Durante il Medio Evo le donne erano spesso considerate cittadine di serie B dalla Chiesa e dall'aristocrazia del sistema patriarcale. La condizione delle donne migliorò un po' nel Basso e Tardo Medio Evo, quando il culto della Vergine Maria, combinato con la letteratura dell'amor cortese, modificò il modo con cui la cultura le percepiva. Comunque anche allora, sulla base della Bibbia e degli insegnamenti della Chiesa, le donne erano ancora considerate inferiori agli uomini.
Nonostante ciò, durante il Medio Evo vi furono molte donne importanti, capaci di andare contro le norme sociali per vivere il tipo di esistenza che sceglievano per se stesse e di rivendicare le posizioni di potere tradizionalmente riservate ai maschi. Generalmente queste donne appartenevano alle classi elevate e perciò godevano di una maggiore mobilità sociale rispetto alle classi inferiori; esistono però documenti che testimoniano che durante il Medioevo le donne lavoravano a fianco degli uomini nelle corporazioni professionali ed erano abili e ricercate artiste, scrittrici, illustratrici, artigiane e regine.
Donne famose del Medio Evo
Gli studiosi dividono il Medio Evo in tre periodi:
- Alto Medio Evo – 474-1000
- Basso Medio Evo – 1000-1300
- Tardo Medio Evo – 1300-1500
Durante questi tre periodi ci furono molte donne famose, ma tra le meglio conosciute ci sono queste dodici:
- Teodora imperatrice di Bisanzio
- Hilda di Whitby
- Ende la miniaturista
- Ethelfleda, regina di Mercia
- Matilde di Toscana
- Ildegarda di Bingen
- Eleonora di Aquitania
- Maria di Francia
- Giuliana di Norwich
- Cristina de Pizan
- Margherita Kempe
- Giovanna d'Arco
Molte di queste donne influenzarono in maniera significativa non solo il loro tempo ma anche le generazioni successive, grazie alla loro visione e alla capacità di metterla in pratica. Nel corso dei secoli cambiò il modo con il quale la società, influenzata dalla Chiesa, percepiva le donne, o la loro considerazione come soggetti giuridici e sociali da parte del diritto, o la loro maniera di vivere la propria esistenza: comunque le donne sopra elencate presero il controllo del loro destino, pur vivendo in una società patriarcale, per essere indipendenti e uguali agli uomini. La studiosa Eileen Power scrive:
La condizione delle donne è spesso considerata un test per giudicare il livello di civiltà di un paese o di un'epoca. Questo test però è incredibilmente difficile da eseguire, in particolare per il Medio Evo, a causa della difficoltà di stabilire quale realmente fosse, in una determinata epoca, la condizione femminile. Una cosa è la teoria, un'altra la legge, un'altra ancora la vita quotidiana. Nel Medio Evo, come del resto oggi, le varie manifestazioni della condizione della donna influivano una sull'altra, ma non coincidevano; la reale condizione delle donne era una combinazione di tutte e tre. (9)
Attraverso gli insegnamenti della Bibbia la Chiesa esercitò una grandissima influenza sul modo in cui le donne venivano percepite. Il messaggio di famose eroine bibliche come Ruth o Deborah, la Vergine Maria o Maria Maddalena fu contrastato da figure come Eva o Jezebel e dagli ammonimenti delle Lettere di San Paolo riguardo alla superiorità degli uomini sulle donne e alla necessità di una loro sottomissione all'autorità maschile. Anche se nell'ultima parte del Medioevo un numero maggiore di donne fu in grado di affermarsi, alcune riuscirono a farlo anche nell'Alto Medioevo.
Teodora di Bisanzio
Teodora (c.500 -548 EC) era un'attrice (e forse una prostituta) di Costantinopoli, che si convertì al Cristianesimo e intraprese la professione della filatura e tessitura della lana. Non si sa come lo incontrò, ma il futuro imperatore Giustiniano (527-565) si innamorò di lei a tal punto che cambiò la legge che vietava ai reali di sposare le attrici e la prese in moglie e come compagna di governo.
Teodora divenne un'imperatrice regnante, una regina con potere pari all'imperatore. Giustiniano seguiva regolarmente i suoi consigli: l'esempio più famoso fu quando consigliò a Giustiniano e alla sua corte di non fuggire dalla città durante le rivolte di Nika del 532. Si dice che abbia abilmente ammesso dinanzi alla corte di essere consapevole che una donna non avrebbe dovuto parlare alla presenza di uomini, ma che la situazione in questione richiedeva misure estreme. Consigliò quindi di non fuggire dalla città semplicemente per preservare vite che in seguito non sarebbero state degne di essere vissute. Giustiniano accettò il consiglio e invece di scappare affrontò il problema. La coppia governò insieme l'impero bizantino fino alla morte di Teodora nel 548, probabilmente a causa di un cancro al seno.
