Le stavkirker (chiese cosiddette a pali portanti o in legno strutturale) sono i più celebri edifici medievali norvegesi, ammirati per la loro architettura unica e per la bellezza delle decorazioni. Esse prendono il nome dalle stafir (stolper in Norvegese odierno), le assi portanti che reggono lo scheletro della struttura. Di oltre 1000 una volta sparse per l'intero paese, solo 28 ne sopravvivono integre. Erette dall'inizio del XII secolo EC quando la cristianizzazione della Scandinavia era agli albori, fino al 1349 EC quando la Peste Nera dilagò in Norvegia, le chiese constano interamente di legno, e incorporano sia l'antica tradizione locale dell'intaglio (si pensi alle iconiche teste di drago) che l'arte muraria e lapidea più comune al resto del continente Europeo. Quantunque altre parti dell'Europa settentrionale constarono originariamente di stavkirker, solo in Norvegia le originali possono ancora essere ammirate, tanto che una visita del Paese non può dirsi completa senza una tappa presso quelle maggiori.
Chiesa di Urnes
La chiesa di Urnes, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1979, è la più famosa stavkirke norvegese, nonché la più antica ancora conservata e la più decorata. La chiesa oggi visitabile è l'ultima di quattro erette ad Urneset, sulla sponda opposta del Lustrafjord dal villaggio di Svolvorn, nella parte occidentale del Paese. Il legno adoperato alla costruzione della chiesa è da alberi abbattuti verso il 1130 EC, e il tradizionale metodo di catramatura qui impiegato è ancora oggi adottato per la protezione delle superfici lignee. Il catrame lascia un distintivo odore che sembra rammentare al visitatore l'antico retaggio del luogo.
La chiesa è raggiungibile tramite una delle corse di traghetto da Svolvorn, più numerose durante le giornate della stagione estiva, cui segue un breve tratto in salita. I proventi del biglietto d'ingresso vengono devoluti alla Fortidsminneforening (Società norvegese per la preservazione dei monumenti antichi), responsabile della manutenzione anche di questa e di altre stavkirker; la visita guidata illustra i più importanti elementi della chiesa.
Il portone settentrionale, elemento di reimpiego dalla preesistente chiesa dell'XI secolo, di cui era portale d'accesso, è particolarmente rimarchevole, e noto per i suoi splendidi intagli fito-zoomorfi con spirali collegate e presumibilmente leoni. Secondo alcune interpretazioni, l'iconografia degli intagli attinge a una leggendaria battaglia tra bene e male. Essi sicuramente si basano sull'arte e l'artigianato tradizionali vichinghi, e sono divenuti tanto iconici da aver prestato nome all'intero motivo decorativo, noto infatti come stile di Urnes e riscontrabile altrove sia in Scandinavia che nelle isole britanniche.
L'interno della chiesa è altresì degno di nota, con gli arredi e le suppellettili sacre lasciati nei diversi periodi della sua lunga storia — molti di questi, manufatti e decorazioni, risalenti al XVII secolo quando la chiesa fu ristrutturata ed ampliata. La parete sud ad esempio espone il coperchio del fonte battesimale (questo purtroppo andato perduto), risalente al 1250 – 1300 EC circa; si sono inoltre preservate 16 colonne medievali con capitelli cubici, intagliati con motivi teriomorfi (grifoni, centauri…) in un magnifico contributo artistico all'intera atmosfera di cui si fa esperienza visitando la chiesa.
Chiesa di Borgund
Non lontano, a poco più di due ore di macchina a sud di Urnes, sorge la stavkirke di Borgund. Essa è probabilmente la più fotografata di tutte, forse a causa delle sue numerose decorazioni a testa di drago, iconicamente associate alle stavkirker in genere, e delle ricche decorazioni che conferiscono alla chiesa l'aspetto di sorta di castello incantato. Non occorre che rilevarne lo splendido impianto architettonico onde comprendere perché Borgund è servita da ispirazione per le architetture di edifici e castello nel lungometraggio animato Disney “Frozen – Il regno di ghiaccio”.
Quella a Borgund è la stavkirke meglio conservata, eretta con legno da alberi abbattuti nel 1180 EC. Quantunque gli interni siano meno decorati di quelli ad Urnes, la maggior parte d'arredi, decori e suppellettili medievali si è preservata. Ciò che davvero rapisce il visitatore è però l'esterno con i suoi intarsi e strutture lignee, circa l'evocatività dei quali val la pena soffermarsi, come in un vero e proprio viaggio verso terre di miti e leggende — con tanto di draghi. Presso il sito è incluso un ampio museo dettagliante la storia e le tecniche di costruzione delle stavkirker, illuminante nello studio dei reperti rinvenuti intorno alla chiesa stessa.
