Dolmen

Definizione

Salvatore Piccolo
da , tradotto da Salvatore Piccolo
pubblicato il 01 dicembre 2017
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo
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Poulnabrone Dolmen (by pdphoto.org, Public Domain)
Il Dolmen di Poulnabrone
pdphoto.org (Public Domain)

Il dolmen è una struttura megalitica normalmente costituita da una grande lastra di pietra poggiata su due o più lastre verticali. I più antichi esempi europei sono situati in Bretagna (nel nord della Francia), risalenti al V millennio a.C. Se ne trovano anche in Medio Oriente, Nord Africa, Asia e in particolare in Corea, dove si attestano intorno al 1000 a.C. Quasi tutti erano utilizzati come camere funerarie o rappresentavano luoghi di culto presso cui venerare dee della terra e della fertilità.

Denominazione

L'architettura megalitica, nella fattispecie la costruzione di santuari e tombe utilizzando enormi blocchi di pietra, rappresenta un’importante esperienza culturale della Preistoria. La parola dolmen, che deriva dal bretone t(d)aol che significa tavola e men o min che vuol dire pietra, compare nel dibattito scientifico intorno alla fine del '700. Fino a quel momento, l'esame di questi “strani” monumenti, sparsi qua e là, lasciava spazio a supposizioni a dir poco fantasiose. Si credeva che fossero opere costruite da giganti o si trattasse di manifestazioni del demonio e, pertanto, le prime indagini furono rivolte a capirne l'uso e a stabilirne l'età, anche se l'assenza di reperti in metallo indicava a priori il periodo a cui potevano risalire.

Indagini preliminari

Nella seconda metà dell'Ottocento, la pubblicazione di una prima mappa delle località megalitiche europee evidenziò così tante coincidenze da far credere che si trattasse dell’opera di un unico popolo. Sembrava quindi giustificato considerare il “fenomeno megalitico” un'insolita manifestazione culturale del Vicino Oriente e i dolmen, la riproduzione artificiale della grotta sepolcrale mediterranea.

Kermario Dolmen, Carnac
Il Dolmen di Kermario, Carnac
Mark Cartwright (CC BY-NC-SA)

L'archeologo australiano V. Gordon Childe rafforzò questa ipotesi nel suo ultimo libro "The Prehistory of European Society", in cui affermò che la costruzione degli enormi mausolei era stata effettuata da mitici missionari megalitici, membri di alcune prime tribù dell'Egeo del Mediterraneo orientale, che andavano errando per divulgare una fede religiosa legata al culto di Gaia, Dea Madre e dea della terra.

Datazione

La perfezione dei sistemi di datazione assoluta, grazie al metodo del radiocarbonio 14C, ha posto definitivamente fine a questa tesi. È stato infatti dimostrato che le più antiche tombe megalitiche ebbero origine nell'Europa centro-settentrionale. I dolmen bretoni risalgono al 4500 a.C. (prima, quindi, delle piramidi egizie, delle ziggurat mesopotamiche e delle grandi costruzioni cretesi e micenee), diffondendosi a sud, verso la Francia centrale e meridionale, a sud-ovest, verso la Spagna e il Portogallo e a nord-est verso le pianure centrali dell'Europa, la Svezia e più avanti. La loro fase, sembra essersi conclusa con le più recenti costruzioni di Malta, attorno al 2400 a.C. e dell’Italia all'inizio del II millennio a.C.

SI DOVETTERO AFFRONTARE PROBLEMI NON INDIFFERENTI PER REPERIRE LE PIETRE PIÙ IDONEE E TROVARE IL MODO DI TRASPORTARLE NELLE SEDI APPROPRIATE.

L'arco temporale sopraindicato fu sufficiente perché in ciascuna regione maturassero tipologie tutte locali, pur mantenendo una caratteristica comune: l'uso di blocchi o lastre di pietra, a volte di dimensioni colossali, che li rendevano fenomeni legati ad una cultura abbastanza diffusa.

I dolmen mediterranei risalgono a un'epoca più vicina alla nostra. Se ne contano circa 100 in Sardegna, alcuni dei quali, le cosiddette cisti dolmeniche, costituite da lastre di pietra assemblate in maniera cubiforme, si attestano all'età del Rame, intorno al 3000-2100 a.C. Quelli dell'Italia meridionale, invece, sono molto più recenti e si datano alla prima metà del II millennio a.C., periodo corrispondente all'ultima fase dell'età del bronzo.

Dolmen, Gochang, Korea
Dolmen a Gochang, Corea
Kussy (CC BY-SA)

Al di fuori dell'Europa, la presenza più numerosa di megaliti si registra nella penisola coreana, dove se ne contano circa 200.000. I dolmen coreani sono assai simili a quelli europei, e i reperti rinvenuti al loro interno dimostrano che venivano usati come sepolture d'élite, spesso le une vicino alle altre in modo da creare aree simili a cimiteri composti da 30 a 100 strutture.

