Dei e dee popolari nella Cina antica

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Emily Mark
da , tradotto da Valentina Pesci
pubblicato il 25 aprile 2016
Disponibile in altre lingue: Inglese, Cinese, Francese, Portoghese, Spagnolo
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Nella Cina antica venivano venerate oltre 200 divinità ma, se si considerano le divinità minori e gli spiriti, questo numero sale oltre 1.000. Ciascun paese, villaggio, città, campo, fattoria, anche alcune tombe nei cimiteri avevano il proprio Tudi Gong, uno spirito elementale la cui essenza divina veniva riconosciuta. Gli spiriti della natura, invece, erano chiamati Kuei-Shen, e vivevano negli alberi o nei corsi d'acqua, oppure sorvegliavano i giardini.

Questi erano spiriti eterni che mai avevano vissuto come mortali, mentre altri come i guei (o kuei, gui, kui) erano esseri umani deceduti e passati nell'aldilà. I guei potevano tornare a perseguitare i vivi per vari motivi, per questo furono creati rituali, incantesimi e pratiche religiose con lo scopo di placarli. C'erano inoltre divinità che erano state mortali, ma che dopo la morte andavano a vivere con gli dei, come i Baxian (Pa Hsien) gli Otto Immortali della religione Taoista, premiati dalla Regina Madre dell'Ovest con l'immortalità. I Baxian venivano venerati, così come gli antenati che avevano oltrepassato il ponte che li portava al regno dei morti per soggiornare tra gli dei e proteggere i vivi.

Chang'e Flees to the Moon
Chang'e fugge sulla luna
The Trustees of the British Museum (Copyright)

Si credeva che gli dei avessero creato l'universo e gli esseri umani, e che controllassero il buon funzionamento del creato. Ciascuna divinità aveva il proprio potere speciale e la propria area di influenza. Inoltre, alle divinità più importanti venivano dedicati templi e santuari. Questi ultimi venivano spesso eretti anche per gli spiriti locali e per uomini e donne nobili deificati dopo la morte.

Si credeva che gli dei avessero creato l'universo e gli esseri umani, e che controllassero il buon funzionamento del creato.

Queste divinità vivevano in palazzi e castelli, o in luoghi da cui dominavano dall'alto gli esseri umani come i monti Kunlun, il monte Tai, il monte Jade e il monte Penglai, una terra mistica in mezzo al mare dove ci si recava dopo la morte. Anche se lontani, gli dei restavano connessi alla vita umana, osservando e valutando le buone e le cattive azioni delle persone. Ogni divinità aveva il proprio ruolo e poteva prendere parte ai momenti più intimi della vita di ciascuno o agli eventi di importanza nazionale, come il collasso di una dinastia.

Nella Cina antica, così come ai giorni nostri, tutte le divinità e gli spiriti avevano grande importanza, sceglierne solo un piccolo gruppo rischia di escluderne una parte altrettanto rilevante. Tuttavia, si possono identificare quelle divinità di importanza nazionale, quelle più antiche e quelle che senza dubbio, grazie agli scritti antichi e agli scavi archeologici, possono essere considerate le più popolari. Gli dei e le dee elencati di seguito sono nell'ordine in cui appaiono negli scritti cinesi. Molto probabilmente, divinità come Nuwa, Fuxi e P'an Ku erano state riconosciute molto prima rispetto a quanto indicano i reperti, e lo stesso è da considerarsi vero per la maggior parte del pantheon in questa lista. La scelta è ricaduta su queste divinità per l'importanza che le persone della Cina antica accordava loro, anche se ognuna ha avuto maggior rilievo in certi momenti storici rispetto ad altri.

