Giappone medievale

Definizione

Mark Cartwright
da , tradotto da Giovanni De Simone
pubblicato il 19 luglio 2019
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Portoghese, Spagnolo
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Samurai Helmet (by Min Lee, CC BY-NC-ND)
Elmo dei samurai
Min Lee (CC BY-NC-ND)

Il periodo del cosiddetto "medioevo giapponese" o "Giappone medievale" si estende, secondo molti storici, dal 1185 al 1603. Tra le caratteristiche distintive di questa epoca si possono includere la sostituzione dell'aristocrazia con la classe dei samurai, che diventerà il gruppo sociale più potente; l'istituzione di governi militari capeggiati dagli shogun e dai loro reggenti; il declino del potere degli imperatori e dei monasteri buddisti e una stratificazione della società feudale in signori, vassalli, e classi sociali differenziate in base alla professione esercitata. Il governo centrale ebbe difficoltà nel mantenere il paese unificato a causa delle guerre civili, nel corso delle quali i signori della guerra e i grandi possidenti, i daimyo, combatterono tra loro per la supremazia. D'altra parte, si svilupparono l'agricoltura, i commerci e gli scambi; inoltre, ci fu una fioritura delle arti, specialmente della pittura a inchiostro e delle arti performative. Il Giappone venne anche coinvolto maggiormente sullo scenario internazionale: la prima volta fu a causa dei tentativi di invasione dei Mongoli alla fine del XIII secolo, che però furono un fallimento; la seconda fu quando gli stessi giapponesi tentarono di invadere la Corea sul finire del XVI secolo, fallendo a loro volta. Nel complesso, fu un periodo molto denso di avvenimenti e di progressi, al termine del quale la popolazione arrivò a circa 25 milioni di persone rispetto ai sette iniziali.

Periodizzazione del Giappone medievale

La storia del Giappone medievale è tradizionalmente divisa nei seguenti periodi:

  • periodo Kamakura (1185-1333)
  • periodo Muromachi (1333-1573), che include il periodo Sengoku (1467-1568)
  • periodo Azuchi-Momoyama (1573-1600)

Alternativamente, il medioevo giapponese può essere diviso in base ai due shogunati seguenti:

  • shogunato Kamakura (1192-1333)
  • shogunato Ashikaga (1338-1573)

Timeline of Medieval Japan
Cronologia del Giappone medievale
Marion Wadowski (CC BY-NC-SA)

Periodo Kamakura

Shogun: Minamoto no Yoritomo

Il periodo Heian (794-1185) si considera concluso quando Minamoto no Yoritomo sconfigge i rivali del clan Taira durante la battaglia di Dan-no-ura nel 1185; questo scontro è l'atto finale della guerra Genpei (1180-1185) e segna l'inizio del Kamakura jidai, o periodo Kamakura. Quest'epoca prende il nome da Kamakura, una città costiera a sudovest di Edo (attuale Tokyo) che era la base del clan dei Minamoto. Yoritomo si diede il titolo di primo shogun del Giappone nel 1192, offrendo per la prima volta un'alternativa al potere dell'imperatore e della corte, che avevano regnato sul Giappone da prima dell'esistenza di fonti scritte. Tecnicamente, l'imperatore Go-Toba, in carica dal 1183 al 1198, era superiore allo shogun, anche se in realtà la situazione era capovolta, visto che chi controllava l'esercito più grande controllava anche lo stato. L'imperatore del Giappone, che risiedeva a Heian-kyō (attuale Kyoto), mantenne una funzione cerimoniale e gli shogun cercavano di avere l'appoggio imperiale per dare una facciata di legittimità al loro governo.

Minamoto no Yoritomo Painted Wall-hanging
Minamoto no Yoritomo
Unknown Artist (Public Domain)

Yoritomo restò in carica fino alla sua morte nel 1199 e, dopo il breve shogunato del suo figlio maggiore, la moglie di Yoritomo, Hōjō Masako (1157-1225), e il padre di lei, Hōjō Tokimasa, decisero di governare congiuntamente. Così facendo, essi non solo promossero gli interessi del clan Hōjō, ma cambiarono per sempre la politica giapponese creando la posizione di reggente dello shogunato. In base a questa nuova situazione, il potere reale era nelle mani del reggente e lo shogun divenne un semplice burattino: il clan Hōjō dominò tutti i posti chiave del governo. Il sistema degli shogun sarebbe durato fino alla Restaurazione Meiji del 1868.

