L'eredità egizia a Roma

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Wanda Marcussen
da , tradotto da Aldo Copetti
pubblicato il 04 marzo 2020
Disponibile in altre lingue: Inglese, Spagnolo
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Roma, la Città Eterna, è uno dei luoghi al mondo con il maggior numero di siti d'interesse storico da visitare. La lista di antiche rovine, musei, chiese, ed altri monumenti rendono la città un'Eldorado per ogni appassionato di storia.

Roma possiede numerosi reperti egizi ed oggetti che sono magari poco conosciuti o visitati dai turisti. Tra questi vi sono templi o statue oggi dimenticati, obelischi e persino una piramide.

Obelisk of the Fontana dei Quattro Fiumi, Piazza Navona
L'Obelisco della Fontana dei Quattro Fiumi, Piazza Navona
HSwaff (CC BY-NC-SA)

Nel 30 a.C. l'Egitto divenne una provincia romana e l'egittomania iniziò a dilagare in tutto l'Impero. L'Antico Egitto era tanto intrigante e distante per gli antichi romani che vivevano durante i primi secoli dell'Impero quanto è antica Roma per noi oggi. Di seguito una guida ad alcuni dei luoghi da visitare per apprendere di più circa l'antica cultura ed eredità egizia a Roma.

La Piramide romana

Una delle maggiori testimonianze dell'egittomania romana è la Piramide Cestia (o Piramide di Caio Cestio), situata vicino Porta San Paolo, a sud del centro storico. La piramide fu eretta tra il 18-12 a.C. come tomba per Caio Cestio, un ricco pretore, tribuno della plebe e membro del Collegio dei Septemviri Epulones (collegio religioso responsabile dei banchetti durante le celebrazioni pubbliche). Si diceva che Cestio fosse affascinato dall'Antico Egitto; tale fascino non era inusuale a Roma dopo l'annessione da parte dell'Imperatore Augusto (r. 27 a.C. - 14 d.C.) dell'Egitto nel 30 a.C.

Vi sono 13 obelischi a Roma - più che in ogni altra città al mondo.

Sebbene non sia monumentale quanto le piramidi in Egitto, la Piramide di Cestio - l'unica ''Piramide romana'' - resta uno splendido luogo d'interesse e merita di essere visitata anche in una città colma di monumenti e siti d'interesse storico ed artistico.

E' particolarmente eccezionale studiare questa piramide perfettamente preservata, costruita in appena 330 giorni. In pochi potrebbero immaginare che è in piedi da oltre 2000 anni mentre il resto della città attorno ad essa mutava e si evolveva. In alcune opere d'arte, è possibile notare che questa non è l'unica piramide sorta a Roma nell'antichità.

Vi era anche una piramide nota come ''la Piramide di Romolo'', situata poco distante da dove attualmente sorge Castel Sant'Angelo nel Parco Adriano, a Roma. Questa piramide fu distrutta, tuttavia, ed i suoi materiali riutilizzati (come accadde anche per molti altri monumenti nella città) per costruire un nuovo edificio monumentale - la Basilica di San Pietro. La Piramide di Cestio, chiamata Piramide di Remo prima della scoperta delle sue vere origini nel XVII secolo, fu protetta da un simile destino divenendo parte del Muro di Aureliano, costruito tra il 271-275 d.C. per proteggere e difendere Roma.

Pyramid of Cestius, Rome
La Piramide di Cestio, Roma
Wanda Marcussen (CC BY-NC-SA)

La Piramide ed alcune delle parti meglio preservate del Muro di Aureliano possono essere viste dalla strada appena fuori le mura, ed il sito è facilmente accessibile sia a piedi (25-30 minuti dal Colosseo), che con i messi pubblici o il treno che ferma alla stazione Piramide.

