Il concordato napoleonico del 1801 definì la relazione della Francia con la chiesa cattolica per oltre 100 anni. Gli Articoli Organici furono aggiunti nel 1802 e fornirono il riconoscimento dello Stato alle confessioni riformate e luterana oltre che alla chiesa cattolica. Durante il diciannovesimo secolo proteste popolari e tentativi di ristabilire il cattolicesimo come la religione di stato condussero alla abolizione del concordato nel 1905.
Pluralismo religioso in Francia
Fin dall'inizio del sedicesimo secolo i protestanti francesi lottarono per ottenere legittimazione, uguaglianza religiosa e diritti civili. Essi affrontarono l'opposizione della monarchia e della religione di Stato, la Chiesa cattolica romana. Alla fine delle guerre francesi di religione Enrico IV di Francia con l'edito di Nantes fornì protezione per i protestanti nel 1598. Questo editto fu revocato da suo nipote Luigi XIV di Francia (1643-1715) nel 1685 e questo portò alla guerra dei Camisardi (1702-1705). Con l'editto di tolleranza del 1787 sotto Luigi XVI (1774-1792) ai protestanti francesi furono garantiti diritti civili e fu permesso di vivere nel Regno senza nessuna discriminazione religiosa. Il cattolicesimo rimase la religione di stato e i non cattolici rimasero esclusi dal funzionariato pubblico.
All'inizio della rivoluzione francese nel 1789 la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino aprì una nuova era di tolleranza religiosa e permise l'accesso ai non cattolici sia ai servizi civili sia all’ufficialità militare. “Nessuno può essere discriminato a causa delle sue opinioni, nemmeno quelle religiose, fino a quando la manifestazione di queste opinioni non interferisca con la legge e l'ordine stabiliti” (articolo 10). Per qualche tempo questa affermazione rimase solo un ideale ma servì tuttavia come punto di riferimento e fondamento per dei cambiamenti che sarebbero seguiti. Dopo la rivoluzione francese (1789-1799) i protestanti francesi trovarono una grande protezione con il concordato del 1801 e gli Articoli Organici del 1802 sotto Napoleone Bonaparte (1769-1821).
Napoleone e il concordato
Gli anni tumultuosi della rivoluzione francese furono caratterizzati da un sentimento antireligioso, dall'appropriazione dei beni della chiesa, dal regno del terrore (1793-1794) e dal processo di scristianizzazione. Nel 1789 la chiesa cattolica fu costretta a rinunciae ai suoi possedimenti e proprietà terriere. Nel 1794 la Costituzione civile del clero provocò uno scisma. La chiesa fu nazionalizzata e i suoi ministri furono eletti dai fedeli senza l'approvazione ecclesiastica. Nel 1794 tutte le manifestazioni esteriori di culto furono proibite e la Chiesa fu confinata nella sfera privata. Quando Napoleone arrivò al potere con il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) cominciò a ribaltare molti delle misure della rivoluzione, inizialmente come primo console (1799-1804) e poi come imperatore (1804-1814/15). Un'alleanza con la Chiesa cattolica divenne una necessità politica dal momento che molti francesi erano ancora legati alla loro religione tradizionale. Lo stato aveva bisogno che la Chiesa assumesse dei compiti, come quello educativo, che lo stato non voleva o non era in grado di gestire.
L'ascesa al potere di Napoleone coincise con l'elezione del Papa Pio VII (1800-1823). Napoleone il desiderava ristabilire la pace religiosa e Pio desiderava ricostituire l'unità della Chiesa. Il risultato furono i 17 articoli del Concordato che definirono lo stato lo status della Chiesa cattolica in Francia, firmato nel luglio 1801 e ratificato nel settembre dello stesso anno.
Secondo il Preambolo il cattolicesimo non era più la religione di Stato, come era prima della rivoluzione, ma tuttavia rimase la religione della grande maggioranza dei cittadini francesi. L'articolo 1 stabiliva che la religione cattolica apostolica romana fosse esercitata liberamente in Francia. Il primo console (Napoleone) nominava i vescovi cattolici (articolo 5) che giuravano di osservare obbedienza e lealtà al governo stabilito dalla costituzione della Repubblica francese (articolo 6). Il Papa Pio VII prometteva che né lui né i suoi successori si sarebbero rivolti in nessuna maniera contro quelli che avevano acquisito i beni ecclesiastici alienati (articolo 13). In cambio il governo avrebbe assicurato un opportuno mantenimento per i vescovi e i parroci le cui diocesi e parrocchie sarebbero state incluse nelle nuove circoscrizioni (articolo 14).