CON L'ASCESA DEI SIGNORI DELLA GUERRA, LA SOCIETÀ GIAPPONESE SI ORGANIZZÒ INTORNO AL RAPPORTO FEUDALE TRA IL SIGNORE E IL VASSALLO.

La società feudale

Con l'ascesa dei signori della guerra, la società giapponese si organizzò intorno al rapporto feudale tra il signore e il vassallo. Il signore concedeva terre al vassallo in cambio del servizio militare. Quando le proprietà da gestire erano molte, lo shogun o il signore nominavano un funzionario, chiamato jito, che aveva il compito di amministrare e raccogliere le tasse locali; questi funzionari avevano il diritto di trattenere per sé una parte dei tributi raccolti. Spesso questo ruolo veniva assegnato come ricompensa a coloro i quali si erano rivelati fedeli allo shogunato. Molti jito acquisirono potere a loro volta e i loro discendenti diventarono daimyo o influenti feudatari. Un'altra classe di proprietari terrieri erano gli shugo, cioè dei governatori militari che avevano responsabilità amministrative e di polizia nelle province a loro assegnate. Questo sistema sarebbe andato avanti per tutto il periodo medievale.

In questa fase, le donne continuarono a essere usate come strumento di progresso sociale, mediante la pratica di far sposare le proprie figlie a famiglie di rango più elevato. Questa usanza era in voga non solo tra le classi dirigenti, ma anche nelle comunità rurali. Le donne, nella maggior parte dei casi, erano responsabili per la cura della casa e della servitù (ove presente), ma ci furono anche donne che scelsero la carriera militare o che gestivano piccole attività imprenditoriali. A seconda del posto e del momento storico, potevano ereditare delle proprietà, possedere alcuni diritti di divorzio e godere di una certa libertà di movimento. Va tenuto in considerazione il fatto che le informazioni sui diritti delle donne sono spesso lacunose a causa della predominanza maschile nella trasmissione delle fonti e che, in ogni caso, la vita quotidiana era probabilmente molto diversa rispetto alle testimonianze ufficiali e legali pervenuteci su cosa potevano o non potevano fare le donne.

Major Temples and Shrines of Japan circa 1200 CE, Kamakura Shogunate
I principali Templi e Santuari del Giappone intorno al 1200; shogunato Kamakura
Stone Chen (CC BY-ND)

Economicamente il paese prosperava grazie al miglioramento di tecniche agricole come il doppio raccolto, all'utilizzo di strumenti in ferro di qualità superiore, all'adozione di fertilizzanti e all'impiego di varietà di riso più resistenti. I commerci diventarono più specializzati e venivano governati dalle gilde. Gli scambi con la Cina aumentarono fortemente: in cambio di oro, spade e legname, i giapponesi ricevevano seta, porcellana e monete di rame. Nel corso del XV secolo si intensificarono i rapporti anche con la Corea, che esportava in Giappone principalmente cotone e ginseng. I villaggi crebbero grazie al miglioramento della rete stradale, divenendo posti più attraenti e comodi per vivere grazie allo sviluppo di piccole attività commerciali e mercati.

Le invasioni mongole e il declino

L'indicatore migliore del successo del regime Kamakura fu forse la sua abilità nel resistere alla sua sfida più grande: le invasioni mongole. Il sovrano dei Mongoli, Kublai Khan, in carica dal 1260 al 1294, era desideroso di espandere il suo impero e attaccò il Giappone nel 1274 e nel 1281. Entrambe le campagne fallirono a causa dell'agguerrita resistenza dei samurai, della scarsa logistica approntata dagli invasori e dalla pessima qualità delle loro navi e, in ultimo, da due tifoni. A queste provvidenziali tempeste i giapponesi diedero il nome di kamikaze, ovvero "vento divino", perché distrussero le flotte dei Mongoli e salvarono il paese.

