La battaglia di Bunker Hill (17 giugno 1775) fu un grande scontro della prima fase della Guerra d'indipendenza americana (1775-1783), combattuto principalmente presso la collina di Breed's Hill a Charlestown, nel Massachusetts. Le truppe coloniali difesero con successo la collina contro due attacchi britannici ma, alla fine, dovettero ritirarsi dopo il terzo assalto. I britannici vinsero al costo di pesanti perdite.
Preludio
A metà giugno del 1775, erano trascorsi circa due mesi dai primi scontri tra miliziani e soldati regolari britannici lungo la Old Concord Road (attuale Battle Road), la strada che collega le città di Lexington e Concord, in Massachusetts. Durante questo lasso di tempo, circa 15.000 miliziani della Nuova Inghilterra misero sotto assedio Boston, occupata da 6.000 soldati britannici al comando del generale Thomas Gage. Grazie alla presenza delle navi da guerra nel porto di Boston, la guarnigione britannica poteva rifornirsi via mare, mentre la mancanza di polvere da sparo e una catena di comando poco definita non permettevano alle truppe coloniali di assaltare la città. La situazione arrivò a uno stallo, dato che i due eserciti contrapposti - uno formato da contadini di provincia non addestrati, l'altro considerato la forza combattente più disciplinata del mondo - aspettavano che il nemico facesse la prima mossa.
Il generale Gage, a questo punto, non era certo contento. Un anno prima era stato nominato governatore militare della provincia della Baia del Massachusetts con il compito di ristabilire l'autorità del re nella colonia ribelle. Invece di riaffermare il dominio britannico però, Gage aveva permesso alla colonia di allontanarsi ancora di più dal parlamento, e di conseguenza aveva perso la fiducia di Giorgio III, re di Gran Bretagna dal 1760 al 1820. Addirittura, prima che la notizia delle battaglie di Lexington e Concord arrivasse a Londra, il governo britannico aveva inviato un triumvirato di uomini scelti per assistere il frustrato Gage nei suoi compiti: i generali John Burgoyne, Henry Clinton e William Howe partirono per l'America a bordo del Cerberus, e arrivarono a Boston il 25 maggio del 1775. Questi generali, che avevano una solida reputazione in Inghilterra, furono costernati quando seppero che i soldati di Sua Maestà erano assediati da degli agricoltori e fecero pressioni a Gage per uscire da questa situazione umiliante.
A quel tempo, Boston si trovava interamente su una penisola collegata all'entroterra da un istmo chiamato Boston Neck ("collo di Boston"). I soldati coloniali controllavano l'accesso all'istmo in modo da tagliare la strada ai britannici via terra, e si erano concentrati nelle vicine città di Roxbury e Cambridge. Il piano britannico, concepito principalmente dal generale Howe, era di lanciare un attacco a sorpresa sull'istmo e impadronirsi delle strategiche alture di Dorchester. Dopo aver fortificato le alture, i britannici avrebbero spazzato via gli americani da Roxbury prima di occupare Charlestown, situata su un'altra penisola a nord di Boston. I britannici avrebbero poi fortificati le tre colline che dominavano Charlestown, tra cui Bunker Hill, Breed's Hill e Moulton's Hill, prima di effettuare la spinta finale che avrebbe scacciato i "provinciali" da Cambridge. Howe suggerì che l'attacco avrebbe dovuto avere luogo domenica 18 giugno: i coloni, noti per la loro devozione, sarebbero stati probabilmente impegnati in servizi religiosi e avrebbero abbassato la guardia.
Ovviamente il piano britannico era segreto, e fu messo a punto il 12 giugno. Tuttavia, il segreto non durò nemmeno 24 ore e il piano di Howe fu consegnato al congresso provinciale, ossia il governo provvisorio americano del Massachusetts; l'informatore era un anonimo "gentiluomo di indubbia sincerità" del New Hampshire che "aveva frequenti opportunità di conversare con i principali ufficiali dell'esercito del generale Gage" (Philbrick, 380). A cinque giorni dall'attacco britannico, il congresso provinciale decise di agire preventivamente, e ordinò al generale Artemas Ward, comandante dello sgangherato esercito della Nuova Inghilterra, di costruire ulteriori fortificazioni. Il 15 giugno, Ward decise di inviare un distaccamento di soldati al comando del generale Israel Putnam a occupare la penisola di Charlestown; nello specifico, Putnam doveva prendere e fortificare Bunker Hill che, con i suoi 33 metri di altezza, era la collina più alta della penisola.
