Canzone dell'Eterno Rimpianto

Articolo

Emily Mark
da , tradotto da Omayma Ghendi
pubblicato il 15 aprile 2016
Disponibile in altre lingue: Inglese, Cinese
Ascolta questo articolo
X
Stampa l'articolo

La Canzone dell'Eterno Rimpianto è un poema narrativo della Dinastia Tang (618-907) ispirato dalla storia d'amore tra Xuanzong (r. 712-756) settimo imperatore della sua dinastia e la consorte Lady Yang. Fu sritto dal poeta cinese Bai Juyie (772-846) ed è la sua opera più famosa.

Quando Bai lo pubblicò nel 806 ebbe un successo immediato e fu regolarmente imparato a memoria dagli studenti cinesi nei secoli a seguire. Il poema è una versione romanticizzata della vera storia d'amore di Xuanzong e Lady Yang, ma venne ambientata in un'epoca più antica durante la Dinastia Han (202-220). Bai Juti è conosciuto per le sue romantiche poesie nelle quali usa un immaginario molto vivido e allo stesso tempo semplice poichè voleva che tutti riuscissero a godere del suo lavoro senza difficoltà nel comprenderne il significato.

Bai Juyie scrisse più di 2,800 poemi riguardo diversi argomenti che sono ancora diffusamente letti in Cina e popolari anche in Giappone. Tra tutti la Canzone dell'Eterna Tristezza (conosciuta anche come la Canzone dell'Eterno Rimpianto) divenne la più popolare, a causa dei suoi temi di un amore profondamente romantico, perdita e amore che perdura anche dopo la morte.

Lady Yang
Lady Yang
The Trustees of the British Museum (Copyright)

La Storia nella Realtà

Xuanzong è considerato uno dei migliori monarchi della storia della Cina per le sue politiche iniziali. Seguì l'esempio dei suoi due predecessori, Taizong (r. 626-649) e l'imperatrice Wu Zetian (r. 690-704), nel riformare le leggi, snellire la burocrazia e provvedere al benessere del popolo. Durante il primo periodo del suo regno, la Cina raggiunse un livello di ricchezza e prosperità senza precedenti, diventando il paese più prospero del mondo in quel periodo.

Nonostante ciò intornoo al 734 Xuanzong si stancò delle sue responasibilità e fece sempre più affidamento su sua moglie per prendere decisioni. Lei suggerì di nominare come cancelliere Li-Linfu, un amico di famiglia. Quando sua moglie morì Xuanzong si distaccò ancora di più dagli affari pubblici e affidò sempre di più la gestione del governo a Li-Linfu. Fece portare a palazzo oltre 3.000 giovani donne bellissime come intrattenimento e le tenne lì contro la loro volontà.

Nonostante avesse tutte queste donne sotto il suo controllo Xuanzong era ancora infelice, fino a quando nel 741 si innamorò di Yang Guifei della giovane moglie di suo figlio. Xuanzong fece trasferire Yang nel palazzo insieme alle altre donne, ma trascorreva il suo tempo solo con lei. Yang lasciò il marito e divenne la consorte dell'imperatore. Egli trascurò i suoi doveri di sovrano a causa di questa relazione amorosa e acconsentiva a qualsiasi cosa Lady Yang chiedesse. Lei iniziò con piccole richieste, che lui esaudì, e queste col tempo divennero sempre più esigenti, riuscendo ad ottenere la promozione di membri della sua famiglia a posizioni importanti, anche se queste persone non erano in grado di svolgere i loro doveri.

Tutte le importanti riforme e i progressi realizzati da Xuanzong iniziarono a disgregarsi quando i membri della famiglia di Yang abusarono delle loro posizioni e trascurarono i loro doveri. Allo stesso tempo, la politica di impiegare cittadini stranieri nell'esercito (nata dalle riforme militari di Xuanzong) portò alla promozione di alcuni di questi uomini a posizioni di comando molto elevate. Li-Linfu sfruttò questa situazione per collocare uomini a lui fedeli al comando dell'esercito, mentre accettava tangenti dalla famiglia di Yang per affidare loro incarichi burocratici privilegiati. L'antica prosperità del paese iniziò a declinare, poiché le persone al potere passavano più tempo a divertirsi invece di prendersi cura delle loro responsabilità.