Alla fine, però, l'effetto delle invasioni si fece sentire: il governo Kamakura si indebolì a causa degli alti costi necessari per il mantenimento di un esercito permanente in previsione di un terzo attacco. Lo shogunato cessò di esistere quando l'imperatore Go-Daigo, in carica dal 1318 al 1339, riunì i samurai rimasti senza paga e degli ambiziosi signori della guerra che volevano restaurare il potere imperiale. Si trattò della cosiddetta restaurazione Kenmu, che durò dal 1333 al 1336. Go-Daigo trovò un valido alleato nel comandante dell'esercito Ashikaga Takauji, che tradì e attaccò Heian-kyō; un altro signore della guerra ribelle, Nitta Yoshisada (1301-1337) attaccò Kamakura. Takauji, che voleva diventare il nuovo shogun, sconfisse Yoshisada in battaglia e prese Heian-kyō nel 1336. Go-Daigo fu esiliato, anche se finì con lo stabilire la sua corte rivale a Yoshino, creando una situazione nota con il nome di "doppia corte" che non venne risolta fino al 1392. Takauji nominò Kōmyō come suo imperatore-fantoccio (il cui regno durò dal 1336 al 1348) facendosi conferire formalmente il titolo di shogun che tanto bramava. Fu così che, nel 1338, ebbe inizio l'era dello shogunato Ashikaga.

Golden Pavilion, Kinkaku-ji
Kinkaku-ji -
James Blake Wiener (CC BY-NC-SA)

Periodo Muromachi

I daimyo e il governo

Questo periodo della storia giapponese prende il nome da Muromachi, quartiere di Heian-kyō dove venne instaurata la capitale. Diversamente dalla relativa stabilità di cui aveva goduto in precedenza, il Giappone ora era afflitto da un ciclo in apparenza senza fine di guerre civili e dalla competizione per il potere tra i signori della guerra rivali. Fu proprio Ashikaga Takauji a dare inizio a questa fase, combattendo contro il suo stesso fratello dal 1350 al 1352.

Il sistema di governo dello shogunato Ashikaga seguì le stesse modalità del suo predecessore, e riuscì a controllare gran parte del Giappone centrale. Tuttavia, per quanto riguarda le province periferiche, la questione era differente: i daimyo governavano queste zone a loro piacimento, rendendo difficile al governo la raccolta delle tasse. Alcuni daimyo furono amministratori efficienti e giusti, e i villaggi continuarono a prosperare e a crescere in tutto il Giappone, poiché i contadini iniziarono a lavorare insieme sia per garantire la sicurezza sociale che per la messa in opera di progetti condivisi, come lo scavo di canali di irrigazione. In assenza di un potere centrale, i villaggi spesso si autogovernavano. Nacquero dei piccoli consigli che prendevano decisioni sulle leggi e sulle pene, decidevano i regolamenti che la comunità doveva seguire e organizzavano le feste comunitarie. Alcuni villaggi si unirono per formare delle leghe, le cosiddette ikki, per trarne un mutuo beneficio.

UNA CONSEGUENZA DELLE LOTTE DURANTE IL PERIODO DEGLI STATI COMBATTENTI FU LA COSTRUZIONE DI CASTELLI E CITTÀ FORTIFICATE.

La guerra Onin e il periodo Sengoku

All'interno del periodo Muromachi ci fu una fase di combattimenti quasi continui, che durò circa un secolo e che prende il nome di "periodo degli Stati combattenti" o periodo Sengoku. Gli scontri iniziarono con la guerra Onin (1467-1477), una guerra civile tra signori della guerra rivali e samurai, che portò difficoltà, ruberie e brutalità persino tra i civili. Il Giappone sembrava in guerra con sé stesso e i suoi dominatori votati alla distruzione. Il conflitto terminò nel 1477 ma non ci furono vincitori; pertanto, non ci fu nessuna soluzione al militarismo e alle rivalità che sconvolsero il paese ben oltre la metà del XVI secolo. Una conseguenza di queste lotte fu la costruzione di castelli e città fortificate, le jokomachi, mentre gli abitanti dei villaggi cercavano di proteggersi all'interno di basi ben difese.

