La cattura di Fort Ticonderoga, avvenuta il 10 maggio 1775, fu una delle prime operazioni militari della Guerra d'indipendenza americana (1775-1783). Una piccola spedizione di coloni, comandata congiuntamente da Benedict Arnold ed Ethan Allen, sorprese la guarnigione britannica del forte e riuscì a impadronirsi della fortezza e della sua artiglieria. Successivamente, gli americani usarono questi cannoni durante il vittorioso assedio di Boston.
Fort Ticonderoga
Fort Ticonderoga è situato sulla sponda meridionale del lago Champlain, vicino all'attuale confine tra lo stato di New York e il Vermont. La sua posizione era stata di importanza strategica per le guerre coloniali del XVIII secolo, perché permetteva di controllare il grande sistema di fiumi e laghi che univano la città di New York al Québec. Questa via d'acqua - composta dal fiume Hudson, dai laghi George e Champlain e dai fiumi Richelieu e San Lorenzo - era una catena quasi ininterrotta di bacini idrici utilizzata a lungo dai nativi per i loro spostamenti, in cui era necessario trasportare le barche via terra solo in pochi punti. Sia l'impero coloniale britannico che quello francese consideravano questo percorso la "giugulare d'America", ossia la chiave per muoversi nel continente; se per esempio fosse stato controllato dai britannici, avrebbe permesso loro di invadere la colonia francese del Canada; i francesi dal canto loro potevano utilizzare questa arteria di comunicazione per attaccare il cuore delle Tredici colonie britanniche.
Nel 1755, i francesi costruirono una grande fortezza a pianta stellare, chiamata Fort Carillon, nel punto di giuntura tra i laghi George e Champlain. Si stava combattendo la guerra franco-indiana (1754-1763), che fu il momento culminante della lotta tra le due potenze coloniali per il dominio dell'America del Nord, e i britannici sapevano che la presa di Fort Carillon era un prerequisito per l'invasione del Canada. Nel 1758, una spedizione britannica di 16.000 regolari e truppe coloniali partì per la conquista del forte, ma venne respinta dai 4.000 difensori francesi. La battaglia di Carillon fu lo scontro più ampio e sanguinoso combattuto in America settentrionale fino a quel momento. Il forte guadagnò una reputazione di inespugnabilità, anche se la maggior parte dei combattimenti avevano avuto luogo a un paio di chilometri di distanza. Dopo la battaglia, i francesi ridussero la guarnigione del forte a soli 400 uomini, rendendolo vulnerabile a un'altra spedizione britannica di 11.000 uomini l'anno seguente. Capendo di non avere possibilità contro la più numerosa forza britannica, i francesi decisero di abbandonare Carillon, ma non prima di aver reso i cannoni inservibili e aver distrutto la maggior parte del forte con l'esplosivo.
I britannici entrarono nel forte in rovina e lo rinominarono Ticonderoga, una parola irochese che significa "tra due acque" o "dove si incontrano le acque" (history.com). Negli anni seguenti vennero eseguiti lavori di ricostruzione e miglioramenti. Nel 1763 però, alla fine della guerra, la Francia cedette il Canada alla Gran Bretagna, che ridimensionò l'importanza di Fort Ticonderoga perché ora la via d'acqua tra New York e il Canada era completamente in mani britanniche. La manutenzione del forte non era più una priorità e, nel 1775, versava in uno stato di semi-abbandono con mura, bastioni e fortini in pessime condizioni. La guarnigione era esigua e comprendeva due ufficiali, 48 uomini e le loro famiglie, tra cui 24 donne e diversi bambini. Questa forza era troppo piccola per difendere il forte da un attacco ma fu giudicata sufficiente per farvi la guardia in tempo di pace. All'inizio del 1775 però, si stavano addensando rapidamente nubi di guerra, e Ticonderoga era tristemente impreparato per la tempesta.