Hilda di Whitby
Hilda (c. 614-680 EC) fu una nobildonna vissuta nei primi tempi del Regno di Northumbria, che scelse una vita di pietà e devozione a corte. Passò da novizia a badessa del proprio ordine e fondò l'Abbazia di Whitby, che divenne un centro per l'educazione e la cultura. Hilda era un'abile amministratrice e si prendeva cura della gestione della considerevole tenuta dell'abbazia, ma era sempre disponibile per consigli e incoraggiamenti. È conosciuta come la santa patrona dei poeti per aver ispirato il pastore Caedmon a scrivere il suo famoso inno, la più antica poesia esistente in inglese antico. Nel 664 il re Oswiu di Northumbria scelse l'abbazia di Hilda per il sinodo che avrebbe stabilito di adottare come religione ufficiale della regione il Cattolicesimo romano, preferendolo al Cristianesimo celtico, e la ragione di questa scelta fu proprio la reputazione di Hilda, di saggezza e abilità nel consigliare. Ella divenne ancora più famosa dopo la sua morte, quando le furono attribuiti numerosi miracoli e fu venerata come santa.
Ende la miniaturista
È ben noto che nel XIII secolo le donne erano coinvolte nella produzione di libri come copiste, illustratrici e miniaturiste, ma il lavoro di Ende mostra che parteciparono a questo processo già a partire dal X secolo. Ende era monaca in un monastero in Spagna quando lavorò al manoscritto, ora noto come Beatus di Girona, compilato dal monaco Beato di Liébana nel 786 circa. Il manoscritto, ora conservato presso la Cattedrale di Girona in Catalogna, Spagna, è firmato dagli artisti che vi hanno lavorato e comprende la riga "Ende pintrix et Dei adiutrix" (Ende, pittrice e aiutante di Dio); la forma femminile del latino chiarisce che la miniaturista era una donna. Nei secoli successivi sono note altre miniaturiste e copiste, tra cui Guda (XII secolo) e Claricia (XIII secolo), ma fino a oggi la prima conosciuta è Ende.
Ethelfleda, regina di Mercia
Ethelfleda (911-918) era la figlia di Alfredo il Grande (871-899 EC): divenne regina di Mercia in seguito alla morte di suo marito Aethelred II. Il padre Alfredo credeva che l'istruzione favorisse la pietà, di conseguenza lei fu molto istruita e colta. La sua corte fu un noto centro di cultura, in cui crebbe sotto il suo patrocinio il nipote Athelstan, futuro re degli Anglo-Sassoni e primo re d'Inghilterra.
Ethelfleda è meglio conosciuta come la Signora dei Merciani: nel 907 sconfisse i Vichinghi nella battaglia di Chester, pianificando attentamente la difesa della città come fosse un'imboscata offensiva. Strinse alleanze con mercenari irlandesi perché la aiutassero nella difesa del regno, progettò e organizzò città e villaggi in modo che raggiungessero il massimo di efficienza e fascino estetico e collaborò con il fratello Edoardo il Vecchio del Wessex per proteggere la regione da nuove incursioni vichinghe e rilanciare l'economia. Alla sua morte le succedette brevemente la figlia Aelfwynn, prima che Edoardo assorbisse il regno in quello del Wessex.
Matilde di Toscana
Matilde (1046-1115, nota anche come Matilde di Canossa) fu una delle donne più potenti del Medioevo e rivestì un ruolo politico preminente nell'Italia medievale. È conosciuta per l'abilità militare in difesa delle sue terre e dell'autorità di Papa Gregorio VII (c. 1073-1085) dall'aggressione di Enrico IV, imperatore del Sacro Romano Impero (1056-1105). Matilde dirigeva personalmente le operazioni militari e le spedizioni, al contempo gestendo abilmente gli affari di stato, che includevano l'amministrazione di un vasto regno. Dopo la morte di Gregorio VII Matilde continuò a difendere il Papato e il suo regno fino a sconfiggere Enrico IV in battaglia nel 1095. Nel 1111 fu incoronata da Enrico V Vicaria Imperiale e Vice-Regina d'Italia.