I samurai

A causa del prolungarsi dei conflitti, il numero di signori della guerra si ridusse, i sopravvissuti diventarono più potenti e i loro eserciti crebbero di dimensioni. Inoltre, la composizione di questi eserciti diventò più complessa: oltre ai samurai, c'erano anche truppe specializzate come gli ashigaru, dei fanti dotati di armatura. Erano presenti anche unità di cavalleria, ninja (che avevano compiti di spionaggio, assassinio e sabotaggio) e uomini che si dedicavano esclusivamente al trasporto di equipaggiamenti e rifornimenti.

Samurai Onikojima Yataro Kazutada
Il samurai Onikojima Yataro Kazutada
Utagawa Kuniyoshi (Public Domain)

Nonostante questi sviluppo dell'esercito, i samurai o bushi rimasero i guerrieri più importanti e certamente i più prestigiosi per tutto il periodo medievale giapponese. Con il termine samurai si indica più una classe sociale che un'occupazione militare, ma quelli che si dedicavano al combattimento tipicamente si allenavano sin dall'infanzia a cavalcare, nuotare e nell'uso delle arti marziali. Erano guerrieri in grado di maneggiare tutte le armi ed erano particolarmente esperti nell'uso di arco e spada; il loro aspetto era inconfondibile a causa della fronte rasata e delle loro armature fatte di cuoio e metallo tenuto insieme da intrecciate cuciture. Costituivano il 5% della popolazione complessiva. Svilupparono un codice d'onore che prese il nome di bushido, che promuoveva lealtà, coraggio e autodisciplina. I samurai dovevano difendere gli interessi e l'onore dei loro signori; a volte, se avessero fallito in questa missione, avrebbero commesso suicidio mediante il rituale del seppuku.

Oda Nobunaga e il declino

Il periodo Muromachi terminò quando finalmente un signore della guerra riuscì a sottomettere tutti i suoi rivali: l'impresa riuscì a Oda Nobunaga (1534 e il 1582). Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta del Cinquecento, partendo dalla sua base presso il castello di Nagoya, Nobunaga riuscì a espandere il suo territorio grazie al suo esercito di samurai ben disciplinati e all'uso innovativo della polvere da sparo. Conquistò Heian-kyō nel 1568 e, nel 1573, esiliò l'ultimo shogun Ashikaga, Ashikaga Yoshiaki. Alla fine di quel decennio, il Giappone tornò finalmente a essere un paese unificato.

Periodo Azuchi-Momoyama

Oda Nobunaga regnò fino alla sua morte, avvenuta nel 1582. L'unificazione del paese proseguì sotto i suoi successori, i signori della guerra Toyotomi Hideyoshi (1537-1598) e Tokugawa Ieyasu (1543-1616). Questa fase della storia giapponese è nota come periodo Azuchi-Momoyama (Azuchi era il castello sul lago Biwa che Nobunaga usò come suo quartier generale, mentre Momoyama, che significa "montagna dei peschi", era la fortezza situata a Fushimi, a sud di Heian-kyō, utilizzata come quartier generale dal generale di Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi).

A partire dal 1571, per aumentare le entrate statali, si diede inizio a un'estesa indagine sui terreni per rendere più efficiente il sistema fiscale. Allo stesso tempo, a partire dal 1576 in avanti, per cercare di far rispettare maggiormente le leggi, si mise in pratica la strategia passata alla storia come la "caccia alle spade", che prevedeva la confisca di tutte le armi detenute dai contadini. Un'altra politica attuata fu quella di allineare alle politiche del governo i monasteri buddisti, che erano diventati ricchi, potenti e capaci di mettere in campo dei veri e propri eserciti. Nobunaga ne attaccò molti, e l'episodio più famigerato fu quello avvenuto presso il complesso monastico di Enryaku-ji, sulla montagna sacra dello Hiei, vicino Kyoto, nel 1571.