Emperor Xuanzong
Imperatore Xuanzong
Zhuwq (Public Domain)

Un generale di nazionalita turca e Sogdiana chiamato An Lushan, che era amico di Lady Yang, vide gli abusi della famiglia Yang come un segno del fatto che Xuanzong non fosse più adatto al ruolo di monarca. An Lushan comandava le migliori truppe dell'esercito cinese e sentì di avere il dovere di agire e guidare questi uomini per ristabilire un governo adeguato; così, nel 755 organizzò una ribellione contro la casa regnante. Rovesciò Xuanzong e si autoproclamò imperatore. Fu contrastato dalle forze Tang e la sua ribellione venne sconfitta, ma aveva dato inizio a qualcosa che non poteva essere fermato. Il paese sarebbe stato devastato tra il 755 e il 763 e quasi 36 milioni di persone sarebbero morte.

Nel 755 Xuanzong scappò dalla capitale con Lady Yang e la sua famiglia. Gli uomini della scorta militare che li accompagnavano incolparono Yang della grave situazione e per questo assassinarono i membri della sua famiglia durante il viaggio. Successivamente i comandanti dell’esercito pretesero poi che anche Lady Yang fosse uccisa. Xuanzong si rifiutò, ma gli uomini non cedettero e lui non ebbe altra scelta che acconsentire. Ammettendo di essersi lasciato distogliere dai suoi doveri, consentì che Lady Yang fosse strangolata.

Addolorato per la morte di Lady Yang, Xuanzong perse la volontà di comandare. Abdicò a favore di suo figlio Suzong (r. 756-762) ritirandosi dalla vita pubblica. Suzong guidò gli eserciti Tang in battaglia, ma non riuscì a sconfiggere An Lushan, nonostante i suoi tentativi. Suzong e Xuanzong morirono di malattia a distanza di due settimane l'uno dall'altro nel 762 e il sucessore fu Daizong (r. 762-779), che finalmente ristabilì l'ordine.

La Storia nel Poema

Nel poema un imperatore della dinastia Han si innamora di una bellissima giovane donna che non ha esperienza del mondo. Il poema racconta che lei era "Cresciuta nelle stanze interne, senza che nessuno l'avesse mai vista". Così bella che "Se avesse girato la testa e sorriso, saresti stato colpito da un profondo incantesimo/Le bellezze dei Sei Palazzi sarebbero svanite nel nulla." L'imperatore la sceglie come concubina e ne rimane talmente affascinato da dimenticare le sue responsabilità. La poesia afferma: "L'imperatore trascurò il mondo da quel momento."

I due amanti godono di ogni minuto trascorso insieme finché scoppia la guerra e all'imperatore viene chiesto di guidare le truppe in battaglia. Non volendo lasciarla da sola, la porta con sé in guerra. Gli uomini notano che l'imperatore è distratto e rischiano di essere sconfitti e uccisi a meno che questi non riacquisti la lucidità. L'esercito pretende che la dama venga uccisa e l'imperatore non ha altra scelta che acconsentire. Dopo la sua morte, l'imperatore ritrova la concentrazione e guida il suo esercito alla vittoria. Torna nel suo palazzo dove riflette su tutti i momenti felici trascorsi con la sua amata e la rimpiange.

Lady Yang Guifei
Lady Yang Guifei
T Chu (CC BY)

L'imperatore ordina ad un sacerdote Taoista di contattare la terra dei morti affinchè possa parlare con l'amata ancora una volta. Il poema descrive come il sacerdote la cercasse ovunque e alla fine di riuscire a svegliarla nel luogo in cui dormiva su un'isola magica nell'aldilà. Tuttavia lei è ormai andata oltre e non vuole avere più nulla a che fare con i desideri terreni. La poesia narra che "quando girò il volto per guardare verso la terra" vide solo "nebbia e nuvole di polvere."

Ringrazia il messaggero dell'imperatore per essere arrivato e gli chiede di riportare un messaggio; spezza il suo fermaglio d'oro dandogliene una parte insieme a un pezzo di una scatola laccata. Lo spirito della donna chiede al messaggero di dare questi doni all'imperatore, di dirgli che lo ama ancora e che "I nostri spiriti appartengono l’uno all’altro, come questi frammenti preziosi” e che “un giorno, sulla terra o in cielo, ci incontreremo di nuovo”.