La fortificazione della collina
Alle sei di sera del 16 giugno, circa 1.000 miliziani si riunirono a Cambridge davanti al quartier generale di Ward. Questi uomini erano comandati dal quarantanovenne colonnello William Prescott, figlio di una distinta famiglia del Massachusetts e veterano della guerra franco-indiana. A questo gruppo si unirono 200 lavoratori del reggimento di Putnam, guidati dal capitano Thomas Knowlton e dal colonnello Richard Gridley, ingegnere capo dell'esercito provinciale che doveva supervisionare la costruzione delle fortificazioni di Bunker Hill. Le truppe coloniali non possedevano un'uniforme e indossavano gli stessi abiti civili tessuti a mano che probabilmente avevano da settimane e i loro moschetti erano di tipi diversi. A ognuno di loro venne data una razione sufficiente per un giorno e gli attrezzi per scavare trincee. Intorno alle nove di sera, il colonnello Prescott guidò i 1.200 uomini fuori da Cambridge verso il Charlestown Neck ("collo di Charlestown").
Al suo arrivo a Charlestown, Prescott fu salutato dal generale Israel Putnam in persona; all'età di 57 anni, Putnam era praticamente una figura mitologica nelle colonie, conosciuto per le sue imprese nella guerra franco-indiana, tra cui essere sfuggito agli Irochesi che lo avevano catturato e per essere sopravvissuto a un naufragio al largo di Cuba. Putnam, Prescott e Gridley tennero un incontro nel quale decisero di fortificare Breed's Hill invece di Bunker Hill, come Ward aveva ordinato. Non è chiaro il motivo dietro questa decisione: la spiegazione più probabile è che, semplicemente, l'occupazione di Breed's Hill avrebbe rappresentato una provocazione maggiore; alta 23 metri, Breed's Hill era più vicina a Boston e la vista di una fortificazione americana avrebbe causato una risposta britannica che non ci sarebbe stata nel caso di una costruzione simile a Bunker Hill. Sia Putnam che Prescott desideravano da tempo uno scontro e potrebbero aver visto in Breed's Hill la loro occasione.
Gridley progettò le fortificazioni necessarie e, poco dopo mezzanotte, gli uomini iniziarono a scavare. Il piano prevedeva la costruzione di una ridotta quadrata di circa 40 metri per lato, con fossati e mura di terra. Le mura erano alte 1,8 metri e munite di una piattaforma di legno che avrebbe permesso agli uomini di sparare dai terrapieni. I lavori erano ancora in corso alle 4 del mattino del 17 giugno, quando sul porto di Boston iniziava ad albeggiare; i miliziani vennero individuati da uno sloop della Royal Navy, il Lively, che aprì il fuoco. Il Lively non era in grado di infliggere molti danni perché non poteva puntare i suoi cannoni abbastanza in alto per colpire efficacemente la collina, ma venne presto aiutato da una batteria britannica situata a Copp's Hill, nel quartiere North End di Boston.