L'idea di Arnold
Nel marzo del 1775, le tensioni tra la Gran Bretagna e le Tredici colonie andavano avanti da più di un decennio; il parlamento britannico aveva promulgato da poco gli Intolerable Acts ("leggi intollerabili"), praticamente garantendosi lo scoppio delle ostilità nel giro di poco tempo e le milizie coloniali della Nuova Inghilterra si stavano preparando allo scontro con i soldati britannici. A Fort Ticonderoga, il comandante della guarnigione, il capitano William Delaplace, notò attività sospette dei patrioti americani nella regione e scrisse al suo superiore, il generale Thomas Gage, esprimendo le sue preoccupazioni. Gage, tuttavia, era impegnato a Boston con le ripercussioni delle leggi intollerabili e liquidò le inquietudini di Delaplace. Del resto, Fort Ticonderoga godeva ancora della sua reputazione di inespugnabilità e vi si faceva persino riferimento come la "Gibilterra dell'America del Nord"; come potevano anche solo pensare quei boscaioli degli americani di attaccare un forte così possente? Il 19 aprile del 1775 però, dopo che furono sparati i primi colpi della guerra nelle battaglie di Lexington e Concord, Gage e i suoi soldati si ritrovarono intrappolati a Boston da oltre 15.000 patrioti della milizia. Rendendosi conto di aver giudicato male la risolutezza dei patrioti, Gage scrisse una lettera al governatore del Canada, pregandolo di mandare urgentemente rinforzi a Fort Ticonderoga. Tuttavia, la lettera non arrivò a Montreal prima della fine di maggio, e a quel punto era troppo tardi.
Nei giorni seguenti gli eventi di Lexington, le milizie della Nuova Inghilterra continuarono ad affluire nel quartier generale di Cambridge, in Massachusetts, per aggiungersi all'esercito ribelle. Una di queste milizie, quella di New Haven, in Connecticut, era desiderosa di misurarsi con i britannici; si erano esercitati costantemente per oltre un mese, addestrati dal loro capitano, un raffinato mercante di 35 anni membro dei Sons of Liberty ("figli della libertà"), Benedict Arnold. Vestito con la sgargiante uniforme scarlatta della milizia di New Haven, Arnold era in testa ai suoi uomini quando incontrò un vecchio collega, Samuel H. Parsons, che stava andando nella direzione opposta, da Cambridge a Hartford, in Connecticut. Quando Arnold gli chiese notizie dal quartier generale dei patrioti, Parsons gli disse che l'esercito della Nuova Inghilterra era numericamente molto superiore ai britannici che si trovavano a Boston, ma non era in grado di scacciarli a causa della mancanza di munizioni e artiglieria. Arnold replicò che sapeva dove potevano trovarli - nel corso dei suoi viaggi era passato spesso nelle vicinanze di Fort Ticonderoga, nello stato di New York, e sapeva che i britannici vi tenevano un arsenale di cannoni, obici, mortai e polvere da sparo. I due si separarono, ma l'idea di Fort Ticonderoga restò nelle loro teste.
Quando Parsons arrivò ad Hartford si presentò davanti al comitato di corrispondenza del Connecticut e riferì le informazioni che aveva appreso da Arnold. Il comitato si interessò molto a queste notizie - recentemente aveva udito il rapporto di John Brown, una spia del Massachusetts, in cui era descritta nei dettagli la posizione strategica del forte. Questi due fattori portarono il comitato a ordinare una spedizione per la cattura di Fort Ticonderoga al comando di Ethan Allen. Allen era un pioniere alto e robusto originario di Lichfield, in Connecticut, ma che si era stabilito nelle "concessioni del New Hampshire", una zona dell'attuale Vermont all'epoca oggetto di contesa. Questi territori erano rivendicati sia dallo stato di New York che dal New Hampshire, e portarono allo scontro tra le due colonie. Per proteggere queste terre dalle violazioni del governatore regio di New York, William Tryon, Allen e altri coloni avevano creato una milizia, dandosi il nome di Green Mountain Boys ("i ragazzi della montagna verde"). Il conflitto tra loro e il governatore Tryon portò i Green Mountain Boys a disprezzare l'autorità monarchica. Così, quando il comitato del Connecticut chiese il loro aiuto per la cattura di Fort Ticonderoga, Allen e i suoi uomini furono subito d'accordo.