Drago

Il Drago è la più antica divinità in Cina. Il simbolo del drago appare sulle ceramiche di un sito Neolitico nel Villaggio di Banpo e risale c.a. al 4500-3750 AEC. Si pensava che il drago fosse composto sia dallo yin che dallo yang, perciò veniva originariamente considerato una forza d'equilibrio saggia e giusta. Il drago Yinglong, conosciuto come il Re Dragone, era il dio della pioggia e delle acque. Come re dei mari era conosciuto come Hong Shen e veniva venerato dai marinai e dai pescatori, ma anche i contadini lo pregavano chiedendo pioggia per i loro raccolti. La sua forma umana è quella di un uomo saggio, spesso rappresentato con un grande sole dietro la testa, mentre osserva una nave piena di persone.

Shangti

Shangti era il sommo dio della legge, della giustizia e di tutto il creato. È anche conosciuto come Imperatore Jade, Imperatore Giallo o Yu Huang Shang-Ti, anche se spesso vengono fatte delle importanti distinzioni tra questi nomi. Infatti, l'appellativo Imperatore Jade potrebbe indicare un'altra divinità. Shangti era considerato l'antenato di tutti i cinesi, a cui donò la cultura, l'architettura, l'abilità in battaglia e l'agricoltura. Aveva il potere di controllare le condizioni atmosferiche, di regolare le stagioni e regnava sugli altri dei, sugli uomini e sulla natura. Era venerato soprattutto durante il regno della Dinastia Shang (1600-1046 AEC), periodo in cui si pensava fosse un re diventato dio dopo la morte, che aveva governato c.a. tra il 2697-2597 AEC. Fu incluso tra gruppo mitologico o parzialmente mitologico dei Tre Sovrani e Cinque Imperatori, semi-dei che avevano regnato sulla Cina c.a. tra il 2852-2070 AEC. Durante la Dinastia Zhou (c.a. 1046-226 AEC) Shangti fu sostituito dal concetto di Tian (Paradiso), ma riapparve come Shagti durante il Periodo dei Regni combattenti (476-221 AEC). La Dinastia Zhou creò l'dea di un Mandato del Paradiso per legittimare il proprio regno. Era Tian a giudicare chi fosse degno di governare e per quanto tempo, e quando la dinastia non era più adatta, la faceva cadere per lasciare chce un'altra prendesse il suo posto.

The Jade Emperor
L'Imperatore di Giada
OAC Press (Public Domain)

Regina Madre dell'Ovest

Era la regina degli dei immortali e degli spiriti, in particolare quelli femminili che vivevano nella landa mistica di Xihua (“Fiore dell'Ovest”), ed era la dea dell'immortalità. È conosciuta anche come Xiwangmu o Xi-Wang-Mu e viveva in un castello dorato sui monti Kunlun, circondata da un fossato così sensibile che se anche un solo capello cadeva nelle sue acque sarebbe affondato. Questo fossato proteggeva il suo frutteto di peschi, poiché il succo dei suoi frutti rendeva immortali. Xinwangmu è raffigurata come una bellissima donna o come donna anziana poco attraente con la gobba a seconda del suo umore, in entrambi i casi ha denti da tigre e una coda di leopardo. I suoi proseliti venivano premiati con la vita eterna, chi la irritava invece veniva punito. Durante la Dinastia Han (206 AEC - 220 EC) il culto della dea divenne molto diffuso e il governo costruì dei santuari in suo onore. Suo marito, Mugong, Signore degli Spiriti, veglia sugli spiriti maschili nella terra di Donghua (“Fiore dell'Est”), ma altre volte è Shangti ad essere indicato come suo sposo.

