei morti. Le anime in cui le opere buone e malvagie si equivalevano venivano inviate nell'Hamistagan, una sorta di purgatorio, in cui sarebbero rimaste fino alla fine dei tempi e al giorno della resurrezione, quando si sarebbero riunite con Ahura Mazda. Coloro che erano vissuti in accordo con la luce andavano in paradiso, la "Casa della Musica"; i malvagi finivano all'inferno, nella "Casa delle Bugie", dove sarebbero stati tormentati nell'oscurità e si sarebbero sentiti sempre soli, a prescindere da quanti altri ci fossero insieme a loro. Erano presenti quattro livelli di ascesa nel paradiso e il più elevato era quello in cu si sarebbe goduto della compagnia di Ahura Mazda. All'inferno c'erano altri quattro livelli di discesa, e il più basso era nella completa oscurità.

Anche se si veniva assegnati al livello più basso dell'inferno però, non c'era una punizione eterna. Ahura Mazda, essendo "bontà assoluta", non avrebbe permesso a nessuna delle sue creazioni di soffrire in eterno e, col tempo, sarebbe arrivato un messia, lo saoshyant ("colui che porta beneficio"), che avrebbe dato inizio alla fine dei tempi, la cosiddetta frashokereti, durante la quale tutte le anime, anche quelle finite nell'inferno più oscuro, si sarebbero riunite gioiosamente con Ahura Mazda e Angra Mainyu sarebbe stato distrutto.

I rituali e le scritture

I fedeli mostravano la loro devozione non solo con le azioni quotidiane, ma anche con l'adorazione rituale di Ahura Mazda durante il servizio noto come yasna. Lo scopo del yasna era di dare testimonianza alla verità e all'ordine (asha), resistere alla menzogna (druj) e di rafforzare la determinazione dei credenti nel combattere le forze dell'oscurità. Il mondo era pieno di spiriti invisibili, sia buoni (ahura) che malvagi (daeva); le persone dovevano essere consapevoli di ciò e ascoltare attentamente gli spiriti buoni e combattere i malvagi.

I rituali per conseguire questi scopi prevedevano la presenza del fuoco, l'elemento sacro che fu l'ultimo a essere creato, e dell'acqua, che rappresentava la saggezza ed era stata tra le prime entità della creazione. Sull'altare del Tempio del Fuoco un sacerdote manteneva sempre accesa una fiamma dinanzi alla quale officiava i rituali e recitava preghiere. Alla conclusione del servizio, veniva reso onore all'acqua con il rito dell'ab-zohr, che consisteva in un'offerta per purificare le acque del mondo e fare ammenda per i danni compiuti.

Fire Temple
Tempio del Fuoco
Diego Delso (CC BY-SA)

Non era presente una cerimonia funebre simile a quella di altre culture perché una dimostrazione di eccessivo dolore era considerata inappropriata. La morte era parte integrante della vita e i funerali zoroastriani erano officiati con calma e moderazione. Il defunto veniva onorato all'interno della casa e un rito di particolare importanza era quello del sagdid ("sguardo del cane"), durante il quale veniva portato un cane all'interno della stanza per spaventare gli spiriti maligni e, a livello pratico, per assicurarsi che la persona fosse deceduta e che non si trovasse in una sorta di coma. Una volta che il rituale era completato, il corpo veniva preparato e portato fuori di casa. I cadaveri venivano lasciati esposti alle intemperie e agli uccelli rapaci in posti chiamati comunemente "Torri del Silenzio"; seppellirli non era considerata una pratica salubre. Una volta che il corpo era stato ripulito, si interravano le ossa.

Questi rituali erano svolti in accordo con i testi sacri dello zoroastrismo. I testi principali erano:

  • L'Avesta
  • Il Denkard
  • Il Bundahisn

L'Avesta conteneva le gatha (17 inni attribuiti allo stesso Zarathustra), le yasna (testi liturgici) e la Visperad (una parte separata della yasna). Fu redatto durante il regno di Shapur II (309-379 d.C.) e rivisitato e codificato sotto Cosroe I, durante il suo regno tra il 531 e il 579. La Vendidad, considerata da alcuni parte dell'Avesta ma rigettata da altri, è il codice "ecclesiastico"; il Denkard è una raccolta di credenze e usanze e il Bundahisn è un testo di cosmografia e cosmologia.