I protestanti e gli Articoli Organici
Gli Articoli Organici furono un'appendice unilaterale di Napoleone al concordato promulgata l’8 Aprile 1802. Essi furono aggiunti per prevenire un ritorno agli antichi conflitti religiosi e per la riorganizzazione delle confessioni protestanti. Una sezione degli Articoli Organici aggiunse 77 articoli per la Chiesa cattolica. Un'altra sezione riguardava la religione protestante con 44 articoli di regole, limitazioni e restrizioni. C'erano specifici regolamenti per le chiese riformate e per quella luterana e regolamenti generali per entrambe le confessioni protestanti poste entrambe sotto la protezione e la sorveglianza dello Stato. Per esempio l'articolo 3 richiedeva ai pastori di pregare per la prosperità della Repubblica francese e per i Consoli e tutti i professori di seminario sarebbero stati nominati dal primo console (articolo 11). I protestanti erano divisi nelle loro valutazioni del Concordato e degli Articoli Organici che avevano posto le chiese al servizio dello stato.
Dopo oltre 100 anni di lotta dopo Luigi XIV e la revoca dell'editto di Nantes del 1685, non è sorprendente che molti protestanti accogliessero bene il Concordato e gli Articoli Organici imposti da Napoleone. Essi offrirono una misura del pluralismo religioso e portarono alla pace religiosa sebbene vi fossero alcuni occasionali episodi locali di violenza. Il protestantesimo aveva perso metà dei suoi fedeli a causa delle guerre e dell'emigrazione e sembrava che le sue forze spirituali si fossero spente. Ai protestanti fu garantito accesso alla maggior parte delle posizioni pubbliche e i pastori divennero impiegati pagati dallo Stato cui prestavano un giuramento di fedeltà. Le chiese protestanti furono riorganizzate in concistori con l'incarico di nominare i pastori con la conferma del governo. Col tempo alcuni leader delle chiese riformate cominciarono a credere che non era più a lungo possibile difendere questi accordi. Essi richiamarono i fedeli protestanti alle loro radici riformate e alle dottrine calviniste. Dal 1820 al 1848 furono fondate chiese indipendenti non concordatarie che esistevano insieme alle chiese concordatarie luterane e riformate.
La restaurazione borbonica
La restaurazione della monarchia borbonica seguì la caduta di Napoleone e il suo esilio nel 1814. Luigi XVIII di Francia ritornò dall’esilio e regnò dal 1814 al 1824 con l'eccezione di un breve periodo quando Napoleone scappò dall'isola d'Elba e ritornò sul trono per cento giorni. Il ritorno di Luigi XVIII fu accompagnato da una spirito di rappresaglia religiosa. Egli chiarì subito che non voleva essere il re di una Francia divisa. La carta costituzionale del 1814 stabiliva una monarchia costituzionale, garantiva le libertà civili e la tolleranza religiosa e ristabiliva il cattolicesimo come religione di Stato. Il concordato rimase in vigore con le protezioni per i protestanti e gli ebrei ma la monarchia e la Chiesa cattolica furono ancora una volta unite. Nel 1821 ai vescovi della Chiesa cattolica fu garantita autorità nell'educazione religiosa delle scuole secondarie e agli insegnanti della scuola primaria fu richiesto di avere un certificato dal vescovo.
Durante il Regno del successore di Luigi XVIII suo fratello Carlo X di Francia (1824-1830) il potere della Chiesa cattolica aumentò. La rivoluzione di luglio del 1830 forzò la sua abdicazione e l'elezione a re di Luigi Filippo (1830-1848). Sotto di lui il Regno sperimentò ancora le pressioni controrivoluzionarie. La Chiesa cattolica tuttavia fu vista come necessaria per la stabilità nazionale.
Il secondo impero
La rivoluzione del febbraio 1848 rovesciò la monarchia borbonica e aprì la scena ad una breve seconda Repubblica (1848-1851) e l'elezione del primo Presidente della Francia, Luigi Napoleone Bonaparte (1808-1873) un nipote di Napoleone Bonaparte. Nel 1852 egli si dichiarò imperatore come Napoleone III con il supporto sia del papato che della maggioranza dei cattolici francesi. Durante il secondo impero (1852-1870) le relazioni con la Chiesa cattolica divennero più cordiali con una corrispondente perdita di libertà religiosa e di maggiore repressione per le chiese che non aderivano al concordato.
L'istruzione fu il punto che cristallizzò lo scontro tra clericalismo e anticlericalismo nel diciannovesimo secolo. Nel 1850 sotto la Seconda Repubblica, la legge Falloux diede alla Chiesa cattolica una maggiore influenza sulle scuole primarie. La legge garantiva alla Chiesa la completa libertà di aprire scuole religiose e sottometteva le scuole pubbliche al controllo religioso. Ci fu un revival di anticlericalismo e di ostilità contro le istituzioni religiose e i repubblicani intensificarono i loro sforzi per la separazione della Chiesa e dello Stato.
