L'Europa è un continente che costituisce la parte più occidentale della massa continentale eurasiatica e comprende 49 stati sovrani. Il suo nome potrebbe derivare dal mito greco di Europa, ma la presenza umana nella regione è molto antecedente al racconto, risalente a più di 150.000 anni fa. È la culla della Civiltà Occidentale e del moderno concetto di Stato.
Gli studiosi si riferiscono comunemente all'Europa come penisola delimitata a nord dal Mar Glaciale Artico, a sud dal Mar Mediterraneo, e ad ovest dall'Oceano Atlantico, con l'Asia al suo confine orientale. I Paesi in cui oggi è divisa l'Europa sono solitamente classificati secondo le direzioni cardinali ed includono:
Europa settentrionale
- Danimarca (incluse le Isole Faroe e la Groenlandia)
- Estonia
- Finlandia
- Irlanda
- Islanda
- Lettonia
- Lituania
- Norvegia
- Regno Unito (formato da Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia e Galles)
- Svezia
Europa meridionale
- Albania
- Andorra
- Bosnia ed Erzegovina
- Cipro
- Città del Vaticano
- Croazia
- Gibilterra (parte del Regno Unito)
- Grecia
- Italia
- Kosovo
- Macedonia del Nord
- Malta
- Monaco
- Montenegro
- Portogallo
- San Marino
- Serbia
- Slovenia
- Spagna
- Turchia (ad ovest del Bosforo)
Europa orientale
- Bielorussia
- Bulgaria
- Kazakhstan
- Moldavia
- Polonia
- Repubblica Ceca
- Romania
- Russia (ad ovest dei Monti Urali)
- Slovacchia
- Ucraina
- Ungheria
Europa occidentale
- Austria
- Belgio
- Francia
- Germania
- Liechtenstein
- Lussemburgo
- Paesi Bassi
- Svizzera
A partire dai primi ominidi, che apparvero nella regione oltre 1 milione di anni fa, la popolazione si è espansa, giungendo a sviluppare diverse culture dal periodo preistorico a quello classico, alla tarda antichità, al Medioevo, alla prima modernità fino all'epoca moderna.
La Preistoria
I reperti archeologici datano la presenza dell'Homo erectus in Europa intorno a 600.000 anni fa durante il Periodo Paleolitico Inferiore ed il Neanderthal intorno a 150.000 anni fa nel Paleolitico Medio. Nonostante i Neanderthal siano stati comunemente considerati dei bruti in passato, furono in realtà in grado di sviluppare una stupefacente cultura che includeva pitture rupestri, oggetti funebri (che suggeriscono una fede in un aldilà), un'industria di utensili e focolai in pietra, tessuti (abiti, mantelli e coperte), imbarcazioni, un commercio locale ed a lunga distanza, l'uso del fuoco e lo sviluppo di musica.
L'Homo sapiens arrivò in Europa e rimpiazzò il neanderthal circa 50.000 anni fa durante il Periodo Paleolitico Superiore. Continuarono ad utilizzare le caverne come rifugi comuni, come avevano fatto fino ad allora i Neanderthal, e crearono le impressionanti pitture murali della Grotta Chauvet (risalenti a circa 32.000 anni fa) e delle Grotte di Lascaux (risalenti a circa 20.000 anni fa), entrambe situate nell'attuale Francia. A quei tempi, i cani erano già stati addomesticati (all'incirca 32.000 anni fa), prima della Prima Rivoluzione Agricola intorno al 10.000 a.C. L'allevamento di animali e gli sviluppi agricoli portarono ad insediamenti semi-permanenti ed in seguito permanenti in quanto le persone si allontanarono dallo stile di vita da cacciatori-raccoglitori.