Se poi volessi studiare la piramide più attentamente e lontano dai rumori del traffico, dovresti visitare il Cimitero Acattolico (Cimitero Protestante), situato fuori le mura. Il cimitero è uno dei luoghi più magici di Roma ed un'oasi in una città così frenetica. Potrai sedere su una panchina ammirando la piramide, e potrai ricevere la visita di uno dei molti adorabili gatti ospitati dal rifugio del cimitero. Potrai vedere l'interno della piramide prenotando una visita guidata. Prima di lasciare il cimitero, fai una breve visita alle tombe dei poeti John Keats (1795-1821) e Percy Bysshe Shelley (1792-1822) ed anche ad alcune tra le altre meravigliose lapidi, tra cui vi è l'affascinante Angelo del Dolore, una scultura del 1894 d.C. realizzata dal poeta e scultore americano William Wetmore Story (1819-1895)

Gli Obelischi

Un'altra traccia egizia visibile a Roma sono i numerosi obelischi situati in diversi punti della città. In molti sono a conoscenza della presenza di questi obelischi, ma in pochi conoscono la ricca storia di questi monumenti ed il lungo viaggio verso la loro attuale collocazione. 13 obelichi adornano la città di Roma, e la capitale italiana può quindi vantarsi di possedere più obelischi di qualsiasi altra città al mondo.

The Vatican Obelisk
L'Obelisco Vaticano
Wanda Marcussen (CC BY-NC-SA)

Il primo obelisco eretto a Roma fu trasportato dall'Egitto dopo la vittoria di Augusto nella Battaglia di Azio (31 a.C.) e l'annessione dell'Egitto. Uno dei primi obelischi importati che ancora oggi adorna la città puù essere osservato in Piazza San Pietro, proprio difronte la Basilica di San Pietro in Vaticano.

L'obelisco è posto al centro della piazza ed è visitato da milioni di fedeli cattolici e turisti ogni anno. E' una parte iconica del complesso vaticano, ma non è originariamente legato al Cristianesimo. Tutto ciò che si conosce sulle sue origini è che fu eretto nella città egizia di Eliopoli prima di essere trasferito ad Alessandria da Augusto. Dopo aver raggiunto Roma, l'obelisco fu posto dall'Imperatore Caligola (r. 37-41 d.C.) nel Circo che aveva fatto costruire vicino a dove oggi sorge il Vaticano, ed il monumento fu infine posto nella sua collocazione attuale nel 1586.

Iside, nota come la dea dai 10,000 nomi, aveva un tempio in suo onore a Roma, l'Iseum Campense, poco distante dal Pantheon.

Altri due obelischi erano collocati al Circo Massimo nell'antchità - posizionati secondo volontà di Augusto e Costantino II (r. 337-361 d.C.). L'obelisco di Augusto è conosciuto come l'Obelisco Flaminio e si crede scolpito al tempo di Seti I (1290-1279 a.C.) e di suo figlio Ramses II (1279-1213 a.C.). Oggi si trova nel centro della magnifica Piazza del Popolo all'ingresso del centro storico.

Costantino II volle surclassare l'obelisco del suo predecessore al Circo Massimo e portò a Roma un obelisco originariamente eretto ad Assuan, in Egitto, da Thutmose III (1458-1425 a.C.). Ad un certo punto della storia, l'obelisco (conosciuto come Obelisco Lateranense) crollò e rimase interrato nel fango. Fu riscavato nel 1587. e può oggi essere osservato davanti la Basilica di San Giovanni in Laterano. E' il più grande obelisco egizio monolitico ancora eretto al mondo.

Flaminio Obelisk, Rome
L'Obelisco Flaminio, Roma
Wanda Marcussen (CC BY-NC-SA)

Assieme all'Obelisco Flaminio, Augusto portò a Roma l'Obelisco di Montecitorio, risalente all'età di Psamtik II (595-589 a.C.). Anche conosciuto come l'Obelisco Solare, fu posto in Campo Marzio come parte dell'antica meridiana augustea - l'Horologium Augusti. Questo obelisco è oggi in Piazza Montecitorio davanti la Camera dei Deputati italiana.

Due degli obelischi più visitati a Roma sono quello collocato alla sommità della Scalinata di Trinità dei Monti (in Piazza di Spagna) e quello che corona la magnifica Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona, scolpita da Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) - tuttavia, questi sono degli antichi falsi.