Sebbene il cannoneggiamento fu generalmente inefficace, riuscì a terrorizzare i soldati americani, la maggior parte dei quali non era mai stata sotto il fuoco dell'artiglieria. Prescott fece del suo meglio per calmare i suoi uomini, assicurandogli che i cannoni britannici erano innocui da quella distanza, ma le sue rassicurazioni furono vane quando una palla di cannone staccò la testa di Asa Pollard, un soldato che stava scavando di fronte la ridotta. L'orribile morte di Pollard fece svanire le ultime tracce di coraggio dei suoi camerati, che iniziarono a disertare. Sperando di radunare gli uomini, Prescott saltò in cima al parapetto della ridotta, camminando altezzosamente avanti e indietro sventolando il suo cappello tricorno mentre le palle di cannone gli fischiavano vicino la testa. "Colpitemi se ci riuscite" strillò Prescott alle navi britanniche sottostanti, infondendo ai suoi uomini abbastanza coraggio da continuare i lavori sulla collina. Nel frattempo, a Boston, il generale Gage osservava gli eventi con il suo cannocchiale; notando un uomo eccentrico che urlava dal parapetto, Gage passò il cannocchiale a un lealista americano, Abijah Willard, chiedendogli di identificarlo. Willard rispose che si trattava di suo cognato, William Prescott. "Combatterà?" gli chiese Gage, e Willard rispose "Si, signore. è un vecchio soldato e combatterà fino a che avrà una goccia di sangue nelle vene" (Philbrick, 397).
La risposta britannica
Il sibilo e il ruggito dell'artiglieria arrivavano fin dentro le mura della Boston's Province House, sede del governo regio, dove Gage stava tenendo un incontro con i generali Burgoyne, Clinton e Howe per discutere il piano d'azione. Dopo una discussione, si decise che i britannici sarebbero sbarcati nella parte sud-orientale della penisola di Charlestown, vicino Moulton's Hill; questo avrebbe permesso loro di minacciare il fianco sinistro della ridotta americana, che era il punto più vulnerabile. Il generale Howe avrebbe guidato personalmente l'assalto principale sul fianco sinistro americano, sperando di aggirare la posizione ad attaccare dalle retrovie. Un attacco simultaneo sarebbe stato condotto dal secondo in comando di Howe, il generale di brigata Sir Robert Pigot, che avrebbe creato un diversivo lanciando un assalto frontale alla ridotta. Il piano prevedeva anche una forza di riserva al comando del maggiore John Pitcairn dei Royal Marines, ossia i fanti di marina, che si era recentemente guadagnato una certa fama tra gli ufficiali britannici per le sue gesta a Lexington e Concord.
I britannici impiegarono sei ore per organizzare 1.500 uomini e caricarli su 28 grandi barconi. Dai tetti di Boston, i civili guardavano con soggezione i soldati britannici che attraversavano il fiume Mystic; seduti immobili nelle loro divise scarlatte, le baionette scintillanti al sole di mezzogiorno, dovevano sembrargli l'immagine stessa della punizione dell'Impero britannico. Le navi in porto intensificarono il bombardamento per coprire lo sbarco dei soldati, che avvenne intorno all'una di pomeriggio nei pressi di Moulton's Hill. Gli americani non contestarono lo sbarco ma, dopo un'osservazione più da vicino della posizione dei coloni, Howe realizzò che l'attacco poteva non andare così bene come aveva sperato.
Gli americani avevano rafforzato il loro fianco sinistro con una nuova fortificazione provvisoria; la recinzione era difesa dalle truppe del Connecticut al comando del capitano Knowlton. Quel che è peggio dalla prospettiva di Howe, gli americani avevano ricevuto come rinforzo due reggimenti del New Hampshire al comando dei colonnelli John Stark e James Reed. Tra i rinforzi c'era il dottor Joseph Warren, il giovane e popolare presidente del congresso provinciale e forse il più importante capo dei patrioti del Massachusetts in quel momento (Samuel Adams, John Adams e John Hancock si trovavano a Philadelphia, partecipando al Secondo congresso continentale). Warren era in attesa della sua nomina a general maggiore ma, non volendo restare fuori dai combattimenti, aveva scelto di servire temporaneamente come soldato di fanteria. Alla fine, il generale Putnam aveva iniziato a supervisionare la costruzione delle fortificazioni su Bunker Hill per aiutare la posizione di Prescott su Breed's Hill. Trovandosi davanti a questa nuova situazione, Howe decise di aspettare a Moulton's Hill e scrisse a Gage di mandargli rinforzi. I nuovi soldati britannici arrivarono alle 3 di pomeriggio; anche se Howe adesso aveva a disposizione 2.400 uomini (contro circa 3.000 miliziani), gli americani ora godevano di una posizione migliore rispetto a quella che avevano se Howe avesse attaccato al momento dello sbarco.