Durante il Periodo Neolitico Medio furono costruiti i megaliti, probabilmente per scopi religiosi, suggerendo l'esistenza di comunità tanto affiatate da poter raccogliere una significativa forza lavoro. Tra i siti megalitici più antichi vi sono gli Allineamenti di Carnac in Bretagna, risalenti al 4500 a.C. circa, e tra le tombe megalitiche più antiche Poulnabrone in Irlanda, risalente al 4200 a.C. circa. Il sito megalitico più noto è Stonehenge nel Wiltshire, in Inghilterra, datato tra il 3000 ed il 2400 a.C., ma vi sono numerosi altri siti più antichi tra cui Newgrange in Irlanda (3200 a.C.) il Cerchio di Brodgar in Scozia (circa 3500 a.C.) o il Complesso templare di Menaidra a Malta, datato intorno al 3600 a.C.
L'esempio più famoso del tipo di comunità neolitica che avrebbe costruito questi templi, tombe, e monumenti è Skara Brae nelle Orcadi, in Scozia, tra il 3100 ed il 2500 a.C. circa. Gli Antichi Celti fecero la loro apparizione nella regione dell'alto Danubio d'Europa intorno al 1400 a.C. La cultura celtica dei campi di urne fiorì intorno al 1300 a.C., seguita dalla cultura di Hallstatt e dalla cultura La Tène (dal 1200 al 450 a.C. circa e dal 450 a.C. al 50 d.C. circa, rispettivamente). Non si sa come gli abitanti della regione, i Celti o coloro che li hanno preceduti, si riferissero alla loro terra.
Il nome e la colonizzazione greca
La prima apparizione del nome Europa per designare il continente giunge dalla Grecia nel VI secolo a.C., ma non è chiaro quando il termine sia stato utilizzato per la prima volta. Potrebbe derivare dal mito di Europa (noto a partire dall'VIII secolo a.C. quando viene citato nell'Iliade di Omero) in cui la principessa fenicia viene rapita da Zeus, re degli dei greci, il quale - assunte le sembianze di un toro - la conduce a Creta dove diviene regina della prima civiltà europea: la Civiltà minoica, che fiorì dal 2000 al 1500 a.C. circa e, secondo alcuni studiosi, creò la prima lingua scritta d'Europa.
Quest'affermazione sul nome dell'Europa è stata, tuttavia, a lungo contestata, a partire dai tempi di Erodoto fino ad oggi. Erodoto scrisse:
Quanto all'Europa, come nessuno sa se è circondata dal mare, così nessuno sa né da dove abbia preso il suo nome né chi sia stato a imporglielo, a meno di sostenere che lo ricavò da Europa di Tiro; prima dunque non avrebbe avuto nome, come gli altri continenti. Ma Europa sicuramente era di origine asiatica e non giunse mai nel nostro continente, quello ora detto Europa dai Greci: si limitò a passare dalla Fenicia a Creta. (Libro IV. 45)
Oggi, il dibattito circa l'origine del nome prosegue. Tra le teorie vi è un'origine greca dal sigificato di ''ampio sguardo'' con riferimento all'ampiezza delle coste viste dal mare o un'origine fenicia il cui significato è ''sera'' come luogo verso cui tramonta il sole. L'Europa era ben nota ai fenici che regolarmente navigavano verso nord fino alla Cornovaglia in Gran Bretagna per commerciare lo stagno, ma ne conoscevano solo i porti lungo la costa, nulla dell'entroterra e, secondo gli autori greci, l'Europa era vista come un ''continente oscuro'' e misterioso.
La Civiltà minoica, come quella fenicia, era un popolo di navigatori con contatti commerciali attraverso tutto il Mediterraneo. I minoici entrarono in competizione con la Civiltà micenea (1700-1100 a.C. circa) per il commercio, ed i manufatti minoici e micenei sono stati rinvenuti in Anatolia, Egitto, Cipro, nel Levante, in Mesopotamia ed in Sicilia tra gli altri luoghi. I greci del Periodo Arcaico (800-480 a.C. circa) perseguirono queste rotte commerciali ma si spinsero oltre e stabilirono colonie dall'Italia meridionale all'Anatolia fino al Mar Nero. Tra queste vi era la colonia di Massalia (oggi Marsiglia, in Francia), luogo di nascita di Pitea (circa 350 a.C.) il geografo che si dice abbia prodotto l'opera Sull'Oceano: il noto viaggio di Pitea alla scoperta dell'Europa, intorno al 325 a.C.