Piazza Navona è uno dei siti più popolari a Roma ed un luogo perfetto per sedere ed immergersi nell'incantevole atmosfera della città. Godendoti un rinfrescante gelato potrai studiare l'obelisco della Fontana dei Quattro Fiumi, il quale non è antico quanto gli altri obelischi egizi di Roma. Le sue origini non sono databili all'era faraonica nonostante sia stato importato dall'Egitto. L'obelisco fu commissionato dall'Imperatore romano Domiziano (r. 81-96 d.C.). Fu scolpito in Egitto e trasportato a Roma dove in origine adornava il Tempio di Iside e Serapide.

L'Obelisco Sallustiano è posto in cima alla Scalinata di Trinità dei Monti in Piazza di Spagna. Non è un obelisco di età faraonica essendo stato costruito durante il regno dell'Imperatore Aureliano (r. 270-275 d.C.) e posizionato nei Giardini di Sallustio (progettati dallo storico romano Sallustio nel I secolo a.C.).

Sallustiano Obelisk, Rome
L'Obelisco Sallustiano, Roma
Mstyslav Chernov (CC BY-NC-SA)

Questi sono solo alcuni dei 13 obelischi in una città che non esaurisce mai antiche gemme ed interessanti siti storici da visitare. Nel video sottostante potrai conoscere meglio la storia dell'Obelisco del Quirinale. Una domanda tipica per i turisti a Roma è quanti obelischi sia possibile visitare avendo ancora a disposizione del tempo per godersi alcune tra le migliori pizze al mondo.

Il Tempio di Iside

Anche culti religiosi e religioni mistiche del Mondo Ellenico, della Persia e dell'Egitto furono adottati ed integrati alla religione romana. Uno dei più visibili ed importanti tra i culti adottati è quello di Iside - la dea egizia della maternità, della magia, della guarigione, della saggezza. Iside, nota come la Dea dai 10,000 Nomi, aveva un tempio ad essa dedicato a Roma, l'Iseum Campense, vicino a dove ancora oggi sorge il Pantheon. Era adorata quotidianamente con la luce di un fuoco sacro e con il canto di inni sacri.

Il tempio di Iside era parte di un più vasto complesso templare dedicato anche alla divinità greco-egizia Serapide. Egli era associato al sacro toro Api nella religione egizia ed era dio degli inferi prima di divenire una divinità legata al sole quando adottò le sembianze del dio Zeus, derivante dalla mitologia greca.

Isis, Roman-Egyptian Panel
Iside, pannello romano-egizio
Getty Museum (CC BY)
Serapis
Serapide
Mark Cartwright (CC BY-NC-SA)

Una nota rinvenuta sul calendario del 354 d.C. ci dice che il giorno più importante dell'anno per il culto romano di Iside era il 5 marzo. La festività che si teneva in suo onore era chiamata Navigium Isidis e si svolgeva in occasione dell'annuale riapertura del traffico marittimo dopo che il mare era rimasto inaccessibile alla navigazione per quattro mesi e mezzo. Durante le celebrazioni, una grande processione colorata si recava sulle banchine del Tevere da dova salpava un'imbarcazione dedicata alla dea.

Il Tempio di Iside fu chiuso nel febbraio del 391 d.C. dall'Imperatore Teodosio I (r. 379-393 d.C.) quando rese il Cristianesimo unica religione legale nell'Impero. Tuttavia, alcune testimonianze suggeriscono che il culto di Iside potrebbe essere continuato ancora per alcuni anni dopo essere stato bandito. Ciò potrebbe essere avvenuto per la paura delle persone di interrompere i culti che credevano assicurassero sicurezza e prosperità in mare, o per la loro fedeltà alla potente dea che avevano venerato per miglialia di anni.