Guanyin

Guanyin era la dea della pietà e della misericordia, che divenne la protettrice dei marinai e dei pescatori. In origine, era una divinità indiana chiamata Avalokitesvara, che significa “Colei che osserva il mondo e ascolta i lamenti delle persone”. Arrivò in Cina grazie ai commerci sulla Via della Seta, durante il regno della Dinastia Han (206 AEC - 220 EC). La sua compassione era tale che decise di reincarnarsi nella giovane Miaoshan per provare a vivere come gli umani e aiutare le persone. Il padre della giovane voleva che lei sposasse un ricco sacerdote, ma Miaoshan si rifiutò a meno che il matrimonio non avesse posto fine alle malattie, all'invecchiamento e alla morte. Quando suo padre le disse che nessun matrimonio poteva arrivare a tanto, lei rispose che un dottore poteva farlo. Tuttavia, il padre non voleva che la figlia sposasse qualcuno con un'occupazione così umile. In alternativa al matrimonio, le fu concesso di entrare in un tempio, ma il padre si assicurò che le fossero assegnati tutti i lavori peggiori, che lei portò a termine con l'aiuto degli animali che le si avvicinavano grazie alla sua bontà. Il padre allora diede fuoco al tempio, ma Miaoshan spense le fiamme con le sue mani. La fece quindi giustiziare, ma quando lei giunse all'inferno, liberò tutta la sua bontà e lo trasformò nel paradiso. Il Re dei morti, Lord Yama, la rimandò sulla terra per evitare che rovinasse il suo regno e da quel momento Miaoshan visse sul Monte dei Profumi dal quale sorvegliava gli esseri umani. Dalla sua casa tra le montagne, scorgeva spesso persone in pericolo sulle loro barche in mezzo al mare e le salvava, per questo è diventata la protettrice dei marinai e dei pescatori. Era una delle divinità più popolari della Cina e sia gli uomini che le donne la adoravano.

Guanyin
Guanyin
The Trustees of the British Museum (Copyright)

Yan Wang

Yan Wang è il dio della morte e il signore dell'aldilà. È il più importante di tutti i Signori della Morte, che governano sugli inferi. È anche conosciuto come Yang-Wang-Yeh, Lord Yama e Re Yama. Yan Wang presiede il giudizio delle anime e decide se devono essere punite per i crimini perpetrati in vita, se possono andare a vivere con gli dei o se si reincarneranno. Una famosa leggenda racconta che un soldato chiamato Comandante Yang, che in vita aveva causato molto dolore e sofferenze, dopo la morte apparve al cospetto di Yan Wang. Questi gli chiese come aveva potuto commettere così tanti peccati nel breve tempo che aveva passato sulla terra. Yang sosteneva di essere innocente e di non aver fatto nulla di male. Yan Wang ordinò che gli fosse portata la pergamena della vita di Yang, nella quale vi erano la data e l'ora di tutti i peccati da lui commessi e tutte le persone che ne erano rimaste colpite o erano morte a causa sua. Dopo che il signore della morte la lesse, Yang fu condannato. Su di lui apparve una grande mano che lo afferrò e lo distrusse. Si disse che si poteva fuggire alla punizione dei propri peccati sulla terra, ma nessuno riusciva a fuggire alla giustizia della corte di Yan Wang.

Nuwa & Fuxi

Nuwa e Fuxi erano il padre e la madre degli esseri umani. Nuwa è nata all'inizio della creazione e corresse gli errori iniziali così che tutto fosse perfetto. Costruì un palazzo per sé, che divenne il modello per l'architettura cinese, e visse lì con il suo amico e fratello Fuxi, entrambi rappresentati con teste umane e il corpo di un drago, o corpi umani fino alla vita e gambe e coda di drago. Nuwa si sentiva sola e modellò gli esseri umani dal fango preso dal Fiume Giallo. Soffiò in loro la vita e loro si mossero e cominciarono a vivere. Continuò a creare sempre più esseri umani, ma questo era un lavoro faticoso, perciò inventò il matrimonio, cosicché gli umani potessero riprodursi da soli. Tuttavia, gli umani erano vivi ma senza alcuna conoscenza, perciò Fuxi donò loro il fuoco e insegnò loro la scrittura, come prendere il cibo dal mare e tutte quelle abilità necessarie alla vita. Donò loro anche la musica, la cultura e l'abilità di prevedere il futuro per permettere loro di prendere buone decisioni sapendo cosa li aspettava.