Caratteristiche principali

La configurazione più elementare del dolmen è quella trilitica: una lastra orizzontale di pietra è posta sopra due pietre posizionate verticalmente in modo da formare una costruzione dove gli elementi strutturali configurano uno spazio quadrangolare. Tali forme si possono trovare un po' ovunque, in Islanda, Scozia, Inghilterra, Germania settentrionale, Francia, Spagna, Scandinavia, Danimarca, Olanda, Corsica, Sardegna, Puglia, Sicilia, Malta, Nord Africa, Marocco, Tripoli, Egitto, Siria, Palestina, Bulgaria, Crimea, Caucaso, Iran, India, Corea.

Più avanti si evolsero in forme più complesse, costituite da una successione di triliti più o meno lunga che generarono due particolari tipologie: la tomba a corridoio e la tomba a galleria (allée couverte). Le tombe a corridoio sono costituite da grandi lastre di pietra infisse verticalmente nel terreno (ortostati) e presentano corridoi di varia lunghezza che conducono ad una camera o più camere a forma poligonale. Le tombe a galleria, invece, presentano un solo ambiente, di forma rettangolare, adibito interamente a camera sepolcrale.

Elementary Configuration of a Dolmen
Configurazione elementare di Dolmen
Salvatore Piccolo (CC BY-NC-SA)

Alcune di queste strutture si sono a loro volta evolute in costruzioni più complicate, come nel caso dei dolmen detti a falsa cupola, in quanto per ottenere questa caratteristica forma si diminuiva gradualmente la distanza nel sovrapporre le lastre. Un altro esempio è quello dei dolmen a camere laterali, caratterizzati da una serie di celle disposte attorno a una centrale. Ogni sepolcro, o serie di sepolcri, veniva poi coperto da terra frammista a pietre (tumulo).

In qualunque regione furono superati problemi difficilissimi: il reperimento, prima, della pietra idonea e il suo trasporto nel luogo in cui si sarebbe costruito. Nelle zone dove la pietra era estremamente dura e faticosa da frantumare, vennero eretti monumenti enormi; in altri luoghi, dove la pietra era facilmente scheggiabile, si costruivano strutture con il metodo della pietra a secco piuttosto che con vera tecnica megalitica. È il caso dei piccoli dolmen siciliani.

Più a sud, le isole di Malta e Gozo ospitano i più straordinari siti preistorici del Mediterraneo, i “templi megalitici”. Furono costruiti tra il 4000 e il 2500 a.C. circa. Erano dedicati al culto di una dea della fertilità. I dolmen, invece (circa 20 in tutto), sono da datare ad un periodo successivo (seconda metà del III millennio a.C.). Nella maggior parte dei casi si tratta di piccole camere con copertura costituita da una grande lastra posta su pietre verticali. Si presume che appartengano a una popolazione certamente diversa da quella che aveva costruito i precedenti templi megalitici.

Monte Bubbonia Dolmen, Sicily
Il Dolmen di Monte Bubbonia, Sicilia
Salvatore Piccolo (CC BY-NC-SA)

Non tutte le strutture megalitiche furono monumenti funebri: i cromlech di Stonehenge in Inghilterra e i menhir di Carnac in Francia, per citarne alcuni, avrebbero avuto scopi straordinari, forse legati alla pratica di un culto astronomico: potrebbero aver rappresentato il prodotto di una Cultura, che cercava nell'Universo il centro di irradiazione di energia positiva. Il “prototipo” di queste architetture avrà avuto origine da una serie di circostanze fortuite. Il naturale verificarsi di ciclopici crolli da pareti rocciose o qualche suggestivo “scenario” naturale, dovrà aver scatenato l'immaginario religioso di certe comunità preistoriche che a quelle pietre attribuirono un eccezionale valore mistico.

Bibliografia

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  • Cipolloni Sampò, M. Dolmen: Architetture Preistoriche in Europa. De Luca ed. d'Arte, Rome, 1990
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  • Whitehouse, R. "Megaliths of the central Mediterranean." Antiquity and Man: Essays in Honour of Glyn Daniel: 106 – 127, edited by Evans, J., B. Cunliffe and C. Renfrew (eds). Thames & Hudson, London, 1981

Info traduttore

Salvatore Piccolo
Salvatore Piccolo è un archeologo. I suoi scavi includono i dolmen della Sicilia dove in uno di questi, a "Cava dei Servi", ha rinvenuto resti umani e frammenti di ceramica che hanno svelato il mistero della funzione e della cronologia dei dolmen mediterranei.

Info autore

Salvatore Piccolo
Salvatore Piccolo è un archeologo. I suoi scavi includono i dolmen della Sicilia dove in uno di questi, a "Cava dei Servi", ha rinvenuto resti umani e frammenti di ceramica che hanno svelato il mistero della funzione e della cronologia dei dolmen mediterranei.

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Piccolo, S. (2017, dicembre 01). Dolmen [Dolmen]. (S. Piccolo, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-612/dolmen/

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Piccolo, Salvatore. "Dolmen." Tradotto da Salvatore Piccolo. World History Encyclopedia. Modificato il dicembre 01, 2017. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-612/dolmen/.

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Piccolo, Salvatore. "Dolmen." Tradotto da Salvatore Piccolo. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 01 dic 2017. Web. 21 nov 2024.