Arnold, nel frattempo, era arrivato al quartier generale dei patrioti a Cambridge, dove chiese rapidamente udienza al dottor Joseph Warren, presidente del congresso provinciale del Massachusetts, e al generale Artemas Ward, comandante dell'esercito improvvisato. Dopo aver detto quello che sapeva sui cannoni e le munizioni di Fort Ticonderoga, Arnold chiese di poter guidare una spedizione per prendere il forte; la sua richiesta fu accolta e gli vennero dati il grado di colonnello e cento sterline per scopi di reclutamento. Desideroso di farsi un nome, Arnold lasciò immediatamente Cambridge per iniziare a preparare la spedizione, ma scoprì che Ethan Allen aveva ricevuto lo stesso incarico dal comitato del Connecticut. Arnold non voleva cedere la sua possibilità di ottenere la gloria e corse al quartier generale di Allen a Bennington, nell'attuale Vermont, per affermare la sua autorità sulla missione.
I preparativi
Arnold arrivò a Bennington la sera del 6 maggio ed entrò nella Catamount Tavern, dove i Green Mountain Boys tenevano i loro incontri. A causa della sua uniforme scarlatta della milizia di New Haven, Arnold fu scambiato per un ufficiale britannico e i Green Mountain Boys gli puntarono contro le armi non appena entrò. Fortunatamente, Arnold portava in tasca gli ordini del generale Ward; in tal modo riuscì a distendere la situazione e a provare la sua identità. Arnold però era una testa calda e rischiò di provocare ancora i Green Mountain Boys quando pretese la loro obbedienza, affermando che la sua autorità gli deriva dall'incarico ricevuto dall'esercito della Nuova Inghilterra. I turbolenti uomini del Vermont gli risero in faccia: gli era stato accordato il diritto di eleggere i loro ufficiali e la scelta era già caduta su Ethan Allen; sarebbero tornati a casa piuttosto che servire sotto qualcun'altro. Quando Arnold chiese dove fosse Allen, gli venne detto che stava effettuando i preparativi per la spedizione a Castleton, nello stato di New York. Arnold partì immediatamente, determinato a guidare l'impresa a tutti i costi.
Arrivò a Castleton l'8 maggio e riaffermò le sue pretese davanti allo stesso Allen. Ancora una volta, i Green Mountain Boys minacciarono di ammutinarsi se avessero dovuto combattere al comando di chiunque non fosse Allen, ma Arnold insistette, impugnando gli ordini dell'esercito della Nuova Inghilterra. Alla fine, si raggiunse un compromesso e venne stabilito che i due avrebbero comandato la spedizione congiuntamente: Allen sarebbe stato alla testa dei suoi Green Mountain Boys, mentre Arnold avrebbe guidato gli uomini del Massachusetts e del Connecticut. Una volta stabilito questo principio, Allen e Arnold studiarono un piano. Allen aveva già ricevuto delle informazioni importanti sulle condizioni del forte dal capitano Noah Phelps, una spia dei patrioti: fingendo di essere un cacciatore in cerca di un taglio di capelli, Phelps era entrato a Fort Ticonderoga e aveva preso nota delle debolezze della guarnigione e del pessimo stato in cui versava. Utilizzando queste informazioni, i due comandanti decisero di sorprendere il forte con un assalto nelle prime ore del mattino; i patrioti erano 250 e potevano facilmente sopraffare l'esigua guarnigione britannica.