Caishen

Caishen, il dio della ricchezza, era uno degli dei più popolari della Cina antica e lo è tutt'oggi. Si possono vedere statue di Caishen (conosciuto anche come Ts'ai Shen) nelle attività gestite dai cinesi in tutto il mondo e anche nelle loro case. Viene rappresentato come un uomo ricco seduto, con indosso una vestaglia di seta che tiene tra le mani le sue ricchezze. A volte è accompagnato da due servitori che portano scodelle d'oro. Non era solo il dio della ricchezza materiale, ma donava anche una vita ricca, cioè una famiglia felice e un lavoro sicuro, prospero e rispettabile. Caishen era molto generoso con i suoi proseliti, ma non era uno sciocco, perciò non donava le sue ricchezze a chiunque. Le persone dovevano dimostrarsi degne di tale generosità attraverso il duro lavoro, pregandolo spesso e ringraziandolo per i suoi doni. I templi e santuari dedicati a Caishen erano probabilmente i più numerosi nella Cina antica.

Chang'e

Un'altra divinità molto popolare nella Cina antica era Chang'e, la dea della luna, spesso citata nella poesia e nella letteratura cinese. Era la moglie del dio arciere Hou Yi che la salvò durante un'eclissi lunare e la riportò indietro sana e salva. Chang'e lo tradì rubandogli l'elisir per diventare immortali che aveva ricevuto in dono dagli dei, e attraversò il cielo notturno mentre Hou Yi la inseguiva. Quando raggiunse la luna, si trasformò in un rospo per nascondersi da lui finché la sua furia non si fosse placata. Hou Yi fu bloccato da una lepre che gli disse che non l'avrebbe lasciato passare finché non si fosse calmato e avesse promesso di non farle del male. Quando Hou Yi raggiunse la luna, Chang'e era rimasta nella forma di un rospo per troppo tempo e non riusciva più a ritrasformarsi. Per questo quando si guarda la luna, sulla sua superficie è possibile vedere il profilo di un rospo. Nell'antichità, la storia di Chang'e e Hou Yi era celebrata con una Festa di metà autunno, conosciuta oggi come la Festa della luna, durante la quale le persone escono di notte per ammirare la luna, mangiare moon cake, tipici dolcetti cinesi fatti con i fagioli azuki, e fare regali agli amici e ai familiari.

Zao-Shen

Zao-Shen (o Tsao Shen e Tsao Wang), chiamato anche il Dio della cucina, viveva sopra la cucina di ogni casa. Era rappresentato da una statuetta di carta fatta dalla donna più importante della casa e veniva tenuto nello stesso posto per tutto l'anno. Zao-Shen era responsabile per la felicità della casa e per la ricchezza della famiglia, ma tutto ciò dipendeva dal comportamento e dalla bontà dei membri. Tutti i mesi Zao-Shen lasciava la casa per fare rapporto agli dei e agli spiriti locali sulla condotta della famiglia. Se si erano comportati bene, gli veniva ordinato di aumentare le loro ricchezze e la loro felicità; se si erano comportati male, doveva invece diminuirle. Con “ricchezze” non si intendeva solo quelle materiali, ma anche il benessere, ulteriormente assicurato dal fatto che lui allontanasse gli spiriti maligni. Quando lasciava la casa per fare il suo rapporto, le famiglie erano ansiose perché non avevano nessuno che li proteggesse. Alla vigilia del nuovo anno, Zao-Shen usciva per fare rapporto direttamente a Shangti e agli dei universali sul comportamento della famiglia durante l'anno trascorso. In quei momenti, veniva bruciato più incenso del solito davanti alla statua di carta e veniva spalmato del miele sulla sua bocca perché da essa uscissero solo parole dolci sulla famiglia. Per ringraziarlo della sua protezione, davanti a lui venivano lasciate offerte di cibi gustosi e buon vino. Infine, la figura di carta veniva bruciata e venivano accesi dei fuochi d'artificio per velocizzare il suo cammino. Il mattino successivo, il primo giorno del nuovo anno, veniva fatta una nuova statua di carta e posizionata sulla cucina.