Ildegarda di Bingen
Ildegarda (1098-1179) fu una donna tedesca dalla cultura enciclopedica; fu mistica, guaritrice, scienziata, visionaria, autrice, compositrice e badessa. Affermava di ricevere da Dio, dall'età di tre anni, visioni della cui verità non dubitò mai. Si dice che nel 1150 abbia avuto da una visione l’ordine di spostare il suo ordine a Rupertsburg: quando il suo superiore rifiutò, lei insistette finché la richiesta non venne accolta. All'interno di un ordine monastico il caso di una religiosa che si opponeva a un superiore maschio non finiva mai bene per la donna, tuttavia Ildegarda prevalse e dopo essersi stabilita a Rupertsburg fondò persino un secondo ordine, da sola. Non ricevette mai un'istruzione formale, ma era molto colta, oltre ad avere un grande talento nella composizione musicale. Teneva una regolare corrispondenza con molte persone e ha lasciato una vasta raccolta di lettere oltre a opere letterarie, religiose, scientifiche, mediche e musicali.
Eleonora di Aquitania
Eleonora (c. 1122-1204 EC) fu regina di Francia, regina d'Inghilterra, moglie di due re, madre di re Riccardo I ('Cuor di leone'), di re Giovanni, famoso per la Magna Carta, di Maria di Champagne (patrona di Chrétien de Troyes), e di altri figli che si distinsero. Partecipò personalmente alla Seconda Crociata insieme alle sue dame di compagnia, e si dice che a un certo punto si mostrò in battaglia a petto nudo per distrarre i Saraceni.
Tra i suoi numerosi successi vi fu il suo ruolo di madrina delle arti: incoraggiò infatti lo sviluppo nella letteratura francese dei concetti di amor cortese e cavalleria. Sebbene l'impatto di queste idee nella società medievale sia ancora dibattuto, è evidente che le opere di autori come Chrétien de Troyes e Andrea Cappellano influenzarono in modo significativo l'aristocrazia nel considerare le donne più come individui e meno come proprietà.
Maria di Francia
Marie (c. 1160-1215) fu una poetessa plurilingue, traduttrice e proto-femminista francese, famosa per la sua opera poetica I Lais di Maria di Francia, che resero popolari il concetto di amore cortese, il codice cavalleresco e il potere delle donne. È riconosciuta come la prima poetessa di Francia, ma sembra che abbia trascorso la maggior parte del suo tempo in Gran Bretagna ed ebbe intensi legami con la corte di Enrico II e di sua moglie Eleonora d'Aquitania. Tradizionalmente le veniva attribuito il merito di aver fondato il genere della letteratura cavalleresca medievale, ma oggi questo è contestato sulla base del fatto che Andrea Cappellano e Chrétien de Troyes - due importanti pionieri del genere – scrissero nello stesso periodo e, probabilmente, per la stessa madrina (Eleonora) e la figlia, Maria di Champagne. Le poesie e i racconti di Maria di Francia erano molto conosciuti dall'aristocrazia di Francia e Inghilterra, anche se sfidavano direttamente la posizione della Chiesa sulle donne, considerate sesso debole, subordinato all'autorità maschile. La poesia di Maria presenta spesso donne forti che dominano gli uomini e sono in grado di dirigere il proprio destino, anche se alla fine vengono sconfitte dalla loro resistenza al patriarcato.
Giuliana di Norwich
Giuliana (1342-1416 EC), a volte indicata come Lady Giuliana di Norwich) fu una mistica, visionaria e autrice del capolavoro di letteratura religiosa Rivelazioni dell'Amore Divino. Il vero nome di Giuliana è sconosciuto e lo pseudonimo deriva dalla sua residenza presso la chiesa di San Giuliano a Norwich, in Inghilterra. Nel maggio 1373 Giuliana credette di essere sul punto di morte e, mentre giaceva a letto, ricevette da Dio una serie di visioni che mise per iscritto poco dopo. Ampliò il manoscritto originale anni dopo, sviluppando maggiormente la prima redazione. Il suo messaggio essenziale si concentrava sulla compassione e sull'amore di Dio per tutti, conferendo importanza alle donne grazie al paragone tra l'amore di Dio e quello di una madre che accetta tutti i difetti dei figli senza giudicare. La rabbia e la condanna, che contraddistinguevano così spesso la posizione ufficiale della Chiesa, non provenivano da Dio ma dagli uomini, perché Dio aveva in mente solo il meglio per l'umanità e, come ella scrisse, "tutto andrà bene e ogni sorta di cose andrà bene ”, a dispetto dell'apparenza delle circostanze. La sua opera era relativamente sconosciuta fino all'inizio del XX secolo, quando ispirò e influenzò poeti come T. S. Eliot; ai suoi tempi era famosa per la capacità di dare consigli e si sa che influenzò la mistica medievale Margherita Kempe.