Lei fa riferimento al mito di Niu Lang e Zhi Nu, il dio e la dea dell’amore, che possono incontrarsi solo nella settima notte del settimo mese ogni anno nel cielo notturno (rappresentati dalla stella Vega, che è Zhi Nu, e dalla stella Altair, Niu Lang, che si trovano su lati opposti della Via Lattea, tranne che per una volta all’anno – la settima notte del settimo mese). La poesia termina con i versi: “La Terra svanisce, il Cielo svanisce, alla fine dei giorni. Ma il Dolore Eterno dura per sempre.”

Il significato del Poema

I due poeti più famosi della Dinastia Tang furono Li Po (701-762) e Du Fu (712-770) che erano entrambi apprezzati per le loro vivide immagini e le intelligenti allusioni nel descrivere scene di vita quotidiana. Xuanzong fu un taoista che decretò il taoismo come religione nazionale, ma i principi confuciani di correttezza continuavano a governare il comportamento e l'atteggiamento delle persone, e ci si aspettava che l'arte rispechiasse tali principi confuciani, cosa che questi poeti fecero.

Ci si aspettava che la poesia rappresentasse la realtà, anche se questa era esagerata o i dettagli non erano esattamente veri. Li Po, ad esempio, scrisse una poesia su una festa in cui il narratore elogia "una bevuta di almeno trecento coppe" e dice "Tutto ciò che voglio è essere sempre ubriaco, mai sobrio", e questi versi non riflettono i valori confuciani. Tuttavia, Li Po fu lodato perché la poesia rifletteva accuratamente gli atteggiamenti di qualcuno che beve ad una festa.

LA CANZONE DELL'ETERNO RIMPIANTO TRATTA TEMI AI QUALI LE PERSONE SI SENTIRANNO SEMPRE VICINI COME AMORE, SACRIFICIO, MORTE E speranza di potersi un giorno ricongiungere con coloro che hanno perduTO.

La poesia di Bai Juyie fu criticata poichè era spesso considerata inappropriata e non rifletteva la realtà o i valori confuciani. I suoi lavori erano considerati di bassa classe perchè il contenuto e le immagini erano più accessibili rispetto a poeti come Li Po o Du Fu.

La Canzone dell'Eterno Rimpianto fu particolarmente criticata dagli studiosi confuciani per aver distorto l'impressione della gente su ciò che accadde realmente a Lady Yang e su come avvenne la sua morte. I critici letterari condannarono la sensualità e il romanticismo del poema, sostenendo che Bai stesse abbassando gli standard della sua arte per scrivere alle masse.

Tuttavia la popolazione amò il poema e divenne il libro più venduto quando Bai lo pubblicò. Agli ammiratori del lavoro di Bai non interessò il giudizio degli studioi o dei critici; risposero solamente alla bellezza dei versi e alla storia della tragica relazione amorosa. Il poema elevò Lady Yang dal suo ruolo nella storia come la donna che fece cadere la dinastia Tang a quello di una ragazza che si lasciò sacrificare per il bene superiore del paese. La conclusione della poesia, quando la dama parla al messaggero dall'aldilà, offrì conforto a coloro che avevano perso persone a cui volevano bene, rendendo così l'opera molto attraente.

Il poema innalzò Lady Yang ad un livello mitico come una delle Quattro Bellezze della Cina. Le Quattro Bellezze sono quattro donne le cui azioni hanno influenzato drammaticamente il destino della nazione. Sono Xi Shin del Periodo della Primavera e dell'Autunno; Wang Zhaojun della Dinastia Han; Diaochan personaggio fantastico del libro il Romanzo dei Tre Regni e Yang Guifei. Alcune liste includono una Quinta Bellezza, la Consorte Yu (anche conosciuta come Lady Yu) famosa come la concubina di Xiang-Yu che si sacrificò per il suo amato durante la battaglia di Gaixia nel 202 a.e.c., mentre altre liste sostituiscono Diaochan con la Consorte Yu.