Zao-Shen, the Kitchen God
Zao-Shen, il dio della cucina
E. T. C. Werner (Public Domain)

Niu Lang & Zhi Nu

Le divinità dell'amore. Zhi Nu, figlia di Shangti, era la dea che tesseva per le altre divinità. Ogni giorno intesseva vestaglie meravigliose che gli dei indossavano e osservava la terra dal suo palazzo tra le stelle, desiderando visitarla. Le fu infine accordato il permesso dal padre di scendere sulla terra, dove lasciò i suoi vestiti sulla riva di un fiume e andò a nuotare. Un bovaro di nome Niu Lang la vide e se ne innamorò, così le rubò le vesti perché lei non fuggisse. Quando Zhi Nu uscì dall'acqua si sentì oltraggiata, ma quando Niu Lang le spiegò la situazione anche lei si innamorò di lui. Si dimenticò della sua casa nei cieli e dei suoi doveri di tessitrice per gli dei, e rimase sulla terra con Niu Lang. Insieme erano molto felici e ogni giorno sempre più innamorati, ed ebbero molti figli. Shangti non ne fu contento e nemmeno gli altri dei, così fu ordinato ad alcuni soldati di riportare Zhi Nu a casa. Niu Lang tentò di seguirli ma Shangti mise un muro di stelle sul suo cammino e lo fermò. Sulla terra queste stelle sono conosciute come la Via Lattea. Una volta all'anno le gazze ladre della terra volano fino alla Via Lattea e creano un ponte che i due possono attraversare per stare insieme nella notte conosciuta come la Settima Notte della Settima Luna. Questa divenne una storia molto conosciuta e ripresa da numerosi poeti e scrittori in ere differenti della storia cinese. La dama nel famoso poema, Melodia del dolore infinito, fa riferimento a questa storia verso la fine quando si trova nell'aldilà. Il mito ha posto le basi per la festa della Settima Notte della Settima Luna, ufficialmente dedicata all'abilità femminile di cucire e tessere, ma in via ufficiosa viene considerata la notte dell'amore. Zhi Nu è la stella Vega nella costellazione della Lira, mentre Niu Lang è la stella Altair nella costellazione dell'Aquila, separate dalla Via Lattea eccetto una notte all'anno.

Menshen

Durante i primi anni della Dinastia Tang (618-901 EC), si è diffuso il culto dei Menshen, i guardiani delle porte, conosciuti come gli “Dei del sonno tranquillo”, che proteggono le stanze, le case e gli edifici dagli spiriti maligni e dai fantasmi. L'imperatore Taizong (626-649 EC) aveva difficoltà a dormire a causa degli incubi, perciò consultò un medico che diede la colpa agli spiriti maligni. Gli incubi di Taizong erano così realistici da fargli credere che delle persone fossero davvero nella sua stanza, per questo decise di mettere due delle sue guardie più fidate ai lati della porta della propria camera da letto. Grazie a questo rimedio, Taizong cominciò a dormire meglio, chiese quindi che le immagini delle due guardie fossero dipinte sulla porta. La storia dei soldati dipinti di Taizong si diffuse e presto sempre più persone dipinsero i due guardiani sulle porte e nelle stanze. In Cina, ma anche altrove, si possono vedere queste immagini su numerosi edifici. Pulire e ripitturare i Menshen sulle porte è una tradizione tipica delle celebrazioni del nuovo anno.