Toyotomi Hideyoshi

Hideyoshi continuò l'opera di unificazione del paese iniziata da Nobunaga, aiutato dal suo imponente esercito di 200.000 uomini e dall'uso di astute pratiche diplomatiche, con le quali convinse i daimyo a unirsi a lui. Ora anche il Giappone occidentale e le isole di Kyūshū e Shikoku erano sotto il controllo del governo centrale. Successivamente, Hideyoshi sviluppò un rigido sistema di classi che prese il nome di sistema shi-no-ko-sho, formato da quattro livelli differenti in ordine di importanza:

  • guerrieri (shi)
  • contadini (no)
  • artigiani (ko)
  • mercanti (sho)

Ciascuna classe aveva una sua importanza in base al suo valore produttivo, e non erano permessi passaggi da un livello all'altro. Le basi della società giapponese rimasero tali fino all'era moderna.

Toyotomi Hideyoshi on Horseback
Toyotomi Hideyoshi a cavallo
Unknown Artist (Public Domain)

Hideyoshi non era soddisfatto di dominare solo il Giappone e voleva costruire un impero. A tal fine, tra il 1592 e il 1598, invase la Corea con lo scopo di usarla come base di partenza per colpire la dinastia Ming (1368-1644) in Cina. Le invasioni, chiamate anche guerra Imjin, furono un fallimento a causa dell'agguerrita resistenza dei coreani, specialmente sul mare dove, guidati dall' ammiraglio Yi Sun-sin, riuscirono a respingere i giapponesi. I cinesi inoltre inviarono un grande esercito per difendere il tributo che ricevevano dai loro vicini coreani. L'esercito giapponese aveva compiuto un'incursione impressionante, entrando persino a Seul e a Pyongyang ma, con la morte di Hideyoshi, gli invasori tornarono a casa. Seguì una lotta per il potere, che vide Tokugawa Ieyasu conseguire il titolo di shogun nel 1603, dopo la battaglia di Sekigahara del 1600. Come risultato, venne fondato lo shogunato Tokugawa, che diede inizio al periodo Edo (1603-1868).

Religione

Per tutto il periodo medievale, in Giappone buddismo e shintoismo continuarono a mescolarsi con le tradizionali credenze popolari. Nuove forme di buddismo zen furono introdotte dalla Cina, tra cui la setta Jōdo ("scuola delle terra pura"), fondata intorno al 1175 dal monaco Hōnen (1133-1212), e la setta Jōdo Shin ("la vera essenza degli insegnamenti della terra pura"), fondata nel 1224 da Shinran (1173-1263), il pupillo di Hōnen. Entrambe le scuole semplificavano la religione e sottolineavano che l'illuminazione e l'ascesa erano aperte a tutti, a prescindere dallo stato sociale. Il più importante monastero zen era il Kenchō-ji, a Kamakura, costruito nel 1253. I principi zen di austerità e moderazione divennero molto popolari tra i samurai. Un'altra setta diffusa era quella fondata dal monaco Nichiren (1222-1282), che si focalizzava sull' importanza dei canti a partire dal testo sacro della Sutra del Loto. I monasteri buddisti erano centri importanti per l'istruzione di tutte le classi sociali, e molti ospitavano scuole d'arte di tutti i tipi.

Il primo contatto con gli europei ci fu nel 1543, quando tre mercanti portoghesi naufragarono sulle coste de Giappone. Gli europei portarono con sé due novità; armi da fuoco di qualità e la religione cristiana. Questa nuova religione fu incoraggiata da Oda Nobunaga perché sfidava il potere dei monasteri buddisti e aiutava nel commercio con l'estero; il suo successore Toyotomi Hideyoshi però perseguitò i cristiani. L'episodio più cruento avvenne nel 1597, con la crocifissione di 26 cristiani a Nagasaki. I missionari cristiani iniziarono a costruire scuole ovunque si stabilivano, creando a loro volta importanti centri di istruzione.