Il tema di donne bellissime che muoiono per salvare il loro amato o distruggere un uomo con un futuro promettente (o spesso entrambi) era molto popolare nell'antica Cina e continua ad esserlo nel presente. La versione della morte di Lady Yang di Bai Juyi e del dolore di Xuanzong ha probabilmente ispirato molte persone a scrivere storie simili, ma l'opera più nota che ne trae spunto è "Il racconto di Genji" di Lady Murasaki, un classico della letteratura giapponese pubblicato nel 1008 e ancora diffusamente letto oggi. Questo non sorprendente dal momento che "La Canzone dell'Eterno Rimpianto" tocca temi con cui le persone potranno sempre identificarsi, come l'amore, il sacrificio, la morte e la speranza di essere riuniti un giorno con coloro che si sono persi.

Il Poema Completo

Di seguito il poema completo di Bai Juyi adattato da DW Draffin:

Un imperatore della dinastia Han
amava l'amore più della stessa vita,
e desiderava una donna così bella
da poter dimenticare la corte e tutti i suoi doveri.
Il suo impero poteva crollare e a Lui non sarebbe importato.

Per anni governò l'impero,
cercandola senza mai trovarla.
Eppure,una ragazza della casa degli Yang
stava per raggiungere l'età adulta.
Era cresciuta nelle stanze femminili, rimanendo sconosciuta al mondo esterno.
Dotata di un'eleganza e grazia naturali,
la sua bellezza era incantevole.
Venne il giorno in cui fu scelta
per servire Sua Maestà.
Il suo dolce sorriso scaldò il suo freddo cuore solitario.
Le dame di compagnia dei sei palazzi,
con i loro volti vuoti e incipriati, non reggevano il confronto.

Le vellutate acque delle sorgenti calde
scorrevano sulla sua pelle pallida e bianca.
Era così delicata e fragile,
che le ancelle del palazzo dovevano sollevarla dall'acqua.
L'Imperatore la chiamò.
Il suo viso era come un fiore che sboccia,
gioielli dorati adornavano i suoi capelli neri come il carbone.
Si riscaldarono insieme
durante le notti primaverili in una tenda di ibisco,
lamentandosi che le notti di primavera finissero troppo presto,
così non si alzavano mai col sole, ma restavano a letto.

L' Udienza Mattutina continuava,
ma Sua Maestà non vi partecipava più.
La ragazza passava tutto il suo tempo accanto all'Imperatore,
compiacendolo e nutrendolo ai banchetti.
Per tutta la primavera andava ovunque andasse Lui
e dormiva accanto a Lui ogni notte.
3000 bellezze vivevano nel palazzo interno,
ma Lui amava questa ragazza più di tutte le 3000.
Era incantato solo a guardarla,
mentre si truccava nella Casa d'Oro
prima che iniziasse la loro serata.
Il vino e l'aria primaverile
la inebriavano dopo i banchetti del Palazzo di Giada.

Tutti i suoi fratelli e sorelle
ricevettero terre in dono.
La loro improvvisa ricchezza e un avanzamento delle condizioni sociali fecero inviadiare gli altri per la fortuna della sua famiglia.
Ovunque cambiarono le aspirazioni dei novelli genitori.
A cosa servivano i bambini maschi
quando le bambine potevano ottenere così tanto?

Il Palazzo del Monte Li era arroccato così in alto
che le sue guglie toccavano le nuvole azzurre.
I venti trasportavano musica celestiale,
udibile ovunque.
L'orchestra suonava brani lenti
mentre le danzatrici si muovevano perfettamente a tempo.
Sua Maestà poteva guardare e ascoltare
tutto il giorno e desiderarne sempre di più.

I tamburi di guerra provenienti da Yuyang ruppero l'incantesimo scuotendo la Terra. "La Canzone delle Gonne Arcobaleno e delle Vesti di Piume" si interruppe bruscamente. Le nove cinte murarie e le torri di guardia che circondavano il palazzo imperiale furono inghiottiti dalla polvere e dal fumo, mentre mille carri e innumerevoli cavalieri correvano verso sud-ovest.

Su e giù, fermati e riparti,
gli ornamenti di giada oscillavano sugli stendardi imperiali del carro dell'Imperatore. Avevano viaggiato per oltre un centinaio di li dalle porte occidentali della capitale. Ora le sei armate dell'Imperatore rifiutavano il suo comando di fare anche solo un passo in più. Gli diedero un ultimatum: lei o loro. La bella fanciulla che adorava,
le cui sopracciglia erano belle come i tentacoli piumati di una falena,
morì contorcendosi davanti ai cavalli.