La notte del 9 maggio, Arnold, Allen e 220 dei loro uomini marciarono silenziosamente lungo la strada di Crown Point; i loro movimenti erano nascosti dalla foresta che li circondava. Alle 11 di sera giunsero presso Hand's Cove, sulla sponda orientale del lago Champlain, a meno di tre chilometri dal forte. Una volta lì, aspettarono che un gruppo di 30 uomini entrasse a Skenesboro, la vicina proprietà di Philip Skene, un noto lealista. Il piano prevedeva di catturare le barche di Skenesboro, che sarebbero state usate per trasportare gli uomini sul lago verso il forte. Tuttavia, una volta arrivati a Skenesboro, il gruppo che aveva fatto incursione fece una leggera deviazione nella cantina dove Philip Skene teneva i suoi liquori e si ubriacarono; intorno all'1:30 di notte, il grosso della truppa stava ancora aspettando ansiosamente a Hand's Cove. Alla fine, alle 3 di notte, gli incursori, ormai ubriachi, tornarono indietro con solo due chiatte, non essendo stati in grado di localizzare le altre. Ogni chiatta poteva trasportare appena 40 uomini, il che voleva dire che più della metà del gruppo sarebbe stata lasciata indietro.
Arnold e Allen studiarono la situazione. Non solo l'attacco sarebbe stato portato in ritardo, ma avevano a disposizione solo 83 uomini mentre loro contavano di poterne utilizzare 250. Alla fine, i comandanti decisero che non volevano rischiare di perdere l'elemento sorpresa e optarono per continuare l'attacco. Caricarono 83 dei loro uomini migliori sulle chiatte e salparono. Quella mattina i venti erano turbolenti e crearono delle enormi onde che si infransero sulle barche inzuppando gli uomini, che stavano facendo il possibile per evitare di ribaltarsi. Poco dopo l'alba, le barche toccarono terra a circa 800 metri da Fort Ticonderoga. Arnold, Allen e i loro fradici uomini sbarcarono e si affrettarono a raggiungere il forte, consapevoli che dovevano riuscirci prima che la guarnigione si svegliasse.
L'attacco
L'unica sentinella si era addormentata. Era stata una notte lunga e umida e senza alcun segnale del nemico; il soldato si era permesso di chiudere gli occhi per quello che lui pensava fosse stato solo un momento. Poco dopo le 4 del mattino, la sentinella si svegliò di soprassalto al rumore di molti passi affrettati; sbirciando oltre il portone principale, la guardia riuscì solamente a scorgere le sagome di 40 robusti americani che lo stavano caricando. Colto di sorpresa, la sentinella britannica puntò il moschetto e premette il grilletto ma, in preda al panico, vide che l'arma aveva fatto cilecca; la sentinella corse verso le baracche per svegliare i suoi camerati. Allen e i suoi Green Mountain Boys lo inseguirono e, scalando facilmente le mura in rovina della parte orientale del forte, lo bloccarono rapidamente.
I Green Mountain Boys affrontarono una seconda sentinella che sparò sui patrioti ma, a causa della fretta, mirò troppo alto e li mancò. La sentinella allora si lanciò in un attacco alla baionetta sull'americano più vicino e ferì leggermente James Easton, il secondo in comando di Allen. Con il piatto della sua spada, Allen colpì la sentinella sulla testa, facendogli cadere il moschetto. Il soldato chiese di essere risparmiato e Allen acconsentì, a condizione che guidasse i patrioti negli alloggi degli ufficiali. A questo punto, Arnold era entrato nel forte alla testa del secondo gruppo di uomini. La maggior parte dei patrioti si diresse verso le baracche con l'ordine di svegliare e prendere prigionieri i soldati britannici armi alla mano. Nel frattempo, Allen, Arnold e altri sei uomini si fecero guidare verso gli alloggi degli ufficiali.
Il tenente Jocelyn Feltham era stato svegliato dal fracasso e uscì all'aperto; secondo le memorie di Allen, Feltham aveva messo la sua giacca da ufficiale sulla camicia da notte e portava i pantaloni in mano. Il tenente britannico si confrontò con i patrioti sulle scale che conducevano agli alloggi degli ufficiali e chiese sotto quale autorità avessero osato entrare in un forte di Sua Maestà. Per tutta risposta, Allen puntò la spada alla gola di Feltham e proclamò, "in nome del grande Jehovah e del Congresso continentale" (Randall, 96). Arnold, che era diplomatico tanto quanto Allen era drammatico, si presentò a Feltham con gli ordini del generale Ward e annunciò che si sarebbero impadroniti del forte. Allen minacciò i britannici che, se avessero fatto resistenza, l'intera guarnigione, compresi donne e bambini, sarebbero stata passata a fil di spada.