L'opera di Pitea, che descrive dettagliatamente i viaggi in Bretagna, sulla costa nord-orientale d'Europa e forse anche in Islanda e nel Mar Glaciale Artico, non è giunto a noi se non attraverso riferimenti e passaggi in opere di autori successivi, ma non sembra abbia esplorato l'entroterra europeo. Per collocare la storia europea in una prospettiva globale, prima del 325 a.C., la Civiltà della Valle dell'Indo era già sorta e caduta, i Sumeri della Mesopotamia e l'Impero assiro erano già passati, l'Impero persiano era già caduto sotto Alessandro Magno, e l'Egitto era giunto alla fine del Periodo Tardo con il massimo delle sue conqusite alle spalle. Le Piramidi di Giza avevano già 2.000 anni al tempo dei viaggi di Pitea e la cultura cinese si era affermata da oltre 4.000 anni.
La colonizzazione greca diffuse la cultura ed i valori ellenistici, affermando concetti come la democrazia ateniese, formando la base della Civiltà occidentale. Gli insediamenti permanenti aumentarono i commerci - che portarono alla formazione di nuovi villaggi, città e porti - ma, ancora, queste comunità erano situate lungo la costa. L'entroterra rimase sconosciuto al mondo mediterraneo fino all'ascesa dei romani.
L'Espansione romana
Roma era un piccolo porto sulle rive del fiume Tevere, fondata nel 753 a.C., che inizialmente si espanse grazie al commercio ed entrò in contatto con le colonie greche al sud lungo la costa dell'attuale Italia. Sia la Civiltà etrusca, al nord, che i greci nel meridione influenzarono significativamente la primitiva cultura e civiltà romane. Roma si sviluppò tra l'VIII ed il VI secolo a.C., depose il suo ultimo re nel 509 a.C., e fondò la Repubblica Romana quello stesso anno. A quei tempi, i romani si erano affermati saldamente attraverso altre colonie in Italia ma si espansero ulteriormente durante le Guerre Puniche (264-146 a.C.) dopo cui giunsero a controllare le regioni di Spagna, Portogallo e Gallia (oggi Belgio e Francia) tra le altre. Giulio Cesare invase la Bretagna nel 55 e nel 54 a.C. ma non vi stanziò alcuna presenza permanente.
La Repubblica Romana divenne Impero Romano sotto il governo di Augusto nel 27 a.C., e sotto l'imperatore romano Claudio fu conquistata la Bretagna, a cominciare dal 43 d.C. A quei tempi, l'entroterra di regioni come la Spagna e la Gallia erano ben noti ai romani che vi stabilirono villaggi, porti, città, siti religiosi, terme pubbliche, acquedotti e costruirono strade romane attraverso i loro territori così come avevano già fatto altrove. Adottarono la stessa politica nella Bretagna romana e, nonostante avessero incontrato una considerevole resistenza - soprattutto da parte dei Pitti nell'odierna Scozia e da parte della regina degli Iceni Boudicca che guidò la più grande rivolta contro Roma nel 60/61 d.C. - resero la Bretagna una provincia dell'impero e ne mantennero il controllo fino al 410 d.C.
L'espansione romana in Europa unì regioni in passato diverse attraverso il commercio ed una base culturale comune. L'Impero Romano d'Occidente era in declino, ma l'Impero Romano d'Oriente (Impero bizantino), con capitale Costantinopoli, rimase stabile anche durante la cosiddetta Era delle Migrazioni, quando gli Avari, i Bulgari, i Goti - Ostrogoti e Visigoti - gli Unni, i Vandali ed altri si spostarono per l'Europa.
