Guida ai siti di Oplonti, Stabia & Boscoreale

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Carole Raddato
da , tradotto da Aldo Copetti
pubblicato il 19 maggio 2020
Disponibile in altre lingue: Inglese, Spagnolo
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Più di 2.000 anni fa, i cittadini romani più facoltosi vivevano sulle soleggiate coste del Golfo di Napoli a Pompei ed in opulente ville nei suoi dintorni, senza alcuna preoccupazione per il Monte Vesuvio poco distante. Giulio Cesare (100-44 a.C.), Augusto (27 a.C.-14 d.C.), Cicerone (106-43 a.C.), e l'Imperatore Nerone (54-68 d.C.) furono tra le personalità più famose ad abitarvi. Nel 79 d.C. il Vesuvio eruttò distruggendo città e ville a sud-est del vulcano. L'impatto fu devastante, e molte vite furono perse, ma l'eruzione ha preservato un momento della storia romana.

Nelle prime due parti della nostra rubrica di viaggio dedicata ai siti archeologici del Golfo di Napoli abbiamo condiviso alcuni suggerimenti su come potersi preparare ad una visita auto-guidata di Pompei ed Ercolano. In questa terza parte esploreremo le magnifiche ville romane di Oplonti e Stabia e visiteremo l'Antiquarium di Boscoreale con le sue rustiche ville di campagna, tutte interrate nel 79 d.C. dall'eruzione del Vesuvio.

Fresco with Theatre Mask and Peacock, Oplontis Villa Poppaea
Affresco con maschera teatrale e pavone, Villa di Poppea ad Oplonti
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Nonostante questi tre siti siano inclusi nel pass di tre giorni di Pompei, attraggono un numero minore di visitatori; meritano, tuttavia, maggiore attenzione e speriamo che questa guida possa stimolare il vostro interesse verso questi luoghi fuori dai soliti percorsi.

Visita ad Oplonti

L'antica città costiera di Oplonti (oggi Torre Annunziata) è soprattutto nota per la Villa romana di Poppea. Era situata a sud-est del Vesuvio su di una scogliera dodici metri (40 piedi) al di sopra del livello del mare e si dice appartenesse alla seconda moglie dell'Imperatore romano Nerone, Poppea Sabina (30-65 a.C.). La villa fu pesantemente danneggiata durante un terremoto nel 62 d.C., ed i lavori di ricostruzione erano ancora in corso durante l'eruzione del Vesuvio. Con le sue 100 stanze, sontuosi affreschi ed estesi giardini, la Villa di Poppea è una delle più lussuose mai ritrovate nel mondo romano. Fu dichiarata sito Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1997 assieme a Pompei ed Ercolano.

Entrance to Villa Poppaea, Oplontis
Ingresso della Villa di Poppea, Oplonti
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

I visitatori raggiungono la villa discendendo una lunga scalinata che discende in profondità rivelando il grande spessore delle ceneri vulcaniche sotto cui giace nascosta la villa da 1.500 anni. Questo approccio offre un'ottima vista sui giardini settentrionali di nuova piantumazione e della facciata colonnata della villa.

Fresco with Basket of Fruit, Oplontis Villa Poppaea
Affresco con cesto di frutta, Villa di Poppea ad Oplonti
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Sembra che la villa abbia subito diverse fasi di ricostruzione. La parte più antica dell'edificio risale all'incirca alla metà del I secolo a.C. Era organizzata attorno ad un atrium tuscanico con magnifici dipinti del Secondo Stile Pompeiano raffiguranti elementi architettonici e viste panoramiche. La villa si affacciava verso il Golfo di Napoli a sud con un ampio peristilio ed un giardino (viridarium) con porticati a nord. Attorno all'atrium si trovavano stanze sontuosamente allestite per riposare, cenare e sedere.

Oecus with Second Pompeian Style Fresco, Oplontis Villa Poppaea
Oecus con affresco in Secondo Stile Pompeiano, Villa di Poppea ad Oplonti
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Il complesso fu in seguito esteso ad est ed ampiamente rimodellato nei primi anni del Periodo Imperiale. La nuova ala orientale consisteva in un elaborato ingresso e stanze di servizio disposte intorno ad ampi giardini che sovrastavano una piscina lunga 60 metri (197 piedi). La vasca era circondata da statue di marmo e fontane che sono ora preservate nel Museo Archeologico di Napoli.