Roman Mural of Isiac Cult
Pittura murale romana del Culto di Iside
Unknown Artist (Public Domain)

Il Tempio di Iside non è più in piedi ma la sua collocazione è conosciuta. Si trovava al confine del luogo dove ora sorge la Basilica di Santa Maria sopra Minerva, un magnifico sito meritevole di essere visitato. Questa è l'unica chiesa gotica di Roma, costruita tra il 1280-1350 dall'Ordine Domenicano. E' probabilmente uno dei più bei siti sacri di Roma.

La chiesa fu costruita sulle rovine del precedente tempio antico ed il suo nome ''sopra Minerva'' deriva da un piccolo tempio dedicato a Minerva, situato vicino al tempio di Iside. Alcuni sostengono che coloro i quali costruirono la chiesa attibuirono erroneamente il tempio di Iside a Minerva in quanto le due divinità erano talvolta congiunte e correlate nell'antichità. La dea vergine Minerva - l'equivalente della greca Atena per la mitologia romana - condivide le sembianze di Iside in quanto anch'essa dea della conoscenza e della saggezza. Dopo l'introduzione e la diffusione del Cristianesimo, la Vergine Maria ereditò molti aspetti di queste due antiche dee ed i loro luoghi sacri.

Obelisk at Piazza della Minerva
Obelisco in Piazza della Minerva
Wanda Marcussen (CC BY-NC-SA)

Uno dei pochi indizi sul passato egizio del sito è la presenza di uno dei tanti obelischi della città. In origine diversi obelischi, tra cui l'Obelisco Macuteo difronte al Pantheon, erano parte del complesso di Iside e Serapide ma ad oggi solo uno ne rimane in Piazza della Minerva. E' il più piccolo degli obelischi di Roma, posizionato sulla schiena di un elefante scolpito da Gian Lorenzo Bernini (1598-1680). La sua origine non è nota, me essendo stato rinvenuto nei giardini vicino al chiostro della chiesa di Santa Maria sopra Minerva, si crede fosse posto all'ingresso del tempio di Iside dopo essere stato trasportato a Roma dall'Imperatore Diocleziano (r. 284-305 d.C.).

Che tu stia in piazza a studiare l'obelisco, o all'interno seduto in questa meravigliosa chiesa, è impossibile non riconoscere la bellezza e l'importante eredità di questo luogo che attraverso i millenni ha celebrato la saggezza e l'amore materno di una dea in una città straniera.

Statue of Isis
Statua di Iside
Carole Raddato (CC BY-SA)

Dopo essere stati in questo luogo per un pò, immaginando come avrebbe potuto apparire il tempio e come avrebbe potuto essere la vita al suo interno durante gli anni del suo splendore, è possibile visitare i Musei Capitolini, dove sono esposti reperti estratti dal tempio, tra cui colonne e statue. Vi è persino una statua di Iside, trovata nella Villa di Adriano fuori Roma e datata II secolo d.C.

Se hai ancora voglia di osservare siti e reperti egizi, il Museo Nazionale Romano presso Palazzo Altemps possiede una vasta collezione di artefatti egizi così come i Musei Vaticani, in cui nove stanze sono dedicate all'Antico Egitto (il Museo Egizio Gregoriano)

Bibliografia

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Info traduttore

Aldo Copetti
Studente di ingegneria edile-architettura presso l'Università di Napoli Federico II, in Italia. Appassionato di storia, cultura ed arte in tutte le loro forme.

Info autore

Wanda Marcussen
Wanda ha studiato Relazioni Internazionali con una specializzazione in Storia all'Università di Oslo, attualmente studia per un Master in Storia Ambientale presso il Trinity College di Dublino.

Cita questo lavoro

Stile APA

Marcussen, W. (2020, marzo 04). L'eredità egizia a Roma [Rome's Egyptian Heritage]. (A. Copetti, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1509/leredita-egizia-a-roma/

Stile CHICAGO

Marcussen, Wanda. "L'eredità egizia a Roma." Tradotto da Aldo Copetti. World History Encyclopedia. Modificato il marzo 04, 2020. https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1509/leredita-egizia-a-roma/.

Stile MLA

Marcussen, Wanda. "L'eredità egizia a Roma." Tradotto da Aldo Copetti. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 04 mar 2020. Web. 21 dic 2024.