Chinese Door Gods
Dei della Porta Cinesi
Little Koshka (CC BY-NC-ND)

P'an Ku

Il dio della creazione P'an Ku (conosciuto anche come Pan Gu e Pangu) è rappresentato come un nano peloso con un corno. Un tempo tutto era oscurità, in essa crebbe un uovo cosmico che fu tenuto al caldo per migliaia di anni, finché non si schiuse e da esso nacque P'an Ku. Lui tagliò l'oscurità separando i principi di Yin e Yang, poi trasformò il primo nella terra e il secondo nel cielo e li allontanò l'uno dall'altra. Ogni giorno dalla terra spingeva il cielo sempre più in alto e ogni giorno cresceva sempre di più finché non diventò un gigante. A quel punto P'an Ku cominciò ad aggiungere dettagli piacevoli alla sua creazione come montagne e valli, che creava sempre seguendo i principi dello Yin e dello Yang cosicché tutto fosse bilanciato. Lavorò alla sua creazione per migliaia di anni finché non fu perfetta, poi morì. Il suo fiato divenne il vento e il suo sangue fiumi e ruscelli. Le pulci fuggirono dal suo corpo e divennero gli animali, mentre i suoi capelli e i suoi peli divennero foreste e cespugli. Il suo occhio sinistro divenne il sole, mentre quello destro divenne la luna. Molti secoli dopo, sulla terra giunse Nuwa che creò gli esseri umani e Fuxi insegnò loro a sopravvivere nel mondo creato da P'an Ku. In un'altra versione del mito, gli umani sono le pulci che fuggono dal corpo di P'an Ku dopo la sua morte.

Altri dei & dee

Queste divinità furono venerate dal popolo cinese per molti secoli. Alcune si svilupparono più tardi di altre, ma tutte erano considerate importanti. C'erano altre divinità degne di nota: Guan Gong (conosciuto anche come Guandi) era il dio della guerra, un grande guerriero ed eroe divinizzato dopo la morte; Sun Woukong era il dio dell'inganno, che mangiò le pesche che rendevano immortali e ingannò gli dei a donargli la via eterna; Fushen è il dio della felicità; Hou-Ji il dio del miglio e dei grani; Kailushen (“Spirito che libera il cammino”), un protettore contro i fantasmi e gli spiriti maligni; Sheji, il dio del suolo, dei grani, del raccolto e della fertilità; Wen Chang (conosciuto anche come Wendi), dio della letteratura e protettore degli studiosi e degli scrittori, controllava che questi usassero bene i loro talenti in vita e Cheng Huan, “dio delle mura e dei fossati”, che proteggeva le mura e i cancelli delle città. Dopo la salita al governo del partito comunista nel 1949 EC, la venerazione degli dei fu bandita come “superstizione”, tuttavia essi continuano a essere venerati in privato e viene reso loro onore in molte case in tutto il mondo.

Info traduttore

Valentina Pesci
Mi sono laureata in lingue e traduzione all'Università di Modena e Reggio Emilia, traduco dall’inglese e dallo spagnolo. Ho alcune esperienze nel campo della traduzione letteraria. Sono appassionata di letteratura, storia e arte.

Info autore

Emily Mark
Emily Mark ha studiato storia e filosofia presso l'Università di Tianjin, in Cina, e inglese presso la SUNY New Paltz, NY. Ha pubblicato saggi storici e poesie. I suoi resoconti di viaggio hanno fatto il loro debutto sulla rivista Timeless Travels. Si è laureata presso la SUNY Delhi nel 2018.

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Stile APA

Mark, E. (2016, aprile 25). Dei e dee popolari nella Cina antica [Most Popular Gods & Goddesses of Ancient China]. (V. Pesci, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/2-894/dei-e-dee-popolari-nella-cina-antica/

Stile CHICAGO

Mark, Emily. "Dei e dee popolari nella Cina antica." Tradotto da Valentina Pesci. World History Encyclopedia. Modificato il aprile 25, 2016. https://www.worldhistory.org/trans/it/2-894/dei-e-dee-popolari-nella-cina-antica/.

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Mark, Emily. "Dei e dee popolari nella Cina antica." Tradotto da Valentina Pesci. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 25 apr 2016. Web. 20 nov 2024.