Statue Group of Satyr and Hermaphrodite
Gruppo scultoreo di Satiro ed Ermafrodite
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Dopo l'eruzione del Vesuvio la villa è rimasta per secoli sotto uno strato spesso sei metri (20 piedi) di lapilli (piccoli frammenti di pietra) e ceneri, nonché da uno spesso strato di fango. Fu scoperta per la prima volta nel 1590 durante la costruzione del Canale del Sarno che ne avrebbe attraversato il salone principale. Tuttavia, quasi nulla fu fatto a quei tempi per esplorare ulteriormente il sito.

Gli scavi ricominciarono tra il 1839 ed il 1840 per volontà dei Borbone. A causa della mancanza di fondi, i lavori furono ancora sospesi, e fu solo durante la metà degli anni '80 del 900 che iniziarono degli scavi sistematici, che scoprirono circa il 60% della villa. Finora più di 100 stanze sono state ritrovate.

Garden Fresco in the Oplontis Villa Poppaea
Affresco nei giardini della Villa di Poppea ad Oplonti
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Ad Oplonti c'è un secondo complesso, ma attualmente non aperto ai visitatori. La Villa rustica di Lucio Crasso Terzo era molto probabilmente un horreum, un edificio in cui si svolgevano attività commerciali e produttive; aveva poi un'area abitativa ed un secondo piano.

Per maggiori informazioni sulle antiche ville di Oplonti visita il sito ufficiale del Progetto Oplonti.

Visita a Stabia

Situata più in basso lungo la costa, all'estremo meridionale della piana di Pompei, l'antica Stabia (oggi Castellammare di Stabia), era un piccolo porto con numerose ville lussuose. La città era posta sulle pendici della collina del Varano con vista sul mare e divenne un popolare resort per i romani facoltosi che desideravano trascorrere l'estate lontano dall'insopportabile caldo di Roma.

A Stabia si possono visitare due ville, situate al di sopra della città moderna e con meravigliose viste del golfo. Villa Arianna fu costruita nel II secolo a.C. e deve il suo nome ad un affresco mitologico su di una parete del triclinium (stanza per le cene formali) che raffigura la scoperta di Arianna da parte di Dioniso sull'isola di Naxos.

La più grande Villa San Marco, che si estende su 11.000 metri quadri, fu costruita alla fine del I secolo a.C. Deve il suo nome dalla cappella dedicata a San Marco (5-68 d.C.) che si trovava su questo sito nel XVIII secolo d.C. Queste ville di lusso con portici e sontuosi giardini ospitavano splendide opere d'arte ed ogni parete, soffitto e pavimento era decorato da bellissimi affreschi e mosaici. Danneggiate nel terremoto del 62-63 d.C., entrambe le ville erano ancora in ricostruzione nel 79 d.C.

Entrance to Villa Arianna in Stabiae
Ingresso di Villa Arianna a Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Villa Arianna fu parzialmente scavata nel XVIII secolo dalla monarchia borbonica con esplorazioni che miravano alla scoperta di affreschi, mosaici ed oggetti di valore. La villa fu rinterrata dopo che le sue strutture furono ispezionate ed abbozzate. Gli scavi ricominciarono negli anni '50 del 900, e nel 2008 una nuova spedizione ha dissotterrato un vasto peristilio all'estremo nord della villa.

Fresco Depicting Dionysus’ Discovery of Ariadne on Naxos, Stabiae
Affresco raffigurante la Scoperta di Arianna da parte di Dioniso a Naxos
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Presenta una pianta abilmente articolata che permetteva alle zone residenziali di trarre vantaggio dalla posizione del sito e godere dello spettacolare panorama del Golfo di Napoli. Costruita su una serie di terrazzamenti nel corso di 150 anni, la villa era formata da quattro parti strettamente legate fra loro: l'atrium e le stanze circostanti che risalgono alla tarda Repubblica Romana (60-50 a.C.); le stanze di servizio ed i bagni privati furono aggiunti nel Periodo Augusteo (circa 43 a.C.-18 d.C.); le stanze attorno al triclinium estivo risalgono all'Età Neroniana (54-68 d.C.); ed un'ampia corte con peristilio, aggiunta alla villa prima dell'eruzione del 79 d.C. La villa avava inoltre scuderie ed edifici agricoli ed era connessa alla costa attraverso una rampa ed una galleria.