L'inizio della battaglia
Le truppe di Howe iniziarono a formare delle linee per assaltare Breed's Hill; il generale Burgoyne, che le osservava dalla cima di Copp's Hill, descrisse il loro dispiegamento come "straordinariamente soldatesco. Secondo me, era perfetto" (Philbrick, 423). Mentre i soldati del generale Pigot però si stavano mettendo in formazione appena a sud di Charlestown, furono colpiti dal fuoco dei tiratori scelti coloniali, che li bersagliavano dalla città. Howe chiese all'ammiraglio Samuel Graves di aiutarlo a spazzare via i ribelli, il quale sparò su Charlestown due bombe incendiarie, le cosiddette "carcasse". Le carcasse, descritte dallo scrittore Nathaniel Philbrick come "cesti di metallo circolari pieni di polvere da sparo, salnitro e sego", esplosero e in breve tempo centinaia di edifici in legno di Charlestown vennero avviluppati dalle fiamme.
Su questo sfondo infernale, i soldati britannici iniziarono la loro avanzata. L'artiglieria che Howe aveva posizionato in cima a Moulton's Hill per il fuoco di copertura fu praticamente inutile quando gli artiglieri si resero conto che le munizioni che avevano portato erano della dimensione sbagliata. Inoltre, il fieno sul lato di Breed's Hill non era stato ancora raccolto e i soldati furono costretti a marciare nell'erba fino all'altezza della vita; i britannici inciampavano costantemente su rocce, buche e recinzioni nascosti tra i cespugli.
Mentre gli uomini di Howe si avvicinavano al fianco sinistro americano e Pigot guidava l'assalto frontale diversivo contro la ridotta, diverse compagnie di fanteria leggera si muovevano lungo una stretta spiaggia che correva lungo il fiume Mystic. La spiaggia era ai piedi di un promontorio, in cima al quale c'era la recinzione tenuta dal capitano Knowlton; se le giubbe rosse fossero riuscite ad aggirare Knowlton e la recinzione passando per la spiaggia, sarebbero riusciti ad attaccare il fianco della posizione americana. La fanteria leggera però, guidata dai famigerati Royal Welch Fusiliers (i fucilieri gallesi), si imbatté presto nel reggimento del New Hampshire del colonnello John Stark, che li aspettava dietro un muro di pietra alzato frettolosamente.
Le ridotte dimensioni della spiaggia avevano costretto la fanteria ad ammassarsi in colonne, che divennero un bersaglio facile quando il colonnello Stark ordinò ai suoi uomini di aprire il fuoco; Stark aspettò che i britannici fossero a cinquanta passi di distanza e il tiro americano fu devastante. Quelli che ebbero la sfortuna di trovarsi davanti crollarono a terra, mentre gli ufficiali britannici spingevano per avanzare, nonostante la grandinata di proiettili dei miliziani. Dopo diversi minuti, i fucilieri si ritirarono, lasciando sulla spiaggia 96 camerati; come avrebbe ricordato Stark, i morti "giacevano ammassati come pecore in un recinto" (Middlekauff, 296).
A ovest, sul punto più alto, i granatieri del generale Howe stavano continuando lentamente la loro avanzata verso la recinzione, dove li attendevano il colonnello Knowlton e i suoi uomini. Anche qui, i miliziani aspettavano che i britannici si avvicinassero prima di iniziare il loro tiro micidiale. Il fumo e le difficoltà del terreno generarono molta confusione tra i ranghi britannici, la cui avanzata fu fermata sul nascere; i granatieri, che cercarono di riorganizzarsi, furono un obiettivo facile per gli americani. Gli ufficiali britannici, con le loro splendenti divise scarlatte, spiccavano particolarmente e furono bersagliati intenzionalmente. In breve tempo, l'assalto di Howe fu respinto e i suoi uomini tornarono indietro.