Numerose delle stavkirker originarie sono state lungo i secoli demolite onde far loco a nuove e più ampie chiese, tanto che la sopravvivenza di quelle ancora oggi in piedi si è spesso dovuta al mero fatto fossero ubicate presso comunità agricole poco abbienti o comunque non sufficientemente facoltose onde erigere nuove chiese nei successivi secoli. In tale temperie, quella di Borgund è unicamente esemplificativa: accanto ad essa sorge la “nuova” chiesa del paese, edificata nel 1868 EC; fortunatamente la Fortidsminneforening era stata fondata due decenni prima e, acquistando la chiesa medievale, si occupò di evitarne la distruzione e di preservarla.
Chiesa di Lom
Altra stavkirke degna di visita è sicuramente quella ubicata presso la località turistica di Lom, vicino al Parco nazionale Jotunheimen e la più alta cima del Paese: il Galdhøpiggen. Ciò in cui la chiesa di Lom differisce dalle precedenti è l'attuale e continuata fruizione religiosa da parte della comunità locale, la qual cosa certo conferisce maggior e percepibile vivacità alla chiesa, risalente alla seconda metà del XII secolo EC.
Anch'essa porta, all'esterno, le iconiche teste di drago e il portone nord è magnificamente intagliato. Ammirando le particolarità del luogo di culto, è affascinante pensare all'importanza millenaria da esso rivestita per la popolazione locale. Vien da interrogarsi, se le mura potessero interloquire con noi, quali storie potrebbe raccontare la chiesa circa la vita delle persone che vissero lungo il Medioevo, sulle montagne norvegesi.
L'interno della stavkirke di Lom è tuttora riccamente decorato. Così come per le altre, la maggior parte degli oggetti e degli arredi liturgici risale a periodi successivi la costruzione, e comunque molto di ciò che afferiva il rito Cattolico è stato rimosso a seguito della Riforma della Chiesa norvegese nel 1536 – 37 EC. Inoltre la struttura subì alterazioni ed espansione durante il XVII secolo EC. Tuttavia, il grosso della struttura principale è ancora quello della chiesa originaria.
Sono inoltre presenti, ancora visibili sulle pareti, le rimarchevoli tracce lasciate dagli originari costruttori della chiesa — rune incluse, in un angolo della navata, verso il soffitto. Questi “graffiti” conservatisi dal XII secolo EC recitano: “Io fui qui, fin sopra quest'angolo”, e sono stati presumibilmente lasciati da un artigiano comprensibilmente orgoglioso del proprio lavoro.
Il visitatore attento noterà altresì il dipinto nel soffitto sopra il coro, risalente al 1608 EC, in cui l'artista, ignoto, raffigurò il Battesimo di Gesù in stile sorprendentemente quanto innegabilmente informato all'arte cinese — fatto curioso per una chiesa norvegese in un remoto paesino di montagna, nonché riprova dell'interesse delle scoperte di cui si giova il visitatore in zone non frequentate dal turismo di massa, esplorando la chiesa e il circondario.
Chiesa di Gol
La stavkirke di Gol ha la particolarità unica di poter essere visitata in due luoghi: nel 1884 EC, la chiesa originaria risalente al 1200 EC circa fu acquistata, smantellata e ricostruita ad Oslo, oggi presso il Norsk Folkemuseum (Museo del popolo norvegese); una replica della chiesa è stata eretta vicino l'ubicazione originaria, presso il paesino di montagna di Gol, nel tardo '900.
Quantunque sia un peccato la chiesa vera non sorga più presso l'originaria ubicazione, è altrettanto significativo sia, grazie a questo rimpiazzamento, più semplice per i turisti con men tempo da passare in Norvegia visitarla magari durante un mero fine settimana ad Oslo. Il Folkemuseum, museo all'aperto, sorge non lontano dal centro cittadino, sulla penisola di Bygdøy. Come le altre stavkirker, la chiesa di Gol è splendidamente decorata con intagli, le consuete teste di drago, e ricchi dettagli interni. Dopo aver visitato la chiesa, assorbendone storia ed architettura, è consigliabile trascorrere qualche ora alla scoperta del resto del museo, constante numerosi altri edifici storici ricostruiti, provenienti da ogni parte della Norvegia. Si tratta, con ogni probabilità, d'uno dei posti migliori onde apprendere la storia e la cultura norvegese, e l'avventore è in grado di attraversare diversi periodi storici semplicemente compiendo pochi passi.
Ma la stessa replica della chiesa merita esser visitata, poiché è così più ovvia al visitatore e l'atmosfera circondante l'edificio, sacra alla comunità per secoli, e l'impatto sulla comunità stessa. L'area è ora parte del Gordarike familiepark, parco per famiglie a tema era vichinga, adatto per esperienza all'interesse di tutti gli avventori.