Villa Arianna, Stabiae
Villa Arianna, Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Summer Tricilium of Villa Arianna at Stabiae
Triclinium estivo di Villa Arianna a Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Alcune delle più preziose pitture murarie di Villa Arianna furono rimosse durante il periodo borbonico (1814-1830). Sono oggi esposte in un'unica sala nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e disposte a seconda delle stanze in cui furono scoperte.

Nereid Reclining on a Sea-Panther, Fresco from Stabiae
Nereide distesa su una pantera marina, affresco di Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Leda and the Swan Fresco from Stabiae
Affresco di Leda e il cigno, Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Ad est di Villa Arianna si trovano alcune stanze di un'altra villa - ''Arianna B''. Questo secondo complesso, separato da Villa Arianna in epoca romana da uno stretto vicolo, fu a sua volta esplorato e spogliato di gran parte dei suoi pavimenti in mosaico durante l'età borbonica. Presenta un peristilio con una serie di stanze da pranzo da cui si vede il mare, oltre le quali si trova l'area termale.

La lussuosa Villa San Marco è in uno stato di preservazione migliore di Villa Arianna ed è particolarmente rilevante in quanto più grande villa mai scoperta in Campania, nonostante solo metà di essa sia stata portata alla luce. Una moderna scalinata porta sei metri (16 piedi) al di sotto dell'attuale livello stradale fino all'ingresso della villa.

Entrance to Villa San Marco in Stabiae
Ingresso di Villa San Marco a Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

La sua costruzione ebbe inizio durante il Periodo Augusteo e consisteva in un piccolo numero di stanze disposte intorno ad un atrium quadrato ed un'adiacente cucina molto ampia. Fu in seguito ampliata in modo significativo perché includesse un giardino ed una piscina racchiusi da un portico colonnato.

L'ingresso alla villa porta ad un atrium che contiene una vasca (impluvium) circondata da quattro colonne ioniche, ed un lararium (una nicchia per le divinità della casa), adornato da affreschi che imitano marmi preziosi. L'atrium è decorato secondo il Quarto Stile Pompeiano con pannelli rossi, neri e gialli al di sopra di un fregio nero.

Atrium of Villa San Marco in Stabiae
Atrio di Villa San Marco a Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Dietro l'atrium si trova una cucina con un bancone di mattoni su cui si preparava il cibo, ed una serie di piccole stanze di collegamento che servivano da magazzino. Un corridoio porta ad un piccolo ma lussuoso bagno privato che si sviluppa attorno ad un piccolo atrium tetrastilo. I bagni avevano in origine un frigidarium (vasca d'acqua fredda), un calidarium (vasca d'acqua calda) riscaldato da una cisterna in bronzo, un tepidarium (vasca d'acqua tiepida), e probabilmente un apodyterium (spogliatoio).

Private Bath Complex of Villa San Marco in Stabiae
Complesso di bagni privati di Villa San Marco a Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Una porta conduce ad un monumentale portico colonnato in cui si trova una lunga piscina circondata da platani. Alla fine della piscina si trova un nymphaeum arricchito da nicchie decorate con mosaici e stucchi ed una fontana centrale. Le pareti del portico sono decorate nel Quarto Stile Pompeiano con pannelli rossi su sfondo nero sopra un fregio nero ed immagini di figure alate nella parte superiore.

Portico of the Peristyle of Villa San Marco, Stabiae
Portico del peristilio di Villa San Marco, Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)
Wall Painting of a Kneeling Eros
Pittura muraria di Eros Inginocchiato
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Peristyle of Villa San Marco in Stabiae
Peristilio di Villa San Marco a Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Dipinti raffinati adornavano le stanze situate ad ogni estremo del portico laterale, molti dei quali mostravano scene mitologiche, tra cui Perseo con la testa di Medusa ed Ifigenia, figlia del Re Agamennone.