Howe riunì i suoi uomini per effettuare un altro tentativo, ma il secondo assalto fu disastroso quanto il primo; un americano nel suo rapporto scrisse che i granatieri ammucchiavano i corpi dei loro commilitoni caduti per ripararsi. Nel giro di 30 minuti, i granatieri furono respinti ancora una volta. L'attacco di Pigot sulla ridotta, che era partito in ritardo, non andò meglio. Preoccupato di terminare prematuramente la polvere da sparo, il colonnello Prescott si assicurò che i suoi uomini non sparassero finché i regolari non gli fossero quasi addosso; quando arrivò la scarica, le giubbe rosse di Pigot entrarono in rotta quasi immediatamente. L'assalto britannico era fallito su tutti e tre i fronti.
I britannici prendono la collina
Il generale Howe fu scosso da questa esperienza. Il suo aiutante di campo era stato ucciso al suo fianco, e la vista delle giubbe rosse cadute e dei moribondi che giacevano sull'erba gli produsse un'emozione che "non aveva mai provato prima" (Middlekauff, 296). Howe però non si arrese: cambiò piano e decise di lasciar perdere la recinzione e concentrare tutta la sua forza sulla ridotta stessa. Inoltre, alle sue truppe fu ordinato di liberarsi dei loro zaini affinché potessero muoversi più leggere e di marciare in colonna piuttosto che in linea. In breve tempo, lo stesso Howe guidò la colonna britannica su per la collina; i suoi uomini, invece di sentirsi sconfitti, erano desiderosi di vendicarsi sui miliziani e urlavano "andiamo avanti, andiamo avanti!" (Middlekauff, 297).
Come prima, gli uomini di Prescott attesero l'ultimo momento utile prima di sparare. I Royal Marines sostennero i danni maggiori e il maggiore Pitcairn fu tra i caduti. Quando i fanti di marina vacillarono, i granatieri continuarono a spingere e, con un ruggito, saltarono dentro la ridotta. Questo creò il panico tra gli uomini di Prescott, che iniziarono a fuggire per salvarsi la vita. Almeno 30 uomini restarono intrappolati nella ridotta, dove furono colpiti a morte dalle baionette dei granatieri. Il dottor Joseph Warren fu tra gli ultimi a lasciare la ridotta e fu ucciso da un colpo al volto, dopo che il suo corpo era stato martoriato al punto di essere quasi irriconoscibile dalle baionette dei vendicativi soldati britannici. La morte di Warren fu un colpo considerevole per la causa dei patrioti.
Con la caduta della ridotta, la battaglia di Bunker Hill, o di Breed's Hill, come forse dovrebbe essere chiamata, era terminata. I coloni inizialmente si erano ritirati verso la posizione del generale Putnam su Bunker Hill ma, alle cinque del pomeriggio, dovettero tornare indietro al Charlestown Neck per prendere posizione a Cambridge. Gli americani ebbero 115 morti e 305 feriti; la maggior parte delle perdite ci furono durante la frenetica ritirata. I britannici però, nonostante avessero ottenuto una vittoria tattica, soffrirono enormemente; persero la vita 226 soldati e 808 furono feriti, per un ammontare complessivo di 1.054 perdite, circa la metà dell'intera forza impiegata. Gran parte delle perdite britanniche furono ufficiali. Per la Gran Bretagna fu la giornata più sanguinosa dell'intera guerra.
Conseguenze
Il 2 luglio del 1775, solo poche settimane dopo la battaglia, George Washington arrivò a Cambridge per prendere il comando della sgangherata forza americana, che presto sarebbe stata riorganizzata nell'Esercito continentale. L'assedio di Boston sarebbe continuato fino al marzo del 1776, quando i britannici lasciarono la città. Nonostante le perdite, gli americani considerarono Bunker Hill come la prova che potevano tenere testa efficacemente ai regolari britannici. Allo stesso tempo, la battaglia inasprì l'atteggiamento dei britannici nei confronti degli americani, e può aver contribuito alla decisione di re Giorgio III di respingere la Olive Branch Petition ("petizione del ramo d'olivo"), l'ultimo tentativo di riconciliazione prima della Dichiarazione d'indipendenza americana.