L'anno 1870 fu centrale nella vita politica e religiosa della Francia. Il 18 luglio i vescovi della Chiesa cattolica di tutto il mondo si riunirono nella Basilica di San Pietro in Roma per votare la loro approvazione al dogma dell'infallibilità del Papa. Parlando ex cathedra, il Papa non poteva commettere errore nella fede e in materia morale. Con questa proclamazione la chiesa effettivamente poneva fine all'opposizione dell'ala gallicana della chiesa francese al papato.
Il 19 luglio, un giorno dopo la proclamazione papale, la Francia dichiarava guerra alla Prussia. L'imperatore Napoleone III aveva già combattuto contro la macchina da guerra prussiana e aveva nettamente sconfitto le armate della Danimarca e dell'Austria del 1864 nel 1866. Questa volta la Francia soffri una sconfitta umiliante in appena sei settimane. Una delle ironie di questa sconfitta fu che i discendenti degli ugonotti francesi perseguitati nei secoli precedenti si trovavano tra le forze militari prussiane. Un'altra ironia della storia fu che la disfatta del settembre 1870 avvenne a Sedan, una città che era il centro del protestantesimo francese fin dalle persecuzioni seguite alla revoca (dell'editto di Nantes). Dopo la clamorosa sconfitta dell'esercito francese, l'imperatore abdicò a seguito di una rivolta a Parigi e il Secondo Impero giunse alla fine Luigi Napoleone III fu imprigionato dai prussiani e mandato in esilio in Inghilterra, dove morì nel 1873. La sconfitta della Francia del 1870 e l'incertezza costituzionale causata dalla caduta del Secondo Impero, diedero luogo a una crisi di leadership e di coscienza.
La Terza Repubblica
La fine del Secondo Impero fu seguita dalla Terza Repubblica (1870-1940). Le leggi sull'istruzione emanate tra il 1881 e il 1882 sotto il governo di Jules Ferry (1832-1893) tentarono di ribaltarela posizione privilegiata e la maggiore influenza della Chiesa cattolica, raggiunta sotto i Borboni e Napoleone III. La Chiesa cattolica perse influenza quando fu rimossa dalle scuole pubbliche. L'educazione pubblica divenne libera, obbligatoria e secolare, l'istruzione religiosa fu eliminata dai curricula nel 1882. Una legge fu adottata per secolarizzare anche la scuola primaria. Per assicurare la neutralità confessionale nella scuola elementare, la legge rimuoveva ogni riferimento a Dio e inseriva l'istruzione morale e civica separata da ogni riferimento religioso.
I repubblicani continuarono la loro opposizione alla Chiesa cattolica e al ritorno della monarchia, essi credevano fermamente che la rivoluzione aveva strappato il popolo francese dalla schiavitù nella quale erano stati tenuti dalla religione della monarchia e affermavano che il cattolicesimo impediva ai fedeli di raggiungere la felicità terrena. Sia i repubblicani che i religiosi tendevano a focalizzarsi sui peggiori aspetti dei loro avversari. Il loro odio reciproco impedì loro di lavorare insieme per il bene comune.
La Terza Repubblica fu anche testimone, per la prima volta nella storia francese, di un'influenza protestante, che era stata minima fino a questo momento, dal momento che l'istruzione religiosa nelle scuole era cattolica. I protestanti vedevano con favore leggi di secolarizzazione riguardanti l'istruzione. Essi richiesero una riforma dell'istruzione, la separazione della Chiesa e dello Stato e azioni sociali.
Conclusione
Il Concordato e gli Articoli Organici sono stati un nobile tentativo di favorire il pluralismo religioso e di restaurare una tranquillità interna e prevenire il ritorno di un'aperta ostilità tra cattolici e protestanti. Per 100 anni essi regolarono in Francia le relazioni tra le religioni e lo Stato. Gli eventi politici e l'aumento dell'influenza della Chiesa cattolica durante il periodo concordatario favorirono l’emergere di un repubblicanesimo anticlericale e di un movimento per una forma secolare di governo libera da intrecci religiosi e aspirazioni realiste. Il concordato fu abrogato dalla Legge di separazione della Chiesa dallo Stato del 1905. A causa di fattori storici, il concordato sopravvive oggi in Alsazia-Mosella, nell'est della Francia. Questa regione fu annessa dalla Germania nel 1871, dopo la sconfitta della Francia nella guerra Franco-prussiana, e ritornò alla Francia a seguito della sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale (1914-1918). Una condizione per il reintegro di queste regioni nello Stato francese fu la permanenza del concordato.