Perseus Lifting the Head of Medusa
Perseo con la testa di Medusa
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Al di là della piscina si trova parte di un secondo portico più vasto con colonne scanalate a spirale. Il soffitto del portico era finemente decorato con illustrazioni di scene mitologiche, come il Planisfero delle Stagioni e Fetonte e il Carro del Sole. Dei frammenti di alcuni affreschi furono rimossi e messi in mostra all'Antiquarium Stabiano, ma il museo fu chiuso nella seconda metà degli anni '90 del 900.

Upper Peristyle of Villa San Marco in Stabiae
Peristilio superiore di Villa San Marco a Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Come Villa Arianna, Villa San Marco fu oggetto di scavi per la prima volta durante il periodo borbonico nel XVIII secolo e rinterrata dopo la rimozione dei suoi arredi e molti degli affreschi meglio preservati. L'edificio fu nuovamente scavato 200 anni più tardi da Libero D'Orsi (1888-1977), un archeologo italiano, il quale portò alla luce alcune stanze della villa con l'aiuto dei disegni fatti durante gli scavi borbonici. Oggi, un ambizioso progetto di una fondazione italo-americana chiamata 'Restoring Ancient Stabiae', ha portato avanti gli scavi nel resto della città e delle sue ville. Il progetto mira a trasformare il sito in un grande parco archeologico.

Il Museo Diocesano Sorrentino-Stabiese, situato al centro di Castellammare di Stabia, ospita numerosi reperti ritrovati durante i recenti scavi archeologici, tra cui una pietra miliare dell'Imperatore Adriano (117-138 d.C.), la quale attesta la ripresa dell'antica città dopo l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Museo Diocesano Sorrentino-Stabiese
Museo Diocesano Sorrentino-Stabiese
Mentnafunangann (CC BY-SA)

LO SAPEVI?

Partendo dalla stazione ferroviaria di Castellammare di Stabia, una funivia chiamata Funivia del Faito ti offre un passaggio panoramico fino alla cima del Monte Faito. La Funivia è in funzione dalle 10:00 alle 17:00 ogni giorno da aprile a giugno e da settembre a novembre; a luglio ed agosto apre alle 8:20 e chiude alle 20:10 (sito ufficiale). Il tragitto dura otto minuti; il costo è di €8 (USD 8.60) andata e ritorno.

Visita a Boscoreale

Il sito archeologico di Boscoreale consiste in una rustica villa di campagna risalente al I secolo a.C. ed un incantevole antiquarium in cui sono in mostra opere d'arte provenienti da Pompei, Ercolano e dalle aree circostanti.

Molti scavi archeologici sono stati effettuati a Boscoreale tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo da privati, solitamente proprietari terrieri. Grazie a questi scavi circa 30 fattorie (villae rusticae) sono state individuate, fornendo un'immagine della densa rete di proprietà agricole che operavano alle pendici del Monte Vesuvio e nell'adiacente piana del fiume Sarno.

Queste attività agricole erano in origine a conduzione familiare o gestite da schiavi e servi ed erano a servizio delle vicine città. Alcune delle ville rustiche di medie dimensioni avevano delle zone residenziali finemente decorate progettate per ospitare di tanto in tanto i ricchi proprietari.

Villa Regina, Boscoreale
Villa Regina, Boscoreale
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Una di queste fattorie, Villa Regina, è stata ricostruita e può essere visitata. Fu costruita nel I secolo a.C. e successivamente estesa. Fu scoperta nel 1977 e si è preservata nel suo stato 8 metri (26 piedi) al di sotto del livello del suolo. Secondo l'Antiquarium di Boscoreale questa villa era usata esclusivamente per la produzione vinicola. Ciò è dimostrato dalla presenza di una pressa per vino e di una cantina con 18 contenitori in terracotta (dolia) parzialmente interrati che venivano usati per la fermentazione e la conservazione del vino.