Il suo elaborato copricapo cadde a terra e nessuno lo raccolse. Il suo ornamento per capelli in pietra turchese, il fermaglio d'oro a forma di passero e il fermaglio di giada giacevano nel fango. Sua Maestà si coprì il volto. Non poteva guardare. Non poteva salvarla. Tutto ciò che riuscì a vedere fu un fiume di lacrime e sangue che scorreva sul terreno.

Un vento cupo e freddo
portò della polvere gialla.
I percorsi in legno si snodavano
in alto tra le nuvole
attraverso i padiglioni del passo
del Monte Jian.
Pochi viaggiavano sulla strada sotto il Monte Emei.
Le bandiere pendevano tristemente dai loro pali.
Il cielo era spietato.
I fiumi di Shu erano blu
e le montagne di Shu erano verdi.
L'Imperatore pensava a lei giorno e notte. Nel suo secondo palazzo alzò un volto devastato verso la luna. Le campane a vento durante una tempesta serale erano il suono del suo dolore.

La ribellione fu sconfitta, il carro del drago dell'imperatore ritornò. Una volta tornato non riuscì ad andarsene. Ma nel fango sui pendii di Mawei non vide il suo volto di giada,
vide solo il luogo solitario
dove era morta. L'imperatore e i suoi ministri piansero così tanto da inzuppare le loro vesti.

Diressero i loro cavalli verso est e li lasciarono camminare al loro passo di ritorno verso la capitale. Tornarono per trovare gli stessi stagni e giardini di prima. Le piante di loto degli stagni Taiye
e i salici piangenti del Palazzo Weiyang... Oh, ma i fiori di loto erano il suo volto
e i rami di salice
erano le sue delicate sopracciglia. Il suo volto era ovunque. Lacrime riempirono di nuovo i suoi occhi. Spariti erano i freschi giorni di primavera
dei peschi e dei prugni in fiore.
Ora era autunno, quando le foglie
degli alberi di Wutong erano già cadute.
I Palazzi Occidentali e Meridionali
erano invasi da erba gialla
e foglie rosse sparse che
si accumulavano sui gradini. I capelli delle danzatrici dell' Opera Reale del Giardino delle Pere
erano tutti diventati bianchi.
Gli eunuchi e le serve del Palazzo dei Pepe erano invecchiati all'improvviso.

Si sedette in silenzio nel palazzo serale,
solo con i suoi pensieri,
solo le lucciole gli facevano compagnia.
La lampada si spense,
e ancora non riusciva a dormire.
Le campane suonavano e i tamburi battevano
all'inizio di ogni turno, segnando l'inizio di un'altra lunga notte. La via Lattea brillava intensamente.

Oh, quanto bramava per ogni tramonto. Le piastrelle con anatre mandarine erano ghiacciate e il gelo non voleva sciogliersi. Le coperte di giadaite sono diventate fredde. Come doveva essere. Nessuno poteva scaldarlo.

Un anno era passato, un intero anno da quando i vivi si sono separati dai morti. Il suo spirito non gli appariva nei sogni. Un prete Daoista da Linqiong era così pio che i morti gli parlavano. Toccato dall'angoscia di Sua Maestà, Egli accettò di cercare per l’Imperatore lo spirito di lei nell’aldilà. Salì, correndo verso il cielo come un fulmine, correndo alto sopra le nuvole. Il sacerdote salì nei cieli e discese nella terra, cercando il suo spirito ovunque. In alto, non lasciò nessun luogo inesplorato, e in basso si spinse fino alle Sorgenti Gialle. Ma in nessuna di queste vaste regioni trovò traccia di lei.