Il Cristianesimo fu introdotto nella regione grazie alle epistole ed all'opera missionaria di San Paolo Apostolo in Grecia nel I secolo e fu legittimato nel 313 dall'imperatore Costantino I attraverso l'Editto di Milano, decretando la tolleranza religiosa. Dopo la conversione di Costantino al Cristianesimo, la nuova fede rimpiazzò la più antica religione pagana d'Europa e fornì ulteriore unità culturale attraverso un sistema di credenze religiose comuni, specialmente dopo che il Concilio di Nicea del 325 stabilì la visione ortodossa.
L'Ascesa dello Stato, la Chiesa ed i Vichinghi
Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, il Cristianesimo era saldamente radicato in Europa. I Re come Odoacre d'Italia (476-493) e Teodorico il Grande (493-526) si consideravano re cristiani, così come Clodoveo I dei Franchi (481-511) ed Alboino dei Longobardi (560-572). Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente sorsero sovrani come quelli sopracitati che, attraverso campagne militari e trattati, fondarono regni durante l'Alto Medioevo (476-1000) che si sarebbero trasformati in Stati nel corso del Basso Medioevo (1000-1300) e del Tardo Medioevo (1300-1500) fino a quando i regni europei non divennero, più o meno, Paesi con un governo centrale. Questi re, ed i loro sudditi, aderirono alla visione della Chiesa Cattolica Romana che si era scissa dalla Chiesa Ortodossa Orientale con il Grande Scisma del 1054.
La Chiesa medievale era intesa come rappresentante di Dio in terra ed influenzava le vite dei popoli europei. Anche se le persone comuni non comprendevano il latino - la lingua della Chiesa - e non sempre portavano rispetto per il loro parroco, la gran parte ne riconosceva l'autorità come unico cammino verso la redenzione e la vita eterna in paradiso. Si pensava che coloro i quali non si adeguavano avrebbero trascorso l'eternità all'inferno o un certo periodo di tempo in purgatorio, dove i loro peccati venivano bruciati attraverso varie torture. Alcuni, tuttavia, rigettarono la visione della Chiesa e furono etichettati come eretici e perseguitati dalla Chiesa, a cominciare dai Pauliciani nel VII-IX secolo.
La Chiesa incoraggiò l'unità culturale e religiosa attraverso queste persecuzioni, rendendo chiaro che vi era un solo vero credo che tutti dovevano seguire. Dopo l'ascesa dell'Islam nel VII secolo, la Chiesa - ed i monarchi cristiani europei - trovarono un nuovo 'nemico della fede' contro cui unificare i fedeli, e questa politica guadagnò maggiore slancio dopo la Battaglia di Tours nel 732 in cui i Franchi respinsero un'invasione musulmana in Europa.
Carlo Magno (Re dei Franchi nel 768-814 ed Imperatore del Sacro Romano Impero nell'800-814) divenne il campione della Chiesa, unificando i Franchi ed i Longobardi nel 774 e sopprimendo il paganesimo europeo attraverso le Guerre Sassoni (772-804). Gli ordini monastici del Medioevo si svilupparono ulteriormente sotto Carlo Magno, ed il monastero medievale divenne un importante centro di insegnamento e cultura grazie alla copia ed alla preservazione di opere scritte ed alla produzione dei famosi manoscritti illuminati d'Europa. Una grande minaccia ai monasteri, soprattutto per quelli lungo la costa, furono le incursioni dei Vichinghi - che ebbero inizio nel 793 - in Bretagna, Francia, Irlanda ed altrove, proseguendo anche durante il regno di Alfredo il Grande, Re di Wessex (871-899), famoso per le sue vittorie sui Vichinghi e per aver incoraggiato l'alfabettizzazione in Bretagna.
i Vichinghi si stanziarono in parti della Bretagna e della Francia, alcuni convertendosi al Cristianesimo e contribuendo allo sviluppo culturale, altri continuando le campagne militari fino al 1066 quando il comandante vichingo Harald Hardrada fu sconfitto nella Battaglia di Stamford Bridge, ponendo fine all'Età Vichinga. Questo fu anche l'anno delle invasioni normanne in Bretagna sotto Guglielmo il Conquistatore (1066-1087), il pro-pro-pro-nipote di Rollone di Normandia (860-930 circa), il capotribu vichingo che fondò la Normandia. Le conquiste normanne fecero del francese la lingua delle corti, dell'alta società, della finanza, ed instaurarono la cultura ed i costumi francesi in Bretagna, legandola alla Francia ed agli altri Stati del continente europeo.