Dolia for Storing Wine
Dolia per la conservazione del vino
AlMare (CC BY-SA)

L'Antiquarium, allestito nel 1991, è situato in un edificio adiacente al sito archeologico di Villa Regina. E' diviso in due sale espositive: la prima è dedicata all'economia e all'ambiente della regione in epoca romana ed espone una copia del famoso gesso di un cane di Pompei, ed un gesso di un maiale domestico ritrovato in una delle stanze di Villa Regina; la seconda sala mostra alcuni dei reperti archeologici delle molte ville riscoperte nelle zone circostanti.

Plaster Cast of a Pig from the Eruption of Vesuvius
Calco in gesso di maiale dall'eruzione del Vesuvio
Carole Raddato (CC BY-SA)
Antiquarium of Boscoreale, Room II
Antiquarium di Boscoreale, seconda sala
Carole Raddato (CC BY-SA)

Black and White Mosaic with Stork and Snake
Mosaico bianco e nero con cicogna e serpente
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Gli scavi a Boscoreale hanno portato alla luce molte opere d'arte che furono rimosse ed inviate a vari musei in parti diverse del mondo (come il Museo Archeologico di Napoli, il Museo del Louvre di Parigi ed il Metropolitan Museum di New York). Il reperto più celebre è il Tesoro di Boscoreale: una considerevole quantità di oggetti in argento ed oro ritrovata in Villa della Pisanella nel 1895.

Gli oggetti furono frettolosamente nascosti dal loro proprietario all'inizio dell'eruzione del Vesuvio. Il tesoro include 1.000 monete d'oro, gioielli e 109 tra stoviglie e pezzi d'argenteria trovati accanto allo scheletro di un uomo. Il Tesoro di Boscoreale fu acquistato dal banchiere francese Barone Edmond de Rothschild (1926-1997) e da lui donato al Museo del Louvre di Parigi.

Skyphos Boscoreale with Augustus
Skyphos di Boscoreale con Augusto
Carole Raddato (CC BY-SA)

Cleopatra Selene II, Boscoreale
Cleopatra Selene II, Boscoreale
Hervé Lewandowski (Copyright)

Oplonti, Stabia e Boscoreale interesseranno sia gli appassionati di archeologia che i turisti. Una visita a queste ville romane offre un'allettante assaggio della vita quotidiana dei romani, e scoprendo l'impatto che ebbe l'eruzione del Vesuvio sui romani possiamo capire meglio la situazione delle persone colpite dai disastri naturali oggi.

Come raggiungere i siti

Oplonti, Stabia e Boscoreale sono situate a meno di dieci chilometri (sei miglia) da Pompei. Oplonti è il luogo più facilmente raggiungibile in quanto si trova a 300 metri di cammino (980 piedi) dalla stazione della Circumvesuviana di Torre Annunziata, lungo Via Sepolcri.

Via auto vi si giunge prendendo l'uscita Torre Annunziata sud dell'Autostrada A3.

Anche Boscoreale è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici grazie alla stazione Villa Regina della Circumvesuviana. Le rovine e l'Antiquarium distano 800 metri (0.5 miglia) dalla stazione. Dirigiti verso nord lungo Strada Statale 268 e Via Sattelermini, quindi svolta a sinistra in Viale Villa Regina.

Il sito è inoltre raggiungibile a piedi dall'ingresso di Villa dei Misteri di Pompei (se desideri visitare Boscoreale direttamente dopo aver visto Pompei). Si impiegano circa 25 minuti ed è necessaria un po' di attenzione percorrendo Via Provinciale Andolfi (qui trovi le indicazioni). In auto prendi l'uscita Torre Annunziata sud dell'Autostrada A3 se guidi in direzione Salerno, o l'uscita Boscoreale in direzione Napoli.

Map of the Bay of Naples, 79 CE
Mappa del Golfo di Napoli, 79 d.C.
MapMaster (CC BY-SA)

Le rovine di Stabia sono costituite da due ville romane situate al di sopra della città di Castellammare di Stabia. Tuttavia, è più difficile raggiungerle con i mezzi pubblici e procedere a piedi può essere molto faticoso, specialmente dalla stazione della Circumvesuviana di Castellammare di Stabia. Suggeriamo quindi di uscire alla stazione di Via Nocera da cui si ha un tragitto a piedi relativamente più semplice.