Dopo questo alterco, il comandante del forte, il capitano Delaplace, uscì dai suoi alloggi e si arrese. I Green Mountain Boys procedettero a saccheggiare il forte, entrando nella stanza di Delaplace e bevendo i suoi liquori, nonostante le proteste del capitano. Arnold tentò di fermare il saccheggio ma i Green Mountain Boys ancora si rifiutavano di riconoscere la sua autorità e lo ignorarono. Imbarazzati, Allen e Arnold diedero a Delaplace una ricevuta per l'alcol rubato che il capitano, in seguito, presentò al comitato di corrispondenza del Connecticut per essere rimborsato. Oltre a questo, però, non ci furono altri danni. Non c'erano stati morti per la presa di Fort Ticonderoga e solo James Easton era stato leggermente ferito dalla baionetta della sentinella. L'"inespugnabile" Fort Ticonderoga, la "Gibilterra del Nord America", era caduto senza che fosse stato sparato più di un colpo.
Conseguenze
Nei giorni successivi, i patrioti presero altre fortificazioni nelle vicinanze. Fort Crown Point, difeso da soli nove uomini, cadde il 10 maggio mentre Fort George, tenuto da soli due uomini, fu catturato il giorno seguente. Avendo compiuto la loro missione, Ethan Allen e i Green Mountain Boys tornarono a casa, lasciando Fort Ticonderoga e le fortificazioni circostanti nelle mani di Arnold e dei suoi uomini. Quando la notizia del successo raggiunse Hartford, il comitato di corrispondenza del Connecticut mandò il colonnello Benjamin Hinman e una guarnigione di 1.400 uomini a Ticonderoga, nel caso in cui i britannici avessero attaccato dal Canada. Quando Hinman arrivò però, Arnold si rifiutò di cedere il comando del forte, dando vita a una lotta per il comando tra i due. La disputa continuò fino al 22 giugno, quando il congresso del Massachusetts stabilì che Arnold dovesse servire sotto Hinman. Arnold si sentì ignorato, come se gli avessero rubato il bottino della vittoria, e si dimise. Fu la prima di diverse occasioni in cui Arnold non si sentì apprezzato dai suoi connazionali, e ciò contribuì alla sua decisione di tradire gli Stati Uniti cinque anni dopo.
La cattura di Fort Ticonderoga fu una delle prime vittorie dei patrioti nella Guerra d'indipendenza americana ed entusiasmò i ribelli, incoraggiando molti di loro a pensare che ci fosse una possibilità di battere i britannici. Nel novembre del 1775, il colonnello Henry Knox arrivò a Fort Ticonderoga per prendere artiglieria e polvere da sparo per trasferirle a Cambridge. Caricò 44 cannoni, 14 obici e un mortaio su delle slitte per spostarle di centinaia di chilometri verso Cambridge su un difficoltoso terreno invernale; "la spedizione Knox" arrivò a destinazione nel febbraio del 1776. I cannoni furono piazzati sulle alture che dominavano Boston e costrinsero i britannici a evacuare la città il 17 marzo. La cattura di Fort Ticonderoga, pertanto, permise ai patrioti di riprendere Boston e liberare la Nuova Inghilterra dalla presenza di truppe britanniche.
Inoltre, incoraggiò il Secondo congresso continentale a ordinare un attacco contro il Canada britannico. Usando Fort Ticonderoga come base, la duplice invasione americana del Québec iniziò nel settembre del 1775, con Benedict Arnold ancora una volta costretto a condividere il comando. L'invasione venne respinta nella battaglia del Québec del 31 dicembre 1775, che mise fine alle ambizioni americane sul Canada. I britannici ripresero brevemente Fort Ticonderoga due anni dopo durante la campagna di Saratoga (giugno-ottobre 1777), ma furono costretti ad abbandonarlo rapidamente, lasciandolo definitivamente nelle mani dei patrioti per il resto della guerra.