Arte e architettura

Nel periodo medievale, il Giappone fu totalmente dominato dalla classe dei guerrieri, e questo si rifletté sull'arte, la letteratura, sull'austera architettura domestica e sugli arredamenti interni. La produzione letteraria si caratterizzò per l'adozione del tema marziale, dando alla luce poesie composte con lo stile renga e storie e racconti di guerra, i cosiddetti gunki monogatari, il più famoso dei quali è l'Heike monogatari (letteralmente: "il racconto della famiglia Taira"), apparso per la prima volta intorno al 1218, e che racconta le vicende risalenti alla fondazione dello shogunato Kamakura. A Heian-kyō (attuale Kyoto) due ville appartenute un tempo a dei signori della guerra furono convertite in due templi: il Kinkaku-ji, terminato nel 1397 e chiamato "tempio del padiglione d'oro" a causa dei suoi scintillanti esterni dorati, e il Ginkaku-ji, o "tempio del padiglione d'argento", completato nel 1483. Sempre a Kyoto, nel 1473 venne costruito un terzo tempio, il Ryōan-ji, che adesso è il giardino zen più visitato del Giappone.

Landscape by Sesshu
Paesaggio di Sesshū Tōyō
Sesshu (Public Domain)

Il minimalismo del buddismo zen avrebbe avuto un'influenza significativa sulla calligrafia giapponese e sulla pittura a inchiostro, incarnata dal lavoro del monaco Sesshū Tōyō (1420-1506), che si specializzò nel suibokuga, una pittura a inchiostro e acqua su rotoli di carta bianca, con uno stile che è stato descritto come un'austera forma di impressionismo. Al contrario, la ritrattistica del periodo medievale di figure come imperatori e shogun assunse tratti più realistici. Tra le sculture di grandi dimensioni, quella conservata meglio è l'imponente statua di bronzo di Amitābha Buddha, alta 11,3 metri, situata all'interno del tempio Kōtoku-in di Kamakura.

Durante il periodo Azuchi-Momoyama e del declino dei templi buddisti, l'arte e le decorazioni giapponesi si concentrarono di più su soggetti secolari, specialmente fiori, uccelli e persone impegnate nelle attività quotidiane; ci fu un uso maggiore di colori vivaci nella pittura, nelle dorature degli edifici e per oggetti decorativi come paraventi o scatole.

Tuttavia, uno dei lasciti più duraturi del periodo medievale furono le arti performative. Il teatro si sviluppò a partire dal XIV secolo come derivazione delle antiche danze e musiche dei rituali effettuati nei templi e nei santuari. Nelle rappresentazioni del , degli attori maschi con indosso delle maschere compivano movimenti altamente stilizzati accompagnati da musica e, usando solo brevi parole, spiegavano la trama generale che parlava di divinità, demoni ed eroi, da cui si traevano vari insegnamenti morali. I costumi stravaganti e riccamente ricamati degli attori avrebbero avuto una grande influenza in Giappone nella moda dell'ultimo periodo medievale e dell'inizio di quello moderno.

Un altro lascito importante fu la cerimonia giapponese del tè, detta chanoyu, che si diffuse enormemente grazie agli sforzi combinati del monaco Murata Jukō (1422-1502) e dello shogun Ashikaga Yoshimasa, al potere tra il 1449 e il 1473. Questa cerimonia sobria e dalle movenze precise aveva luogo in speciali case da tè o in stanze scarsamente arredate, ed era un'opportunità per conversare in maniera rilassata e per mostrare alcuni pezzi d'antiquariato. In questo e altri settori, il periodo medievale ha lasciato un contributo duraturo al Giappone e alla cultura di tutto il mondo.

This content was made possible with generous support from the Great Britain Sasakawa Foundation.

Info traduttore

Giovanni De Simone
Ho conseguito la laurea in Lingue e Mediazione Culturale con il massimo dei voti presso l'Università di L'Aquila. Ho una grande passione per la storia e sono convinto che l'attività di traduzione possa arricchire la conoscenza di ciascuno di noi.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2019, luglio 19). Giappone medievale [Medieval Japan]. (G. D. Simone, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-18392/giappone-medievale/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "Giappone medievale." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. Modificato il luglio 19, 2019. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-18392/giappone-medievale/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "Giappone medievale." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 19 lug 2019. Web. 22 ott 2024.