Cristina de Pizan
Cristina (1364-1430 EC) fu la prima scrittrice professionista in Europa, consigliera di re e aristocratici e proto-femminista: le sue opere furono molto influenti al suo tempo e continuarono a esserlo nei secoli successivi. Cristina era sposata con un aristocratico, segretario di corte, che morì di peste nel 1389. Senza mezzi per mantenere se stessa, i figli e l'anziana madre, Cristina si dedicò alla scrittura. Suo padre ne aveva incoraggiata l’attività letteraria e così, anche senza aver mai ricevuto un'istruzione formale, ella sapeva leggere e scrivere e sembra non abbia mai considerato la mancanza di formazione professionale come un ostacolo al successo.
È famosa per Il libro della Città delle Donne e Il libro delle Tre Virtù, noto anche come Il tesoro della città delle donne, entrambi pubblicati nel 1405. Il primo è la confutazione delle caratterizzazioni misogine dell'autore medievale Jean de Meun nel suo popolare Romanzo della Rosa; il secondo è un manuale di consigli pratici alle donne per prendersi cura di se stesse, dei marito e delle proprie finanze e proprietà. Le sue opere furono molto popolari durante la sua vita, tanto che spesso veniva cercata come consigliera.
Margherita Kempe
Margherita (1373 - c. 1438 EC) fu una mistica cristiana che dettò le sue esperienze e visioni per creare la prima autobiografia in inglese, Il Libro di Margherita Kempe. Nella vita e nel lavoro sfidò costantemente il patriarcato della Chiesa e fu processata più volte per eresia, ma mai condannata. La devozione a Dio e la fiducia nella verità delle visioni che riceveva le impedivano di mantenere il silenzio sulla sua fede e spesso rendeva pubblica testimonianza nelle comunità in cui viveva. Il divieto al sacerdozio femminile e l'ammonimento biblico contro le donne che insegnano agli uomini o parlano in loro presenza portarono a nuovi conflitti con il clero e con i laici delle città in cui si trovò a risiedere. Nel 1413 per la convalida delle sue visioni ed esperienze mistiche fece visita a Giuliana di Norwich, che gliela concesse. Margherita era analfabeta o comunque scarsamente istruita e dettò il suo libro, in parte, per arrivare a un pubblico più ampio di quello che avrebbe potuto raggiungere di persona.
Giovanna d'Arco
Giovanna (1412-1431 EC), nota anche come Giovanna d'Arco) fu una mistica visionaria francese e guida militare, nota per le sue vittorie nella Guerra dei Cent'anni e la tragica morte per esecuzione nel 1431. Giovanna affermò di aver ricevuto un messaggio da Dio: quando aveva 13 anni le apparve la visione di tre santi che la spronavano a cacciare gli inglesi dalla Francia e ad assicurare l'incoronazione del Delfino a Reims.
Giovanna, una povera ragazza di campagna senza esperienza militare, superò con perseveranza ripetuti ostacoli e critiche da parte degli ufficiali militari francesi finché non le fu concesso l'accesso ad armi e armature e le fu permesso di arruolarsi nell'esercito. Liberò la città di Orléans dall’assedio, guidando gli uomini in battaglia, e in seguito partecipò a scontri strategici e tattici; fu però catturata dagli alleati borgognoni degli Inglesi e consegnata a un tribunale inglese che la giustiziò per eresia nel 1431, facendola bruciare sul rogo. Al momento della morte Giovanna aveva 19 anni. La sentenza del tribunale fu successivamente invalidata e Giovanna oggi è onorata come una delle sante protettrici di Francia.
Conclusioni
Naturalmente durante il Medioevo ci furono molte altre donne degne di nota. Alcune di queste sono la drammaturga e poetessa tedesca Rosvita (X secolo); la regina scozzese Gruoch (XI secolo), ispiratrice della Lady Macbeth di Shakespeare; la medica italiana Trotula di Salerno (1100 circa); la pirata bretone Jeanne de Clisson (1300-1359 circa) e la scrittrice femminista / umanista italiana Laura Cereta (1469-1499 EC).
I nomi di molte altre donne sono noti grazie a atti giudiziari, transazioni commerciali, vendite di terreni e all'abile gestione di proprietà e affari propri o dei mariti defunti, e come membri stimati di corporazioni professionali. Lady Eleonora di Montfort (nota anche come Eleonora d'Inghilterra, 1215-1275) negoziò la resa del castello di Dover con tale successo che i suoi sostenitori furono perdonati e Brunilde d'Austrasia (543 circa-613) governò i regni franchi di Austrasia e Borgogna.
Senza dubbio molte altre donne vissero esistenze rilevanti, ma i loro nomi sono perduti perché non furono ritenuti degni di nota dagli scrittori maschi del loro tempo. I nomi delle donne più famose del Medioevo sono ancora conosciuti ai nostri giorni non perché il patriarcato dell'epoca abbia riconosciuto la loro importanza, ma a dispetto di quella gerarchia sociale che negava alle donne l’autonomia e la libertà di espressione concesse agli uomini.