Soppressione ed eredità

I concetti esposti nei testi sacri furono trasmessi oralmente per secoli prima di ricevere una forma scritta e, durante questo periodo, anche se le dinastie reali dei vari imperi avevano adottato lo zoroastrismo, non lo imposero mai ai loro sudditi. La libertà religiosa e la tolleranza verso le altre fedi erano centrali nella visione di Ciro il Grande e vennero mantenute dai suoi successori, poi dai Parti e pienamente accolte dai Sasanidi, nonostante costoro avessero reso lo zoroastrismo religione di stato.

La libertà religiosa e di pensiero durante il periodo sasanide è esemplificata dallo sviluppo della cosiddetta "eresia" dello zurvanismo, una gemmazione dello zoroastrismo, nella quale si affermava che il Tempo (Zorvan) era l'essere supremo e Ahura Mazda un'entità creata. Secondo questa visione, Ahura Mazda e Angra Mainyu sarebbero fratelli gemelli di uguale potere che combattono tra loro ma, alla fine, è il Tempo che detta l'andamento di tutte le cose. Poiché il Tempo non può essere placato, lo zurvanismo incoraggia una visione fatalistica della vita, in contrasto con il pilastro del libero arbitrio nello zoroastrismo. Tuttavia, non ci sono prove di persecuzioni verso gli zurvaniti.

Il primo attacco alla tolleranza religiosa venne dai cristiani nel IV secolo d.C., che spensero i fuochi sacri nei templi e accusavano lo zoroastrismo di essere una falsa fede. Costoro non ebbero mai i numeri o il potere politico per spingersi oltre, a differenza di quanto fecero gli arabi musulmani, che invasero i territori persiani nel VII secolo. I Templi del fuoco, gli altari e le biblioteche zoroastriane furono distrutti, e i seguaci di Zarathustra furono costretti a convertirsi all'islam, a continuare a praticare la loro religione in segreto o a fuggire dalle loro case. Gli accademici ritengono questo un periodo in cui ci fu una perdita culturale su vasta scala che, per esempio, potrebbe essere la causa della scomparsa dei testi zoroastriani in cui si spiegava l'origine del male.

Lo zoroastrismo sopravvisse tra i Parsi dell'India, dove fuggirono coloro che scapparono dall'invasione musulmana, e tra i popoli dell'Iran che lo mantennero vivo, facendone arrivare la pratica fino ai giorni nostri. Anche se i primi cristiani e i musulmani ripudiarono e attaccarono questa religione, i concetti fondamentali dello zoroastrismo influenzarono il cristianesimo, l'islam e l'ebraismo. Lo zoroastrismo, infatti, è la prima religione monoteistica a esprimere concetti come la responsabilità dell'individuo per raggiungere la salvezza, il giudizio dopo la morte, il messia, la fine dei tempi, il paradiso e l'inferno. A ragione dovrebbe essere considerata il precursore di religioni più recenti, le quali affermano di avere una visione originale del creato che però in realtà era stata fondata secoli prima da Zarathustra, il quale era così fiducioso della sua verità che non cercò mai di ridurre al silenzio quella degli altri.

Info traduttore

Giovanni De Simone
Ho conseguito la laurea in Lingue e Mediazione Culturale con il massimo dei voti presso l'Università di L'Aquila. Ho una grande passione per la storia e sono convinto che l'attività di traduzione possa arricchire la conoscenza di ciascuno di noi.

Info autore

Joshua J. Mark
Scrittore freelance ed ex Professore part-time di Filosofia presso il Marist College (New York), Joshua J. Mark ha vissuto in Grecia ed in Germania, ed ha viaggiato in Egitto. Ha insegnato storia, scrittura, letteratura e filosofia all'Università.

Cita questo lavoro

Stile APA

Mark, J. J. (2019, dicembre 12). Zoroastrismo [Zoroastrianism]. (G. D. Simone, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-309/zoroastrismo/

Stile CHICAGO

Mark, Joshua J.. "Zoroastrismo." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. Modificato il dicembre 12, 2019. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-309/zoroastrismo/.

Stile MLA

Mark, Joshua J.. "Zoroastrismo." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 12 dic 2019. Web. 17 ott 2024.