Eppure quali erano queste notizie di una montagna che fluttuava sul mare, piena di spiriti celestiali?Quando il sacerdote si avvicinò, la vetta fluttuante era avvolta nella foschia. Ma una sottile torre emergeva, trafiggendo le vivaci nuvole. In quella torre, trovò una schiera di spiriti celestiali, colmi di grazia femminile. Una in particolare attirò la sua attenzione. Il suo nome era Tàizhēn, e il suo viso era incantevole e pallido. Non era forse il suo volto candido come la neve uguale a quello dell’amata perduta dall’Imperatore? Il sacerdote si avvicinò alla torre dorata e bussò alla porta di giada dell’ala occidentale. Supplicò Xiǎoyù di portare un messaggio a Shuāngchéng. Lei acconsentì poiché il sacerdote era un emissario dell’Imperatore Han, il Figlio del Cielo.

All’interno di una tenda splendente, la ragazza si svegliò dal suo lungo sogno. Scostò il cuscino e si allungò verso le sue vesti. Poi camminò confusa nella tenda. Finalmente trovò le tende di perle e passò attraverso i paraventi d’argento. Arrivò dal sacerdote con i capelli spettinati, poiché aveva dormito a lungo. Anche il suo copricapo era storto mentre scendeva i gradini verso di lui. Alzò le braccia e un vento celestiale fece ondeggiare le maniche della sua veste. Era un movimento che ricordava dalla sua Danza delle Gonne Arcobaleno e delle Vesti di Piume. Ma il suo volto di giada ora era solcato dalle lacrime, come un fiore di pero bagnato dalle piogge primaverili.

Fissò il sacerdote con uno sguardo tempestoso e gli chiese di trasmettere i suoi ringraziamenti a Sua Maestà per averla salvata. Eppure dal momento della loro separazione era cresciuta una distanza tra loro e ora sentiva solo una vaga familiarità. La passione che avevano condiviso nella Sala del Sole Splendente si era affievolita.

In inverno i giorni e i mesi nel Palazzo di Penglai sono lunghi. Lei guardò verso i luoghi in cui dimorano i mortali. Ma non riusciva a vedere Chang’an attraverso la polvere e la nebbia. Per mostrare la sua gratitudine, tutto ciò che poteva fare era offrire vecchi cimeli e souvenir come segno del suo profondo affetto. Onorò il sacerdote con la sua scatola intarsiata e il fermaglio d’oro. Ma tenne un pezzo del fermaglio e una foglia della scatola. Così i pezzi del fermaglio e della scatola sarebbero rimasti per sempre separati.

Lo pregò di dire a Sua Maestà di rimanere fermo nel suo amore per lei come l'oro e i lavori d'intarsio dei suoi doni. Un giorno si sarebbero incontrati di nuovo, sia nei cieli che tra i mortali sulla terra. Lei diede al sacerdote un ultimo messaggio, una promessa segreta che solo loro due avrebbero conosciuto:

“Il settimo giorno del settimo mese lunare, nella Sala della Longevità, a mezzanotte, quando non ci sarà nessuno, faremo il nostro patto segreto. Nei cieli, ci promettiamo di essere come due uccelli, volando l’uno accanto all’altro. Sulla terra ci promettiamo di essere come due rami intrecciati di un albero. Anche il cielo e la terra un giorno finiranno. Ma il rimpianto della nostra separazione non avrà mai fine."

Info traduttore

Omayma Ghendi
Amante della storia con una prima laurea in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali e un Master in Storia e Studi Orientali.

Info autore

Emily Mark
Emily Mark ha studiato storia e filosofia presso l'Università di Tianjin, in Cina, e inglese presso la SUNY New Paltz, NY. Ha pubblicato saggi storici e poesie. I suoi resoconti di viaggio hanno fatto il loro debutto sulla rivista Timeless Travels. Si è laureata presso la SUNY Delhi nel 2018.

Cita questo lavoro

Stile APA

Mark, E. (2016, aprile 15). Canzone dell'Eterno Rimpianto [Song of Everlasting Sorrow]. (O. Ghendi, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/2-888/canzone-delleterno-rimpianto/

Stile CHICAGO

Mark, Emily. "Canzone dell'Eterno Rimpianto." Tradotto da Omayma Ghendi. World History Encyclopedia. Modificato il aprile 15, 2016. https://www.worldhistory.org/trans/it/2-888/canzone-delleterno-rimpianto/.

Stile MLA

Mark, Emily. "Canzone dell'Eterno Rimpianto." Tradotto da Omayma Ghendi. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 15 apr 2016. Web. 20 nov 2024.