Il Rinascimento e la Riforma
I regni ed i principati d'Europa avevano differenti lingue, costumi ed obiettivi ma erano uniti - almeno nominalmente - dal credo religioso e dall'autorità della Chiesa Cattolica Romana. Nel 1095, quando Papa Urbano II indisse la Prima Crociata per liberare la Terra Santa dal dominio musulmano, persone provenienti da tutta Europa risposero. Ad eccezione della prima, le Crociate tra il 1059 ed il 1270 fallirono il loro obiettivo ma alterarono significativamente il panorama culturale e politico europeo. Portarono all'ascesa di Stati nazionali e monarchie supportati da più ampi commerci (e dalla necessità di proteggere le rotte commerciali), alla creazione di un maggior numero di porti e di centri commerciali ed all'ascesa della classe mercantile. Portò anche alla riduzione del numero di servi della gleba che lavoravano nelle proprietà dei nobili, indebolendo il feudalesimo e dando maggiore potere alla monarchia.
La Peste Nera del 1347-1352 ridusse ulteriormente la popolazione, portando alla fine del sistema feudale, ed indebolendo l'autorità della Chiesa i cui sforzi per porre fine alla peste fallirono ripetutamente. Le Crociate e la Peste Nera incoraggiarono le persone a mettere in dubbio la Chiesa e l'ordine costituito, e la riscoperta dell'antica letteratura greca e dei testi romani portarono al Rinascimento e ad una maggiore attenzione verso la vita sulla terra piuttosto che verso ciò che attende dopo la morte. Il Rinascimento incoraggiò la Riforma Protestante (1517-1648), capeggiata da Martin Lutero (1483-1546) e resa possibile dalla stampa a caratteri mobili di Johannes Gutenberg (1398-1468 circa), inventata intorno al 1450. La rivoluzione della stampa nell'Europa rinascimentale permise un'ampia diffusione delle opere di Lutero - ed in seguito di altri - che sfidavano lo status quo e l'autorità ecclesiastica. La stampa a caratteri mobili e la Riforma Protestante incoraggiarono una maggiore produzione letteraria ed indipendenza di pensiero, contribuendo alla nascita dell'Età dell'Illuminismo nel XVII e XVIII secolo.
Conclusioni
L'Impero bizantino cadde sotto i Turchi Ottomani nel 1453, chiudendo la Via della Seta e ponendo fine al commercio terrestre europeo con l'Oriente, incoraggiando un maggiore commercio marittimo che diede il via all'Età dell'Esplorazione. La colonizzazione delle Americhe iniziò nel 1492 e fu incoraggiata non solo dalla necessità europea di trovare rotte alternative verso l'Est ma anche dalla storia europea. Le Crociate avevano stabilito un paradigma di conquista in nome del Cristianesimo, mentre la rivalità tra nazioni cattoliche e protestanti aveva incoraggiato i paesi e le comunità religiose a reclamare terre nel nome della rispettiva fede.
L'Età dell'Esplorazione instaurò la cultura europea nel cosiddetto Nuovo Mondo tra il 1492 ed il 1620 con l'arrivo di un grande numero di colonizzatori fino al 1720 ed ancora di più all'inizio del XX secolo. Gli olandesi, gli inglesi ed i francesi - tra gli altri - stabilirono colonie anche altrove, come in India, nel Vicino Oriente ed in Africa - diffondendo la cultura europea nel mondo. I benefici dell'imperialismo e della colonizzazione furono indiscussi dagli europei del tempo ma sono stati sempre più contestati a partire dalla metà del XX secolo. Nel bene o nel male, tuttavia, la storia, la cultura e la politica europee hanno influenzato lo sviluppo di una serie di regioni nel mondo, e la creazione di molti dei paradigmi socio-politici ed economici del mondo moderno.