La prima villa - Villa San Marco - si raggiunge con 25 minuti di cammino dalla stazione di Via Nocera. Svolta a destra dopo essere uscito dalla stazione e procedi lungo Via Giuseppe Cosenza finché raggiungi la sopraelevata. Avvicinandoti a questo incrocio, noterai il cartello stradale che segnala il sito archeologico. Procedi lungo Strada Provinciale Varano Scavi di Stabia, e dopo aver camminato per 15 minuti vedrai una piccola insegna del sito alla tua sinistra. Continua a camminare lungo quella strada per alcuni minuti finché troverai il cartello d'ingresso.

Per Villa Arianna, torna alla strada principale e svolta a destra. Procedi lungo Passeggiata Archeologica per circa 15 minuti finché trovi un cartello giallo di 'Sito Archeologico' alla tua destra. Per tornare alla stazione ferroviaria di Via Nocera, torna verso Passeggiata Archeologica e svolta a destra in Strada Varano. Svolta quindi a destra in Viale Puglia. Alla prima rotonda prendi la prima uscita verso Viale Europa ed alla seconda rotonda prendi la prima uscita verso Via Giuseppe Cosenza.

In auto, prendi l'uscita Castellammare di Stabia dell'Autostrada A3, continua lungo SS145 (uscita Gragnano) e via Passeggiata Archeologica. E' un po' più impegnativo raggiungere questi siti, ma avrai la possibilità di godere di queste straordinarie ville con pochi altri visitatori.

Official Guides & Maps of Pompeii, Boscoreale, Oplontis and Stabiae
Guide ufficiali e mappe di Pompei, Boscoreale, Oplonti e Stabia
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Raccomandiamo vivamente di visitare prima Villa Oplonti ed acquistare il biglietto combinato per i tre siti dalla biglietteria ufficiale di Oplonti. Questo include Pompei, Oplonti e Boscoreale al costo di €18.00 (USD 19.50).

Arrivato ad Oplonti non ci sarà nessun altro in fila, dunque con il tuo biglietto combinato potrai saltare la fila a Pompei e raggiungere direttamente i varchi d'ingresso. Anche il biglietto singolo include Oplonti e Boscoreale. Costa €7.00 (USD 7.60) ed è valido per un giorno. L'ingresso alle rovine di Stabia è gratuito. I biglietti possono anche essere acquistati online tramite il servizio di biglietteria online (TicketOne). Per ulteriori informazioni visita il sito web. Puoi anche scaricare le guide PDF qui prima di effettuare la tua visita.

I siti sono aperti ogni giorno eccetto il 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre. Dal 1 aprile al 31 ottobre i siti sono aperti dalle 9:00 alle 19:30 (ultimo ingresso alle 18:00). Sabato e domenica sono aperti dalle 8:30. Dal 1 novembre al 31 marzo, l'orario di apertura è 9:00-17:30 (ultimo ingresso alle 15:30; alle 16:00 per Boscoreale). Sabato e domenica i siti sono aperti dalle 8:30, eccetto Boscoreale.

Info traduttore

Aldo Copetti
Studente di ingegneria edile-architettura presso l'Università di Napoli Federico II, in Italia. Appassionato di storia, cultura ed arte in tutte le loro forme.

Info autore

Carole Raddato
Carole contribuisce al popolare blog fotografico di Ancient History Seguendo Adriano, per cui viaggia in giro per il mondo sulle orme dell'Imperatore Adriano

Cita questo lavoro

Stile APA

Raddato, C. (2020, maggio 19). Guida ai siti di Oplonti, Stabia & Boscoreale [A Visitor's Guide to Oplontis, Stabiae & Boscoreale]. (A. Copetti, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1552/guida-ai-siti-di-oplonti-stabia--boscoreale/

Stile CHICAGO

Raddato, Carole. "Guida ai siti di Oplonti, Stabia & Boscoreale." Tradotto da Aldo Copetti. World History Encyclopedia. Modificato il maggio 19, 2020. https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1552/guida-ai-siti-di-oplonti-stabia--boscoreale/.

Stile MLA

Raddato, Carole. "Guida ai siti di Oplonti, Stabia & Boscoreale." Tradotto da Aldo Copetti. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 19 mag 2020. Web. 26 dic 2024.